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N. 29 - Maggio 2010 (LX)

PROVINCE ROMANE
CYRENAICA

di Antonio Montesanti

 

La Cirenaica è una regione adiacente all’Egitto che prende il nome dall’antica città di Cirene una delle pochissime colonie greche fondate sul suolo africano. Il suo territorio, storicamente, è compreso tra le Are dei Fileni nel basso Golfo della Sirte ad occidente e il Gran Catabano (Baia di Sollum) ad oriente.

 

Per essere precisi, ad esclusione di qualche colonia mista fondata su territorio egiziano, alla foce del Nilo, Cirene e le subcolonie create sullo sperone libico che si protende verso la Grecia nel Mar Mediterraneo, sono le uniche.

 

L’area era sotto il controllo di popolazioni berbere nomadi e il motivo della fondazione di colonie greche in quest’area è dovuto al fatto che questa parte della costa libica è probabilmente la più fertile tra il Nilo e l’attuale Tunisia.

 

Tutto sommato, l’area venne precedentemente influenzata dai Fenici i quali fondarono delle colonie commerciali verso le rotte occidentali. La prima e più importante colonia greca, Cirene, venne fondata nel 631 a.C. da alcuni coloni dell’isola di Thera in seguito ad una carestia. Il loro capostipite, Aristotele, una volta sul suolo africano prese il nome libico di Battos, da cui deriva quello della dinastia che governerà la città per i secoli a venire.

 

L’area fu suddivisa in diverse aree , quella orientale venne chiamata Marmarica e quella occidentale, vista la presenza di 5 città importanti, ottenne il nome di Pentapoli. Le città erano  Cyrene (presso il moderno centro di Shahat), il suo porto Apollonia (attuale Marsa Susa), Arsinoe or Teucheira (moderna Tocra), Euesperides or Bernice (nei pressi di Benghazi) and Barce (attualmente Al Marj). A sud di questa regione si trovava il Sahara governato da popolazioni nomadi, e l’oracolo presso il centro omonimo di Ammonium.

 

Tuttavia, nonostante la costante presenza greca, i Cartaginesi mantennero sempre una notevole influenza sulla regione fino all’arrivo dei persiani nel 525 a.C. poi spodestati da Alessandro il Grande, nel 331 a.C.

 

La Pentapoli rimase sotto il dominio o la fortissima influenza dei regnanti ellenistici d’Egitto in quanto se pur non formalmente fu annessa da Tolomeo I Soter per altri 250 anni. I Lagiadi ebbero sempre il controllo di quest’area, anche se le famiglie discendenti dal compagno di Alessandro, vennero divise tra i diversi eredi e la regione fondamentalmente desertica e considerata di confine tra gli imperi di Cartagine e d’Egitto, fu sempre sotto il controllo di quest’ultima.

 

Nel 96 a. C. il re di Cirene, Tolomeo Apione, figlio di Tolomeo VIII morì lasciando, secondo il costume dell’epoca, in eredità l’intero regno a Roma. Questo provocò dei continui contrasti con il vicino regno d’Egitto soprattutto per le aree di confine dopo che gli ultimi Tolomei si resero conto che non potevano reclamare su nessun punto, vista la crescente potenza di Roma.

 

La Re Publica tuttavia decise di non controllare direttamente la regione, pur accettandone il ‘dono’ ma di lasciare l’amministrazione ai governatori locali. Tuttavia nei primissimi anni ‘70 a.C. la grande maggioranza Judea che qui aveva una delle più potenti roccaforti del Mediterraneo, iniziò a prendere il potere in maniera sempre più intrusiva.

 

Nel 78 a.C. fu decretato che venisse organizzata la provincia e che fosse unita all’isola di Creta e nel 74 a.C. venne inviato il questore, un magistrato con cariche minori, Cornelio Lentulo Marcellino, al quale fu commissionato di annettere ufficialmente la Cyreanaica a Roma sotto forma di provincia. I primi governatori ebbero dunque la carica ufficiale di quaestor pro praetore, poi definitivamente convertita in legatus pro praetore.

