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ATTUALITà


N. 51 - Marzo 2012 (LXXXII)

la coscienza collettiva
i diversi modi per essere mafiosi

di Giuseppe Formisano

 

La mafia non è semplicemente un’organizzazione criminale che ricorre alla violenza per raggiungere determinati fini egemonici ed economici. La mafia non è solo un fatto concreto, una realtà, è anche un concetto e per questo che bisogna parlare al plurale; quindi non di mafia, ma mafie. Mafie non intese come diverse organizzazioni criminali che operano in diversi territori con diversi nomi ma con medesimi metodi.

 

C’è anche una mafia che non uccide, non soffoca i commercianti chiedendo il pizzo, non immerge esseri umani nell’acido e non traffica né le armi né la droga, né le donne né l’alcol o il tabacco ma è ugualmente presuntuosa, classista, razzista e irrispettosa. E’ la mafia delle buone famiglie che comprano e vendono posti di lavoro, esami all’università, evadono le tasse, che lavorano pochi mesi l’anno ma vengono regolarmente retribuiti per dodici ed anche tredici e quattordici mensilità.

 

È la mafia che “lavora” e fa “lavorare” (per non dire sfruttare) persone con contratti a mille e più euro che prevedono sette o otto ore lavorative giornaliere, mentre in effetti ne fanno fare anche più di dodici, con meno di novecento euro al mese. È mafia esportare le proprie aziende in paesi poveri o impoveriti dai ricchi nei quali nessuna regola sul lavoro o dell’ambiente è rispettata, pretendendo di essere ringraziati perchè “portano lavoro” a popolazioni meno fortunate.

 

È mafia anche chiedere soldi in nome di Gesù Cristo per poter poi con questi commerciare ed arricchirsi. È mafia avvantaggiare qualcuno nei concorsi pubblici solo perché amico di famiglia o membro di una famiglia. È mafia quella delle banche che non restituiscono i soldi depositati di poveri risparmiatori perché hanno perso giocando nella feroce giungla degli affari. È mafia la ricchezza nelle mani dei pochi che decidono per i molti. È mafia “aiutare” Stati poveri con i tassi d’interesse.


Chi di noi non ha mai sentito qualcosa del genere? Chi di noi non ha sentito parlare di raccomandazioni e bustarelle? E chi, ancora, non ha mai pensato di farlo?
La mafia è con noi, la mafia è dentro di noi. La mafia siamo noi.



 

 

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