N. 30 - Giugno 2010 
                          
                          (LXI)
																						PROVINCE ROMANE
																						AFRICA/NUMIDIA
																						di Antonio Montesanti
																						Quando si parla di Africa come provincia Romana, dobbiamo considerare due entità politiche, la prima rappresenta il nocciolo della provincia stessa, costituito da quelli che erano i possedimenti Cartaginesi sul continente sahariano, mentre la seconda è il regno Numidico che circondava, in antico, quello Punico. È inevitabile quindi non accostare questa provincia direttamente alle Tre Guerre che Roma combatté contro Cartagine e conosciute con il nome di Puniche. 
																			
																			
																			
																			Roma 
																			lasciò 
																			libera 
																			Cartagine 
																			e 
																			sovrana 
																			del 
																			proprio 
																			territorio, 
																			che 
																			corrispondeva 
																			all’incirca 
																			all’attuale 
																			Tunisia, 
																			nei 
																			termini 
																			di 
																			stato 
																			sconfitto, 
																			sia 
																			dopo 
																			la 
																			Prima 
																			che 
																			la 
																			Seconda 
																			delle 
																			guerre 
																			combattute 
																			contro 
																			di 
																			essa.
																			
																			
																			
																			
																			Durante 
																			la 
																			seconda 
																			di 
																			queste 
																			guerre, 
																			i 
																			Numidi, 
																			considerati 
																			protettorato 
																			cartaginese, 
																			erano 
																			divisi 
																			in 
																			due 
																			regni, 
																			corrispondenti 
																			a 
																			due 
																			grandi 
																			gruppi 
																			tribali, 
																			i 
																			Massili 
																			nella 
																			Numidia 
																			Occidentale, 
																			ad 
																			Ovest 
																			di 
																			Cartagine 
																			e 
																			corrispondente 
																			a 
																			buona 
																			parte 
																			dell’attuale 
																			Algeria 
																			e i 
																			Massesili 
																			in 
																			quella 
																			Orientale, 
																			che 
																			occupavano 
																			l’intera 
																			estensione 
																			del 
																			Golfo 
																			della 
																			Sirte, 
																			fino 
																			alla 
																			Cirenaica. 
																			Ambedue 
																			le 
																			aree 
																			tribali 
																			erano 
																			rinomate 
																			per 
																			la 
																			loro 
																			cavalleria 
																			leggera 
																			che 
																			veniva 
																			fornita 
																			a 
																			Cartagine 
																			come 
																			truppe 
																			ausiliari.
																			
																			
																			La 
																			stessa 
																			Numidia, 
																			per 
																			differenti 
																			scelte 
																			politiche 
																			attuate 
																			dai 
																			suoi 
																			successori, 
																			ebbe 
																			quindi 
																			differenti 
																			risvolti 
																			politici 
																			che 
																			iniziarono 
																			all’epoca 
																			della 
																			Seconda 
																			Guerra 
																			Punica, 
																			quando 
																			i 
																			Massesili, 
																			guidati 
																			da 
																			Siface, 
																			si 
																			schierarono 
																			con 
																			i 
																			Cartaginesi, 
																			mentre 
																			i 
																			Massili, 
																			sotto 
																			il 
																			comando 
																			di 
																			Massinissa 
																			ma 
																			sottomessi 
																			a 
																			Siface, 
																			si 
																			allearono 
																			con 
																			i 
																			Romani, 
																			per 
																			liberarsi 
																			del 
																			giogo 
																			del 
																			secondo. 
																			Con 
																			la 
																			vittoria 
																			di 
																			Zama, 
																			203 
																			a.C. 
																			i 
																			Romani 
																			cedettero 
																			l’intera 
																			Numidia 
																			a 
																			Massinissa. 
																			Quando 
																			sopraggiunse 
																			la 
																			morte 
																			di 
																			quest’ultimo, 
																			nel 
																			148 
																			a.C., 
																			Scipione 
																			Emiliano 
																			volle 
																			che 
																			il 
																			regno 
																			fosse 
																			condiviso 
																			tra 
																			i 
																			tre 
																			figli 
																			del 
																			re, 
																			il 
																			maggiore 
																			Micipsa, 
																			Gulussa 
																			e 
																			Mastanabale.
																			
																			Tuttavia, di fronte al terzo riarmo di Cartagine, in poco 
																			più 
																			di 
																			un 
																			secolo 
																			contro 
																			le 
																			insegne 
																			romane, 
																			fu 
																			decretata 
																			una 
																			terza 
																			ed 
																			ultima 
																			guerra. 
																			La 
																			Terza 
																			Guerra 
																			Punica 
																			combattuta 
																			solo 
																			su 
																			suolo 
																			africano, 
																			vide 
																			semplicemente 
																			un 
																			assedio 
																			continuativo 
																			di 
																			tre 
																			anni, 
																			dal 
																			149 
																			a.C., 
																			da 
																			parte 
																			del 
																			console 
																			Scipione 
																			Emiliano 
																			che 
																			prese 
																			Cartagine 
																			solo 
																			nel 
																			146 
																			a.C. 
																			nonostante 
																			l’aiuto 
																			ricevuto 
																			da 
																			Micipsa, 
																			unico 
																			sovrano 
																			della 
																			Numidia 
																			dopo 
																			la 
																			morte 
																			dei 
																			fratelli.
																			
