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                          N. 22 - Ottobre 2009 
                          
                          (LIII) La negazione di DioFerdinando II di Borbone e “la crisi degli zolfi sicilani"
 di Ivan D'Addario
   
																			
																			
																			Guido
																			Landi, 
																			nel 
																			suo 
																			"Istituzioni 
																			di 
																			diritto 
																			pubblico 
																			nel 
																			Regno 
																			delle 
																			Due 
																			Sicilie" 
																			scrisse 
																			che 
																			tale 
																			regno 
																			"fu 
																			considerato, 
																			sino 
																			alla 
																			vigilia 
																			della 
																			sua 
																			dissoluzione, 
																			una 
																			forte 
																			costruzione 
																			politica: 
																			pari 
																			almeno 
																			al 
																			Regno 
																			di 
																			Sardegna 
																			e 
																			superiore 
																			a 
																			tutti 
																			gli 
																			altri 
																			stati 
																			italiani".
																			
																			La 
																			legislazione 
																			tecnicamente 
																			e 
																			formalmente 
																			accurata 
																			si 
																			ispirava 
																			al 
																			modello 
																			della 
																			Francia 
																			Napoleonica, 
																			il 
																			più 
																			progredito 
																			del 
																			secolo. 
																			Lo 
																			storico 
																			inglese 
																			Bolton 
																			King 
																			sostenne 
																			che 
																			nessuno 
																			stato 
																			in 
																			Italia 
																			poteva 
																			vantare 
																			istituzioni 
																			così 
																			progredite 
																			come 
																			quelle 
																			del 
																			Regno 
																			delle 
																			Due 
																			Sicilie. 
																			Tuttavia 
																			Lord 
																			Gladstone, 
																			non 
																			la 
																			pensava 
																			allo 
																			stesso 
																			modo 
																			definendo 
																			il 
																			Regno 
																			delle 
																			Due 
																			Sicilie 
																			“la 
																			negazione 
																			di 
																			Dio”, 
																			aprendo 
																			una 
																			vera 
																			e 
																			propria 
																			campagna 
																			denigratoria 
																			volta 
																			a 
																			delegittimare 
																			il 
																			regno 
																			di 
																			Ferdinando 
																			II 
																			di 
																			Borbone.
																			
																			Dietro 
																			tale 
																			campagna 
																			denigratoria 
																			perpetrata 
																			dalla 
																			Gran 
																			Bretagna 
																			ai 
																			danni 
																			delle 
																			Due 
																			Sicilie 
																			si 
																			celavano 
																			questioni 
																			legate 
																			alla 
																			politica 
																			internazionale 
																			e 
																			agli 
																			accordi 
																			commerciali 
																			stipulati 
																			dai 
																			due 
																			paesi.
																			
																			Nel 
																			1800 
																			l 
																			‘Inghilterra 
																			opprimeva 
																			con 
																			la 
																			sua 
																			politica 
																			imperialista 
																			i 
																			popoli 
																			dell’Irlanda, 
																			dell’India 
																			e 
																			delle 
																			isole 
																			dello 
																			Jonio. 
																			Quando 
																			la 
																			Cina 
																			nel 
																			1839 
																			decretò 
																			il 
																			divieto 
																			di 
																			importazione 
																			dell’oppio 
																			da 
																			parte 
																			della 
																			Compagnia 
																			Inglese 
																			delle 
																			Indie 
																			orientali 
																			per 
																			tutelare 
																			la 
																			propria 
																			popolazione, 
																			il 
																			ministro 
																			degli 
																			esteri 
																			Palmerston 
																			ordinò 
																			lo 
																			sbarco 
																			di 
																			alcuni 
																			marinai 
																			inglesi 
																			con 
																			l’intenzione 
																			di 
																			provocare 
																			disordini 
																			che 
																			puntualmente 
																			si 
																			verificarono. 
																			A 
																			seguito 
																			dell’intervento 
																			della 
																			flotta 
																			britannica 
																			Hong 
																			Kong 
																			fu 
																			occupata 
																			e 
																			ceduta 
																			in 
																			seguito 
																			alla 
																			Gran 
																			Bretagna 
																			col 
																			trattato 
																			di 
																			Nanchino 
																			del 
																			1842 
																			divenendo 
																			un 
																			porto 
																			franco 
																			per 
																			l’importazione 
																			dell’oppio. 
																			In 
																			India 
																			gli 
																			inglesi 
																			imposero 
																			la 
																			vendita 
																			di 
																			stoffe 
																			di 
																			cotone 
																			prodotte 
																			in 
																			Inghilterra 
																			eliminando 
																			dal 
																			mercato 
																			indiano 
																			la 
																			produzione 
																			locale. 
																			In 
																			Inghilterra 
																			nelle 
																			miniere 
																			di 
																			carbone 
																			venivano 
																			impiegati 
																			donne 
																			e 
																			bambini 
																			per 
																			tirare 
																			i 
																			vagoni 
																			poiché 
																			il 
																			loro 
																			costo 
																			è 
																			inferiore 
																			al 
																			mantenimento 
																			dei 
																			cavalli...
																			
