.

home

 

progetto

 

redazione

 

contatti

 

quaderni

 

gbeditoria


.

[ISSN 1974-028X]


RUBRICHE


attualità

.

ambiente

.

arte

.

filosofia & religione

.

storia & sport

.

turismo storico



 

PERIODI


contemporanea

.

moderna

.

medievale

.

antica



 

EXTEMPORANEA


cinema

.

documenti

.

multimedia



 

ARCHIVIO


 

 

 

 

 

 

 

.

antica


N. 24 - Dicembre 2009 (LV)

PROVINCE ROMANE
ASSYRIA, MESOPOTAMIA, OSHROENAE

di Antonio Montesanti

 

L’attuale Siria orientale e l’Iraq sono, all’incirca, la sovrapposizione moderna delle provincie più orientali dell’Impero Romano che vennero, ufficialmente e in prima istanza, istituite dall’imperatore Traiano. Queste vennero costituite con i nomi di Mesopotamia e Assyria in un primo momento, e poi più semplicemente Oshroene et Mesopotamia in un secondo. Essendo province nate a cavallo del Deserto Siriaco in una zona di frontiera, l’intera area venne fortemente contesa tra gli Imperi Romano, Partico/Sassanide e Armeno, fino alla definitiva conquista araba nella seconda metà del VII sec. d.C.

OSHROENAE

Superate le regioni ‘storiche’ che si affacciavano sul mediterraneo, l’Osroene rappresentò per i Romani la prima vera regione di confine che connetteva quattro grandi aree: la Siria ad Ovest, la Mesopotamia ad Est, l’Armenia a Nord e l’Arabia a Sud.

Se, precedentemente all’arrivo di Roma, furono le popolazioni ad est ed ovest ad impossessarsi di quest’area, come gli Assiri o gli Ittiti, in epoca più recente la regione fu sotto la supremazia Armena già con Tigrane.

Da qui il ‘Grande Re Armeno’ avrebbe iniziato la sua politica di attacco verso l’impero Partico, riuscendo a respingere i Persiani fin nell’interno del continente asiatico. Le regioni della Media Atropatene, Corduene, Adiabene e quella intorno a Nisibi caddero sotto il i colpi del grande dinasta fino a finire sotto le sue dipendenze.

Fu in questo momento che Tigrane occupò i regni confederati di Edessa, affidandoli ad una tribù araba, detta anche Osrhoena, che s’insiedò definitivamente nell’area, governando di fatto la regione.

Per questo motivo, nei sui scritti, Plinio riporta che i nativi dell’Osroene e della Commagene sono gli stessi Arabi dell’Arabia. La tribù che li caratterizza era chiamata degli “Orrhoei’ che occuparono Edessa definitivamente intorno al 130 a.C.

Gli Orrhoei fonderanno in questo periodo un piccolo stato governato dai loro capitribù che avra il titolo di re e il cui distretto sarà chiamato appunto Orrhoene. Questo nome verrà poi cambiato in Osroene, assimilandosi al nome portico di Osroes or Chosroes (Khosrau).

Sarà proprio questa popolazione araba di Osrhoene ad essere soggiogata da Lucio Afranio, legato di Pompeo in Oriente, e che rappresenterà anche la chiave d’accesso alla Siria, per il generale Romano. Afranio iniziò la sua campagna dalla regione del Corduene procedendo in direzione della Mesopotamia e solo dopo una pericolosa marcia nel deserto, riuscì a sconfiggere gli Arabi dell’area con l’aiuto dei Greci (Hellenes) stanziati a Carrhae.

Abgar di Osrhoene, re della regione dovette a quel punto firmare la pace con i Romani durante la permanenza di Pompeo e inizialmente fu anche alleato del generale Crasso durante la sua campagna contro i Parti in 53 a.C.

Tuttavia più tardi, segretamente, Abgar passò dalla parte avversaria divenendo di fatto una spia dei del re parico Orode II durante la guerra che condusse alla battaglia di Carrhae.

Questo personaggio è ritenuto probabilmente, uno o, il fattore più importante della sconfitta di Crasso. Difatti, non solo il principe osroeno riuscì ad influenzare seriamente i piani di Crasso ma lo convinse anche ad evitare di raggiungere la città greca di Selucia vicino all’Eufrate dove gli abitanti, Greci, parteggiavano chiaramente per i Romani.

Al contrario, Abgar lo convinse ad attaccare il generale nemico Surena direttamente e nel bel mezzo della battaglia passò al nemico. Durante questa campagna, anche un esercito armeno accompagnava con 16,000 cavalieri e 30,000 fanti Crasso, ma Orode era riuscito a convincere anche loro tramite una pace vantaggiosa a non combattere a fianco dei Romani.

