N. 94 - Ottobre 2015 
                          
                          (CXXV)
																						LE STREGHE NELLA STORIA
																						sulle radici pre-cristiane del neopaganesimo: una Confutazione
																						di Cristian Usa
																			 
																			
																			
																			In 
																			seno 
																			agli 
																			ambienti 
																			neopagani, 
																			è 
																			sovente 
																			viva 
																			una 
																			dialettica 
																			detrattoria 
																			nei 
																			confronti 
																			del 
																			mondo 
																			cristiano 
																			il 
																			quale 
																			è 
																			accusato 
																			di 
																			essere 
																			sorto 
																			a 
																			posteriori 
																			delle 
																			cultualità 
																			pagane 
																			e di 
																			aver 
																			perseguitato 
																			e 
																			annientato 
																			queste 
																			ultime 
																			all’uopo 
																			di 
																			impossessarsi 
																			del 
																			potere 
																			nel 
																			mondo 
																			occidentale.
																			
																			
																			Il 
																			neopaganesimo 
																			ha 
																			elaborato, 
																			in 
																			particolare 
																			nel 
																			corso 
																			dell’ultimo 
																			secolo, 
																			talune 
																			tesi 
																			che 
																			lo 
																			porrebbero 
																			in 
																			continuità 
																			storica 
																			con 
																			il 
																			paganesimo 
																			pre-cristiano 
																			conferendogli 
																			dunque 
																			una 
																			certa 
																			eminenza 
																			culturale. 
																			In 
																			realtà 
																			tale 
																			tesi 
																			appare 
																			priva 
																			di 
																			fondamento 
																			storico. 
																			Per 
																			dimostrare 
																			quest’assunto 
																			è 
																			opportuno, 
																			anzitutto, 
																			rispondere, 
																			a 
																			tre 
																			quesiti:
																			
																			 
																			- 
																			Cos’è 
																			la 
																			religione 
																			e 
																			come, 
																			l’uomo 
																			religioso 
																			si 
																			approccia 
																			ai 
																			culti 
																			neopagani?
																			
																			- 
																			Cosa 
																			sono, 
																			la 
																			storia, 
																			il 
																			metodo 
																			storico….. 
																			e 
																			cosa 
																			fa 
																			lo 
																			storico?
																			
																			- 
																			Come 
																			si 
																			leggono, 
																			sociologicamente, 
																			i 
																			culti 
																			neopagan?
																			 
																			Secondo 
																			il 
																			professor 
																			Edoardo 
																			Scognamiglio:
																			 
																			«Lo 
																			studio 
																			della 
																			storia 
																			delle 
																			religioni 
																			approfondisce 
																			soprattutto 
																			l’esperienza 
																			del 
																			sacro 
																			(il 
																			fatto 
																			religioso) 
																			quale 
																			esperienza 
																			assoluta 
																			e 
																			determinante 
																			di 
																			Dio 
																			o 
																			dell’Essere 
																			supremo 
																			che 
																			orienta 
																			la 
																			vita 
																			dell’homo 
																			religiosus. 
																			[…]»
																			 
																			Chi 
																			è 
																			dunque 
																			l’homo 
																			religiosus? 
																			La 
																			religione 
																			ha 
																			lo 
																			scopo 
																			di 
																			guidare 
																			l’uomo 
																			al 
																			suo 
																			fine 
																			che 
																			è il 
																			suo 
																			essere 
																			definitivo; 
																			solo 
																			l’uomo 
																			possiede 
																			la 
																			religione 
																			che 
																			rappresenta 
																			una 
																			parte 
																			fondamentale, 
																			del 
																			suo 
																			essere, 
																			assieme 
																			alla 
																			sensibilità 
																			e ai 
																			sentimenti. 
																			L’uomo 
																			tuttavia, 
																			è 
																			semplicemente 
																			un 
																			essere 
																			vivente, 
																			fatto 
																			a 
																			immagine 
																			e 
																			somiglianza 
																			dell’Essere 
																			Creatore, 
																			è un 
																			essere 
																			storico 
																			che 
																			non 
																			si 
																			identifica 
																			con 
																			Dio, 
																			ma è 
																			unito 
																			e 
																			vive 
																			in 
																			lui. 
																			L’uomo 
																			è un 
																			essere 
																			temporale, 
																			naturalmente 
																			proiettato 
																			ad 
																			un 
																			destino 
																			sempiterno.
																			
