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N. 64 - Aprile 2013 (XCV)

“Doppia lealtà” e “doppio stato”
Riflessioni sulla strategia della tensione

di Roberto Rota

 

La strategia della tensione non rappresenta, semplicemente, una parentesi seppur importante della travagliata storia repubblicana essa è bensì una fondamentale chiave di lettura dei primi quarant’anni di vita del nostro Stato. Essa è la prova più sconcertante dei condizionamenti imposti alla sovranità italiana sia da forze interne non legittime sia, soprattutto, da forze esterne interessate a conservare gli equilibri internazionali in nome e contro la democrazia.

 

Fu lo storico Franco De Felice XE "De Felice Franco"  (Doppia lealtà e doppio stato, in «Studi Storici», 1989, n.3) ad introdurre i termini di “doppio stato” e “doppia lealtà” (alla Costituzione italiana e all’Alleanza Atlantica) per cercare di dare un senso e una logica alla violenza che ha caratterizzato le stragi e gli attentati in Italia sin dall’immediato dopoguerra. Ma sono soprattutto Paolo Cucchiarelli XE "Cucchiarelli Paolo"  e Aldo Giannuli XE "Giannuli Aldo"  a cercar di delineare, in maniera più lucida possibile, il concetto di “doppio stato” (Lo Stato parallelo: l'Italia oscura nei documenti e nelle relazioni della Commissione stragi, Gamberetti, Roma 1997). Tale paradigma ha trovato, storicamente, varie definizioni come quelle di Ernst Fraenkel XE "Fraenkel Ernst"  per il caso della Germania nazista o di Alan Wolfe XE "Wolfe Alan"  per la politica statunitense nel secondo dopoguerra.

 

Anche Norberto Bobbio XE "Bobbio Norberto"  ha accostato tale concetto al principio dell’Arcana Imperii, in particolare sostenendo che ogni regime democratico, seppur teoricamente trasparente, conserva al suo interno aree segrete. In verità, sottolineano, Cucchiarelli XE "Cucchiarelli Paolo"  e Gianulli, sebbene il concetto di segreto sia intimamente legato con quello di “doppio stato” non ne rappresenta l’essenza ma ne è solo uno strumento. Un’analisi, invece, rapportabile al sistema italiano è quella che fanno Peter Bachrach XE "Bachrach Peter"  e Morton Baratz XE "Baratz Morton"  (Le due facce del potere, Liviana, Padova 1986) i quali «propongono un’interpretazione dei sistemi politici basata sulla duplicità dell’esercizio del potere: il decidere e il non decidere. Accanto alla facciata visibile del potere (quella istituzionale), che assume le decisioni, esiste un lato occulto che opera per impedire che le spinte innovative giungano al momento delle decisioni.

 

In altri termini il volto oscuro del potere si incarica di impedire – attraverso la manipolazione delle opinioni, la censura sui mezzi di comunicazione e, al bisogno, la repressione – che le spinte innovative vulnerino l’agenda politica […] quest’analisi ha il vantaggio di spostare l’attenzione sul fine dell’agente occulto (la conservazione degli assetti di potere socio-politici esterni) chiarendo che il segreto non è il fine, ma il mezzo (pur indispensabile) attraverso cui il soggetto opera» (Lo Stato parallelo, cit., p. 15.). Tale analisi è particolarmente adatta a spiegare la strategia della tensione nel nostro paese, in cui, per l’appunto tale strategia è indirizzata alla conservazione dello status quo e non ad una sua sovversione.

 

Il soggetto che opera come doppio stato non si comporta come un’organizzazione clandestina altra rispetto alle istituzioni (per esempio le Brigate Rosse), ma esso è nelle istituzione e non se ne discosta nelle persone e nelle attività, esso è lo stato parallelo non è contro lo stato. L’agente occulto appartiene al sistema e non ha finalità sovversive, sebbene sia un’agente illegale in quanto nascosto, in quanto risponde a propri principi e legittimità che possono essere contrari a quelle espresse dalla Costituzione (si pensi al pluralismo).