																			Le ripercussioni questa volta furono tremende per la città 
																			sottomessa 
																			che 
																			venne 
																			prima 
																			di 
																			tutto 
																			distrutta, 
																			poi 
																			rasa 
																			al 
																			suolo, 
																			il 
																			terreno 
																			su 
																			cui 
																			sorgeva 
																			venne 
																			cosparso 
																			di 
																			sale 
																			perché 
																			non 
																			vi 
																			crescesse 
																			neanche 
																			più 
																			l’erba 
																			e 
																			dopo 
																			la 
																			parte 
																			pratica 
																			venne 
																			attuata 
																			quella 
																			religiosa: 
																			il 
																			sito 
																			venne 
																			votato 
																			agli 
																			dei 
																			infernali 
																			tramite 
																			la 
																			cerimonia 
																			dell’execratio.
																			
																			
																			
																			Per la prima volta fuori dall’Italia, il territorio di una 
																			città, 
																			venne 
																			annesso 
																			all'ager 
																			publicus 
																			ovvero 
																			al 
																			pubblico 
																			demanio 
																			della 
																			città 
																			di 
																			Roma, 
																			quindi 
																			considerato 
																			a 
																			tutti 
																			gli 
																			effetti 
																			parte 
																			del 
																			territorio 
																			della 
																			città 
																			di 
																			Roma 
																			e 
																			pochi 
																			giorni 
																			dopo 
																			venne 
																			costituita 
																			la 
																			provincia 
																			Africa 
																			della 
																			quale 
																			facevano 
																			parte 
																			anche 
																			sette 
																			città 
																			rimasero 
																			che 
																			rimasero 
																			libere 
																			(civitates 
																			liberae) 
																			in 
																			quanto 
																			non 
																			avevano 
																			seguito 
																			Cartagine 
																			nel 
																			folle 
																			atto 
																			di 
																			rivolta. 
																			Come 
																			capitale 
																			amministrativa 
																			fu 
																			scelta
																			
																			Utica 
																			(moderna 
																			Henchir
																			
																			
																			
																			Bou 
																			Chateur).
																			
																			La nuova provincia confinava ad occidente e a sud con il 
																			regno 
																			di 
																			Numidia, 
																			alleato 
																			di 
																			Roma 
																			dopo 
																			la 
																			seconda 
																			guerra 
																			punica, 
																			quando 
																			era 
																			stato 
																			riunificato 
																			sotto 
																			Massinissa, 
																			re 
																			dei 
																			Massili 
																			della 
																			Numidia 
																			orientale, 
																			per 
																			la 
																			sua 
																			fedeltà 
																			e 
																			per 
																			aver 
																			combattuto 
																			contro 
																			Annibale 
																			al 
																			fianco 
																			di 
																			Scipione 
																			l'Africano.
																			
																			
																			
																			Il confine tra le due entità politiche, Africa e 
																			Numidia, 
																			era 
																			lo 
																			stesso 
																			che 
																			definiva 
																			i 
																			territori 
																			di 
																			Cartagine 
																			e di 
																			Numidia 
																			precedentemente 
																			il 
																			terzo 
																			conflitto 
																			con 
																			Roma, 
																			ed 
																			era 
																			scandito 
																			dalla 
																			Fossa 
																			Regia, 
																			un 
																			sistema 
																			di 
																			delimitazione 
																			lungo 
																			il 
																			quale 
																			sussistono 
																			tuttora 
																			diversi 
																			cippi 
																			di 
																			confine, 
																			che 
																			andava 
																			dalla 
																			foce 
																			dell'attuale 
																			Oued 
																			el-Kebir, 
																			a 
																			est 
																			di
																			
																			
																			Thabraca 
																			(attuale 
																			Tabarka 
																			in 
																			Tunisia) 
																			fino 
																			a
																			
																			
																			Thaenae 
																			(a 
																			sud 
																			dell'odierna 
																			Sfax).
																			
																			La nuova provincia offriva con il suo speciale statuto la 
																			possibilità 
																			di 
																			essere 
																			considerata 
																			come 
																			territorio 
																			e 
																			soprattutto 
																			terreno, 
																			vista 
																			la 
																			sua 
																			fertilità, 
																			disponibile. 
																			Prima 
																			di 
																			tutto 
																			per 
																			il 
																			clima 
																			e 
																			poi 
																			per 
																			il 
																			rapporto 
																			grandezza/popolazione 
																			che 
																			lo 
																			faceva 
																			uno 
																			dei 
																			territori 
																			meno 
																			densamente 
																			popolati 
																			acquisiti 
																			da 
																			Roma 
																			che 
																			quindi 
																			poteva 
																			disporre 
																			delle 
																			zone 
																			coltivabili 
																			come 
																			voleva.
																			
																			
																			
																			Per questo, visto il clima politico e il preponderante partito 
																			dei
																			
																			
																			populares, 
																			dal 
																			133 
																			a.C. 
																			guidato 
																			dal 
																			maggiore 
																			dei 
																			fratelli 
																			Gracchi, 
																			Tiberio, 
																			intento 
																			a 
																			risolvere 
																			la 
																			crisi 
																			economica 
																			e 
																			sociale 
																			che 
																			colpiva 
																			la 
																			plebe 
																			romana 
																			mediante 
																			la 
																			redistribuzione 
																			di 
																			terre 
																			dell'ager 
																			publicus 
																			ai 
																			contadini 
																			in 
																			miseria, 
																			iniziò 
																			una 
																			distribuzione 
																			delle 
																			terre 
																			‘aiutata’ 
																			nel 
																			124 
																			a.C. 
																			da 
																			un’epidemia 
																			che 
																			devastò 
																			la 
																			provincia 
																			e 
																			liberando 
																			quasi 
																			tutte 
																			le 
																			terre 
																			disponibili.
																			
