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N. 39 - Marzo 2011 (LXX)

CATERINA II DI RUSSIA
La storia di un’imperatrice "illuminata"

di Alba Giordano

 

La principessa Sofia Augusta Federica, nacque a Stettino, in Pomerania, il 21 aprile 1729, figlia del principe Cristiano August e di Elisabetta di Holstein.

 

Trascorse l’infanzia e la prima giovinezza nella casa paterna all’insegna del luteranesimo e della severità.

 

Sveglia e intelligente, non indugiava come le coetanee in giochi infantili, preferendo quelli più movimentati, a volte addirittura pericolosi.

 

Ignorata dalla madre assorbita totalmente dai due figli maschi, per la piccola principessa si profilava il triste futuro delle restrizioni e del convento, a causa delle sue scarse attrattive fisiche. La giovane invece, dotata di mente acuta e molto savoir faire sarebbe stata detentrice, da lì a poco, di un potere inaspettato.

 

Improvvisamente, infatti, a soli 14 anni, la zarina Elisabetta la convocò a corte in quanto designata a divenire la moglie del nipote, il granduca Pietro, il futuro zar.

 

Dopo settimane estenuanti di viaggio, unitamente alla madre, giunse finalmente a destinazione. Trascorse a corte un periodo molto rigido, assorbita dallo studio e dalle lezioni di etichetta e, tra un intrigo e l’altro, l’arguta principessa decide di abbracciare la religione ortodossa assumendo il nome di Ekatarina Alekseevna.

 

Nel 1745, diviene la sposa del futuro zar; il potere sarebbe giunto dopo diversi anni, in seguito alla morte della zarina Elisabetta.

 

Fu evidente che la coppia era male assortita, il granduca Pietro alla bruttezza fisica univa una brutalità e una crudeltà smisurata e da subito manifestò una sorta di avversione per la moglie, dedicandosi a svaghi extraconiugali.

 

La giovane, dal canto suo, non si diede per vinta e cercò di colmare le carenze affettive dedicandosi interamente alla cultura; ella amava tutto ciò che era europeo, in special modo francese, fu per questo che attribuì molta importanza ai testi di Montesquieu e Voltaire in particolare.

 

Si interessò anche alle opere del Machiavelli, ma furono gli annali di Tacito a suscitare in lei un interesse vivo, perché, così veniva catapultata in una dimensione affascinante e sconosciuta: la storia della Roma Imperiale con le sue congiure e i tradimenti…

 

Nel frattempo, coltivò molte amicizie importanti e non disdegnò relazioni occasionali. Trascorsero molti anni prima di dare alla luce un figlio, il futuro erede; infatti, solo nel 1754 la granduchessa ebbe un bimbo al quale fu imposto il nome di Paolo, naturalmente non era figlio legittimo, ma frutto di una relazione che la giovane ebbe con un tale Sergej Saltikov; successivamente ebbe ancora il dono della maternità: nacque Anna, figlia di Poniatowski, infine Aleksej, figlio di un giovane di nome Orlov.

 

Fu proprio quest’utlimo ad aiutarla a sbarazzarsi del marito assassinandolo nel luglio del 1762 poco dopo l’incoronazione, avvenuta in seguito alla morte della vecchia imperatrice. Subito prima, a causa delle sue stranezze e di una politca invisa a molti, aveva abdicato in favore della moglie.

 

Il 22 settembre del 1762, pertanto, Caterina viene incoronata imperatrice. Era stato difficile ottenere il potere e adesso doveva fare di tutto per mantenerlo.

 

Intrisa com’era di idee illuministe e influenzata dalla cultura europea, improntò i primi anni del suo governo alle riforme, cercando di creare una monarchia liberale e umana, si ispirò a Pietro il Grande, suo illustre predecessore.

 

In politica interna redasse un documento di riorganizzazione del sistema giudiziario, ideò la riforma delle province conferendo grande potere ai governatori nelle zone rurali; nel 1785 pubblicò un editto che autorizzava i nobili a proporre petizioni, li esonerò da servizi obbligatori e dalle tasse, rese la nobiltà ereditaria e inoltre donò delle terre ai più fedeli alla corona, conferì, dunque, grandi privilegi a questa classe sociale.

 

Nel campo degli affari esteri, concesse il trono di Polonia al suo antico amante Poniatowski e, successivamente, in seguito agli accorsi con Austria e Prussia, ne incorporò buona parte del territorio.

 

Rese la Russia una grande potenza nel Medio Oriente grazie alla guerra russo-turca contro l’Impero Ottomano dal 1768 al 1774; annesse la Crimea nel 1783, fu questo uno dei motivi per i quali l’impero diede inizio ad un’altra guerra che si protrasse questa volta dal 1787 al 1792.

 

 Dal 1788 al 1790, invece, la zarina fu impegnata in una guerra contro la Svezia del cugino Gustavo III, quest’ultimo rivendicava i territori del Baltico che la Russia aveva perso nel 1720; fu uno scontro duro con gravi perdite per la Russia che inizialmente era stata favorita dal conflitto, si arrivò infine a un trattato del 1790 che sancì il ritorno dei territori contesi alle nazioni d’origine.

 

Caterina lasciò la vita terrena all’età di 67 anni, nel novembre del 1796, dopo un lungo regno.

 

è indubbio il contributo che una donna per di più straniera, diede alla riunificazione di tutte le terre russe adottando tra l’altro una politica innovatrice per l’epoca e illuminata.

 

Scompariva dallo scenario politico del tempo, pertanto, una grande protagonista, le successe il figlio Paolo, il quale però non fu un degno erede.

 

Il suo corpo riposa nella fortezza di San Pietro e Paolo a San Pietroburgo.



 

 

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