N. 36 - Dicembre 2010 
                          
                          (LXVII)
																						camille Claudel
																						Una donna, un'artista
																						di Michele Broccoletti
																			 
																			
																			
																			
																			“… 
																			Ha 
																			una 
																			natura 
																			profondamente 
																			personale, 
																			che 
																			attira 
																			per 
																			la 
																			grazia 
																			ma 
																			respinge 
																			per 
																			il 
																			temperamento 
																			selvaggio…”
																			
																			[Auguste 
																			Rodin]
																			
																			Trent'anni 
																			di 
																			isolamento 
																			e 
																			reclusione 
																			manicomiale 
																			segnarono 
																			profondamente 
																			l'esistenza 
																			di 
																			Camille 
																			Claudel, 
																			la 
																			cui 
																			vita 
																			fu 
																			piena 
																			di 
																			genio, 
																			amore 
																			e 
																			passione, 
																			ma 
																			anche 
																			tormentata 
																			da 
																			miseria, 
																			solitudine 
																			e 
																			follia.
																			
																			
																			
																			Nata 
																			da 
																			un'agiata 
																			famiglia 
																			appartenente 
																			alla 
																			piccola 
																			borghesia 
																			francese, 
																			l'8 
																			dicembre 
																			1864, 
																			a 
																			Villeneuve-sur 
																			Fère, 
																			che 
																			è un 
																			piccolo 
																			villaggio 
																			francese 
																			situato 
																			nella 
																			regione 
																			della 
																			Champagne, 
																			Camille-Rosalie 
																			Claudel 
																			fin 
																			da 
																			giovanissima 
																			iniziò 
																			ad 
																			assecondare 
																			la 
																			sua 
																			fantasia 
																			e la 
																			sua 
																			creatività 
																			avvicinandosi 
																			alla 
																			scultura. 
																			Il 
																			padre 
																			di 
																			Camille, 
																			Louis 
																			Prosper, 
																			direttore 
																			dell'Ufficio 
																			delle 
																			Imposte, 
																			da 
																			subito 
																			incoraggiò 
																			la 
																			vocazione 
																			della 
																			figlia 
																			che, 
																			dopo 
																			essersi 
																			procurata 
																			la 
																			creta 
																			nelle 
																			campagne 
																			della 
																			provincia 
																			francese, 
																			era 
																			solita 
																			plasmare 
																			le 
																			proprie 
																			figure 
																			prendendo 
																			come 
																			modelli 
																			i 
																			fratelli 
																			minori 
																			(Luise 
																			nata 
																			nel 
																			1866 
																			e 
																			Paul 
																			nel 
																			1868), 
																			i 
																			quali, 
																			essendo 
																			i 
																			suoi 
																			soggetti 
																			preferiti, 
																			a 
																			turno 
																			erano 
																			costretti 
																			a 
																			posare 
																			per 
																			lei. 
																			Un 
																			importante 
																			ruolo 
																			nel 
																			processo 
																			creativo 
																			era 
																			poi 
																			ricoperto 
																			dalla 
																			cuoca 
																			di 
																			famiglia, 
																			la 
																			quale, 
																			in 
																			perfetta 
																			complicità 
																			con 
																			Camille, 
																			provvedeva 
																			a 
																			cuocere 
																			nel 
																			forno 
																			di 
																			casa 
																			le 
																			sculture 
																			che 
																			puntualmente 
																			la 
																			giovane 
																			le 
																			affidava. 
																			Saltando 
																			quindi 
																			tutti 
																			gli 
																			iter 
																			di 
																			apprendimento 
																			accademici, 
																			Camille 
																			Claudel 
																			si 
																			formò 
																			direttamente 
																			“sul 
																			campo”, 
																			e 
																			durante 
																			l'adolescenza, 
																			attingendo 
																			dalla 
																			biblioteca 
																			del 
																			padre, 
																			ebbe 
																			anche 
																			modo 
																			di 
																			crearsi 
																			una 
																			approfondita 
																			ed 
																			eccezionale 
																			cultura 
																			personale.
																			
																			
																			