																			
																			
																			Due anni dopo, nel 122 a.C., il tribuno della plebe Gaio 
																			Sempronio 
																			Gracco, 
																			capo 
																			del 
																			partito 
																			dei
																			
																			
																			populares 
																			dopo 
																			l’assassinio
																			
																			
																			del 
																			fratello, 
																			dispose 
																			la 
																			fondazione 
																			della 
																			nuova
																			
																			
																			Colonia 
																			Iunonia 
																			Karthago, 
																			sul 
																			territorio 
																			dell'antica 
																			Cartagine, 
																			la 
																			prima 
																			al 
																			di 
																			fuori 
																			dell'Italia. 
																			300.000 
																			ettari 
																			di 
																			terre 
																			vennero 
																			distribuite 
																			ai 
																			coloni 
																			per 
																			riprendere 
																			la 
																			ricca 
																			produzione 
																			che 
																			ne 
																			sarebbe 
																			scaturita 
																			dalla 
																			neo-provincia. 
																			Nel 
																			121 
																			a.C., 
																			come 
																			il 
																			fratello, 
																			Caio 
																			Gracco 
																			venne 
																			assassinato 
																			e il 
																			partito 
																			dei
																			
																			
																			populares 
																			venne 
																			sostituito 
																			da 
																			quello 
																			degli
																			
																			
																			optimates, 
																			l'aristocrazia 
																			romana, 
																			e il 
																			processo 
																			di 
																			colonizzazione 
																			subì 
																			un 
																			arresto.
																			
																			Micipsa di Numidia intanto, morendo aveva lasciato il potere 
																			in 
																			condivisione 
																			ai 
																			suoi 
																			due 
																			figli 
																			Aderbale 
																			e 
																			Iempsale 
																			ed 
																			al 
																			nipote 
																			e 
																			figlio 
																			adottivo 
																			Giugurta. 
																			Quest’ultimo, 
																			cercò 
																			di 
																			riunire 
																			i 
																			vari 
																			piccoli 
																			regni, 
																			fece 
																			assassinare 
																			Iempsale, 
																			mentre 
																			Aderbale 
																			si 
																			era 
																			rifugiato 
																			presso 
																			i 
																			Romani.
																			
																			
																			
																			Tuttavia il senato non mostrò interesse alla politica di 
																			Giugurta 
																			fino 
																			a 
																			quando 
																			questi 
																			non 
																			assediò 
																			e 
																			saccheggiò 
																			la 
																			città 
																			di 
																			Cirta 
																			nel 
																			113 
																			a.C. 
																			che 
																			comportò 
																			l’uccisione 
																			di 
																			molti 
																			coloni 
																			romani. 
																			Questi 
																			colsero 
																			il 
																			pretesto 
																			per 
																			scatenare 
																			le 
																			cosiddette 
																			Guerre 
																			Giugurtine 
																			nel 
																			113 
																			a.C.Nel 
																			111 
																			a.C. 
																			una 
																			prima 
																			campagna 
																			condotta 
																			dal 
																			console 
																			Lucio 
																			Calpurnio 
																			Bestia 
																			non 
																			produsse 
																			grandi 
																			effetti 
																			e fu 
																			necessaria 
																			una 
																			nuova 
																			campagna, 
																			condotta 
																			nel 
																			107 
																			a.C. 
																			dal 
																			console 
																			Mario, 
																			che 
																			sconfisse 
																			Giugurta, 
																			grazie 
																			al 
																			suo 
																			luogotenente 
																			Silla 
																			che 
																			sfruttò 
																			anche 
																			l’alleanza 
																			col 
																			re 
																			di 
																			Mauretania 
																			Bocco, 
																			nel 
																			105 
																			a.C.
																			
																			Nel corso della guerra Giugurtina, il console Mario aveva 
																			ingaggiato 
																			nel 
																			suo 
																			esercito 
																			dei 
																			“proletari”, 
																			contadini 
																			privi 
																			di 
																			terre. 
																			Nella 
																			remunerazione 
																			delle 
																			sue 
																			campagne 
																			aveva 
																			bisogno 
																			di 
																			terre, 
																			poiché 
																			divenuto 
																			capo 
																			del 
																			partito 
																			dei
																			
																			
																			populares, 
																			per 
																			ricompensarli 
																			della 
																			loro 
																			fedeltà, 
																			fece 
																			votare 
																			nel 
																			103 
																			a.C. 
																			una 
																			legge 
																			che 
																			concedeva 
																			ad 
																			ogni 
																			veterano 
																			252 
																			ettari 
																			di 
																			terreno. 
																			A 
																			questi 
																			si 
																			aggiungevano 
																			gli 
																			ausiliari 
																			della 
																			popolazione 
																			nomade 
																			dei 
																			Getuli 
																			che 
																			ricevettero 
																			inoltre 
																			la 
																			cittadinanza 
																			romana.
																			
																			
																			
																			La Numidia quindi, in base al comportamento, venne suddivisa 
																			e 
																			differenti 
																			soluzioni 
																			vennero 
																			utilizzate 
																			secondo 
																			le 
																			regioni 
																			che 
																			la 
																			componevano. 
																			Le 
																			aree 
																			adiacenti 
																			alla 
																			provincia 
																			d’Africa, 
																			le 
																			zone 
																			orientali 
																			e 
																			meridionali 
																			del 
																			regno, 
																			quelle 
																			che 
																			si 
																			affacciavano 
																			sulle 
																			pianure 
																			della 
																			Medjerda 
																			e 
																			quelle 
																			sul 
																			golfo 
																			della 
																			Piccola 
																			Sirte, 
																			furono 
																			unite 
																			all'ager 
																			publicus 
																			e 
																			date 
																			a 
																			veterani 
																			e 
																			Getuli.
																			
																			
																			La 
																			Numidia 
																			occidentale 
																			venne 
																			incorporata 
																			nei 
																			possedimenti 
																			di 
																			Bocco, 
																			re 
																			di 
																			Mauretania, 
																			mentre 
																			il 
																			resto 
																			ad 
																			esclusione 
																			di 
																			Cirene 
																			e 
																			delle 
																			regioni 
																			più 
																			orientali 
																			continuò 
																			ad 
																			essere 
																			governato 
																			da 
																			re 
																			indigeni, 
																			sostanzialmente 
																			vassalli 
																			di 
																			Roma.
																			
