N. 19 - Luglio 2009 
                          
                          (L)
															
																						MORTE DI UN DIO PROFANO
																						la fine di un mito controverso
																						di Laura Novak
															
															 
                                    
																			
																			
																			Dopo 
																			Elvis, 
																			il 
																			Re 
																			di 
																			Memphis, 
																			solo 
																			lui 
																			poteva 
																			prenderne 
																			il 
																			posto 
																			sul 
																			trono 
																			della 
																			musica 
																			mondiale. 
																			Michael 
																			Jackson 
																			è 
																			morto 
																			il 
																			25 
																			giugno 
																			del 
																			2009, 
																			lasciando 
																			allibiti 
																			e 
																			disorientati 
																			milioni 
																			di 
																			suoi 
																			fans 
																			e 
																			non, 
																			in 
																			ogni 
																			parte 
																			del 
																			mondo.
																			
																			 
																			
																			
																			In 
																			queste 
																			ultime 
																			ore 
																			però 
																			la 
																			domanda 
																			più 
																			interessante 
																			è: 
																			Chi 
																			era 
																			davvero 
																			questa 
																			figura 
																			trans-umana, 
																			dalla 
																			voce
																			
																			black 
																			e le 
																			movenze 
																			androgine, 
																			dal 
																			complesso 
																			desiderio 
																			di 
																			rinnegazione 
																			della 
																			sua 
																			origine, 
																			diventato 
																			adulto 
																			circondato 
																			dalla 
																			costante 
																			adulazione?
																			 
																			
																			
																			Insieme 
																			al 
																			corpo 
																			di 
																			un 
																			uomo 
																			di 
																			50 
																			anni, 
																			è 
																			morto 
																			soprattutto 
																			un 
																			personaggio 
																			dall’impatto 
																			mediatico 
																			assoluto, 
																			uno 
																			straordinario 
																			comunicatore 
																			visivo, 
																			un 
																			uomo 
																			fanciullo, 
																			dall’ego 
																			e 
																			personalità 
																			in 
																			continuo 
																			mutamento, 
																			istrioniche 
																			e 
																			smisurate.
																			 
																			
																			
																			Ma 
																			per 
																			poter 
																			comprendere 
																			appieno 
																			il 
																			fenomeno 
																			globale 
																			che 
																			è 
																			stato 
																			Michael 
																			Jackson, 
																			bisogna 
																			analizzarne 
																			i 
																			successi.
																			 
																			
																			
																			Michael 
																			inizia 
																			la 
																			sua 
																			carriera 
																			musicale, 
																			nel 
																			1966 
																			ad 8 
																			anni. 
																			Il 
																			gruppo 
																			della 
																			sua 
																			famiglia, 
																			i 
																			“Jackson 
																			5” 
																			sono 
																			da 
																			anni 
																			prodotti 
																			da 
																			una 
																			delle 
																			case 
																			discografiche 
																			per 
																			la 
																			musica 
																			soul 
																			e 
																			black, 
																			più 
																			importanti 
																			al 
																			mondo.
																			 
																			
																			
																			Michael 
																			ha 
																			però 
																			qualcosa 
																			in 
																			più, 
																			il 
																			talento 
																			puro. 
																			Cresce 
																			ed 
																			apprende 
																			velocemente 
																			uno 
																			stile 
																			di 
																			vita 
																			da 
																			adulto. 
																			In 
																			un 
																			clima 
																			familiare 
																			nient’affatto 
																			disteso, 
																			segnato 
																			da 
																			maltrattamenti 
																			ed 
																			umiliazioni 
																			continue, 
																			la 
																			pressione, 
																			esercitata 
																			dai 
																			genitori 
																			delle 
																			piccole 
																			stars 
																			e 
																			dai 
																			dirigenti 
																			della 
																			casa 
																			discografica, 
																			aumenta 
																			in 
																			proporzione 
																			al 
																			successo 
																			ottenuto.
																			 
																			
																			
																			Nel 
																			1972, 
																			a 
																			soli 
																			14 
																			anni 
																			Michael 
																			inizia 
																			la 
																			sua 
																			carriera 
																			solista. 
																			Dopo 
																			10 
																			anni 
																			il 
																			boom 
																			fa 
																			parte 
																			della 
																			storia.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			“Thriller”, 
																			Album 
																			del 
																			1982, 
																			che 
																			nel 
																			corso 
																			di 
																			25 
																			anni 
																			di 
																			storia 
																			ha 
																			venduto 
																			un 
																			totale 
																			di 
																			110 
																			milioni 
																			di 
																			copie, 
																			ha 
																			trasformato 
																			il 
																			mondo 
																			della 
																			musica 
																			pop. 
																			Lo 
																			ha, 
																			forse, 
																			in 
																			qualche 
																			modo 
																			inventato 
																			o 
																			riplasmato.
																			 
