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N. 72 - Dicembre 2013 (CIII)

HELSINKI
LA CAPITALE SENZA STORIA

di Christian Vannozzi

 

Fondata nel 1550 dal re di Svezia Gustavo Vasa, Helsinki fu fino al 1812 un piccola località contadina dormiente in una specie di idillio bucolico.

 

Nei secoli successivi, la città finlandese, come del resto tutta la Finlandia, fu teatro di sanguinosissime guerre tra la Svezia, che puntava a divenire una grande potenza in Europa, e la Russia, che potenza già lo era e non voleva capitolare a causa dell’altezzoso vicino. Essendo territorio della corona svedese e ubicandosi al confine tra i due regni, la Finlandia, suo malgrado, dovette offrire le sue terre per la guerra.

 

I contadini finlandesi erano costretti ad arruolarsi nelle file dell’esercito del Re di Svezia, e dovevano sottostare alle direttive regali quando venivano assegnati grandi appezzamenti di terra a quegli ufficiali svedesi che si erano distinti in guerra. Questo generò una vera e propria occidentalizzazione della Finlandia, che ancora oggi ha dei tratti tipici delle costruzioni svedesi.

 

Quando nel 1807 Napoleone e lo Zar Alessandro si divisero l’Europa in zone di influenza la Finlandia fu assegnata alla Russia che l’anno seguente iniziò le operazioni belliche che avrebbero dovuto portarne all’annessione. I soldati finlandesi, inquadrati nell’esercito svedese, cercarono di combattere assiduamente contro la più potente armata russa che nel 1809 riuscì ad annettere l’intero territorio finlandese che divenne parte integrante dell’impero zarista.

 

Fu lo stesso Zar scegliere come capitale Helsinki in luogo di Turku, questo per sancire la fine del dominio svedese e l’inizio di quello zarista. Turku era infatti simbolo della Svezia, vi risiedevano numerosi svedesi e quindi non poteva assolutamente rappresentare un nuovo corso che Alessandro I voleva imprimere al Nord dell’Europa che si apprestava a dominare.

 

Turku si affacciava poi sulla costa svedese, cosa che si voleva assolutamente evitare per la nuova capitale, infatti Helsinki, con la sua posizione a Sud del Paese si apprestava anche a dominare le repubbliche baltiche e quindi il Sud dell’impero russo.

 

Quando divenne un Granducato autonomo, anche se sotto l’egida dell’impero russo, la Finlandia e soprattutto Helsinki riuscirono a sviluppare una propria autonomia non solo politica ma soprattutto sociale, linguistica e culturale.

 

Originariamente la vecchia Helsinki era stata costruita sulla foce del fiume Vantaa, mentre ora il suo sviluppo principale è presso il Mare del Nord. Questa può contare infatti più di 200 isole, ormai tute abitate poiché ospitano gran parte della popolazione continentale, che stanca della tundra cerca nuovi luoghi in cui vivere nel Sud del Paese, e quindi nella capitale Helsinki e nelle sue isole.

 

Il monumentale centro storico di Helsiki, meta di ogni viaggiatore che decide di intraprendere un viaggio nel Nord Europa, è opera di due architetti, Carl Ludwig Engel di origine tedesca e Johan Albrekt Ehrenstrom che si occuparono della costruzione degli edifici governativi della nuova capitale. Il cuore della città è rappresentata da Senaatintori, la piazza del senato, opera dei due architetti sopra citati che utilizzarono molto i colori chiari, come il bianco per i loro edifici, tanto da far chiamare dal resto d’Europa Helsinki con l’appellativo “città bianche del nord”.

 

Nonostante i nuovi edifici in stile neorinascimentale che danno un’area di austerità che una capitale europea deve avere, si possono trovare le caratteristiche case a schiera in legno, dove abitano i pescatori del Nord, che coesistono in maniera armoniosa con il resto degli edifici come voluto dagli architetti che hanno costruito su questa dinamica la propria fortuna.

 

L’edificio più antico risale soltanto al 1757 e si trova proprio ai bordi della Piazza del Senato. Le numerose guerre combattute in questo territorio, e gli incendi che hanno raso al suolo gran parte della città che era costruita interamente in legno hanno infatti fatto si che Helsinki sia una capitale senza storia, in quanto gli edifici più antichi risalgono soltanto al XVIII secolo.

 

In mezzo alla Piazza del Senato si erge anche la statua dello Zar Illuminato Alessandro II, stimato dai cittadini finlandesi che hanno visto in lui l’incipit della propria storia che fino ad allora era stata unita a quella svedese, mentre ai lati ci sono altri due importantissimi edifici, e cioè la biblioteca in stile classico che fa ricordare i fasti degli edifici della Roma antica e la Chiesa Luterana, principale luogo di culto della città assieme alla Chiesa Ortodossa che domina dall’alto la città.

 

La dominazione russa terminò il 1917 quando scoppiò la rivoluzione bolscevica che diede l’occasione a numerosi stati satelliti dell’impero di affrancarsi e raggiungere la completa indipendenza. Da quell’anno, infatti, Helsinki sviluppò la sua propria storia come stato indipendente, eccezion fatta il periodo dell’occupazione militare prima sovietica e poi nazista che terminò con la fine della Seconda Guerra Mondiale.

 

Nella piazza che si apre sul porto commerciale della capitale è possibile vedere i pescatori che escono con le loro barche e tornano con il carico che vendono direttamente in porto sia ai turisti che a chi ha il banco di pesce. La stessa cosa fanno gli agricoltori, che sfruttano il porto come luogo di scambio e vendita dei loro prodotti.

 

Helsinki è anche famosa per i suoi tipici ristoranti russi, dove viene prodotta l’antica cucina dei tempi di Pietro il Grande, cosa che neanche nella stessa Russia è facile trovare.



 

 

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