																			La 
																			sua 
																			passione 
																			però, 
																			se 
																			da 
																			un 
																			lato 
																			era 
																			fortemente 
																			incoraggiata 
																			dal 
																			padre, 
																			era 
																			invece 
																			ostacolata 
																			dalla 
																			madre, 
																			Louise 
																			Cerveaux, 
																			che, 
																			profondamente 
																			segnata 
																			dalla 
																			perdita 
																			del 
																			suo 
																			primogenito 
																			(morì 
																			a 
																			soli 
																			quindici 
																			giorni 
																			dalla 
																			nascita), 
																			era 
																			una 
																			donna 
																			infelice, 
																			legata 
																			alle 
																			convenzioni, 
																			conservatrice 
																			e di 
																			rigidi 
																			principi 
																			morali. 
																			La 
																			madre 
																			di 
																			Camille 
																			non 
																			fu 
																			mai 
																			capace 
																			di 
																			manifestazioni 
																			di 
																			affetto 
																			nei 
																			confronti 
																			della 
																			figlia, 
																			la 
																			quale, 
																			insieme 
																			alle 
																			sue 
																			attitudini 
																			ed 
																			aspirazioni, 
																			non 
																			venne 
																			mai 
																			completamente 
																			accettata. 
																			Una 
																			donna 
																			scultrice 
																			era 
																			una 
																			presenza 
																			sconveniente 
																			e 
																			Camille 
																			presto 
																			divenne 
																			la 
																			vergogna 
																			della 
																			famiglia: 
																			le 
																			critiche 
																			materne 
																			la 
																			atterrivano 
																			e la 
																			figura 
																			della 
																			madre 
																			divenne 
																			per 
																			la 
																			giovane 
																			quasi 
																			irraggiungibile.
																			
																			
																			
																			Per 
																			contro 
																			comunque, 
																			il 
																			padre 
																			di 
																			Camille, 
																			anche 
																			insieme 
																			al 
																			fratello 
																			Paul 
																			(che 
																			presto 
																			diverrà 
																			un 
																			famoso 
																			poeta 
																			e 
																			diplomatico), 
																			non 
																			smise 
																			mai 
																			di 
																			credere 
																			nell'abilità 
																			della 
																			figlia, 
																			e 
																			nel 
																			1879 
																			ebbe 
																			l'idea 
																			di 
																			mostrare 
																			le 
																			opere 
																			della 
																			ragazza 
																			allo 
																			scultore 
																			Alfred 
																			Boucher, 
																			ed 
																			al 
																			direttore 
																			dell'École 
																			des 
																			Beaux 
																			Arts. 
																			Quest'ultimo 
																			chiese 
																			subito 
																			se 
																			la 
																			giovane 
																			avesse 
																			preso 
																			lezioni 
																			da 
																			Rodin, 
																			mentre 
																			Boucher, 
																			rimanendo 
																			particolarmente 
																			impressionato 
																			dal 
																			talento 
																			di 
																			Camille, 
																			si 
																			propose 
																			come 
																			suo 
																			insegnante. 
																			Nel 
																			frattempo 
																			la 
																			giovane 
																			artista, 
																			attratta 
																			dalla 
																			vivace 
																			vita 
																			culturale 
																			ed 
																			artistica 
																			di 
																			Parigi, 
																			riuscì 
																			a 
																			convincere 
																			il 
																			padre 
																			a 
																			trasferirsi, 
																			e 
																			dalla 
																			provincia 
																			francese, 
																			nel 
																			1881, 
																			la 
																			famiglia 
																			Claudel, 
																			ad 
																			esclusione 
																			proprio 
																			del 
																			padre 
																			che 
																			rimase 
																			a 
																			vivere 
																			a 
																			Wassy-sur-Blaise 
																			per 
																			motivi 
																			di 
																			lavoro, 
																			si 
																			spostò 
																			nella 
																			capitale, 
																			precisamente 
																			al 
																			Boulevarde 
																			Montparnasse, 
																			dove 
																			Camille 
																			fu 
																			istantaneamente 
																			catturata 
																			e 
																			stregata 
																			dalla 
																			frizzante 
																			atmosfera: 
																			il 
																			nuovo 
																			mondo 
																			incuriosì 
																			la 
																			giovane 
																			che 
																			iniziò 
																			a 
																			girare 
																			per 
																			la 
																			città 
																			con 
																			passo 
																			svelto, 
																			fiera 
																			ed 
																			energica, 
																			percorrendo 
																			i 
																			boulevard 
																			alberati 
																			alla 
																			scoperta 
																			della 
																			grande 
																			metropoli. 
																			Appena 
																			approdò 
																			a 
																			Parigi 
																			Camille 
																			ebbe 
																			subito 
																			conferma 
																			del 
																			fatto 
																			che 
																			non 
																			sarebbe 
																			diventata 
																			una 
																			donna 
																			come 
																			tante, 
																			ma 
																			avrebbe 
																			seguito 
																			una 
																			strada 
																			precisa 
																			e 
																			definita: 
																			sarebbe 
																			diventata 
																			un’artista…! 
																			Perciò, 
																			con 
																			un 
																			entusiasmo 
																			oltremodo 
																			accresciuto, 
																			Camille, 
																			dopo 
																			aver 
																			affittato 
																			un 
																			atelier 
																			con 
																			tre 
																			amiche 
																			inglesi 
																			al 
																			117 
																			di 
																			rue 
																			Notre 
																			Dame-des-Champs, 
																			continuò 
																			a 
																			seguire 
																			le 
																			lezioni 
																			di 
																			Boucher 
																			all'Académie 
																			Colarossi, 
																			e lo 
																			stesso 
																			Boucher 
																			prese 
																			la 
																			puntuale 
																			abitudine 
																			di 
																			recarsi 
																			all'atelier 
																			di 
																			Camille 
																			ogni 
																			venerdì, 
																			per 
																			osservare 
																			e 
																			correggere 
																			i 
																			lavori 
																			dell'allieva.
																			