																			
																			
																			
																			
																			
																			1987
																			 
																			
																			
																			Jackson 
																			da 
																			subito 
																			dimostra 
																			di 
																			essere 
																			molto 
																			di 
																			più 
																			di 
																			un 
																			artista. 
																			Il 
																			suo 
																			immenso 
																			estro 
																			creativo 
																			e la 
																			capacità 
																			antesignana 
																			di 
																			comprendere 
																			l’immensa 
																			possibilità 
																			comunicativa 
																			dei 
																			videoclip 
																			nella 
																			nuova 
																			era 
																			della 
																			neo-nata 
																			MTV, 
																			lo 
																			portarono 
																			ad 
																			essere 
																			creatore 
																			e 
																			produttore 
																			dei 
																			suoi 
																			più 
																			imponenti 
																			video 
																			musicali 
																			che, 
																			sotto 
																			la 
																			direzione 
																			di 
																			grandi 
																			registi 
																			(da 
																			Landis 
																			a 
																			Scorsese) 
																			diventarono 
																			cortometraggi 
																			capolavoro, 
																			mix 
																			impegnativi 
																			ed 
																			ambiziosi 
																			di 
																			musica, 
																			ballo 
																			e 
																			puro 
																			spettacolo.
																			 
																			
																			
																			Jackson 
																			fin 
																			da 
																			subito 
																			diventa 
																			icona 
																			della 
																			cultura 
																			pop, 
																			in 
																			svariate 
																			sfaccettature: 
																			dagli 
																			spot 
																			pubblicitari 
																			ai 
																			gadget 
																			promozionali, 
																			dalla 
																			moda 
																			al 
																			look, 
																			fatto 
																			di 
																			giacche 
																			sfavillanti, 
																			mocassini, 
																			calzini 
																			bianchi 
																			e 
																			occhiali 
																			da 
																			sole, 
																			fino 
																			al 
																			modo 
																			di 
																			rendere 
																			una 
																			coreografia 
																			semplice 
																			e 
																			asciutta 
																			in 
																			una 
																			groviglio 
																			di 
																			mosse 
																			inimitabili.
																			 
																			
																			
																			In 
																			un 
																			modo 
																			assolutamente 
																			sui 
																			generis, 
																			Michael 
																			Jackson 
																			ha 
																			iconizzato 
																			se 
																			stesso, 
																			studiando 
																			il 
																			costume 
																			della 
																			sua 
																			epoca 
																			ed 
																			esplorando, 
																			come 
																			solo 
																			altre 
																			pochissime 
																			icone 
																			erano 
																			riuscite 
																			a 
																			fare, 
																			nuovi 
																			modi 
																			di 
																			trasmettere 
																			un 
																			immagine 
																			unica 
																			e 
																			riconoscibile 
																			di 
																			successo.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			
																			
																			
																			Michael con l’icona della Pop Art, Andy Warhol
																			 
																			
																			
																			Ogni 
																			ambito 
																			della 
																			sua 
																			vita 
																			era 
																			strategia 
																			di 
																			marketing: 
																			dall’aspetto 
																			in 
																			continua 
																			metamorfosi 
																			visiva, 
																			fino 
																			alle 
																			sue 
																			scelte 
																			imprenditoriali, 
																			passando 
																			per 
																			la 
																			decisione 
																			della 
																			costruzione 
																			dell’isola 
																			che 
																			non 
																			c’è, 
																			il 
																			ranch 
																			Neverland.
																			 
																			
																			
																			In 
																			varie 
																			occasioni, 
																			affermerà 
																			come 
																			la 
																			sua 
																			opera 
																			musicale 
																			faccia 
																			parte 
																			di 
																			una 
																			grande 
																			missione, 
																			in 
																			cui 
																			il 
																			suo 
																			compito 
																			sia 
																			di 
																			prendersi 
																			cura 
																			dei 
																			bambini 
																			sfortunati 
																			del 
																			mondo, 
																			aiutandoli 
																			non 
																			solo 
																			economicamente, 
																			ove 
																			possibile, 
																			ma 
																			donando 
																			loro, 
																			in 
																			una 
																			sorta 
																			di 
																			luogo 
																			fantastico 
																			senza 
																			tempo 
																			(Neverland 
																			appunto), 
																			periodi 
																			di 
																			felicità 
																			e di 
																			spensieratezza 
																			infantile. 
																			Un 
																			Messia 
																			per 
																			il 
																			mondo 
																			ed 
																			il 
																			suo 
																			disfacimento.
																			 
