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N. 80 - Agosto 2014 (CXI)

I BAMBINI E IL MARE
Attenti ai pericoli

di Giovanna D'Arbitrio

 

Quando i bambini vedono il mare per la prima volta i loro occhi si riempiono di meraviglia e di gioia, talvolta battono le mani e i più grandi e audaci corrono verso l’acqua con le piccole braccia spalancate, guazzando poi felici nelle acque poco profonde, sorvegliati con cura dagli adulti.

 

Il sole illumina i loro sorrisi che rallegrano la spiaggia, mentre genitori e nonni li guardano incantati per ogni loro prodezza o nuovi buffi modi di gesticolare o parlare per comunicare con il mondo esterno.

 

La sabbia offre loro mille fantastici giochi da inventare: castelli, torri, ponti e altre creative costruzioni, conchiglie li attirano con svariate forme e colori, secchielli, palette e rastrelli e quant’altro sono sparsi intorno a loro. Spesso fanno amicizia e giocano insieme per lunghe ore.

 

Tutto sembra fermarsi in uno spazio indefinibile e in un tempo “sospeso” fuori dalla realtà in cui l’innocenza e la purezza aleggiano nell’aria. Anche gli adulti, lontani da ogni volgarità o bruttura, nell’osservarli ritrovano forse quel magico mondo dell’infanzia che purtroppo dura così poco.

 

Ci vengono poi in mente quei bambini che non hanno un’infanzia normale, vittime di degrado, fame, malattie, violenze e guerre e ci chiediamo come mai ancor oggi possa accadere tutto ciò. Vorremmo che tutti i bambini del mondo potessero giocare felici sulle spiagge, vicino al mare, sotto il sole.

 

Eppure anche qui, sui lidi italiani, si annidano mille pericoli e bisogna vigilare con cura, mai distrarsi: talvolta basta un attimo e all’improvviso arriva il dramma. Quanti bambini rapiti, vittime di pedofili, quanti morti per incidenti banali o crudele fatalità!

 

Sul litorale di Sabaudia, qualche anno fa, morì una bellissima bimba di 5 anni: un avvenimento che sconvolse tutti i bagnanti. Ancora non si conoscono con precisione le cause del decesso. Congestione? Soffocamento dovuto ad una maschera usata per osservare il fondale? Un malore improvviso? Non si sa, ma sembra assurdo che una giovane vita venga stroncata così, all’improvviso, sotto gli occhi di tante persone.

 

Forse dovremmo imparare a sorvegliare tutti i bimbi che incontriamo sulla nostra strada, come se fossero nostri figli, aiutando così i genitori nel difficile compito di evitare pericoli ed incidenti.

 

L’estate continua, presto dimenticheremo questo triste evento, ma non possiamo fare a meno di guardare ora con maggiore attenzione i bambini che giocano intorno a noi. Vorremmo vederli sempre felici, protetti e circondati dal vigile amore di tutti gli esseri umani buoni e sensibili.



 

 

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