.

home

 

progetto

 

redazione

 

contatti

 

quaderni

 

gbeditoria


.

[ISSN 1974-028X]


RUBRICHE


attualità

.

ambiente

.

arte

.

filosofia & religione

.

storia & sport

.

turismo storico



 

PERIODI


contemporanea

.

moderna

.

medievale

.

antica



 

EXTEMPORANEA


cinema

.

documenti

.

multimedia



 

ARCHIVIO


.

ATTUALITà


N. 66 - Giugno 2013 (XCVII)

Ci vediamo domani
Quando la commedia fa riflettere

di Francesco Agostini

 

Se guardassimo con occhi distratti la locandina del nuovo film di Andrea Zaccariello, ovvero “Ci vediamo domani”, penseremmo immediatamente a un film comico.

 

Già, perché basterebbe la sola figura di Enrico Brignano a rimandarci a spettacoli come “Tutto suo padre” o “Sono romano ma non è colpa mia” per far viaggiare la nostra mente su gag e situazioni paradossali.

 

In questa pellicola, invece, Brignano mostra il lato più malinconico e amaro del suo essere attore, non abbandonando completamente però la sua innata vena comica, che poi è anche il suo background fondamentale.

 

In “Ci vediamo domani”, l’attore romano interpreta Marcello Santilli, il classico italiano un po’ arruffone che è attratto dal denaro facile e, una volta ricevuta la liquidità necessaria in prestito da un amico direttore di banca (Ricky Tognazzi), decide di investirla aprendo un’agenzia di pompe funebri.

 

Questa scelta, un po’ macabra e fuori dal comune, è dovuta al fatto che Santilli ha scoperto l’esistenza di un piccolo paese pugliese dove vivono solamente ultraottantenni e quindi prossimi alla morte.

 

Qui stabilisce la sua bottega nella stalla del vecchio Palagonia, interpretato niente meno che da Burt Young, famoso per aver ricoperto il ruolo di Paulie Pennino, il cognato iracondo e sconclusionato della saga di Rocky.

 

Stabilitosi nel paesino pugliese, Santilli, già provato da un matrimonio fallito con Flavia (Francesca Inaudi), si troverà di fronte a un’altra, stranissima realtà: gli anziani non stanno male per niente, anzi, godono di ottima salute e non sono affatto intenzionati a morire!

 

Il film di Zaccariello, come abbiamo detto, è, più che una commedia, un film che mira a far riflettere lo spettatore sui grandi temi della vita.

 

Il titolo “Ci vediamo domani” si riferisce infatti all’idea che l’immortalità consista nel dire sempre “ci vediamo domani”, per spingerci un giorno più in là, lentamente ma inesorabilmente.

 

La morte è quindi un’illusione, un nemico che si può sconfiggere tramite un grande alleato, l’amore.

 

Il regista romano (all’esordio in un lungometraggio dopo vari corti e spot pubblicitari) ci fa capire che si può amare la stessa persona anche per tutta la vita, come ben descritto dalla scena del discorso di Palagonia sulla lettera che aveva dedicato al suo amore di gioventù.

 

Chi si aspettava un classico cinepanettone da questo film sarà rimasto nettamente deluso. Nella pellicola, sorretta per il 90% del tempo da un bravissimo Enrico Brignano, al massimo si riesce a sorridere ma niente più perché, d’altronde, l’idea del regista era ben altra.

 

Ottima la fotografia di Giancarlo Lodi, così come i paesaggi pugliesi che ben si sposano con il lento ritmo narrativo del film che ci spinge alla più intimistica riflessione.

 

In conclusione, il film di Zaccariello riesce con disinvoltura a passare l’esame del debutto a pieni voti e lascia aperto un interrogativo sul possibile secondo film del regista romano: sarà commedia oppure tragedia?



 

 

COLLABORA


scrivi per InStoria



 

EDITORIA


GBe edita e pubblica:

.

- Archeologia e Storia

.

- Architettura

.

- Edizioni d’Arte

.

- Libri fotografici

.

- Poesia

.

- Ristampe Anastatiche

.

- Saggi inediti

.

catalogo

.

pubblica con noi



 

links


 

pubblicità


 

InStoria.it

 


by FreeFind


[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE]


 

.