																			
																			L’homo 
																			religiosus 
																			vive, 
																			o 
																			comunque 
																			si 
																			sforza 
																			di 
																			vivere 
																			in 
																			maniera 
																			conforme 
																			alla 
																			volontà 
																			del 
																			suo 
																			Creatore, 
																			affrontando 
																			ogni 
																			ambito 
																			della 
																			vita 
																			sociale 
																			rispecchiandosi 
																			nella 
																			volontà 
																			anzidetta. 
																			Per 
																			rispondere 
																			quindi 
																			al 
																			quesito, 
																			“Cos’è 
																			la 
																			religione 
																			e 
																			come, 
																			l’uomo 
																			religioso 
																			si 
																			approccia 
																			ai 
																			culti 
																			neopagani?”, 
																			si 
																			può 
																			affermare 
																			che 
																			la 
																			religione 
																			ricorre 
																			a 
																			una 
																			serie 
																			di 
																			simboli 
																			per 
																			ispirare 
																			sentimenti 
																			di 
																			riverenza 
																			o di 
																			timore 
																			ed è 
																			collegata 
																			a 
																			riti 
																			o 
																			cerimonie 
																			praticati 
																			dalla 
																			comunità 
																			dei 
																			credenti.
																			
																			
																			Lo 
																			storico 
																			Sergio 
																			Luzzatto 
																			pone 
																			come 
																			base 
																			della 
																			riflessione 
																			circa 
																			la 
																			metodologia 
																			della 
																			ricerca 
																			storica, 
																			le 
																			seguenti 
																			domande: 
																			Come 
																			si 
																			studia 
																			la 
																			storia? 
																			E 
																			come 
																			si 
																			racconta?
																			
																			
																			Ma 
																			in 
																			cosa 
																			consiste 
																			il 
																			lavoro 
																			dello 
																			storico, 
																			sia 
																			esso 
																			accademico, 
																			studente 
																			o 
																			studioso? 
																			Lo 
																			storico 
																			di 
																			professione, 
																			nel 
																			suo 
																			lavoro 
																			di 
																			ricerca, 
																			parte 
																			con 
																			la 
																			formulazione 
																			di 
																			una 
																			idea 
																			o 
																			domanda 
																			e 
																			consequenzialmente 
																			formula 
																			una 
																			ipotesi. 
																			Una 
																			volta 
																			verificato 
																			lo 
																			stato 
																			dell’arte 
																			del 
																			tema 
																			oggetto 
																			di 
																			studio, 
																			lo 
																			storico 
																			procede 
																			con 
																			la 
																			ricerca 
																			e la 
																			classificazione 
																			delle 
																			fonti. 
																			Il 
																			termine 
																			fonte 
																			indica 
																			un 
																			testo 
																			che 
																			per 
																			le 
																			sue 
																			caratteristiche 
																			di 
																			autenticità, 
																			autorevolezza 
																			e 
																			contemporaneità 
																			è in 
																			grado 
																			di 
																			attestare 
																			in 
																			modo 
																			diretto 
																			avvenimenti 
																			in 
																			cui 
																			l’autore 
																			è 
																			stato 
																			testimone.
																			
																			
																			La 
																			fonte 
																			è lo 
																			strumento 
																			imprescindibile 
																			per 
																			il 
																			lavoro 
																			dello 
																			storico. 
																			La 
																			prima 
																			operazione 
																			da 
																			compiere, 
																			soprattutto 
																			nel 
																			caso 
																			di 
																			analisi 
																			di 
																			fonti 
																			storiche 
																			secondarie, 
																			è il 
																			confronto 
																			fra 
																			gli 
																			originali 
																			e il 
																			testo 
																			a 
																			stampa, 
																			poiché 
																			la 
																			lettura 
																			dell’editore 
																			è 
																			stata 
																			sicuramente 
																			frettolosa.
																			
																			
																			Nell’analisi 
																			delle 
																			fonti 
																			risulta 
																			fondamentale: 
																			individuare 
																			l’autore 
																			della 
																			fonte, 
																			comprendere 
																			il 
																			perché 
																			la 
																			fonte 
																			è 
																			stata 
																			prodotta, 
																			distinguere 
																			tra 
																			informazioni 
																			essenziali 
																			e 
																			approfondimenti 
																			di 
																			quest’ultime, 
																			se 
																			trattasi 
																			di 
																			fonte 
																			scritta 
																			sottolineare 
																			le 
																			parole 
																			chiave 
																			e 
																			creare 
																			un 
																			glossario 
																			con 
																			le 
																			definizioni, 
																			paragrafare 
																			il 
																			testo 
																			della 
																			fonte 
																			scritta 
																			e 
																			titolare 
																			i 
																			singoli 
																			paragrafi, 
																			riassumere 
																			in 
																			forma 
																			discorsiva 
																			il 
																			contenuto 
																			della 
																			fonte 
																			evidenziando 
																			i 
																			nessi 
																			logici 
																			tra 
																			le 
																			informazioni, 
																			schematizzare 
																			il 
																			contenuto 
																			della 
																			fonte 
																			o 
																			sintetizzarlo 
																			con 
																			tabelle, 
																			mappe 
																			concettuali, 
																			grafici.
																			