																			
																			
																			Poco 
																			più 
																			tardi 
																			però, 
																			nel 
																			1883, 
																			Boucher 
																			vinse 
																			il 
																			Prix 
																			de 
																			Rome 
																			e 
																			perciò 
																			si 
																			assentò 
																			per 
																			godere 
																			del 
																			soggiorno-premio 
																			in 
																			Italia 
																			ma, 
																			prima 
																			di 
																			partire, 
																			chiese 
																			ad 
																			Auguste 
																			Rodin, 
																			a 
																			quei 
																			tempi 
																			non 
																			molto 
																			famoso, 
																			di 
																			sostituirlo 
																			nell'insegnamento 
																			e 
																			quindi 
																			anche 
																			nella 
																			visita 
																			settimanale 
																			all'atelier. 
																			Rodin, 
																			allora 
																			ultraquarantenne 
																			(aveva 
																			24 
																			anni 
																			più 
																			di 
																			Camille), 
																			noto 
																			nel 
																			mondo 
																			dell'arte 
																			soprattutto 
																			per 
																			la 
																			sua 
																			innovativa 
																			e 
																			geniale 
																			maniera 
																			di 
																			trattare 
																			la 
																			materia, 
																			capì 
																			subito 
																			che 
																			Camille 
																			Claudel 
																			era 
																			dotata 
																			di 
																			uno 
																			straordinario 
																			talento 
																			e 
																			rimase 
																			colpito 
																			soprattutto 
																			dalla 
																			compatta 
																			solidità 
																			e 
																			dall'espressività 
																			delle 
																			sue 
																			sculture.
																			Rodin 
																			iniziò 
																			a 
																			seguire 
																			con 
																			entusiasmo 
																			il 
																			lavoro 
																			di 
																			Camille 
																			e 
																			dopo 
																			poco 
																			tempo 
																			la 
																			accettò, 
																			con 
																			le 
																			mansioni 
																			di 
																			modella 
																			e 
																			sbozzatrice, 
																			nel 
																			suo 
																			atelier 
																			di 
																			rue 
																			de 
																			l'Universitè, 
																			dove, 
																			poco 
																			più 
																			tardi, 
																			la 
																			giovane 
																			artista 
																			vi 
																			si 
																			trasferì 
																			in 
																			pianta 
																			stabile, 
																			abbandonando 
																			lo 
																			studio 
																			precedentemente 
																			affittato 
																			con 
																			le 
																			amiche 
																			e 
																			colleghe 
																			inglesi. 
																			In 
																			quel 
																			periodo, 
																			ovvero 
																			nel 
																			1884, 
																			Rodin 
																			stava 
																			lavorando 
																			alla 
																			Porte 
																			de 
																			l'Enfer 
																			e 
																			Camille 
																			venne 
																			subito 
																			coinvolta 
																			nell'impresa: 
																			cominciando 
																			a 
																			posare 
																			per 
																			Rodin, 
																			prestò 
																			il 
																			suo 
																			corpo 
																			a 
																			più 
																			di 
																			un 
																			dannato 
																			e 
																			non 
																			è 
																			nemmeno 
																			escluso 
																			che 
																			la 
																			giovane 
																			abbia 
																			anche 
																			modellato 
																			personalmente 
																			alcune 
																			figure. 
																			È 
																			comunque 
																			certo 
																			che 
																			il 
																			grande 
																			scultore 
																			parigino, 
																			nel 
																			corso 
																			degli 
																			anni, 
																			permetterà 
																			solamente 
																			a 
																			Camille 
																			di 
																			modellare 
																			mani 
																			e 
																			piedi 
																			di 
																			alcune 
																			sue 
																			grandi 
																			composizioni.
																			
																			
																			
																			Fu 
																			così 
																			che 
																			l'incontro 
																			tra 
																			i 
																			due 
																			artisti 
																			fece 
																			nascere 
																			una 
																			sorta 
																			di 
																			collaborazione 
																			professionale 
																			che 
																			presto 
																			si 
																			trasformò 
																			in 
																			un 
																			rapporto 
																			amoroso 
																			caratterizzato 
																			da 
																			un'indomabile 
																			passione. 
																			Camille 
																			continuò 
																			ad 
																			abitare 
																			con 
																			la 
																			famiglia 
																			fino 
																			al 
																			1888, 
																			anno 
																			in 
																			cui 
																			decise 
																			di 
																			trasferirsi 
																			in 
																			Boulevard 
																			d'Italie: 
																			nella 
																			stessa 
																			via 
																			aveva 
																			affittato 
																			un 
																			nuovo 
																			studio 
																			anche 
																			lo 
																			stesso 
																			Rodin, 
																			che 
																			probabilmente 
																			in 
																			questo 
																			periodo 
																			iniziò 
																			a 
																			remunerare 
																			Camille 
																			per 
																			l'attività 
																			che 
																			svolgeva 
																			collaborando 
																			con 
																			lui.
																			
