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N. 55 - Luglio 2012 (LXXXVI)

SE IL rock DIVENTA torturA
BRUTTE NUOVE DA GUANTÁNAMO

di Denisa Kucik & Leila Tavi

 

Se il 2011 è stato l’anno in cui si è commemorato il decennio dall’attacco alle Torri Gemelle, il 2012 segna il decimo anno da quando, l’11 gennaio del 2002, è stato portato il primo sospettato di essere un terrorista islamico nella prigione di Guantánamo, che si trova nell’omonima base militare statunitense situata a Cuba. Da quel momento 779 prigionieri sono stati detenuti in quel carcere; ben 600 di loro sono stati rilasciati perché giudicati innocenti dopo lunghi anni di prigionia.

 

Nonostante il presidente Barack Obama abbia più volte dichiarato di voler chiudere la prigione, ciò non è mai avvenuto. In occasione del decennale dall’apertura ci sono state dimostrazioni a Londra e a Washington per la liberazione degli ultimi prigionieri di Guantánamo; le proteste hanno portato all’attenzione dell’opinione pubblica due fatti: che nessuno dei detenuti ha avuto un regolare processo e che dei 779 prigionieri totali solo sei sono stati effettivamente condannati, mentre la maggior parte di loro è stata rilasciata senza prove di colpevolezza. A gennaio di quest’anno si trovavano ancora all’interno della prigione 169 presunti terroristi, di cui 40 dichiarati innocenti ma non ancora rilasciati.

 

I detenuti sono stati vittime di trattamenti disumani e torture. Tali trattamenti rientrano in un più ampio progetto dei servizi segreti statunitensi, che durante il decennio di guerra hanno prelevato islamici sospettati di essere terroristi negli Stati Uniti e in Europa occidentale, trasportandoli con voli non registrati e dietro consenso di alcuni governi europei coinvolti. I voli irregolari hanno avuto come meta Guantánamo e Abu Ghraib, ma anche altre prigioni segrete nell’Europa centrale.

 

Gli arresti irregolari sono conosciuti con il nome di extraordinary rendition e hanno caratterizzato gli anni dell’amministrazione di G. W. Bush, mentre il presidente Obama è oggi criticato dalla stampa statunitense ed estera, nonché da molte organizzazioni per la tutela dei diritti umani, per l’utilizzo degli aerei chiamati drone, pilotati da robot. Gli obiettivi dei drone dovrebbero essere militari, ma molte sono le vittime tra i civili, come sta succedendo in questi mesi in Yemen.

 

Questo Stato della penisola araba è considerato uno dei più pericolosi dagli USA per l’addestramento dei militanti islamici; è in Yemen che ha soggiornato il cittadino nigeriano Umar Farouk Abdulmutallab, che nel Natale del 2009 ha provato e ha fallito nel tentativo di farsi saltare in aria in un volo di linea statunitense diretto a Detroit con dell’esplosivo nascosto nella biancheria intima.

 

Nel gennaio del 2010 il presidente Obama ha approvato una moratoria per il rilascio degli yemeniti detenuti nella prigione di Guantanamo; in totale 69 prigionieri sono stati liberati dall’inizio del suo mandato.

 

Recentemente il canale televisivo in lingua araba Al-Jazeera ha prodotto un documentario diretto da Tristan Chytroschek, il cui protagonista è il compositore Christopher Cerf, l’ideatore delle musiche della famosa serie televisiva per bambini Sesame Street, utilizzate poi nella prigione di Guantánamo per torturare i prigionieri.

 

Per la prima volta durante il periodo della guerra al terrore il settimanale Newsweek ha denunciato, nel maggio del 2003, l’utilizzo della musica come strumento di tortura, spiegando come i soldati statunitensi avessero cercato di convincere prigionieri iracheni a confessare i loro delitti facendoli ascoltare per lunghe ore ininterrottamente musica heavy metal o alcune famose canzoni per bambini.