																			Ferdinando 
																			di 
																			Borbone 
																			nacque 
																			a 
																			Palermo 
																			il 
																			12 
																			gennaio 
																			1810, 
																			durante 
																			gli 
																			anni 
																			dell’esilio 
																			Borbonico 
																			dovuta 
																			all’invasione 
																			francese 
																			nel 
																			Regno 
																			di 
																			Napoli 
																			(1806-1815). 
																			Il 
																			re 
																			crebbe 
																			ascoltando 
																			in 
																			famiglia 
																			le 
																			forti 
																			lamentele 
																			contro 
																			gli 
																			inglesi 
																			che 
																			col 
																			pretesto 
																			di 
																			proteggere 
																			i 
																			Borboni 
																			in 
																			Sicilia, 
																			cercavano 
																			di 
																			pilotare 
																			la 
																			politica 
																			napoletana 
																			secondo 
																			gli 
																			interessi 
																			del 
																			governo 
																			britannico.
																			
																			In 
																			seguito, 
																			e 
																			precisamente 
																			dopo 
																			la 
																			restaurazione, 
																			a 
																			causa 
																			dei 
																			condizionamenti 
																			imposti 
																			dagli 
																			alleati 
																			e 
																			dalla 
																			rivoluzione 
																			del 
																			1820 
																			Ferdinando 
																			vide 
																			nuovamente 
																			il 
																			regno 
																			occupato, 
																			questa 
																			volta 
																			dagli 
																			austriaci. 
																			Non 
																			deve 
																			sorprendere 
																			pertanto 
																			se 
																			nel 
																			giovane 
																			Ferdinando 
																			maturi 
																			un 
																			forte 
																			sentimento 
																			di 
																			indipendenza 
																			del 
																			regno, 
																			lontano 
																			da 
																			ogni 
																			condizionamento 
																			esterno.
 L’ascesa 
																			al 
																			trono 
																			del 
																			Regno 
																			delle 
																			Due 
																			Sicilie 
																			l’8 
																			novembre 
																			1830 
																			ad 
																			appena 
																			vent’anni, 
																			determinò 
																			una 
																			ventata 
																			di 
																			entusiasmo 
																			paragonabile 
																			a 
																			quella 
																			che 
																			si 
																			ebbe 
																			nel 
																			1734 
																			con 
																			Carlo 
																			di 
																			Borbone 
																			e 
																			sin 
																			dai 
																			primi 
																			anni 
																			del 
																			suo 
																			governo 
																			le 
																			potenze 
																			europee 
																			si 
																			accorsero 
																			che 
																			il 
																			giovane 
																			re 
																			non 
																			sarebbe 
																			stato 
																			facilmente 
																			manovrabile. 
																			Il 
																			nuovo 
																			re 
																			non 
																			sarebbe 
																			stato 
																			né 
																			filo-francese 
																			né 
																			filo-inglese 
																			ma 
																			esclusivamente 
																			duosiciliano.
																			  