																			
																			
																			Di 
																			certo 
																			l’animo 
																			di 
																			questo 
																			Re 
																			degli 
																			eccessi, 
																			era 
																			immerso 
																			in 
																			uno 
																			squilibrio 
																			emotivo.
																			
																			
																			Passarono 
																			5 
																			anni 
																			di 
																			silenzio, 
																			in 
																			cui 
																			da 
																			molte 
																			parti 
																			arrivavano 
																			pressioni 
																			perché 
																			portasse 
																			a 
																			compimento 
																			un 
																			nuovo 
																			album 
																			di 
																			inediti.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			È il 
																			1987 
																			ed 
																			esce 
																			“Bad”. 
																			Michael 
																			apparve 
																			trasfigurato. 
																			Se 
																			la 
																			carnagione 
																			era 
																			leggermente 
																			schiarita, 
																			ma 
																			ancora 
																			non 
																			completamente 
																			bianca, 
																			sono 
																			i 
																			suoi 
																			lineamenti 
																			a 
																			suscitare 
																			scalpore. 
																			Il 
																			naso, 
																			forse 
																			la 
																			sua 
																			più 
																			grande 
																			ossessione, 
																			la 
																			bocca, 
																			gli 
																			zigomi 
																			e 
																			persino 
																			il 
																			taglio 
																			degli 
																			occhi, 
																			sembrano 
																			trasformati.
																			 
																			
																			
																			
																			
																			
																			1991
																			 
																			
																			
																			Nell’epoca 
																			del 
																			boom 
																			della 
																			chirurgia 
																			plastica 
																			come 
																			metodo 
																			innovativo 
																			per 
																			trasformarsi 
																			in 
																			ciò 
																			che 
																			la 
																			volontà 
																			umana 
																			desidera, 
																			Michael 
																			ne 
																			diventa 
																			schiavo, 
																			condizionato 
																			da 
																			cicatrici 
																			infantili.
																			 
																			
																			
																			In 
																			assoluta 
																			coerenza 
																			con 
																			il 
																			suo 
																			personaggio, 
																			un 
																			Dio 
																			assoluto 
																			a 
																			cui 
																			i 
																			fans 
																			perdonano 
																			ogni 
																			esagerazione, 
																			Michael 
																			fornisce 
																			spiegazioni 
																			per 
																			quel 
																			cambiamento 
																			al 
																			limite 
																			dell’assurdo. 
																			Atteggiamento 
																			che 
																			continuerà 
																			a 
																			tenere 
																			fino 
																			alla 
																			fine.
																			 
																			
																			
																			Monitorato 
																			dalla 
																			stampa 
																			in 
																			ogni 
																			suo 
																			mutamento 
																			fisico, 
																			ma 
																			soprattutto 
																			in 
																			ogni 
																			nuova 
																			moda 
																			lanciata, 
																			Michael 
																			vive 
																			e 
																			brucia 
																			rapidamente 
																			il 
																			suo 
																			momento 
																			d’oro.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			
																			
																			
																			Scultura 
																			di 
																			Jeff 
																			Koons: 
																			“Michael 
																			Jackson 
																			and 
																			Bubbles” 
																			1988
																			 
																			
																			
																			Nel 
																			1993, 
																			dopo 
																			l’uscita 
																			del 
																			suo 
																			album 
																			“Dangerous” 
																			(l’ultimo 
																			album 
																			di 
																			inediti 
																			fino 
																			al 
																			2001), 
																			Michael 
																			deve 
																			rendere 
																			conto 
																			al 
																			mondo 
																			della 
																			sua 
																			ulteriore 
																			trasformazione 
																			camaleontica.
																			
																			
																			Nonostante 
																			la 
																			versione 
																			ufficiale 
																			di 
																			una 
																			rara 
																			malattia 
																			dermica, 
																			chiamata 
																			Vitiligine, 
																			supportata 
																			da 
																			sequenze 
																			di 
																			foto 
																			prodotte 
																			istericamente 
																			dai 
																			suoi 
																			fans 
																			più 
																			accaniti, 
																			la 
																			tendenza 
																			mondiale 
																			fu 
																			quella 
																			di 
																			considerare 
																			il 
																			repentino 
																			schiarimento 
																			di 
																			Jacko 
																			in 
																			una 
																			estrema 
																			pratica 
																			chirurgica, 
																			al 
																			limite 
																			della 
																			pazzia.
																			 