																			
																			Terminata 
																			l’analisi 
																			delle 
																			fonti, 
																			lo 
																			storico 
																			è 
																			chiamato 
																			a 
																			rispondere 
																			alle 
																			domande: 
																			QUANDO? 
																			Collocando 
																			nel 
																			tempo 
																			i 
																			fatti 
																			studiati.
																			
																			
																			COME? 
																			Mediante 
																			utilizzo 
																			di 
																			indicatori 
																			riferiti 
																			a: 
																			economia; 
																			politica; 
																			società; 
																			cultura 
																			collegati 
																			al 
																			fatto 
																			storico 
																			in 
																			studio.
																			
																			
																			CHI? 
																			Mediante 
																			l’individuazione 
																			dei 
																			protagonisti 
																			coinvolti 
																			in 
																			determinati 
																			fatti 
																			storici 
																			(classi 
																			sociali, 
																			ceti 
																			sociali, 
																			popoli, 
																			nazioni, 
																			stati).
																			
																			
																			PERCHÉ? 
																			Individuando 
																			le 
																			cause 
																			dell’avvenimento 
																			storico. 
																			La 
																			narrazione 
																			dei 
																			fatti 
																			storici 
																			studiati 
																			attraverso 
																			la 
																			metodologia 
																			della 
																			ricerca 
																			storica, 
																			deve 
																			necessariamente 
																			avvenire 
																			in 
																			maniera 
																			accessibile 
																			ed 
																			esaurientemente 
																			esplicativa, 
																			insomma 
																			divulgativa, 
																			se 
																			il 
																			target 
																			di 
																			fruitori 
																			della 
																			ricerca 
																			in 
																			questione 
																			è 
																			rappresentato 
																			dal 
																			pubblico 
																			di 
																			massa. 
																			L’homo 
																			religiosus, 
																			allorquando 
																			è 
																			finanche 
																			storico, 
																			attraverso 
																			tale 
																			metodologia, 
																			possiede 
																			gli 
																			strumenti 
																			necessari 
																			per 
																			dar 
																			ragione 
																			della 
																			speranza 
																			che 
																			è in 
																			lui.
																			
																			
																			“Come 
																			si 
																			leggono, 
																			sociologicamente, 
																			i 
																			culti 
																			neopagani”? 
																			Luciano 
																			Gallino, 
																			ha 
																			definito 
																			la 
																			sociologia 
																			come 
																			la 
																			scienza 
																			che 
																			studia, 
																			con 
																			propri 
																			metodi 
																			di 
																			indagine 
																			e 
																			tecniche 
																			di 
																			ricerca 
																			empiriche, 
																			i 
																			fondamenti 
																			e i 
																			fenomeni 
																			essenziali 
																			che 
																			caratterizzano 
																			la 
																			struttura 
																			sociale 
																			e le 
																			interazioni 
																			tra 
																			gli 
																			individui.
																			
																			
																			La 
																			sociologia 
																			ha, 
																			quindi, 
																			per 
																			oggetto 
																			di 
																			studio 
																			l’uomo 
																			nella 
																			sua 
																			dimensione 
																			sociale 
																			e le 
																			forme 
																			di 
																			rapporti 
																			che 
																			egli 
																			insatura 
																			con 
																			la 
																			compagine 
																			umana 
																			in 
																			cui 
																			è 
																			inserito. 
																			Lo 
																			scopo 
																			ideale 
																			della 
																			sociologia 
																			è 
																			porre 
																			delle 
																			leggi, 
																			chiamate 
																			leggi 
																			di 
																			tendenza, 
																			aventi 
																			limiti 
																			e 
																			clausole 
																			(ceteris 
																			paribus) 
																			questo 
																			perché 
																			è 
																			necessario 
																			creare 
																			una 
																			realtà 
																			fittizia 
																			come 
																			oggetto 
																			di 
																			studio. 
																			Infatti, 
																			la 
																			realtà 
																			che 
																			ci 
																			circonda, 
																			piena 
																			di 
																			sfaccettature 
																			diverse 
																			sarebbe 
																			impossibile 
																			da 
																			rinchiudere 
																			in 
																			un 
																			sistema 
																			di 
																			leggi 
																			ferree.
																			
