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N. 23 - Novembre 2009 (LIV)

Confronto tra Anarchismo americano ed europeo
per un Anarchismo Integrale

di Domenico Letizia

 

Quando in una discussione, politica o non, viene nominata la parola anarchia, la prima cosa che viene alla mente è il termine caos, d’altronde lo stesso uso storico a volte è sbagliato: anarchia militare (a indicare il periodo romano ove regnò caos tra i generali militari) o anarchia post-bellica (ad indicare tutte le forme di violenza dopo la fine di una guerra). Nulla di più sbagliato.

 

Tra gli intenditori anarchia significa altro: Libertà e Volontarismo, cioè assenza di istituzione imposta e libero pensiero. Sempre tra gli studiosi a volte si tende a differenziare quello che è l’anarchismo americano tipicamente liberale e facente parte della cultura dell’individualismo radicale nato tra le colonie degli Stati Uniti e l’anarchismo Europeo troppe volte intrinseco di congetture marxiste e socialisteggianti. Negare queste differenze è sbagliato, ma è errato anche non sottolineare le coincidenze e i probabili punti d’incontro. L’anarchismo americano si sviluppò in un contesto sociale politico ed economico completamente libero, la parola governo era più una parola che un fatto. Come ben si deduce dalla storia degli Stati Uniti del 700 il concetto di potere e di governo è sempre stato guardando con sospetto e con antipatia: in primo luogo, si pensava che fosse troppo il potere di cui disponevano i governatori, in secondo luogo, nelle colonie non c’era alcuno spazio per il funzionamento di quei meccanismi grazie ai quali, in Inghilterra, l’esecutivo manteneva disciplina, controllo e stabilità nella sfera politica.

 

Ciò era dovuto non solo alla vastità del territorio americano ma anche alla cultura radical–liberale da sempre presente nelle colonie d’America: quaccheri, protestanti, commercianti furono loro i fondatori della cultura individualista americana, quella che consentì a Warren di dar vita a molti “Esperimenti Sociali” modelli sociali alternativi rispetto all’assetto sociale capitalistico e allo sfruttamento diffuso in europa e nascente anche negli Stati Uniti.


Nelle opere di Warren raramente rincorre la parola rivoluzione estranea alla cultura americana dell’800, invece frequente è il termine esperimento che ben si addiceva al le peculiari condizioni sociali e psicologiche dell’America della frontiera
In Europa, mentre, troviamo un assetto sociale completamente diverso, monarchia e repressione, libertà individuali ed economiche inesistenti, cultura autoritaria e statalismo burocratico, in Europa l’anarchismo assume una visione rivoluzionaria con il susseguirsi di attentati e culturalmente vicino a tesi marxiste.


Ma non solo, l’anarchismo europeo da Malatesta a Berneri si rifà ad una sorta di possibilismo e questa dottrina economica - politica lo avvicina, e di parecchio, all’anarchismo tipicamente liberale americano. Camillo Berneri scrisse sulla rivista liberale di Piero Gobetti “ Rivoluzione Liberale”: ‘sul terreno economico gli anarchici sono possibilisti, sul terreno politico sono intransigenti al cento per cento!’. Ovvero, se la critica allo stato e la negazione del principio di autorità erano mete irrinunciabili, la forma economica anarchica doveva rimanere aperta, e che si dovesse sperimentare la libera concorrenza tra lavoro e commercio individuali e lavoro e commercio collettivisti. La collettivizzazione coatta era quindi da condannare se frutto dell’imposizione e non della libera scelta: l’anarchia non doveva portare ad una società dell’armonia assoluta, ma alla società della tolleranza.


Lo stesso Bakunin esalta il liberismo nord-americano [non erano ancora sorti i trusts], e dice “La libertà dell’industria e del commercio è certamente una gran cosa, ed è una delle basi essenziali della futura alleanza internazionale fra tutti i popoli del mondo.”

 

E ancora: “I paesi d’Europa ove il commercio e l’industria godono comparativamente della più grande libertà, hanno raggiunto il più alto grado di sviluppo.” L’entusiasmo per il liberismo non gli impedisce di riconoscere che fino a quando esisteranno i governi accentrati e il lavoro sarà servo del capitale “la libertà economica non sarà direttamente vantaggiosa che alla borghesia.”


L’unione tra anarchismo americano liberale e anarchismo europeo socialista trova unione proprio se si accetta la tesi del possibilismo, per la creazione della società della tolleranza come la definiva Berneri. Proprio da questi presupposti il libertarian Karl Hess dichiarava: ‘C’è solo un tipo di anarchico. Non due. Solo uno’ e ancora: Spuntano da un solo seme, non importa come fioriscano le loro idee.

 

Il seme è la libertà. E questo è tutto. Non è un seme socialista. Non è un seme capitalista. Non è un seme mistico. Non è un seme determinista. E’ semplicemente una dichiarazione. Noi possiamo essere liberi. Quello che viene dopo sono tutte scelte e probabilità… La libertà, infine non è uno spazio in cui gli individui possono vivere. Non gli dice come vivranno. Dice, e dirà in eterno, solo quello che noi possiamo.

 

 

Riferimenti bibliografici:


Le origini degli Stati Uniti, Bailyn – S. Wood, Il Mulino
Josiah Warren (Boston, Massachusetts, USA, 1798 - Boston, 14 aprile 1874) è stato un anarchico individualista, un inventore, un musicista e uno scrittore statunitense.
America Anarchica, Piero Laicata Editore a cura di Antonio Donno,
Bakunin: Cfr. Oeuvres, I, 13-26-29, pp. 30 e segg
Dal saggio: ‘Anarchia senza Aggettivi’ di Karl Hess

 



 

 

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