																			
																			
																			La 
																			relazione 
																			tra 
																			Camille 
																			e 
																			Rodin 
																			divenne 
																			così 
																			ancora 
																			più 
																			intensa, 
																			ed 
																			anche 
																			se 
																			molto 
																			più 
																			giovane 
																			del 
																			rinomato 
																			artista, 
																			Camille 
																			diventò 
																			la 
																			sua 
																			stabile 
																			amante, 
																			nonostante 
																			Rodin 
																			fosse 
																			ufficialmente 
																			legato 
																			ad 
																			un'altra 
																			donna 
																			(Rose 
																			Beuret 
																			– 
																			per 
																			altro 
																			da 
																			tempo 
																			abituata 
																			alle 
																			numerose 
																			avventure 
																			del 
																			compagno) 
																			dalla 
																			quale 
																			aveva 
																			avuto 
																			un 
																			figlio 
																			che 
																			era 
																			più 
																			giovane 
																			di 
																			appena 
																			un 
																			paio 
																			d'anni 
																			rispetto 
																			a 
																			Camille. 
																			Fra 
																			i 
																			due 
																			artisti 
																			esplose 
																			una 
																			travolgente 
																			passione 
																			caratterizzata 
																			da 
																			un 
																			indissolubile 
																			intreccio 
																			tra 
																			arte 
																			e 
																			amore. 
																			Il 
																			loro 
																			legame 
																			travalicava 
																			il 
																			rapporto 
																			amoroso: 
																			nel 
																			pulviscolo 
																			dell'atelier 
																			in 
																			Boulevard 
																			d'Italie, 
																			gli 
																			sguardi 
																			dei 
																			due 
																			amanti-artisti 
																			si 
																			cercavano 
																			in 
																			continuazione, 
																			la 
																			loro 
																			arte 
																			si 
																			contaminava 
																			ed i 
																			loro 
																			corpi 
																			si 
																			univano.
																			
																			
																			
																			È 
																			così 
																			che 
																			Camille, 
																			spinta 
																			dall’amore 
																			per 
																			Auguste 
																			Rodin, 
																			si 
																			immerse 
																			completamente 
																			nel 
																			lavoro, 
																			impastando 
																			il 
																			gesso, 
																			modellando 
																			l'argilla 
																			e 
																			scolpendo 
																			il 
																			marmo 
																			con 
																			grande 
																			precisione 
																			ed 
																			energia. 
																			Proprio 
																			grazie 
																			alla 
																			sua 
																			caparbietà, 
																			iniziò 
																			presto 
																			a 
																			raggiungere 
																			grandi 
																			risultati 
																			e, 
																			nel 
																			1888, 
																			riuscì 
																			ad 
																			esporre 
																			al 
																			Salon 
																			des 
																			Artistes 
																			français 
																			presentando 
																			Sakountala 
																			(conosciuta 
																			anche 
																			come 
																			L'Abbandono), 
																			che 
																			costituì 
																			il 
																			primo 
																			riconoscimento 
																			ufficiale 
																			della 
																			sua 
																			arte.
																			
																			
																			
																			Quest’opera, 
																			che 
																			si 
																			ispira 
																			all’antico 
																			dramma 
																			del 
																			poeta 
																			indù 
																			Kalidasa, 
																			narra 
																			una 
																			delle 
																			tante 
																			traversie 
																			affrontate 
																			proprio 
																			dalla 
																			protagonista 
																			Sakountala, 
																			la 
																			quale 
																			cerca 
																			disperatamente 
																			il 
																			suo 
																			sposo 
																			scomparso 
																			a 
																			causa 
																			di 
																			un 
																			malefico 
																			sortilegio. 
																			La 
																			composizione 
																			di 
																			Camille 
																			raffigura 
																			l’incontro 
																			dei 
																			due 
																			amanti 
																			che 
																			si 
																			abbracciano 
																			in 
																			una 
																			finale 
																			apoteosi 
																			altamente 
																			armoniosa 
																			ed 
																			erotica, 
																			nella 
																			quale 
																			si 
																			raggiunge 
																			l’estasi 
																			dei 
																			sensi. 
																			La 
																			scultura 
																			di 
																			Camille, 
																			con 
																			la 
																			sua 
																			carnale 
																			passionalità, 
																			ricorda 
																			chiaramente 
																			Le 
																			Baiser 
																			di 
																			Rodin, 
																			che 
																			venne 
																			scolpita 
																			dall’artista 
																			francese 
																			proprio 
																			verso 
																			la 
																			fine 
																			degli 
																			anni 
																			ottanta 
																			del 
																			XIX 
																			secolo.
																			Fu 
																			così 
																			che 
																			Camille, 
																			dopo 
																			aver 
																			esposto 
																			la 
																			sua 
																			prima 
																			opera 
																			al 
																			Salon, 
																			iniziò 
																			ad 
																			attirare 
																			l’interesse 
																			dei 
																			critici, 
																			anche 
																			continuando 
																			a 
																			portare 
																			avanti 
																			la 
																			relazione 
																			con 
																			Rodin, 
																			con 
																			il 
																			quale 
																			soleva 
																			viaggiare 
																			e 
																			spostarsi 
																			per 
																			brevi 
																			soggiorni. 
																			Il 
																			forte 
																			legame 
																			con 
																			Auguste 
																			inoltre 
																			mantenne 
																			sempre 
																			viva 
																			in 
																			Camille 
																			la 
																			speranza 
																			che 
																			lo 
																			stesso 
																			artista 
																			potesse 
																			un 
																			giorno 
																			decidere 
																			di 
																			lasciare 
																			Rose 
																			Beuret 
																			per 
																			rendere 
																			stabile 
																			il 
																			loro 
																			legame. 
																			Ciò 
																			però 
																			non 
																			avvenne 
																			mai: 
																			Camille 
																			rimase 
																			anche 
																			incinta, 
																			ma 
																			abortendo, 
																			decise 
																			di 
																			non 
																			accogliere 
																			il 
																			frutto 
																			di 
																			un 
																			amore 
																			profondo 
																			e 
																			tormentato 
																			allo 
																			stesso 
																			tempo, 
																			e si 
																			procurò 
																			una 
																			ferita 
																			che 
																			non 
																			poté 
																			mai 
																			lenire.
																			