																			La città di Leptis Magna, situata in questa regione, ricevette 
																			il 
																			privilegio 
																			della 
																			libertà 
																			per 
																			essersi 
																			schierata 
																			a 
																			fianco 
																			di 
																			Roma 
																			in 
																			questo 
																			conflitto.
																			
																			
																			
																			Il regno numida orientale, venne affidato ad un fratellastro 
																			di 
																			Giugurta, 
																			Gauda, 
																			e 
																			proseguì 
																			la 
																			sua 
																			esistenza 
																			ancora 
																			per 
																			qualche 
																			decennio, 
																			sia 
																			pure 
																			col 
																			ruolo, 
																			di 
																			fatto, 
																			di 
																			protettorato 
																			romano.
																			
																			Durante la guerra civile tra Mario e Silla (88-83 a.C.), 
																			l'Africa 
																			costituì 
																			una 
																			roccaforte 
																			dei 
																			sostenitori 
																			di 
																			Mario, 
																			anche 
																			grazie 
																			alla 
																			presenza 
																			di 
																			questi 
																			veterani 
																			del 
																			suo 
																			esercito. 
																			Nell’81 
																			a.C. 
																			i 
																			seguaci 
																			di 
																			Mario 
																			in 
																			Africa 
																			detronizzarono 
																			il 
																			re 
																			della 
																			Numidia 
																			orientale 
																			Iempsale, 
																			figlio 
																			di 
																			Gauda 
																			e 
																			partigiano 
																			di 
																			Silla. 
																			Furono 
																			però 
																			sconfitti 
																			da 
																			un'alleanza 
																			che 
																			comprendeva 
																			il 
																			re 
																			mauro 
																			Bocco 
																			e il 
																			luogotenente 
																			di 
																			Silla, 
																			Pompeo, 
																			tanto 
																			che 
																			nell’80 
																			a.C. 
																			Iempsale 
																			recuperò 
																			il 
																			trono. 
																			I 
																			sillani 
																			gli 
																			riconobbero 
																			perfino 
																			una 
																			giurisdizione 
																			sui 
																			Getuli, 
																			ormai 
																			promossi 
																			cittadini 
																			romani 
																			da 
																			Mario.
																			
																			Nel 75 a.C. i populares 
																			impedirono 
																			il 
																			ritorno 
																			in 
																			seno 
																			alla 
																			Numidia 
																			dei 
																			territori 
																			annessi 
																			nel 
																			105 
																			a.C., 
																			ma 
																			nel 
																			64 
																			a.C. 
																			venne 
																			riconosciuta 
																			a 
																			Iempsale 
																			l'indipendenza 
																			delle 
																			sue 
																			terre 
																			rispetto 
																			all'ager 
																			publicus. 
																			Il 
																			re 
																			numida 
																			si 
																			trovò 
																			così 
																			alleato 
																			degli
																			
																			
																			optimates 
																			e 
																			dei 
																			pompeiani, 
																			successori, 
																			in 
																			una 
																			certo 
																			senso, 
																			dei 
																			sillani. 
																			Nel 
																			50 
																			a.C., 
																			alla 
																			morte 
																			di 
																			Iempsale, 
																			il 
																			tribuno 
																			cesariano 
																			Curione 
																			propose 
																			l'annessione 
																			della 
																			Numidia 
																			orientale, 
																			spingendo 
																			il 
																			nuovo 
																			re 
																			Giuba 
																			I 
																			tra 
																			i 
																			seguaci 
																			di 
																			Pompeo.
																			
																			Nel corso della guerra civile tra Cesare e Pompeo, una prima 
																			spedizione 
																			condotta 
																			da 
																			Curione 
																			nel 
																			49 
																			a.C. 
																			venne 
																			sbaragliata 
																			dalle 
																			truppe 
																			numide. 
																			Dopo 
																			la 
																			sconfitta 
																			di 
																			Pompeo 
																			a 
																			Farsalo 
																			nel 
																			48 
																			a.C., 
																			i 
																			dirigenti 
																			del 
																			partito 
																			pompeiano 
																			si 
																			rifugiarono 
																			in 
																			Africa, 
																			dove 
																			formarono, 
																			insieme 
																			all’esercito 
																			numida, 
																			una 
																			forza 
																			di 
																			oltre 
																			70.000 
																			uomini, 
																			ultimo 
																			ostacolo 
																			alla 
																			vittoria 
																			di 
																			Cesare. 
																			Quest'ultimo 
																			sbarcò 
																			nel 
																			47 
																			a.C. 
																			con 
																			sei 
																			legioni, 
																			contando 
																			inoltre 
																			sull'alleanza 
																			col 
																			re 
																			di 
																			Mauretania 
																			e 
																			con 
																			i 
																			Getuli, 
																			sottoposti 
																			ai 
																			Numidi 
																			dall’80 
																			a.C.
																			
																			
																			
																			Nel 46 a.C., un avventuriero campano esule in Mauretania, 
																			Publio 
																			Sittio, 
																			originario 
																			di 
																			Nuceria 
																			Alfaterna, 
																			riuscì, 
																			con 
																			l'appoggio 
																			dei 
																			Mauretani, 
																			a 
																			sconfiggere 
																			il 
																			re 
																			della 
																			Numidia 
																			Occidentale, 
																			Massinissa 
																			II, 
																			impegnato 
																			al 
																			fianco 
																			del 
																			cugino 
																			Giuba. 
																			I 
																			Numidi 
																			e i 
																			pompeiani 
																			furono 
																			presi 
																			tra 
																			due 
																			fuochi 
																			e 
																			vennero 
																			sconfitti 
																			nella 
																			battaglia 
																			di 
																			Tapso. 
																			Il 
																			re 
																			Giuba 
																			si 
																			suicidò, 
																			così 
																			come 
																			Catone 
																			Uticense, 
																			capo 
																			del 
																			partito 
																			pompeiano.
																			