 

Non ci troviamo dinanzi al caso in cui Costituzioni di facciata nascondano regimi che non rispettano tale legge fondamentale, invece in tale sistema esiste un’effettiva tensione e contrapposizione tra Costituzione formale e Costituzione materiale su cui il sistema parallelo opera ed agisce per influenzare la società, si tratta di un conflitto irrisolto e irrisolvibile spesso a causa di fattori esterni (si pensi agli equilibri internazionali). Il potere occulto, quindi continua a coesistere, precariamente, con il potere legittimo cercando di modificarlo a proprio vantaggio.

 

Volendo riassumere possiamo dire di trovarci dinanzi a «sistemi nei quali una parte delle élite dominanti ricorre ad un uso illegittimo – e perciò stesso occulto – del potere non al fine di sovvertire ma, al contrario, di conservare gli assetti esistenti […] inoltre, perché possa parlarsi di regime duale, occorre che il fenomeno abbia una sua stabilità e, dunque, una sua durata nel tempo senza precipitare rapidamente nell’eliminazione di uno dei due contendenti […] (tale stato duale) si costituisce in potere occulto, dotato di un proprio principio di legittimazione – estraneo e contrapposto a quello della Costituzione formale - per condizionare stabilmente il sistema politico attraverso metodi illegali senza giungere al sovvertimento dell’ordinamento formale» (Lo Stato parallelo, cit., pp. 16-18). Secondo Cucchiarelli XE "Cucchiarelli Paolo"  e Giannuli XE "Giannuli Aldo"  tale scenario descriverebbe in maniera appropriata la situazione italiana caratterizzata da: stragi e atti di violenza rimasti impuniti grazie ai depistaggi della magistratura, dei servizi segreti e degli ambienti politici caratterizzati a loro volta da una vasta corruzione interna; presenza di organizzazioni criminali e occulte appoggiate dalla finanza e inserite nel sistema istituzionale; ingerenze internazionali che limitano il ricambio politico (ma anche degenerazioni autoritarie); immobilità sociale.

 

Di tutti gli aspetti del sistema italiano quello che più preoccupa il sistema parallelo è la presenza del partito comunista più forte e organizzato dell’Europa occidentale. La difesa dello status quo da parte dello stato parallelo si identifica con un anticomunismo virulento disposto a tutto pur di evitare l’entrata del PCI nel governo. Il principio di legittimazione di questo doppio stato, quindi, è in netto contrasto con i valori della Costituzione formale che pone il pluralismo e la libertà al suo centro. Lo “stato parallelo” fa dell’anticomunismo il punto di attrazione di tutti i poteri deviati e intorno a tale disegno può essere interpretata la strategia degli attentati. Le stragi diventano lo strumento privilegiato dello stato duale in quanto tendono a destabilizzare non tanto il sistema in se ma qualsiasi tentativo di rinnovarlo, come il sequestro Moro XE "Moro Aldo"  dimostrerà chiaramente. Si tratta però, è bene dirlo, di una dinamica complessa, mai lineare e facilmente leggibile, nella quale le forze deviate non sempre agiscono in sinergia tra di loro, ma spesso si intralciano a vicenda, in cui le forze interne ed esterne al paese si sostengono e si oppongono alternativamente, ma in tutti i casi la “questione comunista” resta fondamentale.

 

«La difesa, pur necessaria, dal pericolo comunista […] negli anni cinquanta e nei primi anni sessanta, si tramutò, di fronte alla crisi del centro-sinistra e all’avanzata politica ed elettorale del Partito Comunista, nel tentativo prima di instaurare nel nostro paese un regime militare sull’esempio greco o turco, quindi in un’azione sotterranea di infiltrazione non solo della destra radicale ma anche dei gruppi di estrema sinistra allo scopo di favorire lo sviluppo di opposti terrorismi in modo da rendere impossibile un’apertura di governo ai comunisti da parte delle forze di centro e da stabilizzare gli equilibri politici italiani all’interno di un quadro moderato che escludesse il PCI dalla partecipazione alle coalizioni di governo secondo un’impostazione sostenuta dai governi degli Stati Uniti, dall’alleanza atlantica e dalle loro organizzazioni militari e di spionaggio. L’obbiettivo venne senza dubbio conseguito con un prezzo [...] assai alto prima di tutto per le vittime di quella stagione e per le loro famiglie, quindi anche per il vulnus che sul piano etico ha portato alla fiducia degli italiani nelle proprie istituzioni democratiche» (Tranfaglia XE "Tranfaglia Nicola" , Un capitolo del «doppio stato». La stagione delle stragi e dei terrorismi, in Storia dell'Italia repubblicana, a cura di Francesco Barbagallo XE "Barbagallo Francesco" , cit., Vol. 3, to. 2, p. 10).