																			
																			
																			La 
																			giovane 
																			Camille 
																			presto 
																			iniziò 
																			a 
																			sentirsi 
																			usata 
																			dal 
																			vecchio 
																			Rodin, 
																			che 
																			sembrava 
																			sfruttarla 
																			sessualmente 
																			ed 
																			artisticamente, 
																			ed 
																			anche 
																			i 
																			critici, 
																			i 
																			quali 
																			avevano 
																			acclamato 
																			Camille 
																			per 
																			la 
																			sua 
																			prima 
																			esposizione 
																			al 
																			Salon, 
																			iniziarono 
																			a 
																			vedere 
																			l’artista 
																			come 
																			un’appendice 
																			del 
																			famoso 
																			scultore 
																			francese, 
																			la 
																			cui 
																			ombra 
																			probabilmente 
																			non 
																			permise 
																			a 
																			Camille 
																			di 
																			emergere 
																			davvero. 
																			A 
																			causa 
																			della 
																			relazione 
																			con 
																			Rodin, 
																			Camille 
																			si 
																			allontanò 
																			anche 
																			dagli 
																			artisti 
																			suoi 
																			coetanei, 
																			rimanendo 
																			così 
																			tagliata 
																			fuori 
																			da 
																			rapporti 
																			che 
																			avrebbero 
																			potuto 
																			essere 
																			fruttuosi 
																			per 
																			il 
																			suo 
																			lavoro.
																			
																			
																			
																			La 
																			storia 
																			tra 
																			Camille 
																			e 
																			Rodin, 
																			nonostante 
																			si 
																			trascinò 
																			fino 
																			al 
																			1898, 
																			iniziò 
																			a 
																			deteriorarsi 
																			nei 
																			primi 
																			anni 
																			’90, 
																			quando 
																			Camille, 
																			proprio 
																			allo 
																			scopo 
																			di 
																			ingelosire 
																			Rodin, 
																			instaurò 
																			una 
																			breve 
																			relazione 
																			con 
																			il 
																			musicista 
																			Claude 
																			Debussy.
																			
																			
																			
																			Alla 
																			fine, 
																			fu 
																			con 
																			molta 
																			sofferenza 
																			che 
																			Camille 
																			decise 
																			di 
																			troncare 
																			il 
																			legame 
																			con 
																			Rodin, 
																			il 
																			quale, 
																			tra 
																			mille 
																			tradimenti, 
																			rimase 
																			comunque 
																			sempre 
																			legato 
																			alla 
																			sua 
																			compagna 
																			Rose 
																			Beuret. 
																			In 
																			seguito 
																			alla 
																			rottura 
																			con 
																			Rodin, 
																			Camille 
																			dovette 
																			cercare 
																			di 
																			ritrovare 
																			un 
																			suo 
																			equilibrio 
																			interiore 
																			e di 
																			rinascere 
																			artisticamente, 
																			ed 
																			in 
																			questo 
																			le 
																			venne 
																			nuovamente 
																			incontro 
																			l'intramontabile 
																			passione 
																			per 
																			la 
																			scultura, 
																			grazie 
																			alla 
																			quale 
																			poté 
																			esprimere 
																			e 
																			manifestare 
																			tutta 
																			la 
																			sua 
																			sensibilità: 
																			non 
																			è 
																			casuale 
																			il 
																			fatto 
																			che 
																			la 
																			scultrice 
																			realizzò 
																			alcune 
																			tra 
																			le 
																			sue 
																			opere 
																			migliori, 
																			come 
																			La 
																			suonatrice 
																			di 
																			flauto 
																			e 
																			L'implorante, 
																			proprio 
																			dopo 
																			la 
																			separazione 
																			da 
																			Rodin.
																			
