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N. 48 - Dicembre 2011 (LXXIX)

THE TOMORROW SERIES
La nuova saga australiana

di Giovanna D’Arbitrio

 

Genitori, insegnanti, educatori in genere, dovrebbero interessarsi a tutti quei fenomeni che coinvolgono il mondo dei giovani, come il successo della nuova saga lanciata dallo scrittore australiano John Marsden, divenuta oggetto di discussioni ed attente riflessioni, soprattutto dopo la diffusione del film “ The Tomorrow Series” di Stuart Beattie in tutto il mondo.

 

Apparso in Italia con il titolo di “Il Domani che Verrà” ,il film è tratto dal primo dei sette libri di Marsden “Tomorrow - When the war began”( pubblicato nel 1993) e narra la storia di otto ragazzi che di ritorno da un weekend in campeggio si ritrovano in un paese invaso da una misteriosa potenza asiatica.

 

Brusco è il passaggio da verdi vallate, foreste e paesaggi idilliaci delle Blue Mountains alla dura realtà di un paese stravolto dagli invasori con case vuote, animali morti e genitori, parenti e amici chiusi in campo di concentramento.

 

Il gruppo multirazziale degli otto adolescenti, che simbolicamente rappresenta la nuova generazione cresciuta nel benessere, improvvisamente passa da spensierati party, gossip, sesso e amore alla violenza della guerra.

 

La loro prima reazione è quella di salvarsi rifugiandosi nella foresta, ma poi decidono di combattere tutti insieme per riprendersi il loro paese e pertanto si trasformano in violenti guerriglieri per attaccare il nemico.

 

Così dopo la serie di Harry Potter con maghi e maghetti e quella di Twilight con romantici vampiri, arrivano ora i giovani guerriglieri di Tomorrow Series, eroi moderni ma tutti in fondo saldamente ancorati alla tradizionale lotta tra Bene e Male, anche se la rappresentazione è modificata (come nella saga di Marsden) in base ai tempi attuali che incutono paura ai giovani il cui futuro è oscurato da minacciose nuvole.

 

Stuart Beattie, al suo esordio come regista, è senz’altro più noto come sceneggiatore di pellicole di successo (Pirati dei Caraibi, Australia, Quel Treno per Yuma, Collateral) e anche se si destreggia bene nel nuovo ruolo, tuttavia sembra ricalcare in qualche modo i cliché dei vecchi film sulle invasioni degli alieni.

 

La novità forse è nei libri di Marsden il quale, intuendo il senso di insicurezza e di angoscia che sottilmente serpeggia tra i giovani, ha trovato il “filone” giusto per indurli alla lettura, cosa non facile con i tempi che corrono. Pericoloso il messaggio dell’inevitabile ricorso alla violenza per difendersi. Siamo lontani dal principio della “passive resistence” di Gandhi, cioè lotta con mezzi non violenti che comunque condussero l’India all’indipendenza.

 

Unico principio educativo, presente sia nel libro che nel film, è il vecchio tema del “tutti per uno” o “l’unione fa la forza”, un tema oggi da rilanciare non solo tra i giovani ma tra tutti gli esseri umani che vogliono combattere per una giusta causa.



 

 

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