 

La provincia venne assegnata, durante il secondo triunvirato a Marco Aemilio Lepido e dal 43 a.C. a Marco Antonio, quando il triunviro creò una delle più famose legioni: la III Cyrenaica, assegnando la provincia alla figlia avuta con Cleopatra che portava l’appellativo di Selenae.

La legio III Cyrenaica servirà tuttavia l’Egitto, pur essendo stata formata nella regione limitrofa, per i secoli a venire e in Cirenaica rimarrà comunque sempre una piccola guarnigione per garantirne la sicurezza contro le popolazioni nomadi di confine.  

 

Nel 27 a.C. Augusto sentenziava la sua appartenenza alle province senatorie e venne congiunta con la provincia di Creta già annessa nel 67 a.C. in seguito alla vittoria di Quinto Metello Cretico poi confermata da quella di Pompeo sui pirati. 

 

Le residenze del governatore erano comunque due Gotyna a Creta e Cyrene che comunque rimasero sempre come entità distinte avendo funzionari minori distinti e ognuna un koinon proprio.

 

La provincia rimase pacificata durante l’occupazione Romana, anche se si devono registrare le solite e intense rivolte giudaiche come quella sotto il regno di Traiano, guidata da Lukua, che si definiva il Messia, che causò devastazioni per l’intera provincia. La rivolta venne soppressa tra il 115 and 116 d.C. con la forza e l’area già di per se non estremamente popolosa rimase estremamente devastata.

 

Gli stessi contrasti proseguirono tra le classi sociali e religiose sotto Adriano, attraverso nuove rivolte giudaiche, come quella di Simon Kosibah, che infiammarono anche quest’area. La ripresa delle città a differenza dell’Egitto, ed in particolare della sua capitale Cirene, fu lentissima, ma tuttavia più stabile che nel vicino regno del Nilo.

 

La riforma tetrarchica di Diocleziano nel 296 d.C. cambiò la sua struttura amministrativa. Innanzitutto Creta, aggregata alla diocesi di Moesia, venne separata dalla Cyrenaica che a sua volta fu divisa in due province: Libya Superior o Libya Pentapolis ad ovest che comprendeva la parte superiore della Pentapoli ed aveva alternativamente Cyrenae e successivamente Ptolemais (moderna Tolmeta) come capitali, mentre la Libya Inferior o Libia Sicca copriva la Marmarica e l’unica città significativa e anche capitale era il porto di Paraetonium (Marsa Matruh). Entrambi erano sotto il governo di un praeses e parte della Diocesi d’Egitto nella prefettura pretoriana dell’Oriente.

 

La Cirenaica ebbe sempre un’economia molto fiorente basata principalmente sull’economia, oltre al grano differenti qualità di raccolti erano esportati e famosi in tutto il Mediterraneo oltre all’olio, le pecore e la presenza di metalli.

 

Tuttavia la Cirenaica era famosa per una pianta medicinale in grado di guarire molte dei più comuni problemi legati alla salute quotidiana. Il silfio, simbolo delle monete della colonia greca, era estremamente abbondante in quest’area e oltre ad essere estremamente richiesto era anche molto costoso, il che forniva alla città una ricchezza fuori dal comune, tanto da essere la capitale della regione per lunghissimo tempo, ovvero fino a quando la pianta non si estinse del tutto forse nel I sec. d.C. da allora iniziò la lenta caduta della città che già alla fine del III sec. d.C. era ampiamente esposta alle incursioni dei Libi, come testimoniato dal vescovo Sinesio.

 

Solo Giustiniano tentò di far riprendere la regione ma fu una delle prime a cadere sotto la facile conquista degli Arabi che chiamarono la regione Barqah, dalla città di Barca che ormai sia politicamente che economicamente in epoca bizantina aveva preso il sopravvento sull’antica capitale.



 

 

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