Durante l’epopea di Traiano in Oriente, intorno al 116 d.C., il generale Romano Lucius Quietus saccheggiò Edessa mettendo di fatto termine all’indipendenza dell’Osroene da dove si aprivano le porte verso la Mesopotamia, inglobandolo nell’Impero Romano nel 114 d.C. come regno semiautonomo o vassallo.

Dopo la guerra contro i Parti portata da Lucio Vero durante il regno di Marco Aurelio, vennero fatte costruire numerose fortezze e una salda guarnigione venne stanziata a Nisibi.

Dopo un periodo piuttosto breve sotto la dinastia Arsacide (Persiana), il territorio di confine venne incorporato definitivamente come provincia romana nel 214 d.C. Precedentemente, questo stato, dipendente da Roma sarà ricordato per aver avuto il primo re cristiano della storia.

L’Oshroene come entità indipendente cercò molte volte di liberarsi del giogo romano, ma nel 216 d.C. lo stesso re, Abgar IX venne imprigionato ed esiliato a Roma e la regione divenne definitivamente provincia romana.

Dopo questo periodo, la capitale Edessa riportata sotto il controllo Romano dall’imperatore Decio (253 d.C.) venne utilizzata definitivamente come centro di partenza per le spedizioni contro I Persiani Sassanidi.

All’incirca un secolo più tardi, Dagalaifo e Secondino principi dell’Osrhoene, accompanieranno Giuliano nella guerra portata contro il re dei Sassanidi Shapur (Sapore) II.

Con la riforma dioclezianea, la provincia venne naturalmente inserita nella diocesi d’Oriente e nella prefettura avente lo stesso nome. Tuttavia essendo una regione ‘mista’ e di confine venne sempre governata in maniera differente rispetto alle altre, tanto che alcune iscrizioni riportano la presenza di un dux, con il rango di vir spectabilis, tenuto a fornire sempre pronte un determinato numero di truppe per la difesa dei confini.

Subito dopo l’Osrohene, cronologicamente e politicamente, si affacciava la fertile regione della Mesopotamia. Roma ottenne il controllo totale di quest’area solo nel 230 d.C. dopo tre periodi di effimero governo rispettivamente nel 116-118 d.C. con Traiano/Adriano, nel 161-165 d.C. con Lucio Vero/Marco Aurelio e sotto Settimio Severo nel 194-199 d.C.

MESOPOTAMIA

La stessa Mesopotamia in quanto provincia venne creata durante le campagne traianee ed era considerata una provincia indipendente, ovvero non in comunione o aggregata a nessun’altra al contrario di quanto avverrà con Settimio Severo quando, al termine delle sue vittoriose campagne, verrà unita con la quella più settentrionale dell’Osroene, acquisendo il titolo ufficiale di Mesopotamia et Oshroenae.

La provincia venne creata subito dopo la conquista da parte di Traiano della regione, già nel 115 d.C.: la Mesopotamia prevedeva l’istituzione di confini provinciali che comprendevano parte della moderna Siria a oriente dell'Eufrate e quello dell'Iraq settentrionale. Il primo governatore fu Decimo Terenzio Scauriano e come la provincia di Assyria sarà abbandonata da Adriano soli due anni più tardi nel 117/8 d.C.

La ritirata di Adriano dall’Assyria e dalle provincie circostanti nel 118 d.C. non fu comunque considerate la fine del governo romano in questa regione. Tutt’altro. La parte settentrionale del territorio occupato da Traiano, tornò di nuovo sotto il controllo romano in seguito ad una serie di successive campagne partiche di Lucio Vero.

Questa seconda campagna contro I Parti venne lanciata dal 161 al 166 d.C. sotto il commando e la direzione di Lucio Vero, quando l’esercito Romano ancora una volta conquistò i territori ad est dell’Eufrate che rimasero in possesso romano in seguito alla pace del 165 d.C. e tale vi rimase almeno fino al regno di Commodo.

Nuovamente, Settimio Severo ‘direzionò’ una delle sue azioni militari conto i Parti nel 197-8 d.C. In seguito alle sue vittoriose campagne, il capostipite dei ‘Severi’ ampliò i territori occupati dagli ‘Antonini’ estendendo il territorio mesopotamico a nord fino a Chaboras (Khabour) e fino alla linea comprendente Hatra quindi instituendovi due nuove provincie quella di Osroene e quella di Mesopotamia sovrapponendole agli stessi territori annessi da Traiano 80 anni prima.

Anche Settimio Severo collocò due legioni nelle nuove provincie per rinforzare le nuove provincie ed assicurarne la stabilità e prevenire gli attacchi dell’Impero, prima Partico e poi Sassanide.

Perduta per 5 anni nuovamente nel 192 d.C. ca. venne riconquistata da Settimio Severo nel 197 d.C. Una ‘nuova’ provincia, basata sulla precedente traianea venne formalizzata dopo le ultime campagne e venne definita come provincia equestre sotto l'autorità di un praefectus di rango equestre (Praefectus Mesopotamiae) creato appositamente sul modello dell’unico e straordinario esempio di amministrazione provinciale: la prefettura d’Egitto, in cui la provincia ricadeva sotto il controllo diretto dell’imperatore.