																			
																			Da 
																			ciò 
																			derivano 
																			i 
																			limiti 
																			di 
																			questa 
																			disciplina. 
																			In 
																			altre 
																			parole 
																			il 
																			sociologo, 
																			cerca 
																			di 
																			ordinare 
																			gli 
																			eventi 
																			osservati 
																			in 
																			modelli 
																			comprensibili 
																			a 
																			tutti, 
																			analizzandone 
																			le 
																			cause 
																			e 
																			verificandone 
																			gli 
																			effetti. 
																			Stante 
																			l’oggetto 
																			del 
																			tema 
																			in 
																			argomento, 
																			a 
																			parere 
																			di 
																			chi 
																			scrive, 
																			è 
																			opportuno 
																			a 
																			questo 
																			punto, 
																			un 
																			richiamo 
																			alla 
																			definizione 
																			di 
																			sociologia 
																			della 
																			religione.
																			
																			
																			La sociologia 
																			della 
																			religione è 
																			un 
																			ramo 
																			specializzato 
																			della sociologia. 
																			È 
																			essenzialmente 
																			lo 
																			studio 
																			della 
																			pratica, 
																			delle strutture 
																			sociali, 
																			del contesto 
																			storico, 
																			dello 
																			sviluppo, 
																			dei 
																			temi 
																			di 
																			fondo 
																			comuni 
																			a 
																			tutte 
																			le 
																			religioni. 
																			Si 
																			sottolinea 
																			in 
																			modo 
																			particolare 
																			il 
																			ruolo 
																			che 
																			la religione ha 
																			in 
																			quasi 
																			tutte 
																			le società del mondo, 
																			lungo 
																			tutta 
																			la 
																			storia.
																			
																			
																			I 
																			sociologi 
																			della 
																			religione 
																			tentano 
																			di 
																			spiegare 
																			gli 
																			effetti 
																			della 
																			società 
																			sulla 
																			religione 
																			e 
																			gli 
																			effetti 
																			della 
																			religione 
																			sulla 
																			società, 
																			cioè 
																			in 
																			altre 
																			parole, 
																			il 
																			loro 
																			rapporto dialettico. 
																			La 
																			sociologia 
																			della 
																			religione 
																			nasce 
																			con 
																			la 
																			sociologia 
																			e 
																			dai 
																			sociologi, 
																			la 
																			religione 
																			è 
																			intesa 
																			come 
																			il 
																			tentativo 
																			più 
																			ambizioso 
																			di 
																			mettere 
																			ordine 
																			alla 
																			società, 
																			travalicando 
																			l’aspetto 
																			immanente 
																			dell’esistenza.
																			
																			
																			Leggere 
																			sociologicamente 
																			i 
																			culti 
																			neopagani, 
																			significa 
																			pertanto 
																			interpretare 
																			il 
																			comportamento 
																			degli 
																			aderenti 
																			a 
																			tali 
																			pratiche, 
																			chiarificando 
																			le 
																			motivazioni 
																			che 
																			li 
																			spingono 
																			verso 
																			queste 
																			culture 
																			religiose, 
																			e 
																			gli 
																			effetti 
																			che 
																			tale 
																			appartenenza 
																			genera 
																			nella 
																			loro 
																			vita 
																			e 
																			nella 
																			società 
																			a 
																			causa 
																			della 
																			testimonianza 
																			che 
																			ne 
																			scaturisce.
																			
																			
																			Nel 
																			presente 
																			lavoro 
																			sarà 
																			evidenziato 
																			come 
																			le 
																			religioni 
																			neopagane, 
																			traggono 
																			origine 
																			dal 
																			periodo 
																			moderno 
																			e 
																			non, 
																			certamente, 
																			dalle 
																			religioni 
																			pre 
																			cristiane. 
																			I 
																			culti 
																			moderni 
																			che 
																			si 
																			richiamano 
																			in 
																			qualche 
																			maniera 
																			alla 
																			stregoneria, 
																			in 
																			special 
																			modo 
																			la 
																			Wicca, 
																			e 
																			quelli 
																			neopagani; 
																			non 
																			hanno 
																			origini 
																			molto 
																			antiche. 
																			Il 
																			termine 
																			paganesimo 
																			è 
																			usato 
																			nell’ambito 
																			della 
																			storia 
																			delle 
																			religioni 
																			per 
																			indicare 
																			i 
																			culti 
																			tradizionali 
																			dei 
																			greci 
																			e 
																			dei 
																			romani 
																			in 
																			opposizione 
																			al 
																			cristianesimo. 
																			Tali 
																			culti 
																			erano, 
																			infatti, 
																			sopravvissuti 
																			principalmente 
																			nei 
																			villaggi 
																			delle 
																			campagne 
																			(pagi).
																			