																			
																			
																			Tra 
																			queste 
																			ricordiamo 
																			anche 
																			La 
																			Valse 
																			(Il 
																			Valzer, 
																			1895-1905), 
																			dove 
																			Camille 
																			riesce 
																			a 
																			trovare 
																			un 
																			equilibrio 
																			tra 
																			staticità 
																			e 
																			movimento: 
																			la 
																			figura 
																			della 
																			donna 
																			infatti 
																			è 
																			saldamente 
																			ancorata 
																			al 
																			terreno 
																			dal 
																			panneggio 
																			dell’abito, 
																			ma 
																			allo 
																			stesso 
																			tempo 
																			sembra 
																			volteggiare 
																			nell’aria, 
																			esprimendo 
																			quasi 
																			una 
																			potenzialità 
																			del 
																			tutto 
																			femminile, 
																			relativa 
																			alla 
																			capacità 
																			di 
																			“volare 
																			alto 
																			ed 
																			agire 
																			nel 
																			concreto”.
																			
																			
																			
																			Altro 
																			gruppo 
																			scultoreo 
																			importante 
																			è 
																			Les 
																			Causeauses, 
																			che 
																			riprende 
																			una 
																			scena 
																			della 
																			vita 
																			reale 
																			raffigurante 
																			quelle 
																			relazioni 
																			femminili, 
																			come 
																			il 
																			rapporto 
																			tra 
																			madre 
																			e 
																			figlia 
																			o il 
																			legame 
																			tra 
																			sorelle, 
																			che 
																			sono 
																			indispensabili 
																			per 
																			crescere 
																			e 
																			per 
																			vivere, 
																			ma 
																			che 
																			allo 
																			stesso 
																			tempo 
																			mancarono 
																			totalmente 
																			alla 
																			stessa 
																			Camille.
																			
																			
																			
																			Cercando 
																			di 
																			liberarsi 
																			dall’influenza 
																			di 
																			Rodin, 
																			Camille 
																			cominciò 
																			ad 
																			intraprendere 
																			un 
																			percorso 
																			di 
																			autoaffermazione, 
																			ed 
																			iniziò 
																			ad 
																			orientarsi 
																			verso 
																			una 
																			scultura 
																			di 
																			piccole 
																			dimensioni 
																			e 
																			lavorando 
																			con 
																			accanimento 
																			ed 
																			assiduità, 
																			riempì 
																			presto 
																			gli 
																			armadi 
																			del 
																			suo 
																			atelier 
																			di 
																			piccole 
																			figure, 
																			anche 
																			se 
																			purtroppo 
																			cominciò 
																			a 
																			vivere 
																			in 
																			uno 
																			stato 
																			di 
																			semi-miseria: 
																			il 
																			padre 
																			ed 
																			il 
																			fratello 
																			sono 
																			gli 
																			unici 
																			che 
																			continuarono 
																			ad 
																			aiutarla 
																			di 
																			nascosto 
																			dalla 
																			madre 
																			e 
																			dalla 
																			sorella, 
																			mentre 
																			i 
																			pochi 
																			guadagni 
																			di 
																			Camille, 
																			insufficienti 
																			per 
																			vivere, 
																			derivarono 
																			da 
																			bozzetti 
																			creati 
																			per 
																			la 
																			realizzazione 
																			di 
																			oggetti 
																			d’uso 
																			quotidiano.
																			
																			
																			
																			Tuttavia 
																			Camille 
																			tenacemente 
																			riuscì 
																			quasi 
																			ogni 
																			anno 
																			ad 
																			esporre 
																			qualche 
																			sua 
																			opera 
																			nei 
																			Salon 
																			parigini, 
																			attirando 
																			su 
																			di 
																			sé 
																			l’attenzione 
																			di 
																			critica 
																			e 
																			collezionisti. 
																			Allo 
																			stesso 
																			tempo 
																			però, 
																			documenti 
																			e 
																			testimonianze 
																			evidenziano 
																			i 
																			progressi 
																			di 
																			un’interiore 
																			malattia 
																			che 
																			portò 
																			l’artista 
																			verso 
																			una 
																			crescente 
																			disperazione, 
																			in 
																			cui 
																			una 
																			delle 
																			sue 
																			più 
																			grandi 
																			ossessioni 
																			risiedeva 
																			nel 
																			plagio 
																			dovuto 
																			al 
																			fatto 
																			di 
																			aver 
																			concesso 
																			a 
																			Rodin 
																			una 
																			parte 
																			della 
																			sua 
																			genialità, 
																			ormai 
																			impossibile 
																			da 
																			riprendere.
																			
