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N. 28 - Aprile 2010 (LIX)

charles rennie mackintosh
Dalla Scuola di Glasgow al design moderno

di Michele Broccoletti

 

Tra il 1890 ed il primo decennio del Novecento, si diffonde in Europa il movimento dell’Art Nouveau.

 

Si tratta di un movimento d’avanguardia, che nasce sotto lo stimolo e l’influsso di più correnti, ed assume determinate caratteristiche regionali.

 

L’Inghilterra, in particolare, è il paese promotore di un forte impulso artistico, che viene riunito, diffuso e divulgato in tutta Europa, attraverso le esposizioni internazionali.

 

Il fulcro di questo nuovo stile si basa sull’introduzione di forme ed elementi naturalistici e floreali, che vengono liberamente impiegati, attraverso semplificazioni, distorsioni ed enfatizzazioni, per creare motivi decorativi.

 

Allo stesso tempo, tali elementi diventano il punto di partenza per la progettazione di qualsiasi cosa: la linea, nella sua bidimensionalità ed in forme più o meno stilizzate, è utilizzata per raffigurare soggetti animali o fitomorfici, ed assume un importante valore decorativo.

 

L’Art Nouveau si propone di ridare valore alla qualità, all’originalità e alla genuinità della produzione artigianale e dell’operatività umana, contrapposta alla monotona produzione industriale, che sminuisce e livellava il valore dell’oggetto. Mentre le produzioni inglesi danno il via al dilagare del movimento, ogni nazione trova una diversa interpretazione del nuovo gusto.

In Scozia, precisamente a Glasgow, nasce una variante dell’art nouveau, chiamata Scuola di Glasgow. La figura di spicco della scuola è Charles Rennie Mackintosh, che nasce proprio a Glasgow il 7 giugno del 1868.

Architetto, designer e pittore, Charles Rennie Mackintosh può essere definito come l’esponente di maggior rilievo dell’Art Nouveau nel Regno Unito.

Quarto di undici figli, Charles Rennie Mackintosh nasce con una deformazione al piede, che gli impedisce di praticare attività sportive: è per questo che i genitori lo mandano spesso in campagna, dove il giovane impara ad osservare la natura e la vegetazione, assimilando forme e linee del mondo naturale, che poi verranno rielaborate e ridefinite.

Durante l’adolescenza Charles Rennie Mackintosh, contro il parere della famiglia, entra come apprendista nello studio di un architetto, mentre la sera studia presso la scuola d’arte della città, vincendo, nel 1890, una borsa per un viaggio di studio, che lo porta in Italia, con tappe intermedie a Londra e Parigi.

Di ritorno dal viaggio, Mackintosh riprende a lavorare nello studio di architettura dove, all’età di 25 anni, nel 1893, inizia il suo primo grande progetto d’architettura: il Glasgow Herald Building.

Durante il periodo degli studi inoltre, Mackintosh stringe amicizia con Herbert MacNair e con le sorelle Frances e Margareth MacDonald (quest’ultima diverrà sua moglie nel 1900).

Sono proprio loro che danno origine, nel 1894, al gruppo dei Four (dei Quattro) iniziando ad operare nell’ambito dell’interior design, dell’arredamento, dei tessuti e della lavorazione dei metalli: le sorelle MacDonald disegnano complementi d’arredo come specchi, orologi e candelabri, mentre i due uomini si dedicano al mobilio.

Nel 1896, il gruppo espone i propri lavori presso la London Arts and Crafts Exhibition Society, ma la critica ed il pubblico inglese accolgono con ostilità la mostra dei Four che, per contro, ottenevano un discreto successo in Scozia.

Il loro successo cresce anche in seguito alle esposizioni di Vienna, Torino, Dresda, Mosca e Berlino. Oltre ad operare insieme al gruppo dei Quattro, Mackintosh continua la sua attività di architetto, e dopo aver progettato importanti edifici, nel 1903 diventa socio dello studio di architettura Honeyman & Keppie, con il quale collabora fino al 1913, perfezionando, in questi anni, il proprio stile.

Al 1906 risale l’ultima grande commissione architettonica affidata a Mackintosh: si tratta della Scotland Street School di Glasgow. Probabilmente, l’opera architettonica di maggior rilevanza progettata da Mackintosh, è la Glasgow School of Art.