																			Cesare riorganizzò i territori africani: il regno della 
																			Numidia 
																			occidentale 
																			vene 
																			per 
																			metà 
																			annesso 
																			al 
																			regno 
																			di 
																			Mauretania 
																			e 
																			per 
																			metà 
																			assegnato 
																			a 
																			Sittio. 
																			Il 
																			regno 
																			di 
																			Numidia 
																			orientale 
																			divenne 
																			invece 
																			la 
																			provincia 
																			chiamata
																			
																			
																			
																			Africa 
																			Nova 
																			(con 
																			capitale 
																			Zama, 
																			non 
																			identificata 
																			tra 
																			Uzappa 
																			e 
																			Assuras) 
																			e di 
																			cui 
																			Gaio 
																			Sallustio 
																			Crispo 
																			fu 
																			il 
																			primo 
																			governatore. 
																			Per 
																			contrasto, 
																			i 
																			territori 
																			che 
																			già 
																			in 
																			precedenza 
																			costituivano 
																			la 
																			provincia 
																			d'Africa 
																			presero 
																			allora 
																			il 
																			nome 
																			di
																			
																			
																			
																			Africa 
																			Vetus.
																			
																			Continuando la stessa linea politica di Mario, Cesare riprese 
																			la 
																			fondazione 
																			di 
																			colonie 
																			in 
																			Africa 
																			inviando 
																			veterani 
																			italici, 
																			ma 
																			anche 
																			gallici 
																			o 
																			africani, 
																			a 
																			fondare 
																			nuove 
																			città 
																			sulla 
																			costa 
																			africana. 
																			Si 
																			trattava 
																			dei 
																			centri 
																			di 
																			Cartagine 
																			(44 
																			a.C.),
																			
																			
																			Thabraca,
																			
																			
																			Hippo 
																			Diarrhytus,
																			
																			
																			Thuburbo 
																			Minor,
																			
																			
																			Uthina 
																			(nei 
																			pressi 
																			di 
																			Cartagine),
																			
																			
																			Clupea,
																			
																			Carpis, Curubis 
																			(45 
																			a.C.) 
																			e
																			
																			
																			Neapolis. 
																			Questa 
																			politica 
																			gli 
																			permise 
																			di 
																			insediare 
																			i 
																			suoi 
																			veterani, 
																			ma 
																			anche 
																			di 
																			controllare 
																			le 
																			rotte 
																			di 
																			cabotaggio 
																			delle 
																			navi 
																			che 
																			trasportavano 
																			il 
																			grano 
																			africano, 
																			necessario 
																			per 
																			l'approvvigionamento 
																			di 
																			Roma.
																			
																			Le ulteriori vicende belliche durante la lotta dei triumviri 
																			Marco 
																			Antonio, 
																			Ottaviano 
																			e 
																			Lepido 
																			contro 
																			i 
																			cesaricidi 
																			interessarono 
																			ancora 
																			la 
																			provincia 
																			Il 
																			principe 
																			numida 
																			Arabione, 
																			figlio 
																			dell'ultimo 
																			re 
																			della 
																			Numidia 
																			Occidentale 
																			eliminò 
																			Sittio 
																			e 
																			riconquistò 
																			il 
																			trono 
																			nel 
																			44 
																			a.C. 
																			Allo 
																			stesso 
																			tempo, 
																			il 
																			governatore 
																			dell'Africa 
																			Nova, 
																			Tito 
																			Sestio, 
																			partigiano 
																			dei 
																			triumviri, 
																			si 
																			impadronì 
																			anche 
																			dell'Africa 
																			Vetus, 
																			il 
																			cui 
																			governatore 
																			si 
																			era 
																			schierato 
																			con 
																			i 
																			cesaricidi, 
																			e 
																			nel 
																			41 
																			a.C. 
																			riuscì 
																			ad 
																			eliminare 
																			anche 
																			Arabione, 
																			sebbene 
																			questi 
																			si 
																			fosse 
																			alleato 
																			con 
																			lui.
																			
																			
																			
																			Nella successiva suddivisione delle sfere di influenza dei 
																			triumviri, 
																			l'Africa 
																			riunita 
																			venne 
																			affidata 
																			nel 
																			40 
																			a.C. 
																			a 
																			Lepido, 
																			che 
																			ne 
																			venne 
																			tuttavia 
																			privato 
																			nel 
																			36 
																			a.C. 
																			a 
																			causa 
																			dei 
																			contratti 
																			con 
																			Ottaviano. 
																			In 
																			questo 
																			breve 
																			periodo 
																			di 
																			governo 
																			della 
																			provincia 
																			Lepido 
																			riuscì 
																			però 
																			a 
																			fondare 
																			altre 
																			tre 
																			nuove 
																			colonie 
																			in 
																			Africa 
																			e 
																			Numidia 
																			(Sicca 
																			Veneria,
																			
																			
																			Cirta 
																			e
																			
																			
																			Utica) 
																			ed 
																			altre 
																			quattro 
																			nella 
																			‘futura’ 
																			provincia 
																			romana 
																			di 
																			Mauretania 
																			Tingitana 
																			(a
																			
																			
																			Banasa,
																			
																			
																			Babba,
																			
																			
																			Zulil 
																			e
																			
																			Tingi).
																			