 

Ascoltare musica ad alto volume per più di 24 ore riduce le funzioni cerebrali fino a che ogni resistenza mentale cade; due delle canzoni più utilizzate dai soldati sono state Mentioning Bodies (dalla colonna sonora del film del 2002 XXX diretto da Rob Cohen) e Enter Sandman dei Metallica.

 

Oltre a Newsweek anche il canale televisivo inglese BBC ha mandato in onda un servizio dedicato alla musica come tortura nello stesso anno; in seguito nessun mass media ne ha fatto più parola fino a che, nel 2006, la rivista Spin ha pubblicato un articolo di David Peisner intitolato Music As Torture War is Loud, in cui il giornalista ha ripercorso le tappe principali nella storia militare dalla seconda guerra mondiale in poi, evidenziando come per la prima volta tale metodo di tortura fu utilizzato nel campo di concentramento di Dachau, per essere utilizzato in seguito, alla fine degli anni ’60 del XX sec., nella guerra in Vietnam.

 

Negli anni ’70 del XX secolo la tortura “musicale” è stata utilizzata dagli Inglesi contro i terroristi dell’IRA, fino a che, nel 1977, la Corte Europea dei diritti umani ha condannato la Gran Bretagna a sospendere tale pratica “degradante e inumana”. In tempi più recenti tale forma di tortura è stata utilizzata dal dittatore Manuel Noriega di Panama nel 1989 e dallo Stato d’Israele fino al 1999, quando la Corte Suprema israeliana l’ha proibito.

 

A Guantánamo è stato possibile utilizzare la musica come strumento di tortura sulla base della dichiarazione scritta del presidente Bush del 7 febbraio 2002, in cui si stabiliva che ai prigionieri talebani o appartenenti al gruppo terroristico al-Qaeda non sarebbero state applicate le Convenzioni di Ginevra.

 

L’11 giugno 2012 la Corte suprema degli Stati Uniti ha deciso di respingere sette appelli di prigionieri detenuti a Guantánamo, senza spiegazioni di sorta. Con la mancata promessa del presidente Obama di chiudere il luogo di detenzione, causata in parte dalle restrizioni imposte dal Congresso, la data dell’11 giugno sarà ricordata nella storia perché la sentenza della Corte suprema di quel giorno ha respinto ancora una volta i prigionieri presunti terroristi nel buco nero giudiziario in cui si sono trovati al momento del loro arresto irregolare, quando, in mancanza del riconoscimento dell’habeas corpus, sono diventati vittime di una detenzione arbitraria e indefinita, in pieno contrasto con gli ideali a fondamento del sistema politico e giudiziario degli Stati Uniti d’America.

 

In calce all’articolo indichiamo le canzoni o i gruppi utilizzati più frequentemente per torturare i prigionieri:

 

AC/DC Hell’s Bells and Shoot to Thrill

Aerosmith

Captain & Tennille Muskrat Love

Christina Aguilera Dirrty

The Bee Gees Stayin’ Alive

Deicide Fuck Your God

Neil Diamond America

Dope Die MF Die and Take Your Best Shot

Dr. Dre

Drowning Pool Bodies

Eminem The Real Sim Shady, White American and Kim

David Gray Babylon

Hed PE Swan Dive

Lil Kim

Limp Bizkit

Barry Manilow Mandy

Marilyn Manson

Matchbox Twenty Cold

Meat Loaf Paradise by the Dashboard Light

Metallica Enter Sandman

Don McLean American Pie

Nine Inch Nails March of he Pigs, Mr. Self-Destruct and Somewhat Damaged

Pearl Jam Don’t Gimme No Lip

Pink

Prince Raspberry Beret

Queen We Are The Champions

Rage Against the Machine Killing in The Name and Bulls On Parade

The Red Hot Chilli Peppers

Redman

Saliva Click Click Boom

2pac Shakur All Eyez On Me

Britney Spears Baby One More Time

Bruce Springsteen Born in the USA

The Stanley Brothers

James Taylor

Twisted Sister We’re Not Gonna Take It



 

 

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