Lo scozzese, nel 1896 vince il concorso per la realizzazione della nuova scuola e riesce a concepire un edificio a pianta rettangolare perfettamente funzionale, dove ogni particolare si inserisce in una precisa continuità con il disegno dell’architetto. Gli interni inoltre, si distinguono per l’uso di nuovi materiali e per la saggia articolazione degli spazi.

Dopo l’esperienza nello studio Honeyman e Keppie, Mackintosh, sostenuto dalla moglie Margareth, tenta di aprire un proprio ufficio, che però chiude presto, a causa delle innumerevoli difficoltà economiche.

I coniugi Mackintosh si prendono quindi un periodo di vacanza a Suffolk, dove Charles Rennie inizia a dedicarsi alla pittura, realizzando acquarelli floreali e disegni tessili.

Nel 1916, dopo essersi trasferito a Londra, Mackintosh riceve quella che sarà l’ultima sua commissione rappresentata da un progetto architettonico e di interni finalizzato al riallestimento della casa di W.J. Bassett-Lowke.

Negli anni successivi, e precisamente nel 1923, Mackintosh e la moglie, sempre a causa delle numerose difficoltà economiche, si trasferiscono a Port Vendres, nel sud della Francia, dove il costo della vita era molto più contenuto.

Charles Rennie continua a dedicarsi alla pittura, dipingendo una vasta serie di acquerelli rappresentanti architetture e paesaggi, ma nel 1927 è costretto a tornare a Londra, dopo che gli viene diagnosticato un cancro alla gola ed alla lingua.

Charles Rennie Mackintosh muore, all’età di sessanta anni, il 10 dicembre 1928. Senza dubbio Charles Rennie Mackintosh ha avuto un’illustre carriera, e si è imposto come uno tra i più importanti designer britannici del XX secolo.

Mackintosh era un perfezionista che concepiva l’opera in maniera globale, curandone ogni aspetto, dall’architettura all’arredamento interno, e controllandone totalmente la progettazione e l’esecuzione. Oltre alla Glasgow School of Art, tra i progetti di Mackintosh è da ricordare anche la Hill House, realizzata per l’editore Walter Blackie.

Quest’ultimo rimane affascinato dal fatto che Mackintosh potesse progettare di tutto, da un intero edificio, alle maniglie delle porte. La Hill House di Helensbourgh viene ideata nella tradizionale pianta scozzese a L, che contrasta con gli interni, dove ogni particolare, fluente ed armonioso, è progettato in base alle esigenze di ogni inquilino dell’abitazione.

Proprio per la camera da letto di Walter Blackie, Mackintosh disegna la Ladder Back Chair (ovvero, sedia dallo schienale a scala).

Per questa sedia, il designer scozzese prende le distanze dal naturalismo floreale, adottando uno stile lineare e geometrico ispirato al design giapponese.

La struttura in legno di frassino scuro, contrasta con il muro che rimane bianco; l’altezza della sedia, che sembra eccessiva, vuole in realtà far risaltare le caratteristiche spaziali della camera; il lungo schienale è modulato da asticelle, che ad una certa altezza vengono intrecciate con altre piccole aste, creando un motivo a listelli ortogonali, che caratterizza la produzione di Mackintosh.

La Ladder Back Chair è esemplificativa della linea di design seguita dai mobili e dagli elementi d’arredo creati da Charles Rennie Mackintosh. In particolare dai primi anni del ‘900, Mackintosh realizza mobili in noce ebanizzato, che presentano sobrietà e raffinatezza, ma allo stesso tempo sono semplici e funzionali e caratterizzati da linee pulite ed essenziali.

Le sedie di Charles Rennie Mackintosh vengono tutt’ora riprodotte (la Ladder Back Chair, originariamente realizzata a mano, insieme ad altri modelli di tavoli e sedie, viene oggi prodotta da un’azienda italiana…) ed essendo ancora molto attuali, assumono un segno di prestigio presso le case di design che le espongono nelle loro vetrine… .

L’apporto di Mackintosh nell’architettura e nell’arte decorativa è stato sicuramente molto significativo.

L’arte di Mackintosh è conosciuta in tutto il mondo ed il suo stile innovativo, attraverso l’astrazione delle forme e dei colori della natura, ha influito ed ha contribuito a dare vita ai moderni movimenti artistici ed architettonici: alcune correnti, più moderne, e molti artisti, designer ed architetti del ventesimo secolo sono influenzati e riprendono gli ideali del genio scozzese.

 



 

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