.

home

 

progetto

 

redazione

 

contatti

 

quaderni

 

gbeditoria


.

[ISSN 1974-028X]

RUBRICHE


attualità

.

ambiente

.

arte

.

filosofia & religione

.

storia & sport

.

turismo storico



 

PERIODI


contemporanea

.

moderna

.

medievale

.

antica



 

EXTEMPORANEA


cinema

.

documenti

.

multimedia



 

ARCHIVIO


 

 

 

 

 

 

 

.

> Storia Antica

.

N. 16 - Settembre 2006

ITALIA ANTIQUA

XI. Marche

di Antonio Montesanti

 

Clicca per ingrandire la cartina

 

Il Picenum, che corrisponde quasi esattamente alle attuali Marche, è una della pochissime regioni, se non l’unica, ad avere una conformazione e dei confini mantenuti quasi intatti fino ad oggi.

 

Questo, se non altro, per quanto riguarda l’identità regionale. Difatti le attuali Marche sono suddivise esattamene in due zone: una a sud del fiume Aesis (Esino), propriamente picena, mentre la seconda, a settentrione dello stesso fiume che anticamente era territorio umbro e che in seguito IV-III sec. a.C. venne invaso dai Galli Boi, il che diede un ulteriore elemento di differenziazione  dalla regione più a sud e che allo stesso tempo rappresenterà un cuneo continentale, geografico ed etnico, all’interno di quello peninsulare.

 

La leggenda, narrata da Festo, vuole che una parte dei più antichi abitatori della penisola italica, i Sabini, si distaccasse dal nucleo originario, migrando verso est. Nella ricerca di un luogo dove insediarsi, gli esuli, sarebbero stati guidati da un picchio, uccello sacro a Marte, che li avrebbe condotti fino al luogo dove sarebbe sorta la loro capitale: Ausculum. Da allora si sarebbero chiamati Piceni o Picentes e alla regione avrebbero dato lo stesso nome proprio in onore del volatile che li aveva condotti in quei luoghi e che il italico e latino era chiamato picus.

 

Mancando fonti storiche approfondite sulla civiltà picena, così come è stata definita, con il confronto archeologico si è arrivati ad individuare una moltitudine di necropoli appartenenti ad una stessa facies tra l’Esino ed l’Aternum (Pescara), con una concentrazione a sud del fiume Foglia.

 

Gli scavi delle necropoli di Numana, Fabriano, Castelbellino, Monte Roberto, Pitino e Belmonte Piceno, hanno dimostrato che la civiltà picena ebbe centri estremamente ricchi ed importanti con una frequentazione continua che va dall’VIII al I sec. a.C.

 

I Piceni anticamente occupavano un territorio, non più vasto, ma che rispetto alle Marche attuali appare traslato verso sud, fino al fiume Pescara.

 

Tuttavia pur mantenendo una propria identità semi-continua fino ad oggi, il territorio venne interessato, soprattutto nel suo settore più settentrionale da movimenti “magmatici” che per esempio, attribuiscono agli Etruschi il possesso del Fanum Fortunae oppure che attribuiscono caratteristiche tipicamente picene alla necropoli di Novilara (PU), che dalle fonti sembra essere collocata in territorio umbro.

 

Con il doppio attacco portato da sud e da nord allo stato etrusco da Siracusani e Galli contemporaneamente, l’area divenne oggetto di spartizione, probabilmente dopo il decaduto protettorato etrusco.

 

Alla fine del IV e agli inizi del III sec. a.C. i Galli Senoni occuparono tutta la fascia costiera da Rimini (Ariminium) all’Esino che a sua volta rimane il confine e punto di massima penetrazione celtica in Italia.

 

A sud del fiume, il tiranno Dionigi apriva le città prossime al mare agli scambi con Siracusa, fino ad arrivare ad impiantare intorno al 399 a.C. una colonia di greci che s’insediarono nel preesistente stanziamento piceno creando così uno dei più floridi empori dell’Adriatico; dell’influenza dorica ne risentirono anche gli altri centri marittimi come la vicina Numana.

 

Dagli inizi del III sec. a.C. iniziano i rapporti con i Romani con i quali i Piceni dapprincipio non entrarono mai in attrito, anzi il 295 a.C., anno della battaglia di Sentinum li vedeva alleati dei primi contro Sanniti, Galli Senoni, Umbri, Etruschi e Sabini.