																			
																			Egli 
																			diede 
																			immediata 
																			prova 
																			di 
																			determinazione 
																			e di 
																			un 
																			preciso 
																			piano 
																			di 
																			governo 
																			mirato 
																			alla 
																			riorganizzazione 
																			del 
																			proprio 
																			Stato, 
																			alla 
																			riduzione 
																			del 
																			debito 
																			pubblico, 
																			al 
																			potenziamento 
																			dell’esercito 
																			e 
																			della 
																			marina 
																			duo-siciliana 
																			(quella 
																			commerciale 
																			terza 
																			al 
																			mondo 
																			dopo 
																			Inghilterra 
																			e 
																			Francia) 
																			nonché 
																			allo 
																			sviluppo 
																			industriale 
																			e al 
																			miglioramento 
																			dell’ordine 
																			pubblico.
																			 
																			
																			Il 
																			re 
																			con 
																			una 
																			serie 
																			di 
																			viaggi 
																			prese 
																			contatto 
																			con 
																			le 
																			popolazioni 
																			delle 
																			province, 
																			esaminando 
																			personalmente 
																			i 
																			problemi 
																			locali 
																			e 
																			promovendo 
																			numerosi 
																			interventi. 
																			Ferdinando 
																			cercò 
																			sempre 
																			di 
																			sottrarre 
																			il 
																			proprio 
																			stato 
																			dalle 
																			mire 
																			imperialiste 
																			di 
																			Inghilterra 
																			e 
																			Francia, 
																			che 
																			avevano 
																			in 
																			quel 
																			tempo 
																			numerosi 
																			interessi 
																			nel 
																			Mediterraneo. 
																			Il 
																			sovrano 
																			duosiciliano 
																			adottò 
																			inoltre 
																			un 
																			modello 
																			politico-economico 
																			di 
																			tipo 
																			protezionistico, 
																			ispirandosi 
																			in 
																			gran 
																			parte 
																			al 
																			modello 
																			francese 
																			di 
																			Jean-Baptiste 
																			Colbert 
																			che 
																			aveva 
																			consentito 
																			lo 
																			sviluppo 
																			dell’industria 
																			transalpina. 
																			Parte 
																			della 
																			storiografia 
																			ha 
																			considerato 
																			il 
																			governo 
																			di 
																			Ferdinando 
																			II 
																			come 
																			l’artefice 
																			di 
																			un 
																			progressivo 
																			isolamento 
																			internazionale 
																			del 
																			Regno 
																			delle 
																			Due 
																			Sicilie. 
																			Secondo 
																			un’espressione 
																			frequentemente 
																			ripetuta 
																			nel 
																			regno, 
																			Ferdinando 
																			II 
																			come 
																			padre 
																			dei 
																			suoi 
																			sudditi 
																			aveva 
																			introdotto 
																			nel 
																			suo 
																			paese 
																			pace, 
																			abbondanza, 
																			e 
																			giustizia. 
																			La 
																			sua 
																			volontà 
																			di 
																			migliorare 
																			e 
																			modernizzare 
																			il 
																			proprio 
																			apparato 
																			industriale 
																			(il 
																			regno 
																			vantava 
																			la 
																			costruzione 
																			dei 
																			più 
																			grandi 
																			cantieri 
																			navali 
																			d’Europa), 
																			sotto 
																			il 
																			diretto 
																			controllo 
																			dello 
																			Stato 
																			portò 
																			in 
																			beve 
																			il 
																			regno 
																			a 
																			vantare 
																			la 
																			costruzione 
																			delle 
																			prime 
																			industrie 
																			italiane, 
																			soprattutto 
																			del 
																			settore 
																			tessile 
																			e 
																			metallurgico. 
																			Anche 
																			l’agricoltura 
																			e 
																			l’allevamento 
																			vengono 
																			sviluppate 
																			attraverso 
																			la 
																			creazione 
																			di 
																			appositi 
																			centri 
																			studi 
																			statali 
																			e un 
																			sistema 
																			di 
																			finanziamento 
																			alla 
																			piccola 
																			proprietà 
																			rappresentata 
																			dai 
																			Monti 
																			Frumentari.
																			