Persa dagli imperatori Giordano e Filippo e riconquistata da Diocleziano, durante la riorganizzazione tardoimperiale, la Mesopotamia sarà destinata a rientrare, tramite la riforma amministrativa dioclezianea, nella diocesi d'Oriente.

La capitale venne istituita a Nisibi mentre tutte e tre le città più importanti dell’area divennero tutte colonie e in due di esse a Singara adiacente al fiume Tigri e a Resaina vennero formate e dislocate le legioni di nuova formazione (III Parthica e I Parthica).

Ancora più tardi, con la divisione dell’impero tra Oriente ed Occidente (Arcadio ed Onorio) formalizzata dopo la morte di Teodosio I, il territorio di parte siriana venne separato dalla provincia dando così luogo ufficialmente a due provincie quella di Osrhoene e quella di Mesopotamia vera a propria, limitata al settore tra i fiumi Eufrate e Tigri.

ASSYRIA

L’Assyria è una delle tre provincie (Armenia, Mesopotamia e Assyria) create dall’imperatore romano Traiano nel 116 d.C. in seguito alla vittoriosa campagna militare contro l’Impero dei Parti. Attualmente, la provincia, si potrebbe localizzare tra il fiume tigri e i Monti Zagros in Iran.

Nonostante la vittoria militare di Traiano la provincia ebbe moltissimi problemi sin dapprincipio. Già nel 116 d.C., il principe Partico di nome Santruce organizzò una rivolta armata nella nuova provincia romana. Durante la rivolta, le guarnigioni romana di Assyria e Mesopotamia vennero attratte fuori dalle loro postazioni e il generale romano fu ucciso nel momento in cui il suo esercitò tentava di bloccare la sommossa.

Al momento della morte di Traiano, nel 117 d.C., il suo successore, Adriano, introdusse una nuova politica di rispetto verso i nuovi territori appena acquisiti nel Vicino Oriente. Il nuovo imperatore riteneva che l’impero fosse sovradimensionato e i suoi confini meritassero una seria contrazione verso confini più facilmente difendibili.

Benché molte fonti citino la creazione della provincia chiamata Assyria durante le campane partiche di Traiano, vi è qualche serio dibattito riguardo la sua certa localizzazione. Alcuni studiosi moderni ritengono che la Assyria Provincia si rtovasse tra i fiumi Tigri ed Eufrate, nell’attuale Iraq centrale, piuttosto che ad oriente del primo: una posizione che sembra essere confermata e confortata dalla testimonianza dell’antico scrittore Festo.

Dopo l’abbandono da parte di Adriano, benché la politica romana sia andata avanti nella regione, non vi sono fonti o testimonianze che ne attestino un perdurare della provincia oppure che facciano riferimento alla provincia di Assyria medesima

Quando Settimio Severo creò le provincie di Oshroene et Mesopotamia alla fine del II secolo d.C., anche in questo caso non vi fu alcuna menzione della provincia romana nota come Assyria.

Durante il suoi viaggi al fianco dell’imperatore Gioviano nel Vicino Oriente lo storico romano Ammiano Marcellino affermava che “All’interno di questo circuito si trova l’Adiabene, che un tempo era formalmente chiamato Assyria” chiaramente con riferimento alla Assyria Provincia creata da Traiano, tuttavia non considerando che l’adiabene storicamente di trovava al di là del Tigri.

Inoltre, lo stesso Ammiano riferisce che la regione chiamata Assyria si trovava tra I fiummi Tigri ed Eufrate, ma non riporta nessuna fonte o prova per poter connettere il nome alla regione o viceversa (Amm. XXIII.6.20 and XXXIII.3.1).

Sembra quindi che la provincia di Assyria sia limitata solo durante il regno di Traiano, e non sia stata ristabilita durante le successive conquiste romane della regione.

L’influenza romana nell’area, su tutte e tre le province sarà destinata a terminare definitivamente sotto l’imperatore Gioviano nel 363 d.C., che abbandonò la regione dopo aver concluso una pace forzata in accordo con i sassanidi dopo essersi ritirato a Constantinopli per ‘consolidare’ il suo potere politico.



 

COLLABORA


scrivi per InStoria



 

EDITORIA


GBe edita e pubblica:

.

- Archeologia e Storia

.

- Architettura

.

- Edizioni d’Arte

.

- Libri fotografici

.

- Poesia

.

- Ristampe Anastatiche

.

- Saggi inediti

.

catalogo

.

pubblica con noi



 

links


 

pubblicità


 

InStoria.it

 


by FreeFind

 

 

 

 

 

 

 

 


[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA  N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE]


 

.