.

home

 

progetto

 

redazione

 

contatti

 

quaderni

 

gbeditoria


.

[ISSN 1974-028X]

RUBRICHE


attualità

.

ambiente

.

arte

.

filosofia & religione

.

storia & sport

.

turismo storico



 

PERIODI


contemporanea

.

moderna

.

medievale

.

antica



 

EXTEMPORANEA


cinema

.

documenti

.

multimedia



 

ARCHIVIO


 

 

 

 

 

 

 

.

> Storia Antica

.

N. 31 - Dicembre 2007

L’impero Axumita. Dall’archeologia alla storia dell’antico regno etiope

Splendore e decadenza - Parte III

di Antonio Montesanti

 

Dopo il 150 d.C., nella fase del periodo Antico Axumita del Michels, si notano dei cambiamenti nel modello insediamentale. Michels suggerisce tre livelli organizzativi. Compaiono dei piccoli domini organizzati su piccola scala, contrassegnati nel paesaggio da comunità di villaggio con le strutture abitative comuni che rappresentano le dimore principali spesso capitali, inoltre, di microregni su scala distrettuale di 150-200 kmq. ca., caratterizzati da comunità concentrate con residenze molto grandi: è lo stesso periodo in cui ad Axum viene eretta la grande stele vicino alla città. Il terzo livello è il regno di Axum e qui le conclusioni del Michels sono sufficientemente interessanti tanto da riprendere l’intero passo dell’articolo:

 

"…molto probabilmente, il regno era una confederazione, guidata da un re del distretto che comandava basandosi su un tipo d’alleanza stretta con altri piccoli re dell'interno axumita. Il governante del Regno diveniva così Re dei Re - un titolo che si trovava spesso nelle iscrizioni di questo periodo. Non è ancora emersa la prova di un singolo lignaggio reale ed è abbastanza possibile che alla morte del Re dei Re, ne venisse scelto uno nuovo fra da tutti i re della confederazione, piuttosto che seguire il principio della primogenitura. Implicitamente, quindi, c’è motivo di dubitare che Axum sia stata invariabilmente la posizione della famiglia reale, particolarmente durante la parte precedente di questa fase. La scoperta di quattro residenze su grande scala nei pressi di Axum ha portato a datare questa fase, che suggerisce probabilmente la conclusione del periodo e che Axum stesse cominciando ad intraprendere la funzione di capitale. Ma, generalmente, si deve concludere che durante l’Antico Axumita, il grande centro cerimoniale o simbolico del regno, ha dato il nome al regno pur non era emergendo ancora come capitale secolare permanente”.

 

Questa visione molto differente delle origini di Axum interessa il periodo considerato fra il 150 e il 450 d.C., quando è relativamente poco il materiale storico disponibile. A prima vista l'idea che i re furono scelti fra i governanti di un confederazione etiopica potrebbe sembrare una soluzione attraente per spiegare il “Titolo di Bisi o il etnico dei re, che significa ‘l'uomo del…`“ in lingua Ge`ez e differente per ogni monarca successivo. Il titolo, tuttavia, persiste anche dopo l'istituzione di una dinastia di Axum basata sull’ereditarietà.

 

Malgrado la penuria di informazioni, la posizione di Axum come capitale secolare dall'inizio di questo periodo sembra essere stabilita abbastanza bene dalle fonti esterne. Sia il Periplo che Tolemeo accennano alla città come capitale reale, una metropoli con un palazzo reale. Ma perché Axum avrebbe acquisito un’importanza così pregnante tra i numerosi regni etiopici tanto da trasformarsi in un centro cerimoniale e simbolico e i re delle differenti regioni che aspirarono ad assumere la denominazione di “re dei re di Axum? La risposta sembra piuttosto che i governanti locali axumiti assumevano gradualmente il titolo di “re dei re”.

 

Intorno al 200 d.C. (circa cinquanta anni dopo la data il Michels propone per l'inizio di questa fase), il re GDR/GDRT fu coinvolto negli affari Sudarabici ed il suo nome e quello altri di tre re, `DBH, DTWNS e ZQRNS sono associati con il titolo di “nagashi di Axum”, o “nagashi di Habashat e di Axum”, e con le guerre in Arabia del Sud durante questo secolo. Nel tardo III sec. d.C., con l'inizio dell'inizio della coniazione locale, al titolo di “re degli Axumiti” viene data una certa importanza sulle leggende delle monete e dal 330 d.C venne consacrato. un vescovo di Axum, Frumentius. Durante l’intero periodo, importanti notizie sono date solo su Axum o su Habashat (Abissinia). Axum venne regolato come centro ceremoniale, luogo delle tombe ed iscrizioni reali, pur essendo, inoltre, la città capitale del regno, di cui i governatori e la gente si riteneva Axumita per la loro città che aveva ormai esteso il proprio relativo predominio su tutta la regione.