																			Mentre 
																			l’impero 
																			britannico 
																			imponeva 
																			con 
																			l’uso 
																			della 
																			forza 
																			e 
																			dietro 
																			la 
																			minaccia 
																			della 
																			sua 
																			flotta 
																			militare 
																			la 
																			propria 
																			politica 
																			commerciale, 
																			il 
																			regno 
																			di 
																			Ferdinando 
																			II 
																			fu 
																			un 
																			regno 
																			pacifico, 
																			amante 
																			della 
																			pace 
																			e 
																			lontano 
																			da 
																			mire 
																			espansionistiche 
																			o 
																			imperialiste 
																			che 
																			permise 
																			iniziative 
																			scientifiche 
																			e 
																			culturali 
																			di 
																			ampio 
																			respiro 
																			e 
																			libertà.
																			
																			Con 
																			Feridnando 
																			II 
																			il 
																			consuetudinario 
																			rapporto 
																			anglo-borbonico 
																			entrò 
																			in 
																			crisi 
																			a 
																			causa 
																			della 
																			questione 
																			degli 
																			zolfi 
																			della 
																			Sicilia. 
																			Il 
																			re 
																			duosiciliano 
																			a 
																			causa 
																			di 
																			un 
																			calo 
																			dei 
																			prezzi 
																			dovuta 
																			alla 
																			sovrapproduzione 
																			decise 
																			di 
																			sottrarre 
																			la 
																			produzione 
																			dello 
																			zolfo 
																			siciliano 
																			(unica 
																			in 
																			Europa) 
																			agli 
																			inglesi 
																			-i 
																			quali 
																			ne 
																			disponevano 
																			a 
																			piacimento 
																			e in 
																			regime 
																			di 
																			monopolio 
																			sin 
																			dal 
																			1816- 
																			stipulando 
																			un 
																			vantaggioso 
																			contratto 
																			con 
																			la 
																			società 
																			francese 
																			Taix-Aycard 
																			che 
																			già 
																			qualche 
																			anno 
																			prima 
																			ne 
																			aveva 
																			fatto 
																			richiesta. 
																			Il 
																			governo 
																			britannico 
																			non 
																			limitandosi 
																			alle 
																			sole 
																			proteste 
																			inviò 
																			una 
																			squadra 
																			navale 
																			nel 
																			golfo 
																			di 
																			Napoli, 
																			alcune 
																			navi 
																			mercantili 
																			battenti 
																			bandiera 
																			duosiciliana 
																			vennero 
																			intercettate 
																			e 
																			scortate 
																			fino 
																			a 
																			Malta. 
																			Ferdianando 
																			II 
																			per 
																			tutta 
																			risposta 
																			intimò 
																			l’embargo 
																			a 
																			tutte 
																			le 
																			navi 
																			inglesi 
																			sorprese 
																			nelle 
																			acque 
																			territoriali 
																			del 
																			suo 
																			regno 
																			e 
																			inviò 
																			contemporaneamente 
																			un 
																			contingente 
																			di 
																			12.000 
																			uomini 
																			in 
																			Sicilia 
																			pronti 
																			a 
																			intervenire. 
																			Il 
																			21 
																			luglio 
																			1840 
																			grazie 
																			alla 
																			mediazione 
																			del 
																			re 
																			di 
																			Francia 
																			Luigi 
																			Filippo 
																			e 
																			del 
																			Metternich 
																			venne 
																			annullato 
																			il 
																			contratto 
																			con 
																			i 
																			Francesi 
																			previo 
																			risarcimento 
																			dei 
																			danni 
																			agli 
																			inglesi.
																			