 

La “questione comunista” si viene a configurare come una vera e propria anomalia nel sistema italiano, anomalia che determina una doppiezza nello stato repubblicano dove ad un primo livello ufficiale regolato dai principi democratici e parlamentari si contrappone un secondo livello segreto dominato da strutture clandestine, come Gladio, finalizzate ad escludere il PCI dal governo. «Se questa è stata dunque la storia malata di un paese “normale” solo nelle dichiarazioni ufficiali, il bacillo di questa malattia va forse identificato proprio in quel concetto di “segreto” che, da iniziale entità più o meno fisiologica in qualunque democrazia, si è trasformato in un vero e proprio cancro.

 

Il Segreto, in definitiva, ha finito per alimentare se stesso, degenerando e corrompendo il tessuto dello stato» (G. Fasanella XE "Fasanella Giovanni" , C. Sestieri, XE "Sestieri Claudio"  con Pellegrino XE "Pellegrino Giovanni"  Giovanni, Segreto di Stato: la verità da Gladio al caso Moro, Einaudi, Torino 2000, p. VII).

 

Tale anomalia del sistema italiano non avrebbe senso se non la si leggesse in un ambito ben più vasto che comprende il rapporto con gli Stati Uniti, per i quali la questione comunista si viene a delineare come la “grande ossessione americana”. Claudio Gatti XE "Gatti Claudio" , nel suo volume Rimanga tra noi: l'America, l'Italia, la questione comunista: i segreti di 50 anni di storia (Leonardo, Milano 1991), sottolinea come la politica americana sia diventata, a partire dagli anni ’50, sempre più arrogante e neocolonialista nei confronti dello stato italiano, al punto che in alcune casi sono stati gli stessi politici italiani (come Scelba XE "Scelba Mario"  ed Andreotti XE "Andreotti Giulio" ) a dover mediare per cercar di moderare gli eccessi dei loro protettori.

 

Gli Stati Uniti non hanno riconosciuto i tempi che cambiavano sotto la svolta democratica del PCI di Berlinguer XE "Berlinguer Enrico"  né, tantomeno, hanno voluto ascoltare i rapporti rassicuranti sulla situazione italiana che la CIA, da Roma, mandava regolarmente a Washington; ma la loro ossessione li portava, indifferentemente, ad allearsi con chiunque fosse disposto a sottomettersi alla loro politica, dalla DC al PSI di Craxi XE "Craxi Bettino" . Conclude Gatti XE "Gatti Claudio" : « La conseguenza [di tale strategia] è sotto gli occhi di tutti: una democrazia dimezzata, un immobilismo e una sclerotizzazione del sistema politico che non ha equivalenti nel mondo occidentale. Tutto questo è accaduto anche perché agli americani non importava tanto realizzare qualcosa, quanto piuttosto assicurarsi che gli altri, e cioè i comunisti, non riuscissero a fare niente. Insomma, contrariamente a quello che sostengono molti, l’errore degli USA in questi quarantacinque anni non è stato di voler destabilizzare l’Italia, ma di aver contribuito a paralizzarla nel tentativo di stabilizzarla in modo permanente. Gli americani si sono quindi resi corresponsabili del più grave male di questo nostro paese: la partitocrazia. Se a dividersi le spoglie del parastato non fosse stata sempre la stessa coalizione governativa, se ci fosse stata una reale competizione […] la partitocrazia oggi sarebbe sicuramente meno radicata» (Rimanga tra noi, cit., pp. 257-259).