 

Ci sono stele e tombe a Matara ed altrove che senza dubbio indicano i posti di sepoltura dei governanti locali di altri distretti, mentre quelli ad Axum probabilmente appartengono di più ad una dinastia concentratasi ad Axum stessa che ad una serie di re le cui capitali si trovavano in differenti posti su tutto il paese. L’importanza della famiglia è abbastanza preminente durante questo periodo.

 

Sia GDRT che il `DBH ebbero figli che combatterono in Arabia del Sud e nel primo IV sec. d.C., Ezana non solo, quasi certamente succedette a suo padre Ella Amida ma venne cresciuto da sua madre in qualità di regina-reggente.

 

Più tardi, durante il suo regno, i suoi due fratelli combatterono per lui nelle guerre. L'autore sconosciuto dell'iscrizione del Monumentum Adulitanum, certamente databile a questo periodo, richiama l'attenzione sul fatto che era il primo e soltanto uno fra i re suoi predecessori a fare tali conquiste; e mentre evidentemente potrebbe riferirsi ai re precedenti `re dei re’ da lignaggi differenti, l'esempio di Ezana lo rende allusivo nei confronti dei suoi antenati sul trono axumita.

 

È difficile ritenere che i re, a "livello distrettuale" furono scelti come “re dei re” da differenti regioni in successione, potrebbe aver presieduto per circa 300 anni su un regno che il corso era unificato in tanti campi disparati; una politica normale di interferenza negli affari arabi, dell'emissione di una monetazione continua e degli sviluppi architettonici e culturali costanti a Axum può a malapena essere osservata da una tal prospettiva. In breve, sembra abbastanza chiaro che i successi del periodo, in termini di organizzazione militare e navale, la monetazione, le costruzioni monumentali e così via, preannuncia una situazione decisamente centralizzata di una confederazione larga di regni piccoli più o meno uguali.

 

Molto probabilmente, altre agglomerazioni urbane esistettero ancora nella regione di Axum come capitali, entità politiche più o meno indipendenti mentre Axum cominciava a consolidare il suo potere; cadendo a tempo debito sotto l'egemonia di Axum. Anche nei regni di Ezana o di Kaleb, i gruppi vicino al centro del regno, come il Agwezat, continuarono a ribellarsi ai loro re e forse si devono considerare fra il `regni confederati’ che vengono identificati con quei  centri locali di tali gruppi, contemporanei e soggetti ai re di Axum.

 

Gli Axumiti si dovettero alleare molto presto con i gruppi tribali vicini, ma nel periodo in questione sembra che tali elementi disparati erano stati riuniti sotto il controllo di un centro dominante: Axum. Senza ulteriori scavi non è possibile rilevare segni che spieghino la situazione, come la grandezza almeno relativa delle residenze dell'elite ad Axum rispetto a quelle nei centri secondari, o la quantità crescente di articoli di lusso importati in un posto rispetto ad un altro; ma dal tipo di lavoro fatto ad Axum è senza dubbio essere il “sito centrale” in Etiopia almeno dal I sec. d.C.

 

Con la lenta agonia, e quindi con il successivo crollo dell’Impero Romano d’Occidente e lo spostamento del fronte bizantino, l’Impero d’Oriente dovette considerare la possibilità di lasciare sguarniti i territori la cui situazione sembrava meno grave.

 

Questo portò ad un risveglio delle tribù berbere del deserto nubiano dl Beja. Il loro primo attacco era già stato registrato ai tempi dell’imperatore Claudio. Il limes meridionale in Egitto venne costituito dalle città di Berenika, Syene (Aswan) e Dodekaskhoin con delle guarnigioni che dovessero difendere il confine. Venne costituito un corpo apposito di meharisti (cavalleria su dromedari) per opporre una buona resistenza e quando non bastava una difesa venivano appositamente intrapresi delle spedizioni punitive contro i Beja, con Adriano che nel 137 d.C.

che ne decreta il primo attacco.

 

Prima della metà del III sec. d.C. i Romani riescono a forzare e limitare vittoriosamente i Beja che però dal 249 d.C. iniziano una controffensiva che si spinge di volta in volta sempre più all’interno fino a che dal III al VII sec. d.C., tenendo tutto l’Alto Egitto sotto attacco.

 

A nord raggiunsero le isole Tiran e la penisola del Sinai facendo strage di numerosi monaci, mentre al sud l’importante era scacciarli da Dodekaskohoin quindi da Berenika e dalle montagne d’Alabastro, fondamentali per le loro miniere di smeraldi.