 

L’epica battaglia che concludeva la terza ed ultima Guerra Sannitica, vide i consoli di Roma, Publio Decio Mure e Quinto Fabio Rulliano, sbaragliare i nemici guidati da Gellio Egnazio. Dopo questo evento, in qualità di socii (alleati) picentes, ebbero conservata una sorta di indipendenza.

 

In realtà ne ebbero la peggio solo i Galli Boi con l’impianto nel loro territorio di due colonie prettamente militari: Sena “Gallica” (283 a.C.) e Ariminium (268 a.C.) e con l’espropriazione del territorio a nord dell'Esino trasformato in terra da distribuire ai veterani: Ager Gallicus.

 

Ben presto sarebbe avvenuta la sottomissione dei Piceni, nel  269 a.C. viene celebrato a Roma il trionfo su di essi. Venivano così fondate delle colonie punitive o di controllo a Firmum (264 a.C.), Aesis (247 a.C.), Pisaurum e Potentia (184 a.C.), Auximum (157 a.C.), mentre restarono indipendenti soltanto la dorica Ancona e il caput gentis, Asculum; indipendenza che la porterà a schierarsi nella guerra sociale, divenendo il caposaldo e centro di resistenza degli Italici contro Roma.

 

Le colonie impiantate venivano collegate dalle vie consolari: la Flaminia (220 a.C.), che attraversava l'Umbria, raggiungeva Fanum e quindi a Ariminium dove si ricongiungeva con l’Emilia e la Salaria che collegava Roma al Mar Adriatico, dopo aver attraversato la Sabina e il territorio di Ausculum.

 

Nel corso della  seconda guerra punica quest’area rappresenta un punto di svolta nel corso del conflitto: è il 207 a.C. quando lungo il fiume Metauro viene sconfitto, in una cruenta battaglia, Asrubale nell’atto di portate aiuto al fratello Annibale.

 

Come detto, durante la Guerra Sociale (91-89 a.C.) Asculum si schiera dalla parte italica andando incontro alla durissima repressione dei Pompei, fino a quando durante la Guerra Civile (49 a.C.) il Picenum verrà occupato dai veterani di Giulio Cesare che assegnerà loro le terre di quest’area.

 

Augusto, nella suddivisione regionale suddivide le Marche in due tronconi, l’Ager Gallicus, viene incluso nella regio VI con l’Umbria, mentre la parte a sud dell’Aesis diveniva la Regio V Picenum.

 

Durante l’Impero, forse per le numerose guerre sostenute da parte degli Ascolani e per la sua posizione strategica, è Ancona a crescere notevolmente: il suo porto venne ampliato e potenziato sotto Traiano (53-117 d.C.) in funzione delle spedizioni in Dacia.

 

Diocleziano nella sua nuova formula di suddivisione della penisola italiana, darà la forma più attuale alle attuali Marche aggregando al Picenum il settore appenninico umbro e l’Ager Gallicus e chiamando la nuova regione Flaminia et Picenum, inserita a sua volta nell’Italia Annonaria.

 

Ma questo non basterà a tenere unita a lungo la regione visto che le invasioni barbariche la porteranno ad un periodo di frustrazione economica iniziato nel 270 d.C. con la calata degli Jutungi, popolazione germanica sconfitta da Aureliano su Metauro, e che proseguirà fino all’Esarcato di Ravenna quando, dopo aver subito le devastazioni dei coti di Alarico nel 408 d.C., la parte meridionale verrà abbandonata ai Longobardi e quella settentrionale rimarrà parte della Pentapoli dell'Impero d'Oriente.

 

Nome romano

Nome Preromano

Popolazione

Regio Romana

Nome Moderno

Prov.

Ad Aesim

-

Piceni

V Picenum

Falconara Marittima

AN

Ad Callem

-

Umbri

VI Umbria et Ager Galicus

Cagli

PU

Ad Octavum

-

Umbri / Senoni

VI Umbria et Ager Galicus

Calcinelli (Saltara)

PU

Ad Pirum Filumeni

-

Umbri / Senoni

VI Umbria et Ager Galicus

Mondolfo

PU

Aesis

-

Umbri / Senoni

VI Umbria et Ager Galicus

Iesi

AN

Ancona

Ankon

Piceni

V Picenum

Ancona

AN

Asculum

-

Piceni

V Picenum

Ascoli Piceno

AP

Attidium

-

Umbri

VI Umbria et Ager Galicus

Attiggio (Fabriano)