 

Chiarito dunque il concetto di “doppio stato” e di “strategia della tensione” come chiavi di lettura di uno stato che non doveva cambiare (ritornano alla mente le parole "tutto cambia affinché nulla cambi" de Il Gattopardo), è necessario ripercorrere sommariamente i drammatici eventi di quegli anni. È bene sottolineare, però, che l’analisi di tali golpe e attentati esula dal campo di indagine di questa ricerca e pertanto saranno ricordati, brevemente, solo alcuni episodi, allo scopo di rievocare il clima di tensione e di angoscia su quegli anni drammatici.

 

Bisogna tornare indietro nel tempo per poter ritrovare uno dei primi documenti che attestano esplicitamente quale fosse l’atteggiamento statunitense verso il pericolo comunista: è del 10 marzo 1948 un documento del National Security Council (NSC) nel quale sono previsti aiuti militari e finanziari alle forze anticomuniste in vista di una possibile vittoria dei comunisti nelle prime elezioni del 18 aprile 1948. Nel 1954 l’NSC cambia strategia quando, con la direttiva n. 5412 del 15 marzo, si passa alla resistenza clandestina e alle operazioni coperte. è l’inizio della strategia stay-behind (cioè stare dietro le linee nemiche) nel caso di una possibile invasione sovietica.

 

La svolta nella politica interna avviene nell’ottobre 1950 quando il primo ministro Alcide De Gasperi XE "De Gasperi Alcide" , in risposta alla bocciature del disegno di legge “Disposizioni per la protezione della popolazione civile in caso di guerra o di calamità”, decise di istituire presso il ministero dell’Interno dell’on. Scelba XE "Scelba Mario"  la “Direzione generale dei servizi di difesa civile” nella quale verranno impiegati ex agenti fascisti che si erano distinti per la loro lotta al comunismo nel periodo del regime. Si vengono a creare nel nostro paese, tra gli anni ’40 e ’50 tutta una serie di strutture militari e di sicurezza, ignote al parlamento e alle dirette dipendenze dei vertici militari, dell’esecutivo e, ovviamente, della CIA.

 

Nasce proprio in questi anni la struttura paramilitare segreta di tipo stay-behind “Gladio”, parallela ai servizi segreti ufficiali (il celeberrimo “doppio stato”) che ha come obbiettivo il controllo della politica italiana in chiave anticomunista. L’esistenza di tale organizzazione fu resa nota per la prima volta nel 1984 dal membro di Avanguardia Nazionale Vincenzo Vinciguerra XE "Vinciguerra Vincenzo"  durante il suo processo per la strage di Peteano del 1973. Nell’elenco dell’organizzazione, trasmesso dal Servizio segreto militare (SISMI) alla Commissione Stragi, risulteranno molti nomi di ex aderenti alla Repubblica Sociale e altrettanti militanti di movimenti neofascisti. Altre organizzazioni anticomuniste nasceranno in quegli anni, come “Pace e libertà” del diplomatico Edgardo Sogno XE "Sogno Edgardo"  e i due gruppi di estrema destra Ordine Nuovo capeggiato da Pino Rauti XE "Rauti Pino"  e Avanguardia Operaria di Stefano Delle Chiaie XE "Delle Chiaie Stefano".

 

A cavallo tra la fine degli anni ’50 e gli anni ’60 molteplici vicende si intrecciano tra loro: l’attività di schedatura del Sifar (Servizio Informazioni Forze Armate) che raccoglie 157.000 fascicoli, la svolta a destra del governo Tambroni XE "Tambroni Fernando" , il tentativo di golpe del generale De Lorenzo XE "De Lorenzo Giovanni" , gli ambigui comportamenti del presidente Antonio Segni XE "Segni Antonio" . Il piano “Solo” del generale De Lorenzo XE "De Lorenzo Giovanni"  rientrò perché aveva raggiunto i suoi obbiettivi: neutralizzare la possibile azione riformatrice del primo governo di centro-sinistra (Moro XE "Moro Aldo"  I). Il secondo governo Moro XE "Moro Aldo" , sebbene si ripresentasse con quasi lo stesso schieramento, aveva modificato profondamente il suo programma e le sue ambizioni riformatrici.

