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filosofia & religione


N. 72 - Dicembre 2013 (CIII)

Lo strano caso degli umiliati
una breve esperienza eretica

di Sonia Favale

 

La vicenda religiosa e spirituale degli umiliati si svolse tra XII e inizi del Duecento in aperta pianura padana. A riferirci della loro esistenza è il Chronicon universale di Laon che ce ne parla nei seguenti termini: “Vi furono nelle città di Lombardia alcuni cittadini che, rimanendo nelle case con le loro famiglie, sceglievano un modo di vivere religiosamente, si astenevano da menzogne, giuramenti e liti, contenti di una veste semplice, difendendo la fede cattolica.

 

Costoro si recarono dal papa Alessandro III chiedendo la conferma del proprio proposito di vita. Il papa concesse loro di fare ogni cosa in umiltà e onestà, ma interdisse in modo particolare di tenere riunioni e proibì rigorosamente di osare di predicare in pubblico. Essi non osservarono a lungo questi obblighi. Quindi, divenuti disobbedienti, furono per molti occasione di scandalo e di rovina per se stesso”.

 

L’aspirazione a una vita semplice e eludente una vita fatta di agi e ricchezze, ci induce a creare un parallelismo tra gli umiliati e i poveri di Leon e nello stesso tempo sono uniti dall’anatema e dalla condanna papale che li qualifica come eretici.

 

Ma la loro esperienza eretica fu davvero breve e dovuta solo al fatto che erano incorsi nell’errore di predicare in un luogo non autorizzato. Fu papa Innocenzo III a riabilitarli e a inserirli nella lista di gruppi religiosi acconsentiti. Ma questo è solo l’epilogo della loro storia. Prima occorre delineare il loro percorso ponendoci alcuni quesiti: Chi erano veramente? Quando si costituirono? Quali furono i loro propositi? Chi vi aderiva?

 

Le origini, come si diceva all’inizio, sono attribuibili al XII secolo quando ci fu una fioritura di ordini religiosi laici nella pianura padana. Molti laici si recavano durante la notte in monasteri e altri luoghi religiosi al fine di pregare e condividere insieme un momento di spiritualità.

 

Molto probabilmente anche gli umiliati iniziarono il loro percorso religioso nel modo suddetto, dedicandosi ad attività come l’artigianato e l’agricoltura e incontrandosi in una “casa”. Il primo luogo di incontro fu in una casa a Frassineto del Po nei pressi di Casale Monferrato. Solo in un secondo momento gli umiliati ricevettero la concessione di una chiesa e ospedale a Bardonezza (Piacenza).

 

Dopo la condanna del 1184 gli umiliati continuarono a ricevere benefici dalle sedi apostoliche del luogo, tanto che nel 1186 ricevono la protezione papale da papa Urbano III quando si rivolge a loro con l’espressione fratres regulari vita professi di San Pietro di Viboldone, tralasciando di chiamarli umiliati in quanto sino a quel momento erano stati tacciati di eresia.

 

Lo stesso Innocenzo III che successivamente, come si accennava sopra, provvide alla riappacificazione degli umiliati con la santa sede romana, evita di chiamarli con il nome di umiliati, perché con quel nome erano conosciuti nei documenti che li accusavano di eterodossia.

 

Gli umiliati, con il tacito consenso della sede apostolica, crescono arrivando ad ottenere adepti da ogni parte della pianura padana: Milano, Como, Pavia. Brescia, Bergamo, Piacenza, Lodi e Cremona, incluse cittadine piemontesi e venete.

 

Nonostante ciò per alcuni gli umiliati erano assimilabili ai patarini! Resta il fatto che in tanti aderirono all’esperienza umiliati. Ma chi ne faceva parte?

 

Alcuni sono propensi nel ritenere che vi aderisse solo lo strato della popolazione più basso, anche se ciò è discutibile dal momento che sembrerebbe strano che gente che per causa di forza maggiore non ha già nulla dalla nascita, trovi così affascinante aderire ad un movimento religioso che predica la povertà e semplicità; altri ritengono che vi facessero parte gli operari delle industrie laniere presenti nella zona geografica interessata che si univano per fronteggiare insieme lo sfruttamento dei primi “ capitalisti”.

 

Fu, infine, Innocenzo III a portarli fuori dall’eterodossia, a partire dal 1201 dando ordine di adunarsi ogni domenica in un luogo di culto autorizzato.

 

Anche se gli umiliati erano stati ormai inseriti a pieno titolo all’interno della Santa chiesa, alcuni continuarono a definirli eretici e assimilarli ai patarini nonostante gli umiliati fossero in prima linea contro i movimenti eretici che caratterizzarono quel momento storico.



 

 

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