																			Gli 
																			zolfi 
																			siciliani 
																			non 
																			furono 
																			tuttavia 
																			l’unico 
																			motivo 
																			di 
																			attrito 
																			tra 
																			l’Inghilterra 
																			e le 
																			Due 
																			Sicilie. 
																			A 
																			complicare 
																			i 
																			rapporti 
																			tra 
																			i 
																			due 
																			stati 
																			aveva 
																			già 
																			contribuitola 
																			comparsa 
																			di 
																			un’isoletta 
																			a 
																			circa 
																			40 
																			km 
																			dalla 
																			costa 
																			siciliana 
																			nel 
																			1831. 
																			L’isoletta 
																			suscitò 
																			subito 
																			l’interesse 
																			di 
																			Gran 
																			Bretagna 
																			e 
																			Francia, 
																			che 
																			nel 
																			Mar 
																			Mediterraneo 
																			cercavano 
																			punti 
																			strategici 
																			per 
																			gli 
																			approdi 
																			delle 
																			loro 
																			navi, 
																			sia 
																			mercantili 
																			che 
																			militari.
																			 
																			
																			L’Inghilterra, 
																			trovandosi 
																			col 
																			suo 
																			ammiraglio 
																			sir 
																			Percival 
																			Otham 
																			in 
																			prossimità 
																			dell’isola, 
																			vi 
																			prese 
																			subito 
																			possesso 
																			in 
																			nome 
																			della 
																			Corona 
																			Britannica 
																			e in 
																			agosto 
																			giunse 
																			sul 
																			posto 
																			il 
																			capitano 
																			Jenhouse, 
																			che 
																			piantandoci 
																			la 
																			bandiera 
																			britannica, 
																			la 
																			ribattezzò 
																			isola 
																			“Graham”. 
																			Successivamente 
																			i 
																			francesi 
																			intervenuti 
																			per 
																			effettuare 
																			rilievi 
																			e 
																			ricognizioni 
																			la 
																			ribattezzarono 
																			“Iulia” 
																			in 
																			riferimento 
																			alla 
																			sua 
																			comparsa 
																			avvenuta 
																			nel 
																			mese 
																			di 
																			luglio. 
																			Questi 
																			avvenimenti 
																			causarono 
																			inevitabilmente 
																			il 
																			malcontento 
																			e le 
																			proteste 
																			degli 
																			abitanti 
																			del 
																			Regno 
																			delle 
																			Due 
																			Sicilie, 
																			che 
																			assieme 
																			a 
																			quelle 
																			del 
																			capitano 
																			Corrao 
																			arrivarono 
																			ai 
																			Borbone. 
																			Si 
																			propose 
																			quindi 
																			di 
																			nominare 
																			l’isola 
																			“Corrao”, 
																			chiedendo 
																			inoltre 
																			al 
																			re 
																			provvedimenti 
																			contro 
																			l’ingerenza 
																			inglese 
																			nelle 
																			acque 
																			territoriali 
																			duosiciliane. 
																			Ferdinando 
																			II, 
																			inviò 
																			allora 
																			sul 
																			posto 
																			la 
																			corvetta 
																			“Etna” 
																			al 
																			comando 
																			del 
																			capitano 
																			Corrao 
																			il 
																			quale, 
																			arrivato 
																			sull’isola, 
																			piantò 
																			la 
																			bandiera 
																			borbonica 
																			ribattezzandola 
																			“Ferdinandea” 
																			in 
																			onore 
																			del 
																			sovrano.
																			