																			
																			
																			Proprio 
																			dalle 
																			opere 
																			del 
																			celebre 
																			scultore 
																			è 
																			evidente 
																			che 
																			la 
																			convivenza 
																			tra 
																			passione 
																			e 
																			creazione 
																			condusse 
																			ad 
																			una 
																			diffusa 
																			contaminazione 
																			di 
																			stili, 
																			contaminazione 
																			che 
																			però 
																			fu 
																			assolutamente 
																			reciproca 
																			e 
																			dettata 
																			dalla 
																			situazione 
																			in 
																			cui 
																			i 
																			due 
																			amanti-artisti 
																			operarono 
																			insieme 
																			negli 
																			stessi 
																			luoghi 
																			e 
																			sugli 
																			stessi 
																			soggetti. 
																			È 
																			anche 
																			vero 
																			comunque 
																			che 
																			tutti 
																			i 
																			testimoni 
																			ricordavano 
																			Camille 
																			come 
																			un’accanita 
																			lavoratrice, 
																			nota 
																			per 
																			produrre 
																			opere 
																			di 
																			grande 
																			qualità 
																			che, 
																			per 
																			contro, 
																			sono 
																			inspiegabilmente 
																			rintracciabili 
																			in 
																			numero 
																			limitato 
																			nel 
																			periodo 
																			risalente 
																			alla 
																			collaborazione 
																			con 
																			Rodin…
																			
																			
																			
																			È 
																			forse 
																			anche 
																			per 
																			questo 
																			che 
																			Camille 
																			si 
																			ritrovò 
																			pressoché 
																			inerme 
																			nel 
																			momento 
																			in 
																			cui, 
																			cessata 
																			la 
																			relazione 
																			e la 
																			collaborazione 
																			con 
																			Auguste, 
																			avvertì 
																			un’immensa 
																			disperazione 
																			data 
																			dalla 
																			certezza 
																			di 
																			essere 
																			stata 
																			spogliata 
																			e 
																			derubata 
																			della 
																			propria 
																			vitale 
																			creatività 
																			ed 
																			energia. 
																			Mentre 
																			Rodin 
																			avanzava 
																			verso 
																			la 
																			gloria, 
																			Camille 
																			affondava 
																			nelle 
																			psicosi, 
																			arrivando 
																			a 
																			distruggere 
																			le 
																			sue 
																			opere, 
																			bruciando 
																			nel 
																			focolare 
																			del 
																			suo 
																			studio 
																			le 
																			carte 
																			e i 
																			bozzetti, 
																			e 
																			distruggendo 
																			a 
																			colpi 
																			di 
																			martello 
																			le 
																			sue 
																			piccole 
																			sculture, 
																			per 
																			evitare 
																			che 
																			venissero 
																			“rubate”. 
																			Anche 
																			in 
																			famiglia 
																			Camille 
																			viene 
																			continuamente 
																			rimproverata 
																			e 
																			condannata 
																			dalla 
																			madre 
																			e 
																			dalla 
																			sorella, 
																			mentre 
																			è 
																			solo 
																			il 
																			vecchio 
																			padre 
																			che 
																			la 
																			aiuta 
																			e la 
																			aiuterà 
																			sino 
																			alla 
																			morte.
																			
																			
																			
																			Un'opera 
																			che 
																			ben 
																			rappresenta 
																			lo 
																			stato 
																			d'animo 
																			di 
																			Camille 
																			rispetto 
																			alla 
																			relazione 
																			con 
																			Rodin, 
																			è 
																			senz'altro 
																			L'Age 
																			mûr 
																			(L'età 
																			matura), 
																			dove 
																			vi è 
																			raffigurata 
																			una 
																			giovane 
																			donna 
																			inginocchiata 
																			implorante, 
																			come 
																			in 
																			una 
																			sorta 
																			di 
																			preghiera 
																			d'amore, 
																			le 
																			cui 
																			mani 
																			non 
																			riescono 
																			a 
																			trattenere 
																			quelle 
																			dell'anziano 
																			uomo 
																			voltato 
																			di 
																			spalle 
																			e 
																			trascinato 
																			via 
																			da 
																			un'altra 
																			donna 
																			anch'essa 
																			anziana. 
																			Nel 
																			gruppo 
																			scultoreo, 
																			che 
																			possiamo 
																			considerare 
																			come 
																			il 
																			più 
																			importante 
																			capolavoro 
																			di 
																			Camille 
																			Claudel, 
																			portato 
																			a 
																			termine 
																			nel 
																			1913, 
																			sono 
																			facilmente 
																			riconoscibili, 
																			nella 
																			giovane 
																			donna 
																			e 
																			nell'uomo 
																			anziano, 
																			Camille 
																			e 
																			Rodin, 
																			mentre 
																			la 
																			donna 
																			anziana 
																			rappresenta 
																			presumibilmente 
																			Rose 
																			Beuret 
																			o, 
																			più 
																			simbolicamente 
																			la 
																			morte.
																			
