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N. 49 - Gennaio 2012 (LXXX)

grotte e storia dell'uomo
Sicilia e non solo

di Michelangelo Veneziano

 

La Sicilia sud-orientale fornisce, insieme con altre aree italiane (la Puglia, il Materano) e del Mediterraneo (la Serbia,la Slovenia,la Cappadocia), numerosissimi esempi di un fenomeno noto come “civiltà rupestre”: l’uso di abitare nelle grotte (Cave Dwellers), non soltanto nelle fasi più antiche della preistoria dell’uomo, ma anche in periodi storici molto più vicini a noi.

 

Storici ed archeologi hanno fatto sempre più luce sulla diffusione geografica e sulla cronologia di questo tipo di insediamenti. In alcuni casi i complessi abitativi rupestri mostrano una sicura connessione con esperienze di vita religiosa associata, ma spesso fu la necessità di sfuggire a gravi pericoli - come le invasioni - a costringere gruppi anche consistenti di persone a cercare rifugio in luoghi sicuri, scegliendo siti molto arroccati (come è appunto il sito di Pantalica una necropoli di ben 5000 grotte nella Sicilia sud-orientale e diventata nel 2005 - insieme a Siracusa - patrimonio UNESCO).

 

Non per caso il termine “pantalica” deriva dall’arabo buntarigah che significa luogo ricco di grotte.

 

Questi tipi di insediamenti presentano altri elementi costanti:

- il contesto geologico (pareti di roccia calcarea su fiumi e torrenti (le “cave”in dialetto) o speroni sempre calcarei affioranti in zone collinari o montagnose);

- la vicinanza o la disponibilità di acqua (il fiume Anapo nel nostro caso);

- la prossimità di più antiche grotte pure scavate nella roccia talvolta utilizzate come modello, tal'altra direttamente ri-adoperate con ampliamenti e modifiche.

- la preoccupazione difensiva (nei pochi casi in cui le grotte sembrano facilmente accessibili potevano esistere fortificazioni (anaktoron, il palazzo del principe di Pantalica).

 

Pantalica è appunto un’altura di roccia calcarea che domina da profondi burroni i fiumi Anapo e Calcinara, che qui confluiscono; vi si trova il maggiore complesso rupestre di tombe dell’intera Sicilia: la necropoli dei Siculi preistorici, dal XIII fino al VII secolo a.C. (dall’Età del Bronzo allo stabilirsi dei Greci in Sicilia), consta infatti di oltre 5.000 grotte, e questo è solo l’ultimo utilizzo di cui abbiamo la traccia più evidente.

Infatti se osserviamo il sito dal punto di vista geo-morfologico, molte grotte sono state sicuramente scavate migliaia e migliaia di anni prima (si veda ad esempio la disposizione a “strati”,cioè su piani diversi, delle grotte).

 

Diverse generazioni di Uomini ri-utilizzarono (aggiungendone altre) le grotte pre-esistenti: Pantalica è una fortezza naturale che, per la sua struttura (le grotte ricavate da pareti quasi inaccessibili), è stata probabilmente abitata dai primi Homo Sapiens e, successivamente, dall'Uomo del Paleolitico e del Neolitico: Il problema che si pone allora è: chi abitava le grotte di Pantalica prima della civiltà di Pantalica stessa?

 

Questa è evidentemente una storia a parte, una storia che riguarda la nostra stessa evoluzione...



 

 

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