																			Dopo la battaglia di Azio (31 a.C.) Ottaviano riorganizzò 
																			le 
																			province 
																			nel 
																			27 
																			a.C.: 
																			le 
																			due 
																			province 
																			dell'Africa Vetus e Nova 
																			vennero 
																			unificate 
																			e 
																			classificate 
																			come 
																			provincia 
																			senatoria, 
																			retta 
																			da 
																			un 
																			proconsole, 
																			di 
																			rango 
																			consolare, 
																			che 
																			aveva 
																			anche 
																			il 
																			comando 
																			di 
																			una 
																			legione 
																			presente 
																			eccezionalmente 
																			su 
																			una 
																			provincia 
																			senatoria 
																			che 
																			ebbe 
																			il 
																			nome 
																			di
																			
																			
																			Africa 
																			Proconsularis.
																			
																			
																			
																			Augusto riprese la politica di fondazioni coloniali di Cesare, 
																			abbandonata 
																			in 
																			parte, 
																			sotto 
																			il 
																			dominio 
																			di 
																			Lepido. 
																			Il 
																			territorio 
																			viene 
																			organizzato 
																			attraverso 
																			una 
																			rete 
																			di 
																			città 
																			di 
																			diversa 
																			condizione: 
																			colonie 
																			(coloniae), 
																			municipi 
																			(municipia) 
																			e
																			
																			
																			civitates 
																			peregrinae 
																			(ovvero 
																			‘straniere’), 
																			che 
																			in 
																			molti 
																			casi 
																			conservavano 
																			le 
																			proprie 
																			antiche 
																			istituzioni, 
																			con 
																			a 
																			capo 
																			due 
																			magistrati 
																			di 
																			origine 
																			punica 
																			chiamati 
																			suffeti.
																			
																			
																			
																			Le colonie fondate da Augusto si estesero dalla zona intorno 
																			a 
																			Cartagine 
																			e 
																			nella 
																			precedente
																			
																			
																			Africa 
																			Nova, 
																			fino 
																			ai 
																			confini 
																			con 
																			la 
																			Mauretania, 
																			con 
																			lo 
																			scopo 
																			di 
																			accelerare 
																			la 
																			romanizzazione 
																			dei 
																			territori 
																			provinciali, 
																			ossia 
																			la 
																			lenta 
																			acquisizione 
																			di 
																			usi 
																			e 
																			costumi 
																			modellati 
																			su 
																			quelli 
																			di 
																			Roma, 
																			di 
																			cui 
																			erano 
																			portatori 
																			i 
																			coloni. 
																			Si 
																			trattava 
																			di 
																			due 
																			nuovi 
																			centri 
																			in
																			
																			Numidia 
																			(a
																			
																			
																			Thuburnica 
																			e
																			
																			
																			Simitthu), 
																			e 
																			nove 
																			nella 
																			futura 
																			provincia 
																			di
																			
																			Mauretania 
																			Caesariensis 
																			(Igilgili,
																			
																			
																			Saldae,
																			
																			Tubusuctu, Rusazu,
																			
																			
																			Rusguniae,
																			
																			
																			Aquae 
																			Calidae,
																			
																			
																			Zuccabar,
																			
																			Gunugu e Cartenna). 
																			La 
																			colonia 
																			più 
																			importante 
																			tra 
																			quelle 
																			fondate 
																			da 
																			Augusto 
																			fu 
																			la 
																			rifondazione 
																			di 
																			Cirta 
																			(oggi 
																			Costantina), 
																			che 
																			era 
																			stata 
																			al 
																			centro 
																			del 
																			principato 
																			di 
																			Sittio. 
																			La 
																			città 
																			di 
																			Cartagine, 
																			capitale 
																			della 
																			provincia, 
																			vide 
																			accresciuti 
																			i 
																			propri 
																			privilegi 
																			ed 
																			esenzioni 
																			tributarie 
																			ed 
																			era 
																			dotata 
																			di 
																			un 
																			esteso 
																			territorio, 
																			la
																			
																			
																			pertica 
																			Karthagensis. 
																			Tre 
																			città, 
																			i 
																			cui 
																			abitanti 
																			erano 
																			in 
																			maggioranza 
																			cittadini 
																			romani, 
																			discendenti 
																			dai 
																			coloni 
																			di 
																			Mario 
																			e 
																			Cesare, 
																			godevano 
																			della 
																			condizione 
																			di 
																			municipi, 
																			tra 
																			le 
																			sette 
																			città 
																			lasciate 
																			libere 
																			alla 
																			nascita 
																			della 
																			provincia:
																			
																			
																			Ippona 
																			(oggi 
																			Annaba, 
																			in 
																			Algeria),
																			
																			
																			Utica 
																			e
																			
																			
																			Mustis 
																			(oggi 
																			El 
																			Krib, 
																			in 
																			Tunisia).
																			
																			Tra il 17 e il 24 d.C. un ex appartenente alle truppe ausiliarie 
																			romane, 
																			Tacfarinas, 
																			riunì 
																			intorno 
																			a sé 
																			una 
																			confederazione 
																			tribale, 
																			i 
																			Musulami, 
																			alla 
																			quale 
																			si 
																			unirono 
																			inoltre 
																			i 
																			Getuli 
																			stanziati 
																			a 
																			sud 
																			della 
																			Proconsolare. 
																			Tacfarinas 
																			si 
																			alleò 
																			inoltre 
																			con 
																			il 
																			popolo 
																			subsahariano 
																			dei
																			
																			
																			Cinithii, 
																			insediato 
																			nei 
																			pressi 
																			della 
																			piccola 
																			Sirte, 
																			e 
																			con 
																			le 
																			tribù 
																			maure 
																			ribelli 
																			al 
																			re 
																			Tolomeo 
																			di 
																			Mauretania. 
																			Ottenne 
																			inoltre 
																			l'appoggio 
																			dei 
																			Garamanti, 
																			giungendo 
																			a 
																			circondare 
																			completamente 
																			i 
																			possedimenti 
																			romani 
																			in 
																			Africa. 
																			Nonostante 
																			l'intervento 
																			di 
																			una 
																			seconda 
																			legione, 
																			la
																			
																			VIIII
																			
																			
																			Hispana 
																			nel 
																			20 
																			d.C., 
																			Tacfarinas 
																			non 
																			venne 
																			sconfitto 
																			e il 
																			conflitto 
																			terminò 
																			solo 
																			quando 
																			il 
																			proconsole 
																			d'Africa 
																			riconobbe 
																			i 
																			diritti 
																			di 
																			passaggio 
																			delle 
																			tribù 
																			getule 
																			sul 
																			territorio 
																			romano.
																			