 

Dal 450-800 d.C., Michels ravvisa "uno sviluppo esplosivo nel numero di insediamenti e in proporzione alla popolazione regionale generale… Axum stessa deve ora essere vista come entità metropolita che consiste di quattordici città e villaggi all'interno di un raggio di 3 km". I piccoli domini scomparvero e quasi tutte le strutture dell’élite si trovano ora all'interno di Axum. Su Amba Beta Giyorgis sopra la città ed in altri posti, vennero costituite delle officine contrassegnate dalla presenza degli attrezzi di pietra lavorati. Questi sono identificati probabilmente e plausibilmente, come attrezzi per la lavorazione dell'avorio introdotto nella città prima della relativa riesportazione all'estero (benché la presenza di questi raschietti di pietra potrebbe anche indicare che il commercio in cuoio attestato nei periodi più tardi, poiché tali attrezzi potrebbero essere utilizzati per la lavorazione delle pelli).

 

In questo periodo si devono considerare la concentrazione del governo e la categoria mercantili a Axum, mentre nel territorio circostante vi erano molte comunità del villaggio, che esercitavano l’agricoltura a secco, definendo così una zona di sostegno immediato della capitale.

 

Eccetto che per le date, che ci portano lungamente oltre il termine della monetazione ed in un periodo in cui la prova archeologica indica che molte delle residenze dell’elite erano in rovina o almeno come se fossero state occupate, dipinta come una grande città, con la sua "concentrazione dei beni economici, demografici e politici", rappresenta l’apice Axum.

 

Ma Michels inoltre attribuisce a questo periodo una negligenza esplicita nella costruzione delle tombe reali della fase del confederale che apparentemente "drammatizza il consolidamento di potere da un singolo lignaggio reale".

Le tombe e le stele rinvenute che si svilupparono seguendo determinate linee architettoniche, sono considerate rappresentare piuttosto la continuità "di un vero stato a livello monarchico" a Axum per un periodo lungo, culminato nelle stele e nelle grandi tombe del tardo III e IV sec. d.C.

 

L’area principale delle stele "fu coperta da una vasta comunità residenziale, durante questa fase". Infatti, non c’erano dimore fra le stele e le piattaforme nel Parco delle Stele tranne quelle di molto successive ivi trovate dal DAE che furono rimosse verso il 1965 per la costruzione del Parco delle Stele.

 

L'archeologo francese, Henri de Contenson, che al momento giusto Butzer utilizzò come sue informazioni, nota che "les rares éléments architecturaux attestés dans ce niveau". Il francese trovò tracce di occupazione datate dopo la caduta della Grande Stele nel IV sec. a.C. o subito del re Ouazebas, nella forma di una singola camera vicino al muro della terrazza principale su depositi che coprivano la vicina grande tomba detta Nefas Mawcha. Ma priprio questa struttura fu enfatizzata non sempre nel cimitero come defino dal muro della terrazza principale, ma fuori di esso, e non significa che il cimitero venne abbandonato, e in nessun modo riassemblano di una `comunità residenziale estensiva’. Tutto ciò indica che al di fuori del muro cimiteriale nell’area al di sopra e al nord del Nefas Mawcha — una tomba che venne preparata per essere scavata – ci fu nel tardo IV sec. d.C. vi fu un’occupazione sulla superfiicel erosa dall’acquae che fu parzialmente coperta dal muro della terrazza.

 

Sembra quasi certo che con l’avvento del Cristianesimo e il crollo della Grande Stele, che dimostra ovviamente l’impossibilità ancora di erigere ancora grandi monumenti, venne adottato un nuovo tipo di struttura mortuaria, di un tipo illustrato nella Tomba dalla Falsa Porta. Questo potrebbe significare che non vennero erette più stele, ma non implica “un esplicito neglettismo” degli antichi monumenti, da allora fu costruita nello stesso cimitero.

 

L’ultima fase dell Periodo Axumita, o Tardo, proposta da Michels, come il precedente, segue i risultati ottenuti, anche se sembra essere lontano dalla data da lui suggerita. La diminuzione della popolazione, la fine delle officine su scala industriale, ed un empatica desolazione dei confinanti della città e con il riemergere di regni su piccola scala nella regione, avviene in questa fase. Tutto ciò riflette il declino lento di Axum e l’eventuale spostamento del governo verso un altro centro.

 

Un dettaglio interessante venne notato da Michels che nel Periodo Tardo Axumita venne introdotto un nuovo fattore per la prima volta, una certa considerazione venne data nella selezione tra siti difensivi e residenze d’elite. Se ciò non fu causato solo dal fatto che tutti i siti più importanti erano occupati, si potrebbe cancellare ogni dubbio o problema come quelli menzionati nel testo atsani Danael. Se le strutture furono costruite in seguito, allora Axum finì di essere il centro del governo e quelle abitazioni avrebbero voluto significare le reminescenze rimaste ad amministrare la regione ancora dipendente dall’antica capitale.