																			
																			
																			Il 
																			soprannome 
																			datogli, 
																			da 
																			lui 
																			tanto 
																			odiato, 
																			Wacko 
																			Jacko, 
																			che 
																			sottolineava 
																			le 
																			stranezze 
																			incomprensibili 
																			di 
																			Michael, 
																			fu 
																			solo 
																			una 
																			dei 
																			tanti 
																			sbeffeggiamenti 
																			con 
																			cui 
																			la 
																			satira 
																			bersagliò 
																			Jackson 
																			fino 
																			alla 
																			morte.
																			 
																			
																			
																			Ma 
																			lui 
																			rimaneva 
																			il 
																			Re 
																			del 
																			Pop 
																			e le 
																			vendite 
																			così 
																			come 
																			il 
																			suo 
																			intuito 
																			per 
																			gli 
																			affari, 
																			in 
																			società 
																			con 
																			la 
																			Sony, 
																			erano 
																			dalla 
																			sua 
																			parte.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Il 
																			1993 
																			è 
																			però 
																			l’anno 
																			di 
																			svolta 
																			nella 
																			cronaca 
																			morbosa 
																			e 
																			ossessiva 
																			della 
																			sua 
																			vita 
																			personale. 
																			Un 
																			bambino, 
																			Jordan 
																			Chandler, 
																			supportato, 
																			forse 
																			anche 
																			troppo, 
																			dai 
																			suoi 
																			genitori, 
																			e 
																			ospitato 
																			spesso 
																			a 
																			Nerveland 
																			da 
																			Jackson, 
																			lo 
																			accusa 
																			di 
																			molestie 
																			sessuali.
																			 
																			
																			
																			Il 
																			caso 
																			monta 
																			velocemente, 
																			investendo 
																			il 
																			cantante 
																			in 
																			un 
																			vortice 
																			di 
																			fango 
																			senza 
																			precedenti.
																			 
																			
																			
																			Jackson 
																			decide 
																			quindi 
																			di 
																			chiudere 
																			il 
																			prima 
																			possibile 
																			la 
																			questione, 
																			pagando 
																			per 
																			il 
																			silenzio 
																			sulla 
																			vicenda, 
																			con 
																			un 
																			accordo 
																			privato 
																			tra 
																			le 
																			parti 
																			di 
																			20 
																			milioni 
																			di 
																			dollari 
																			quale 
																			risarcimento 
																			alla 
																			famiglia 
																			del 
																			bambino.
																			 
																			
																			
																			Nonostante 
																			per 
																			la 
																			legge 
																			un 
																			accordo 
																			privato 
																			non 
																			sia 
																			ammissione 
																			di 
																			colpevolezza, 
																			per 
																			l’opinione 
																			pubblica 
																			la 
																			sua 
																			figura 
																			perse 
																			di 
																			credibilità.
																			 
																			
																			
																			Ossessionato 
																			dalla 
																			richiesta 
																			di 
																			manifestare 
																			il 
																			suo 
																			orientamento 
																			sessuale, 
																			inizia 
																			a 
																			girare 
																			video 
																			maggiormente 
																			espliciti, 
																			marcando 
																			con 
																			atteggiamenti 
																			lussuriosi 
																			le 
																			sue 
																			coreografie.
																			 
																			
																			
																			Ma 
																			non 
																			è 
																			abbastanza.
																			 
																			
																			
																			Nel 
																			1994 
																			sposa 
																			con 
																			un 
																			colpo 
																			mediatico 
																			senza 
																			precedenti, 
																			la 
																			figlia 
																			del 
																			mito 
																			Elvis 
																			Presley, 
																			anche 
																			egli 
																			icona 
																			di 
																			fascino, 
																			musica 
																			e 
																			popolarità, 
																			così 
																			simile 
																			in 
																			molti 
																			aspetti 
																			al 
																			suo 
																			mito 
																			costruito 
																			ad 
																			arte, 
																			da 
																			essergli 
																			spesso 
																			affiancato 
																			in 
																			varie 
																			analisi 
																			sociologiche.
																			 