 

«Si provò allora una tecnica che sarebbe riemersa, a quanto sappiamo, altre volte nel corso degli anni e che consisteva nel preparare e minacciare una svolta autoritaria per bloccare un processo riformatore o comunque un avvicinamento eccessivo del PCI all’area di governo, pronti a tornare indietro se il pericolo ipotizzato rientrasse e si ottenesse con la minaccia quel che non si era ottenuto attraverso il normale gioco politico della Costituzione. In questo, a pensarci bene, è forse il significato essenziale di un’espressione come quella di “strategia della tensione”. Tutto ciò poteva avvenire grazie alla “doppia lealtà” di politici, militari e funzionari dello stato…» (N. Tranfaglia XE "Tranfaglia Nicola" , Nicola. Un capitolo del «doppio stato». La stagione delle stragi e dei terrorismi, in Storia dell'Italia repubblicana, a cura di Francesco Barbagallo XE "Barbagallo Francesco" , cit., Vol. 3, to. 2, p. 27.).

 

È sicuramente Ordine Nuovo a porsi al centro della strategia stragista e dei rapporti con gli Stati Uniti e con le Forze Armate, come dimostra la figura di Clemente Graziani XE "Graziani Clemente" . L’azione e la politica anticomunista sottolineata nel suo saggio La guerra rivoluzionaria saranno fatte proprie dallo Stato Maggiore della Difesa il quale nel 1965 organizzerà, presso l’Istituto Pollio per gli Affari Strategici, il convegno dal significativo nome di “Guerra Rivoluzionaria”. Non solo vengono ripresentate le tesi di Graziani XE "Graziani Clemente"  ma il professore Pio Filippani Ronconi XE "Filippani Ronconi Pio"  esporrà un piano di difesa anticomunista in cui si ipotizza un’organizzazione a tre livelli che, poi si scoprirà, rifletteva intimamente la strutture interna di “Gladio”. Ambienti neo-fascisti, militari, politici e nei servizi segreti agiscono, ormai, in strettissima collaborazione.

 

I gruppi neo-fascisti, tra gli anni ’60 e i ’70, furono appoggiati dagli stessi Stati Uniti come ben mette in evidenza Carlo Pinzani XE "Pinzani Carlo" : «grazie a Kissinger XE "Kissinger Henry"  (segretario di Stato durante il secondo mandato di Nixon XE "Nixon Richard" ) e a Martin XE "Martin Graham"  (ambasciatore statunitense in Italia) e, contrariamente a quanto si ritiene, con l’avverso parere della Cia, fu appunto l’amministrazione Nixon XE "Nixon Richard"  a varcare un confine che in precedenza, a quanto risulta dallo stato delle fonti, era stato costantemente rispettato, quello cioè di considerare l’appoggio all’estrema destra neofascista italiana come extrema ratio cui ricorrere soltanto in presenza di un attuale ed effettivo rischio di una prevalenza dei comunisti nel governo dell’Italia» (C. Pinzani XE "Pinzani Carlo" , L’Italia nel mondo bipolare, in Storia dell'Italia repubblicana, a cura di Francesco Barbagallo XE "Barbagallo Francesco" , cit., Vol. 2, to. 1, p. 157).

 

La situazione cambia rapidamente alla fine degli anni ‘60 quando la crisi statunitense sullo scacchiere internazionale (vedi il Vietnam), l’ascesa di Nixon XE "Nixon Richard" , e le rivolte studentesche e poi quelle sociali rendono necessario un cambio di strategia profondo e incisivo. La “controffensiva” viene inaugurata dalle forze di destra che non hanno nessuna intenzione di lasciare l’iniziativa alle forze operaie e studentesche: il 12 dicembre 1969 una bomba esplode nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura a Milano. La strage di piazza Fontana conterà 16 morti e 84 feriti. Ordine Nuovo farà esplodere, in rapida successione, altri quattro ordigni: Banca Commerciale di Milano, Banca Nazionale del Lavoro, Museo del Risorgimento e Altare della Patria a Roma. La logica è sempre la stessa: depistaggi da parte dei servizi di sicurezza deviati per indicare la pista del terrorismo di sinistra, ma tale versione non convince l’opinione pubblica, c’è bisogno di un’azione più incisiva.