																			Tra il 37 e il 41, l’imperatore Caligola separava il potere 
																			civile 
																			da 
																			quello 
																			militare 
																			sottraendo 
																			al 
																			governatore 
																			il 
																			comando 
																			della 
																			legione 
																			III 
																			Augusta 
																			stanziata 
																			ad
																			
																			Ammaedaram 
																			quindi 
																			a 
																			Theveste 
																			e 
																			infine 
																			a 
																			Lambaesis, 
																			che 
																			venne 
																			affidato 
																			ad 
																			un
																			
																			
																			legatus 
																			legionis 
																			imperiale, 
																			nominato 
																			direttamente 
																			dall'imperatore.
																			
																			
																			
																			La dinastia dei Flavi rilanciò in Africa la politica di 
																			promozione 
																			del 
																			modello 
																			urbano, 
																			già 
																			avviata 
																			da 
																			Augusto, 
																			spostandola 
																			tuttavia 
																			per 
																			lo 
																			più 
																			in 
																			direzione 
																			della 
																			promozione 
																			delle 
																			città 
																			indigene. 
																			All’epoca 
																			era 
																			venuto 
																			meno 
																			il 
																			vero 
																			e 
																			proprio 
																			movimento 
																			di 
																			colonizzazione, 
																			consistente 
																			nella 
																			fondazione 
																			di 
																			città 
																			dipendenti 
																			direttamente 
																			da 
																			Roma 
																			ad 
																			opera 
																			di 
																			gruppi 
																			di 
																			cittadini 
																			romani, 
																			di 
																			solito 
																			veterani 
																			che 
																			ricevevano 
																			lotti 
																			del 
																			territorio. 
																			L'ultima 
																			vera 
																			colonia 
																			fondata, 
																			quella 
																			di
																			
																			Thamugadi 
																			(ora 
																			Timgad 
																			in 
																			Algeria) 
																			venne 
																			costituita 
																			nel 
																			100 
																			d.C., 
																			al 
																			momento 
																			in 
																			cui 
																			la
																			
																			
																			pax 
																			romana 
																			sembrava 
																			ormai 
																			estendersi 
																			all’intera 
																			provincia, 
																			con 
																			l'arresto 
																			delle 
																			scorrerie 
																			di 
																			tribù 
																			getule, 
																			maure 
																			o 
																			sahariane.
																			
																			
																			
																			Lo statuto di colonia divenne quindi in Africa puramente 
																			onorifico, 
																			costituendo 
																			un 
																			riconoscimento 
																			per 
																			le 
																			città 
																			che 
																			si 
																			fossero 
																			più 
																			completamente 
																			assimilate 
																			al 
																			modello 
																			romano. 
																			In 
																			tal 
																			modo 
																			si 
																			venne 
																			ad 
																			instaurare 
																			una 
																			sorta 
																			di 
																			gerarchia 
																			onorifica 
																			tra 
																			gli 
																			statuti 
																			delle 
																			città: 
																			le 
																			città 
																			peregrine 
																			acquisivano 
																			progressivamente 
																			il 
																			diritto 
																			latino, 
																			mentre 
																			i 
																			municipi 
																			acquisivano 
																			il 
																			diritto 
																			romano, 
																			e 
																			quindi 
																			l'ambito 
																			statuto 
																			di 
																			colonia 
																			onoraria. 
																			Le 
																			diverse 
																			città 
																			e le 
																			loro
																			
																			
																			élites 
																			si 
																			lanciarono 
																			così 
																			in 
																			una 
																			corsa 
																			ad 
																			ottenere 
																			un 
																			avanzamento 
																			nello 
																			statuto 
																			cittadino 
																			da 
																			parte 
																			degli 
																			imperatori, 
																			inviando, 
																			in 
																			particolare 
																			delle 
																			ambasciate 
																			specificatamente 
																			rivolte 
																			a 
																			questo 
																			scopo. 
																			Per 
																			tutto 
																			l'alto 
																			impero 
																			le 
																			città 
																			d'Africa 
																			beneficiarono 
																			di 
																			un 
																			contesto 
																			economico 
																			particolarmente 
																			florido.
																			
																			
																			La 
																			provincia 
																			continuò 
																			ad 
																			essere 
																			interessata 
																			dalle 
																			incursioni 
																			delle 
																			tribù 
																			dell'interno. 
																			Per 
																			questo 
																			la 
																			provincia 
																			fu 
																			sempre 
																			una 
																			concentrazione 
																			di 
																			popolazione 
																			estremamente 
																			mista 
																			essendo 
																			composta 
																			da 
																			una 
																			serie 
																			di 
																			gruppi 
																			tribali 
																			rappresentati 
																			dai 
																			Berberi 
																			(Numidi, 
																			Getuli 
																			e 
																			Maurisiani), 
																			Fenici, 
																			Romani 
																			che 
																			componevano 
																			le 
																			tre 
																			maggiori 
																			componenti 
																			etniche 
																			delle 
																			province 
																			africane 
																			di 
																			Africa 
																			Proconsularis 
																			e 
																			Numidia.
																			