																			
																			
																			É 
																			però 
																			proprio 
																			nel 
																			1913 
																			che 
																			Camille, 
																			dopo 
																			la 
																			morte 
																			del 
																			padre 
																			e a 
																			causa 
																			delle 
																			sue 
																			ossessioni 
																			e 
																			psicosi 
																			e 
																			delle 
																			sue 
																			manie 
																			di 
																			persecuzione, 
																			venne 
																			ricoverata 
																			in 
																			manicomio 
																			vicino 
																			Parigi, 
																			per 
																			essere 
																			poi 
																			trasferita 
																			nel 
																			manicomio 
																			di 
																			Montdevergues. 
																			È 
																			questo 
																			l'inizio 
																			della 
																			fine: 
																			Camille 
																			rimase 
																			in 
																			manicomio 
																			sino 
																			al 
																			19 
																			ottobre 
																			1943 
																			(giorno 
																			della 
																			sua 
																			morte), 
																			in 
																			completa 
																			solitudine 
																			ed 
																			abbandono, 
																			aspettando 
																			inutilmente 
																			la 
																			visita 
																			della 
																			sorella 
																			e 
																			della 
																			madre, 
																			alla 
																			quale 
																			aveva 
																			chiesto 
																			più 
																			volte 
																			di 
																			essere 
																			riaccolta 
																			in 
																			casa.
																			
																			
																			
																			Camille 
																			rimase 
																			internata 
																			per 
																			trenta 
																			lunghi 
																			anni, 
																			durante 
																			i 
																			quali 
																			la 
																			sua 
																			produzione 
																			si 
																			interruppe 
																			totalmente, 
																			nonostante 
																			siano 
																			in 
																			molti 
																			a 
																			tentare 
																			di 
																			convincerla 
																			del 
																			contrario:
																			
																			"... 
																			vorrebbero 
																			forzarmi 
																			a 
																			fare 
																			delle 
																			sculture, 
																			qui 
																			all'istituto, 
																			e 
																			vedendo 
																			che 
																			non 
																			ci 
																			riesco, 
																			mi 
																			si 
																			impone 
																			un 
																			sacco 
																			di 
																			seccature. 
																			Ciò 
																			non 
																			mi 
																			convincerà 
																			di 
																			certo, 
																			al 
																			contrario..."
																			
																			
																			
																			A 
																			noi 
																			però 
																			piace 
																			ricordare 
																			altri 
																			aspetti 
																			di 
																			Camille 
																			Claudel. 
																			A 
																			noi 
																			piace 
																			ricordare 
																			una 
																			Camille 
																			piena 
																			di 
																			vitalità 
																			ed 
																			energia, 
																			costantemente 
																			ancorata 
																			agli 
																			ideali 
																			di 
																			schiettezza 
																			ed 
																			immediata 
																			semplicità 
																			che 
																			la 
																			resero 
																			estranea 
																			ai 
																			compromessi 
																			quotidiani 
																			ed 
																			alle 
																			trame 
																			collettive 
																			dell’intrattenimento 
																			mondano, 
																			ma 
																			innescarono 
																			in 
																			lei 
																			un’autonoma 
																			coscienza 
																			volta 
																			a 
																			sopperire 
																			con 
																			le 
																			proprie 
																			forze 
																			ai 
																			contrasti 
																			ed 
																			alle 
																			difficoltà 
																			esistenziali. 
																			A 
																			noi 
																			piace 
																			rivolgerci 
																			a 
																			Camille, 
																			nella 
																			maniera 
																			in 
																			cui 
																			vi 
																			si 
																			rivolge 
																			la 
																			scrittrice 
																			Anne 
																			Delbéè 
																			scrivendo 
																			il 
																			suo 
																			romanzo 
																			biografico 
																			proprio 
																			dedicato 
																			Camille 
																			Claudel:
																			
																			
																			
																			“… 
																			tu 
																			sai 
																			quello 
																			che 
																			Michelangelo 
																			aggiungeva: 
																			solo 
																			le 
																			opere 
																			che 
																			si 
																			possono 
																			far 
																			rotolare 
																			dall’alto 
																			di 
																			una 
																			montagna 
																			senza 
																			che 
																			se 
																			ne 
																			rompa 
																			neppure 
																			un 
																			pezzo 
																			sono 
																			valide; 
																			tutto 
																			ciò 
																			che 
																			si 
																			frantuma 
																			durante 
																			una 
																			simile 
																			caduta 
																			è 
																			superfluo. 
																			Tu 
																			appartieni 
																			a 
																			quella 
																			razza, 
																			nulla 
																			potrà 
																			spezzarti, 
																			per 
																			quanto 
																			alta 
																			possa 
																			essere 
																			la 
																			montagna. 
																			Sei 
																			tagliata 
																			in 
																			un 
																			materiale 
																			eterno!”
																							
																			 
																			
																			