																			
																			
																			Il 
																			matrimonio 
																			dura 
																			ben 
																			poco 
																			ed 
																			il 
																			sapore 
																			della 
																			farsa 
																			è lì 
																			che 
																			ne 
																			distrugge 
																			lentamente 
																			la 
																			rispettabilità. 
																			Il 
																			resto, 
																			purtroppo, 
																			non 
																			è 
																			più 
																			storia 
																			della 
																			musica, 
																			ma 
																			bensì 
																			storia 
																			di 
																			follia 
																			dimostrativa 
																			e di 
																			genio 
																			prosciugato.
																			 
																			
																			
																			Gli 
																			anni 
																			successivi 
																			furono 
																			anni 
																			di 
																			matrimoni 
																			strampalati, 
																			divorzi 
																			annunciati 
																			e 
																			fulminei, 
																			figli 
																			concepiti 
																			in 
																			provetta 
																			ed 
																			esposti 
																			come 
																			trofei 
																			a 
																			penzoloni 
																			da 
																			balconi 
																			di 
																			hotel 
																			di 
																			lusso, 
																			chirurgia 
																			plastica 
																			a 
																			coprire 
																			danni 
																			di 
																			altra 
																			chirurgia 
																			e 
																			creatività 
																			azzerata. 
																			Ma 
																			sono 
																			principalmente 
																			gli 
																			anni 
																			del 
																			processo.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			
																			
																			
																			Omaggio a Michael Jackson sulla Rivista 
																			Vogue Uomo per il 25° anniversario di “Thriller”, 2007
																			 
																			
																			
																			Nel 
																			2003 
																			fu 
																			messo 
																			in 
																			onda 
																			il 
																			documentario 
																			“Living 
																			with 
																			Michale 
																			Jackson”, 
																			un 
																			documento 
																			intervista 
																			ad 
																			opera 
																			di 
																			un 
																			giornalista 
																			americano, 
																			che 
																			per 
																			otto 
																			mesi, 
																			seguì 
																			a 
																			fasi 
																			alterne 
																			il 
																			cantante 
																			nella 
																			sua 
																			vita 
																			quotidiana 
																			e 
																			straordinaria.
																			 
																			
																			
																			Il 
																			documentario, 
																			condannato 
																			da 
																			Jackson 
																			per 
																			essere 
																			stato 
																			manipolato 
																			in 
																			fase 
																			di 
																			montaggio, 
																			sarà 
																			l’apripista 
																			per 
																			nuove 
																			accuse 
																			di 
																			pedofilia, 
																			innescando 
																			il 
																			processo 
																			del 
																			secolo. 
																			Un 
																			processo 
																			alle 
																			sue 
																			abitudini 
																			sessuali, 
																			tacciate 
																			di 
																			essere 
																			traviate, 
																			ma 
																			soprattutto 
																			al 
																			suo 
																			stile 
																			di 
																			vita.
																			 
																			
																			
																			Un 
																			eterno 
																			fanciullo, 
																			dai 
																			passaggi 
																			adolescenziali 
																			saltati, 
																			dalla 
																			voce 
																			infantile, 
																			dalla 
																			timidezza 
																			assoluta, 
																			rinchiuso 
																			in 
																			un 
																			corpo 
																			da 
																			adulto.
																			 
																			
																			
																			Un 
																			uomo 
																			senza 
																			freni 
																			inibitori 
																			sul 
																			palco, 
																			che 
																			nelle 
																			rare 
																			interviste 
																			rilasciate, 
																			si 
																			trasforma 
																			in 
																			un 
																			fragile 
																			bambino 
																			senza 
																			tempo, 
																			alla 
																			ricerca 
																			del 
																			suo 
																			posto 
																			nel 
																			mondo, 
																			convinto 
																			della 
																			sua 
																			missione 
																			divina 
																			di 
																			aiutare 
																			gli 
																			adulti 
																			a 
																			comprendere 
																			il 
																			fantasioso 
																			universo 
																			infantile.
																			
																			 
																			
																			
																			Se 
																			fosse 
																			la 
																			finzione 
																			di 
																			un’interpretazione 
																			decennale 
																			o 
																			magari 
																			l’immedesimazione 
																			di 
																			un 
																			uomo 
																			solo 
																			in 
																			un 
																			personaggio 
																			cartoon, 
																			è 
																			impossibile 
																			capirlo.
																			 