																			Verso 
																			la 
																			fine 
																			d’ottobre 
																			del 
																			1831 
																			il 
																			governo 
																			borbonico 
																			inviò 
																			ai 
																			governi 
																			di 
																			Gran 
																			Bretagna 
																			e 
																			Francia 
																			una 
																			memoria 
																			con 
																			la 
																			quale 
																			oltre 
																			a 
																			informare 
																			i 
																			due 
																			paesi 
																			dell’accaduto, 
																			sottolineò 
																			che 
																			a 
																			norma 
																			del 
																			diritto 
																			internazionale 
																			la 
																			nuova 
																			terra 
																			apparteneva 
																			di 
																			diritto 
																			alla 
																			Sicilia. 
																			Tuttavia 
																			i 
																			due 
																			governi 
																			a 
																			quanto 
																			pare 
																			non 
																			fornirono 
																			alcuna 
																			risposta 
																			ai 
																			duosiciliani 
																			aprendo 
																			così 
																			una 
																			frattura 
																			tra 
																			le 
																			relazioni 
																			diplomatiche 
																			degli 
																			stati, 
																			tutti 
																			interessati 
																			a 
																			garantirsi 
																			la 
																			proprietà 
																			dell’isola 
																			nel 
																			Mediterraneo. 
																			Nel 
																			dicembre 
																			dello 
																			stesso 
																			anno 
																			fortunatamente 
																			l’isoletta 
																			si 
																			inabissò 
																			evitando 
																			quello 
																			che 
																			si 
																			verificherà 
																			nel 
																			1992 
																			tra 
																			l’Inghilterra 
																			e 
																			l’Argentina 
																			per 
																			le 
																			Falkland 
																			(o 
																			Malvinas). 
																			A 
																			creare 
																			scompiglio 
																			tra 
																			i 
																			due 
																			paesi 
																			non 
																			ci 
																			furono 
																			soltanto 
																			questioni 
																			di 
																			politica 
																			internazionale 
																			ma 
																			anche 
																			di 
																			carattere 
																			familiare. 
																			Il 
																			fratello 
																			del 
																			re, 
																			Carlo 
																			principe 
																			di 
																			Capua 
																			si 
																			rese 
																			protagonista 
																			infatti 
																			di 
																			una 
																			fuga 
																			d’amore 
																			con 
																			una 
																			protestante 
																			inglese 
																			parente 
																			di 
																			Lord 
																			Palmerston. 
																			I 
																			due 
																			si 
																			sposarono 
																			a 
																			Malta 
																			e 
																			Ferdinando 
																			contrario 
																			al 
																			matrimonio 
																			escluse 
																			i 
																			due 
																			amanti 
																			dalla 
																			famiglia 
																			reale 
																			con 
																			tutte 
																			le 
																			conseguenze 
																			che 
																			ne 
																			derivavano 
																			suscitando 
																			l’ira 
																			del 
																			governo 
																			britannico.
																			
																			Come 
																			se 
																			non 
																			bastasse 
																			nel 
																			1851 
																			Ferdinando 
																			II 
																			decise 
																			di 
																			concedere 
																			ad 
																			alcune 
																			navi 
																			russe 
																			l’uso 
																			dei 
																			porti 
																			delle 
																			Due 
																			Sicilie. 
																			A 
																			seguito 
																			di 
																			tale 
																			decisione 
																			l’Inghilterra 
																			si 
																			vide 
																			minacciare 
																			seriamente 
																			la 
																			sua 
																			egemonia 
																			nel 
																			Mediterraneo 
																			basti 
																			pensare 
																			che 
																			nello 
																			stesso 
																			anno 
																			maturò 
																			uno 
																			stato 
																			di 
																			tensione 
																			tra 
																			Turchia 
																			e 
																			Russia 
																			che 
																			cercava 
																			di 
																			allargare 
																			la 
																			sua 
																			influenza 
																			nei 
																			Balcani.
																			
																			La 
																			Gran 
																			Bretagna 
																			ritenendo 
																			la 
																			questione 
																			degli 
																			zolfi 
																			e 
																			più 
																			in 
																			generale 
																			la 
																			condotta 
																			politica 
																			di 
																			Feridnando 
																			II 
																			come 
																			oltraggiose 
																			si 
																			impegnò 
																			a 
																			screditare 
																			le 
																			Due 
																			Sicilie 
																			attraverso 
																			una 
																			vera 
																			e 
																			propria 
																			campagna 
																			denigratoria.
																			