 

La notte tra il 7 e l’8 dicembre 1970 nasce e si spegne improvvisamente il tentativo di colpo di stato dell’ex comandante delle X Mas nella Repubblica Sociale Italiana, Junio Valerio Borghese XE "Borghese Junio Valerio", in collaborazione con esponenti di Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale. Il tentativo rientrò inaspettatamente quando già le prime operazioni erano cominciate, ma le interpretazioni su tale dietro front sono discordanti in particolare già in precedenza, come nel caso del piano “Solo”, il tentativo insurrezionale era servito solo da monito verso il governo affinché moderasse la sua politica riformatrice.

 

In questo caso, invece, è difficile sostenere una tale lettura mentre sembrerebbe più accreditata l’ipotesi di una spaccatura all’interno dei golpisti. In particolare questo fallito tentativo avrebbe avuto l’obbiettivo di “bruciare” l’ala oltranzista che vedeva nel colpo di stato l’unica soluzione alla “questione comunista” e rappresentò l’ascesa definitiva di quelle fazioni che puntavano tutto su di una strategia meno appariscente e più pervasiva. Era ormai giunto il momento di prendere, silenziosamente, il controllo dei gangli dello stato e dell’esercito e ciò sarà, infatti, il modus operandi della P2 di Licio Gelli XE "Gelli Licio" , esplicitamente confermato nel “Piano di Rinascita Democratica”. Non a caso qualsiasi coinvolgimento della massoneria nel Golpe Borghese sarà immediatamente nascosto dai servizi di sicurezza.

 

Le cose stanno cambiando, ma è proprio all’inizio degli anni Settanta che la stagione delle stragi tocca il suo culmine di violenza: 22 luglio 1970 attentato al treno Freccia del Sud, 31 maggio 1972 strage di Peteano, maggio 1973 attentato al Ministro dell'Interno Mariano Rumor XE "Rumor Mariano"  alla Questura di Milano, la bomba a piazza della Loggia a Brescia (28 maggio 1974), l’ordigno fatto esplodere sul treno Italicus nei pressi di San Benedetto Val di Sambro (4 agosto 1974) e, infine, vengono scoperti altri tentativi di golpe come quelli dell’organizzazione “Rosa dei Venti” (scoperta dalla magistratura di Padova grazie all’opera di Giovanni Tamburino XE "Tamburino Giovanni" ) e il “Golpe Bianco XE "Bianco Gerardo" ” di Edgardo Sogno XE "Sogno Edgardo"  e Randolfo Pacciardi XE "Pacciardi Randolfo" , fallito grazie all’istruttoria del giudice Luciano Violante XE "Violante Luciano"  e al nuovo clima politico creatosi dopo la caduta di Nixon XE "Nixon Richard".

 

In effetti il clima internazionale stava cambiando grazie alla fine della guerra del Vietnam, allo scandalo Watergate che aveva costretto il presidente Nixon XE "Nixon Richard"  alle dimissioni, la caduta del regime di Salazar XE "Salazar António de Oliveira"  in Portogallo e di quello dei Colonnelli in Grecia, era necessario che la strategia anticomunista cambiasse. Già la P2 di Gelli XE "Gelli Licio"  aveva abbandonato il golpista Borghese, quella strategia troppo diretta e sovversiva non era ben vista nel paese, era necessaria un’azione più sommersa e delegittimante, magari coinvolgendo lo stesso terrorismo rosso che proprio in quegli anni nasceva e già sembrava sull’orlo della scomparsa e della sconfitta. Le cose cambieranno rapidamente, ma questa è un’altra storia.

 

Concludendo, ciò che è certo è che al di là delle diverse modalità e delle diverse matrici da cui mossero gli attentati e le stragi all’inizio degli anni ’70 «in comune mantengono sempre un elemento: l’attività depistatoria di una parte degli apparati di Stato» (Senato della Repubblica – Camera dei Deputati, Commissione parlamentare d’inchiesta sul Terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi, Relazione delle stragi meno recenti, X legislatura, doc. XXIII, n.13, p. 21.).



 

 

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