																			
																			
																			E i 
																			miti 
																			si 
																			sa 
																			non 
																			si 
																			creano 
																			solo 
																			dalla 
																			qualità 
																			dell’opera. 
																			Ed è 
																			proprio 
																			la 
																			sua 
																			vita 
																			fatta 
																			di 
																			cronaca 
																			e 
																			contraddizioni 
																			ad 
																			averlo 
																			reso 
																			Il 
																			Mito 
																			moderno.
																			 
																			
																			
																			La 
																			sua 
																			musica 
																			iniziale, 
																			semplice, 
																			diretta, 
																			composta 
																			per 
																			essere 
																			assorbita 
																			fino 
																			in 
																			fondo, 
																			dove 
																			il 
																			ritornello 
																			non 
																			esce 
																			dalla 
																			testa, 
																			è 
																			nata 
																			per 
																			essere 
																			semplicemente 
																			musica; 
																			nessun 
																			messaggio 
																			politico 
																			o 
																			sociale 
																			dietro. 
																			Un
																			
																			riff, 
																			un 
																			movimento, 
																			un 
																			intrattenimento 
																			puro. 
																			Nient’altro.
																			 
																			
																			
																			Ed è 
																			stata 
																			questa 
																			la 
																			vera 
																			rivoluzione. 
																			Proprio 
																			come 
																			Elvis, 
																			e a 
																			differenza 
																			invece, 
																			dei 
																			grandi 
																			degli 
																			anni 
																			‘60 
																			e 
																			‘70 
																			(The 
																			Doors, 
																			The 
																			Beatles, 
																			Janis 
																			Joplin, 
																			The 
																			Rolling 
																			Stones) 
																			dove 
																			il 
																			loro 
																			carisma 
																			era 
																			accompagnato 
																			dai 
																			malesseri 
																			della 
																			generazione 
																			delle 
																			lotti 
																			civili.
																			 
																			
																			
																			La 
																			droga, 
																			la 
																			contestazione 
																			politiche, 
																			la 
																			non 
																			violenza 
																			e la 
																			libertà 
																			sessuale 
																			sono 
																			temi 
																			lontani, 
																			superati. 
																			Gli 
																			anni 
																			‘80 
																			sono 
																			gli 
																			anni 
																			della 
																			musica 
																			che 
																			amalgama 
																			la 
																			massa.
																			 
																			
																			
																			Michael 
																			Jackson 
																			è 
																			stato 
																			e 
																			rimarrà 
																			l’unico 
																			artista 
																			al 
																			mondo 
																			in 
																			grado 
																			di 
																			unire 
																			generazioni 
																			di 
																			genitori 
																			e 
																			figli, 
																			spettatori 
																			e 
																			ammiratori 
																			dello 
																			stesso 
																			idolo. 
																			Un 
																			idolo 
																			di 
																			massa, 
																			senza 
																			distinzioni 
																			di 
																			razza 
																			o 
																			continente.
																			 
																			
																			
																			Globale, 
																			assoluto, 
																			riconoscibile 
																			anche 
																			solo 
																			dal 
																			suo 
																			profilo.
																			 
																			
																			
																			Impersonato 
																			in 
																			tutto 
																			il 
																			mondo 
																			da
																			
																			performers 
																			ossessionati 
																			dalla 
																			sua 
																			figura, 
																			idolatrato 
																			ovunque 
																			da 
																			uomini 
																			e 
																			donne, 
																			era 
																			considerato 
																			dai 
																			suoi 
																			fans 
																			l’individuo 
																			perfetto, 
																			una 
																			divinità 
																			profana 
																			sensibile 
																			ed 
																			eterea.
																			 
																			
																			
																			Nonostante 
																			le 
																			sue 
																			controverse 
																			abitudini 
																			personali, 
																			e 
																			nonostante 
																			la 
																			scelta 
																			o la 
																			condizione 
																			di 
																			nero 
																			non 
																			più 
																			nero, 
																			la 
																			comunità 
																			black 
																			in 
																			maniera 
																			inspiegabile, 
																			non 
																			lo 
																			hai 
																			mai 
																			rinnegato 
																			o 
																			allontanato. 
																			Al 
																			contrario.
																			 
																			
																			
																			Nelle 
																			ultime 
																			48 
																			ore 
																			ho 
																			rivisto 
																			“Living 
																			with 
																			Michael 
																			Jackson”. 
																			Tralasciando 
																			considerazioni 
																			personali, 
																			il 
																			ritratto 
																			che 
																			ne 
																			esce 
																			è di 
																			certo, 
																			nel 
																			bene 
																			o 
																			nel 
																			male, 
																			sensazionale.
																			 