MC

Auximum

-

Piceni

V Picenum

Osimo

AN

Camerinum

-

Umbri

VI Umbria et Ager Galicus

Camerino

MC

Cingulum

-

Piceni

V Picenum

Cingoli

MC

Cluana

Vicus Cluentum

Piceni

V Picenum

Porto Civitanova Marche

MC

Cupra

-

Piceni

V Picenum

Cupra Marittima

AP

Cupra Montana

-

Piceni

V Picenum

Ripatransone

AN

Dubii

-

-

-

-

-

Falerium

-

Piceni

V Picenum

Piane di Falerone

AP

Fanum Fortunae

-

Umbri / Senoni

VI Umbria et Ager Galicus

Fano

PU

Firmum

-

Piceni

V Picenum

Fermo

AP

Forum Sempronii

-

Umbri / Senoni

VI Umbria et Ager Galicus

S. Martino del Piano (Fossombrone)

PU

Helvia Ricina

-

Piceni

V Picenum

Villa Potenza

MC

Intercisa

-

Umbri

VI Umbria et Ager Galicus

Passo del Furlo

PU

Luceolis

-

Umbri

VI Umbria et Ager Galicus

Cantiano

PU

Matilica

-

Umbri

VI Umbria et Ager Galicus

Matelica

MC

Numana

-

Piceni

V Picenum

Numana

AN

Ostra

-

Umbri / Senoni

VI Umbria et Ager Galicus

Ostra vetere

AN

Pausulae

-

Piceni

V Picenum

S. Claudio (Corridonia)

MC

Pisaurum

-

Umbri / Senoni

VI Umbria et Ager Galicus

Pesaro

PU

Pitinum Mergens

-

Umbri

VI Umbria et Ager Galicus

Acqualagna

PU

Pitinum Metaurense

-

Umbri

VI Umbria et Ager Galicus

Macerata Feltria

PU

Planina

-

Piceni

V Picenum

Sant'Apollinare (Monte Roberto)

AN

Plestia

-

Umbri

VI Umbria et Ager Galicus

Pisita (Serravalle del Chienti)

MC

Pollentia

-

Piceni

V Picenum

Pollenza (Montemilone)

MC

Potentia

-

Piceni

V Picenum

Potenza Picena (Porto Recanati)

MC

Prolaqueum

-

Umbri

VI Umbria et Ager Galicus

Pioraco

MC

Sena Gallica

-

Umbri/ Senoni

VI Umbria et Ager Galicus

Senigallia

PU

Sentinum

-

Umbri

VI Umbria et Ager Galicus

Civitalba e Santa Lucia (Sassoferrato)

AN

Septempeda

-

Piceni

V Picenum

Pieve (San Severino Marche)

MC

Suasa

-

Umbri/ Senoni

VI Umbria et Ager Galicus

Pian Volpello (Castellone di Suasa)

AN

Tabernulae

-

Umbri / Senoni

VI Umbria et Ager Galicus

Tavernelle

PU

Tifernum Metaurense

-

Umbri

VI Umbria et Ager Galicus

S. Angelo in Vado

PU

Tolentinum

-

Piceni

V Picenum

Tolentino

MC

Trans Suinum

-

Piceni

V Picenum

Castel Trosino

AP

Trea

-

Piceni

V Picenum

Crocifisso di Treia

MC

Tuficum

-

Umbri

VI Umbria et Ager Galicus

Borgo Tufico (Albacina?)

AN

Urbs Salvia

-

Piceni

V Picenum

Urbisaglia

MC

Urvinum Metaurense

-

Umbri

VI Umbria et Ager Galicus

Urbino

PU

Vipsum

Vissum

Umbri

VI Umbria et Ager Galicus

Visso

MC



 

 

 

COLLABORA


scrivi per InStoria



 

EDITORIA


GBe edita e pubblica:

.

- Archeologia e Storia

.

- Architettura

.

- Edizioni d’Arte

.

- Libri fotografici

.

- Poesia

.

- Ristampe Anastatiche

.

- Saggi inediti

.

catalogo

.

pubblica con noi



 

links


 

pubblicità


 

InStoria.it

 


by FreeFind

 

 

 

 

 

 

 

 

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA  N° 215/2005 DEL 31 MAGGIO]

.

.