																			Il 
																			17 
																			luglio 
																			1851 
																			il 
																			governo 
																			britannico 
																			fa 
																			diffondere 
																			in 
																			tutte 
																			le 
																			ambasciate 
																			europee 
																			una 
																			lettera 
																			del Gladstone 
																			inviata 
																			a 
																			Lord 
																			Aberdeen 
																			nella 
																			quale 
																			si 
																			legge 
																			che 
																			il 
																			Regno 
																			delle 
																			Due 
																			Sicilie 
																			è 
																			ritenuto 
																			"la 
																			negazione 
																			di 
																			Dio 
																			eretta 
																			a 
																			sistema 
																			di 
																			governo". 
																			La 
																			pubblicazione 
																			della 
																			lettera 
																			sui 
																			più 
																			famosi 
																			giornali 
																			europei 
																			produsse 
																			l’effetto 
																			sperato 
																			dalla 
																			Gran 
																			Bretagna 
																			dando 
																			un 
																			immagine 
																			negativa 
																			del 
																			Regno 
																			duosiciliano 
																			a 
																			tutta 
																			l’Europa. 
																			Il 
																			Gladstone 
																			mosse 
																			tali 
																			accuse 
																			al 
																			governo 
																			duosiciliano 
																			riferendosi 
																			a 
																			una 
																			sua 
																			presunta 
																			visita 
																			alle 
																			carceri 
																			napoletane 
																			dove 
																			erano 
																			detenuti 
																			alcuni 
																			capi 
																			della 
																			rivolta 
																			del 
																			15 
																			maggio 
																			1848.
																			
																			Il 
																			Gladstone 
																			si 
																			recò 
																			a 
																			Napoli 
																			nel 
																			1888 
																			dopo 
																			l’annessione 
																			al 
																			Regno 
																			d’Italia 
																			e in 
																			tale 
																			occasione 
																			confessò 
																			ai 
																			vertici 
																			del 
																			Partito 
																			Liberale 
																			di 
																			non 
																			aver 
																			mai 
																			messo 
																			piede 
																			in 
																			nessun 
																			carcere 
																			delle 
																			Due 
																			Sicilie 
																			ma 
																			che 
																			scrisse 
																			tali 
																			accuse 
																			su 
																			incarico 
																			di 
																			Lord 
																			Palmerston 
																			per 
																			screditare 
																			il 
																			regno.
																			 
																			
																			Il 
																			Lord 
																			britannico 
																			era 
																			venuto 
																			nel 
																			Mezzogiorno 
																			per 
																			seguire 
																			le 
																			vicende 
																			del 
																			processo 
																			tenutosi 
																			presso 
																			la 
																			Gran 
																			Corte 
																			Criminale 
																			di 
																			Napoli 
																			contro 
																			i 
																			rivoltosi 
																			del 
																			‘48, 
																			ma 
																			in 
																			tale 
																			occasione 
																			neanche 
																			lui 
																			visitò 
																			alcun 
																			carcere.
																			
																			
																			Riferimenti 
																			bibliografici:
																			
																			
																			A. 
																			Spagnoletti, 
																			Storia 
																			del 
																			Regno 
																			delle 
																			Due 
																			Sicilie; 
																			Bologna 
																			1997
 A.A.V.V, 
																			La 
																			storia 
																			proibita; 
																			Napoli 
																			2001
 A. 
																			Pagano, 
																			Due 
																			Sicilie 
																			1830-1880; 
																			Lecce 
																			2002
 S. 
																			Trevisani, 
																			Borboni 
																			e 
																			briganti; 
																			Lecce 
																			2002
 F. 
																			Mastroberti, 
																			Tra 
																			scienza 
																			e 
																			arbitrio. 
																			Il 
																			problema 
																			giudiziario 
																			e 
																			penale 
																			nelle 
																			Sicilie 
																			dal 
																			1821 
																			al 
																			1848; 
																			Bari 
																			2005
 P. 
																			Colletta; 
																			Storia 
																			del 
																			Reame 
																			di 
																			Napoli;
 G. 
																			Landi; 
																			Istituzioni 
																			di 
																			diritto 
																			pubblico 
																			del 
																			Regno 
																			delle 
																			Due 
																			Sicilie.
 M. 
																			Herman; 
																			Napoli 
																			al 
																			tempo 
																			di 
																			re 
																			Bomba; 
																			Napoli 
																			1995
										  
 
																			
																			
																			
 
   
																			 
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