																			
																			
																			Jackson, 
																			in 
																			difesa 
																			di 
																			una 
																			privacy 
																			che 
																			per 
																			primo 
																			ha 
																			coscientemente 
																			lacerato, 
																			viveva 
																			prigioniero 
																			di 
																			se 
																			stesso, 
																			soggetto 
																			malinconicamente 
																			alle 
																			mancanze 
																			della 
																			sua 
																			adolescenza, 
																			interprete 
																			di 
																			se 
																			stesso, 
																			un 
																			maschera 
																			di 
																			cera 
																			inespressiva, 
																			ossessionato 
																			dalle 
																			malattie, 
																			nascosto 
																			da 
																			veli 
																			e 
																			cappelli, 
																			ridicolizzato 
																			costantemente.
																			 
																			
																			
																			
																			
																			
																			
																			Beffa sul web per una delle sue ultime apparizioni in pubblico, 
																			2008
																			 
																			
																			
																			Niente 
																			della 
																			sua 
																			vita 
																			quotidiana 
																			era 
																			nella 
																			norma, 
																			ma 
																			tutto 
																			era 
																			in 
																			linea 
																			con 
																			l’uomo 
																			che 
																			il 
																			pubblico 
																			si 
																			aspettava 
																			che 
																			fosse.
																			 
																			
																			
																			Accantonate 
																			leggende 
																			assurde 
																			di 
																			follia 
																			stupida 
																			su 
																			camere 
																			iperbariche 
																			o 
																			templi 
																			dedicati 
																			ad 
																			Elisabeth 
																			Taylor, 
																			Jackson 
																			conduceva 
																			una 
																			vita 
																			di 
																			eccessi 
																			infantili 
																			e 
																			puerili, 
																			più 
																			assurda 
																			dell’immaginabile, 
																			perché 
																			considerata 
																			da 
																			lui 
																			stesso 
																			normale.
																			 
																			
																			
																			Nel 
																			suo 
																			aprirsi 
																			completamente 
																			all’intervistatore, 
																			Michael 
																			non 
																			cede 
																			mai 
																			ad 
																			un 
																			ripensamento 
																			su 
																			quello 
																			che 
																			afferma. 
																			Mai 
																			un 
																			cedimento, 
																			mai 
																			un 
																			attimo 
																			di 
																			riflessione 
																			sulla 
																			possibile 
																			morbosità 
																			nell’affermare 
																			di 
																			dormire 
																			nella 
																			stessa 
																			camera 
																			di 
																			un 
																			bambino 
																			di 
																			12 
																			anni.
																			 
																			
																			
																			In 
																			una 
																			atmosfera 
																			timida 
																			e 
																			remissiva 
																			Jackson 
																			continua 
																			a 
																			tenere 
																			stretta 
																			nella 
																			sua 
																			mano, 
																			la 
																			mano 
																			di 
																			12enne, 
																			quasi 
																			nel 
																			tentativo 
																			di 
																			afferrare 
																			la 
																			sua 
																			gioventù 
																			dispersa 
																			negli 
																			anni 
																			da 
																			bambino 
																			prodigio.
																			
																			 
																			
																			
																			
																			
																			
																			
																			1979
																			 
																			
																			
																			Jackson 
																			perse 
																			la 
																			lucidità 
																			nel 
																			suo 
																			mondo 
																			megalomane 
																			e 
																			fantasioso, 
																			senza 
																			più 
																			comprendere 
																			come 
																			il 
																			mondo 
																			potesse 
																			percepirlo.
																			 
																			
																			
																			L’avvenuta 
																			caduta 
																			del 
																			mito 
																			negli 
																			anni 
																			2000, 
																			nonostante 
																			l’idolatria 
																			scatenata 
																			in 
																			questi 
																			giorni 
																			di 
																			lutto 
																			per 
																			la 
																			sua 
																			scomparsa, 
																			deriva 
																			forse 
																			proprio 
																			da 
																			questo.
																			 
																			
																			
																			Innovatore, 
																			anticipatore 
																			di 
																			mode 
																			e 
																			tendenze, 
																			capace 
																			di 
																			calamitare 
																			su 
																			di 
																			sé 
																			l’attenzione 
																			del 
																			mondo 
																			intero, 
																			è 
																			rimasto 
																			vittima 
																			del 
																			suo 
																			stesso 
																			personaggio.
																			 