																			
																			
																			
																			Per 
																			le 
																			continue 
																			invasioni 
																			da 
																			parte 
																			dei 
																			Berberi, 
																			l’opposizione 
																			romana 
																			fu 
																			costituita 
																			per 
																			la 
																			prima 
																			volta 
																			dall’Imperatore 
																			Traiano 
																			che 
																			stabiliva 
																			una 
																			frontiera 
																			nel 
																			sud 
																			che 
																			racchiudeva 
																			le 
																			alture 
																			a 
																			nord 
																			delle 
																			province 
																			e i 
																			territori 
																			fertili 
																			costruendo 
																			di 
																			fatto 
																			una 
																			linea 
																			di 
																			fortificazioni 
																			che 
																			andava 
																			da
																			
																			Vescera 
																			(moderna 
																			Biskra) 
																			a 
																			Ad 
																			Majores 
																			(attuale 
																			Henchir 
																			Besseriani) 
																			nel 
																			profondo 
																			deserto 
																			sud 
																			orientale. 
																			Probabilmente 
																			in 
																			seguito, 
																			la 
																			linea 
																			difensiva 
																			si 
																			estendeva 
																			almeno 
																			fino 
																			a 
																			Castellum 
																			Dimmidi 
																			(moderna 
																			Messaad), 
																			in 
																			un 
																			area 
																			che 
																			fu 
																			ampiamente 
																			sviluppata 
																			e 
																			colonizzata 
																			durante 
																			il 
																			II 
																			sec. 
																			d.C. 
																			intorno 
																			al 
																			centro 
																			di 
																			Sitifis.
																			
																			
																			L’unica 
																			presenza 
																			militare 
																			durante 
																			l’impero 
																			fu 
																			limitata 
																			in 
																			quest’area 
																			del 
																			nordafricana 
																			ad 
																			un 
																			totale 
																			compreso 
																			tra 
																			le 
																			25-30.000 
																			truppe 
																			totali, 
																			di 
																			cui 
																			moltissimi 
																			ausiliari 
																			nelle 
																			province 
																			di 
																			Numidia 
																			e 
																			delle 
																			due 
																			Mauritanie 
																			affiancate 
																			esclusivamente 
																			dalla
																			
																			Legio 
																			III 
																			Augusta 
																			che 
																			stazionò 
																			difese 
																			i 
																			confini 
																			per 
																			più 
																			di 
																			quattro 
																			secoli.
																			
																			Nel 193 d.C. Settimio Severo, separa la Numidia dall'Africa 
																			Proconsolare, 
																			e 
																			decide 
																			di 
																			affidarla 
																			ad 
																			un 
																			procuratore 
																			imperiale. 
																			Tra 
																			gli 
																			episodi 
																			di 
																			rilievo 
																			nel 
																			Tardo 
																			Impero 
																			è 
																			giusto 
																			sottolineare 
																			l'ascesa 
																			al 
																			trono 
																			nel 
																			238 
																			d.C. 
																			del 
																			governatore 
																			d'Africa 
																			Gordiano, 
																			che 
																			sciolse 
																			temporaneamente 
																			la 
																			III
																			
																			
																			Augusta.
																			
																			Sotto Diocleziano l'amministrazione provinciale venne riformata 
																			e la 
																			provincia 
																			dell'Africa 
																			Proconsolare 
																			venne 
																			suddivisa 
																			nelle 
																			nuove 
																			province 
																			di
																			
																			
																			Zeugitana
																			
																			
																			Proconsolare
																			
																			
																			(Proconsularis 
																			Zeugitana) 
																			governata 
																			da 
																			un 
																			proconsole 
																			residente 
																			a 
																			Cartagine, 
																			e 
																			della
																			
																			
																			Bizacena
																			
																			
																			
																			Valeria
																			
																			
																			(Valeria Byzacena) con centro ad Hadrumetum (attuale 
																			Sousse), 
																			che 
																			entrarono 
																			a 
																			far 
																			parte 
																			della 
																			diocesi 
																			d’Africa 
																			nella 
																			Prefettura 
																			del 
																			pretorio 
																			d'Italia, 
																			mentre 
																			la 
																			Numidia 
																			divenne 
																			una 
																			delle 
																			sette 
																			province 
																			della 
																			diocesi 
																			d'Africa, 
																			e fu 
																			divisa 
																			in 
																			due 
																			province 
																			di
																			
																			
																			
																			Numidia. 
																			La
																			
																			Numidia 
																			Cirtensis, 
																			con 
																			capoluogo
																			
																			Cirta, 
																			poi 
																			rinominato
																			
																			Costantina 
																			(moderna 
																			Costantine) 
																			e 
																			Numidia 
																			Militiana, 
																			nell’interno 
																			sahariano 
																			che 
																			vennero 
																			pochi 
																			anni 
																			dopo 
																			nuovamente 
																			riunite 
																			con 
																			Costantino.
																			
																			Con la divisione dell'impero dopo la morte di Teodosio I 
																			nel 
																			395 
																			d.C., 
																			dalla 
																			provincia 
																			di
																			
																			
																			Valeria 
																			Byzacena 
																			si 
																			distaccò 
																			ancora 
																			la 
																			nuova 
																			provincia 
																			della
																			
																			
																			
																			Tripolitania 
																			con 
																			capoluogo 
																			Leptis 
																			Magna 
																			e 
																			tutte 
																			e 
																			tre 
																			le 
																			province 
																			fecero 
																			parte 
																			dell'Impero 
																			romano 
																			d'Occidente.
																			
																			
																			
																			
																							
																			 
																			
																			