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N. 35 - Novembre 2010 (LXVI)

"PIANIFICAZIONE, PAESAGGIO, GOVERNO DEL TERRITORIO"
Una scottante questione

di Giovanna D’Arbitrio

 

Mercoledì 13 ottobre, alle ore 10,30, nell’Istituto di Suor Orsola Benincasa, è stato presentato il libro della prof. Gabriella Cundari, “Pianificazione, Paesaggio, Governo del Territorio”. Relatori: Giuseppe Ossorio, Lucio D’Alessandro, Claudio Claudi, Filippo Bencardino, Gennaro Biondi, Ernesto Mazzetti, Eirene Briziolo.

 

Dopo una breve introduzione del moderatore, Procolo Mirabella, la parola è stata data all’onorevole G. Ossorio il quale, elogiando l’operato della prof. Cundari come assessore della regione Campania, ha  messo in rilievo le difficoltà nel gestire un’urbanistica in cui spesso i piani regolatori sono subordinati ad interessi ed esigenze locali, laddove invece sarebbero necessari disciplina, rispetto delle leggi e convergenza su obiettivi etici, essenziali per combattere abusivismo ed illegalità.

 

In pieno accordo con tali conclusioni, il prof. L. D’Alessandro, pro-rettore di Suor Orsola Benincasa, citando il filosofo J. Bentham, ha focalizzato il suo breve intervento sulla corretta  “gestione dello spazio”, problema socio - politico da affrontare nel rispetto dei diritti di tutti i cittadini senza discriminazioni.

 

Il prof. C. Claudi, invece, ha individuato nel testo di G. Cundari tre aspetti  importanti: 1) volontà di lasciare una traccia della sua passata attività di assessore, accendendo un focus, con un taglio positivo e propositivo, sulle potenzialità del territorio per superare la dicotomia tra teoria ed operatività; 2)metodo nella suddivisione dei paragrafi in due parti, cioè” storia” (valutazione oggettiva attraverso progetti, leggi, documenti, ecc.) e “storiografia” (valutazione soggettiva di scelte e risultati conseguiti); 3) scale di pianificazione urbanistica e contrasto tra la legalità e illegalità.

 

L’esigenza di un rinnovamento urbano “sostenibile” viene spesso bloccata in Campania da numerosi problemi che purtroppo acuiscono il degrado del patrimonio edilizio (43% rispetto al 22% della media nazionale),con gravi implicazioni per la sicurezza in aree ad alto rischio sismico. Nel libro egli comunque individua il concetto dell’ “ottimismo della volontà contro il pessimismo della ragione”.

 

Il prof. F. Bencardino , quindi, ha sottolineato l’esigenza di un’ampia visione “regionale”, maggiore coesione territoriale, rispetto dell’equilibrio uomo - natura e una corretta gestione di tutto il patrimonio edilizio, anche di quello delle aree interne, spesso trascurate. Seguire gli stimolanti esempi che ci vengono dall’Europa sarebbe consigliabile per attuare uno sviluppo “sostenibile” evitando di sconvolgere ambiente e paesaggio.

 

Il prof. G. Biondi a sua volta nel testo ha evidenziato due parti diverse legate alle competenze dell’autrice: nella prima parte emerge una “Cundari politica”, malinconica per insuccessi ed obiettivi mancati, nella seconda parte invece la “Cundari geografa” che insegna a leggere il territorio e i suoi problemi.  Secondo Biondi  siamo in ritardo rispetto all’Europa che in 40 anni è passata dallo statico metodo “zoning” a quello dinamico della “spazialità differenziata”, attuato a Dublino, Londra , Barcellona  e perfino negli  USA, in particolare a San Francisco.

 

Tale concetto è stato ribadito in modo molto pessimistico da E. Mazzetti, autore della prefazione, che citando Bagnoli come esempio di ritardi ed inefficienze, ha poi affermato che G. Cundari ha scritto in realtà un libro di denuncia  su una situazione fallimentare e che pertanto ella, come onesta docente universitaria entrata nella struttura politica, ha sentito il dovere di informare gli altri e di “rendere conto”  del suo operato.

 

La prof. Eirene Sbriziolo,infine, ha riportato il discorso ai paesi europei  che avanzano con progetti innovativi in contrapposizione ai nostri impedimenti locali che da lungo tempo condizionano l’operatività con vischiosità ideologiche, incompetenze, illegalità. Mancano politiche mirate alla gestione di una “spazio comunitario”, quindi  politiche non individualistiche, ma rispettose  della “dimensione temporale” e soprattutto delle leggi.

 

Il convegno è terminato con i ringraziamenti dell’autrice la quale,  alla domanda “È utile impegnarsi in politica?”, ha risposto con ottimismo sottolineando l’importanza di una coraggiosa collaborazione e di un cambiamento di mentalità che si potrà attuare solo attraverso un costruttivo progetto educativo rivolto ai giovani.

 

Il suo libro quindi è stato scritto soprattutto per loro, in particolare per i suoi alunni.


 

 

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