																			
																			
																			Con 
																			la 
																			conclusione 
																			del 
																			processo, 
																			che 
																			lo 
																			vide 
																			scagionato 
																			da 
																			tutti 
																			e 
																			dieci 
																			i 
																			capi 
																			di 
																			accusa, 
																			Michael 
																			perse 
																			molto. 
																			Sobbarcato 
																			da 
																			debiti 
																			per 
																			un 
																			totale 
																			di 
																			500 
																			milioni 
																			di 
																			dollari, 
																			perse 
																			Neverland, 
																			pignorata 
																			nel 
																			2006, 
																			molti 
																			dei 
																			suoi 
																			cimeli 
																			e 
																			molti 
																			dei 
																			suoi 
																			ammiratori, 
																			oltre 
																			ovviamente, 
																			l’appoggio 
																			delle 
																			tv, 
																			che 
																			del 
																			fenomeno 
																			Jacko 
																			ormai 
																			avevano 
																			spremuto 
																			ciò 
																			che 
																			era 
																			possibile, 
																			lasciando 
																			il 
																			resto 
																			all’oblio.
																			 
																			
																			
																			Nel 
																			mese 
																			di 
																			luglio 
																			avrebbe 
																			dovuto 
																			ritornare 
																			sul 
																			palco 
																			dopo 
																			quasi 
																			10 
																			anni 
																			di 
																			lontananza, 
																			con 
																			un 
																			tour 
																			di 
																			50 
																			date 
																			solo 
																			nella 
																			città 
																			di 
																			Londra, 
																			che 
																			tanto 
																			lo 
																			aveva 
																			amato 
																			al 
																			suo 
																			inizio 
																			di 
																			carriera.
																			 
																			
																			
																			
																			
																			
																			Locandina dei suoi ultimi show previsti a Londra, luglio 
																			2009
																			 
																			
																			
																			Ma 
																			come 
																			ogni 
																			mito 
																			che 
																			si 
																			rispetta, 
																			così 
																			proprio 
																			come 
																			Elvis, 
																			il 
																			destino 
																			ti 
																			conduce 
																			alle 
																			porte 
																			dell’immortalità, 
																			del 
																			mito 
																			eterno, 
																			della 
																			fede 
																			suprema.
																			 
																			
																			
																			Nelle 
																			ore 
																			che 
																			sono 
																			succedute 
																			alla 
																			sua 
																			tragica 
																			e 
																			repentina 
																			morte, 
																			si 
																			sono 
																			condensate 
																			folle 
																			di 
																			fans 
																			in 
																			lacrime 
																			vicino 
																			alla 
																			sua 
																			dimora 
																			di 
																			Beverly 
																			Hills, 
																			davanti 
																			all’ospedale 
																			di 
																			Los 
																			Angeles 
																			dove 
																			è 
																			deceduto, 
																			davanti 
																			all’Apollo 
																			Theatre 
																			di 
																			New 
																			York, 
																			nel 
																			Bronx, 
																			nelle 
																			strade 
																			della 
																			sua 
																			città 
																			natale, 
																			a 
																			Gray.
																			 
																			
																			
																			Le 
																			cause 
																			della 
																			sua 
																			morte, 
																			dopo 
																			2 
																			autopsie, 
																			non 
																			sono 
																			ancora 
																			chiare.
																			 
																			
																			
																			Abuso 
																			di 
																			farmaci, 
																			depressione, 
																			isolamento 
																			dalla 
																			vita 
																			pubblica 
																			che 
																			tanto 
																			lo 
																			condannato, 
																			una 
																			morte 
																			improvvisa… 
																			la 
																			possibilità 
																			che 
																			la 
																			morte 
																			sia 
																			solo 
																			un 
																			diversivo 
																			per 
																			riuscire 
																			a 
																			ricostruirsi 
																			una 
																			vita 
																			lontano 
																			dai 
																			riflettori…
																			 
																			
																			
																			Gli 
																			ingredienti 
																			perché 
																			il 
																			Dio 
																			profano 
																			degli 
																			anni 
																			‘90 
																			diventi 
																			la 
																			più 
																			grande 
																			Leggenda 
																			moderna 
																			sono 
																			già 
																			allineati…
																			 
																			
																			
																			Il 
																			suo 
																			ultimo 
																			tour 
																			si 
																			sarebbe 
																			chiamato:
																			
																			
																			
																			This 
																			is 
																			It... 
																			"Questo 
																			è 
																			quanto".
																							
																			 
																			
																			