 

La loro sottomissione all’autorità axumita spiegherebbe le tracce, piuttosto chiare delle sommosse segnalate in iscrizioni Axumite. È interessante notare che Procopio si riferisce a Adulis come il porto degli Adulites usando l’etnico usato da Tolomeo molto tempo prima. Altri autori, come Epiphanius, che verso la fine IV sec. a.C. elencava nove regni degli indiani compreso ”quello degli Adoulites”, riconoscendo una netta differenza fra Adulites ed Axumites, benché fossero inclusi nella stessa versione latina.

Ad un certo punto ci devono essere stati cambiamenti nella prospettiva politica degli Axumiti, probabilmente derivati dall'esposizione del paese ad influenze Greco-Romane, specialmente dopo lo sviluppo commerciale del Mar Rosso e l'entrata di Axum in una rete commerciale più ampia.

 

L’Impero Bizantino, tartassato da continui attacchi da ogni parte delle sue frontiere, fu costretto a chiedere l’aiuto delle popolazioni confinanti con i Beja e i Noba (Nubiani), incapaci di opporre resistenza ai Berberi e lo stato in massima crescita ed espansione e l’alleanza con i romani di Costantinopoli era fondamentale per entrambi, tracce di accordi sono ricordati già dell’inizio del VI sec. d.C. (525 d.C.) e poi ancora soprattutto dal momento in cui iniziano li attacchi degli arabi all’inizio del VI sec. d.C.

 

In una traduzione copta de I Capitoli del profeta Mani (216-276 d.C.) all’apostolo del Manicheismo sono attribuite queste parole: “Vi sono quattro grandi regni sulla terra: il primo quello di Babilonia e Persia; il reconfo l’impero romano, il terzo quello Axumita e il quarto è l’impero cinese”.

 

 

Riferimenti bibliografici:

 

Architecture and Building Materials - The Tomb of the False Door, the Nefas Maucha, and the fall of Stele 1' in Excavations at Axum, etc. London, 1989.

N. Chittick, Excavations at Aksum : an account of research at the ancient Ethiopian capital directed in 1972-4, London 1989

R. Fattovich, L. Petrassi, K.A. Bard, V. Pisano, The Aksum archaeological area: a preliminary assessment, Roma 2000

R. Fattovich, Materiali per lo studio della ceramica pre-aksumita etiopica, Istituto Universitario Orientale, Supplemento n. 25 agli "Annali" (vol. 40, fasc. 4, 1980), Napoli, 1980 [R] RICCI, L.: XXVIII (1981) 122-123

Y.M. Kobišchanov, Aksum, Pennsylvania State University Press, 1979

B. Meck, Über die Stelen von Axum (Äthiopien): Ein Beitrag zur Astro-Archäologie (Europäische Hochschulschriften. Reihe 38, Archäologie), Frankfurt am Main, 1979

S.C. Munro-Hay, Architectural contributions to Neville Chittick. 'Excavations at Aksum, 1973-74: A preliminary report' in Azania, 1974, IX, 159-205

S.C. Munro-Hay, Architecture and Building Materials - The Tomb of the False Door, the Nefas Maucha, and the fall of Stele 1' in Excavations at Aksum, London, 1989.

S.C. Munro-Hay, Aksum, An African Civilisation of Late Antiquity, London 1991

S.C. Munro-Hay, Excavations at Aksum, an account of research at the ancient Ethiopian capital directed in 1972-74 by the late Dr Neville Chittick, (D.W. Phillipson, J.E.G. Sutton, A. Kaczmarczyk, R. Lewcock, H.M. Morrison, R.F. Wilding), Memoirs of the British Institute in Eastern Africa: Number 10, London, 1989 [R] RICCI, L.: XXXIII (1991) 176-183

D.W. Phillipson, Archaeology at Axum, Ethiopia 1993-7, Vol. I. Architectural contributions to Neville Chittick. 'Excavations at Axum, 1973-74: A preliminary report' in Azania, 1974, IX, 159-205, London 2000



 

 

COLLABORA


scrivi per InStoria



 

EDITORIA


GBe edita e pubblica:

.

- Archeologia e Storia

.

- Architettura

.

- Edizioni d’Arte

.

- Libri fotografici

.

- Poesia

.

- Ristampe Anastatiche

.

- Saggi inediti

.

catalogo

.

pubblica con noi



 

links


 

pubblicità


 

InStoria.it

 


by FreeFind

 

 

 

 

 

 

 

 

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA  N° 215/2005 DEL 31 MAGGIO]

.

.