																			
																			Sono 
																			riscontrabili 
																			tuttavia, 
																			cultualità 
																			pagane 
																			anche 
																			nel 
																			continente 
																			americano, 
																			presso 
																			le 
																			civiltà 
																			precolombiane 
																			dei 
																			Maya, 
																			Atzechi 
																			e 
																			Inca, 
																			le 
																			quali 
																			praticavano 
																			una 
																			religione 
																			politeista 
																			basata 
																			sul 
																			culto 
																			delle 
																			forze 
																			della 
																			natura 
																			e 
																			sul 
																			concetto 
																			di 
																			dualità, 
																			e in 
																			Europa 
																			presso 
																			le 
																			civiltà 
																			dei 
																			celti 
																			e 
																			dei 
																			germani, 
																			ovvero 
																			popoli 
																			di 
																			lingua 
																			indoeuropea, 
																			che 
																			hanno 
																			conosciuto 
																			civiltà 
																			grazie 
																			al 
																			contatto 
																			con 
																			l’Impero 
																			Romano, 
																			e ai 
																			quali 
																			alcuni 
																			gruppi 
																			neopagani, 
																			paiono 
																			ispirarsi 
																			o 
																			comunque 
																			far 
																			risalire 
																			le 
																			proprie 
																			origini.
																			
																			
																			Appare 
																			inverosimile 
																			un 
																			politeismo 
																			panceltico, 
																			al 
																			contrario 
																			si 
																			può 
																			constatare 
																			un 
																			fondo 
																			religioso 
																			comune: 
																			i 
																			Druidi, 
																			come 
																			i 
																			brahamani, 
																			dell’induismo 
																			sono 
																			una 
																			casta 
																			sacerdotale. 
																			Gli 
																			dei 
																			della 
																			religione 
																			germanica 
																			erano: 
																			Tiwaz 
																			(cfr. 
																			Tuesday, 
																			martedì) 
																			– 
																			Tyr 
																			[Dyauspitar, 
																			Zeus, 
																			Iuppiter] 
																			Essere 
																			supremo 
																			celeste, 
																			dio 
																			guerriero; 
																			Donar 
																			(cfr. 
																			Donnerstag, 
																			giovedì) 
																			– 
																			Thorr, 
																			dotato 
																			di 
																			un 
																			martello 
																			(come 
																			il 
																			vajra 
																			di 
																			Indra 
																			e la 
																			clava 
																			di 
																			Heracles) 
																			combatte 
																			Vrta, 
																			il 
																			serpente 
																			cosmico 
																			e i 
																			‘giganti’ 
																			che 
																			abitano 
																			l’Utgard 
																			cioè 
																			il 
																			‘mondo 
																			di 
																			fuori’; 
																			Wodan 
																			(cfr. 
																			Wednesday, 
																			mercoledì) 
																			– 
																			Odin, 
																			dalla 
																			stessa 
																			radice 
																			del 
																			tedesco 
																			Wut 
																			= 
																			furore, 
																			bellico, 
																			magico 
																			e 
																			poetico.
																			
																			
																			Nel 
																			mondo 
																			antico, 
																			le 
																			religioni 
																			possedevano 
																			un’essenza 
																			etnica; 
																			l’appartenenza 
																			ad 
																			una 
																			determinata 
																			società, 
																			infatti, 
																			condizionava 
																			l’identità 
																			dell’individuo 
																			e le 
																			sue 
																			pratiche 
																			religiose. 
																			Le 
																			religioni 
																			dei 
																			popoli 
																			mediterranei 
																			erano 
																			caratterizzate 
																			dal 
																			politeismo, 
																			ad 
																			eccezione 
																			degli 
																			israeliti. 
																			Per 
																			questi 
																			popoli, 
																			la 
																			religione 
																			condizionava 
																			fortemente 
																			tutte 
																			le 
																			attività 
																			umane, 
																			così 
																			come 
																			mito 
																			e 
																			rito 
																			condizionavano 
																			la 
																			sfera 
																			religiosa.
																			
																			
																			Per 
																			quanto 
																			concerne 
																			il 
																			paganesimo 
																			dell’antica 
																			Grecia, 
																			v’è 
																			da 
																			notare 
																			che 
																			esso 
																			comprendeva 
																			una 
																			religiosità 
																			che 
																			faceva 
																			ruotare 
																			la 
																			nozione 
																			di 
																			sacro 
																			attorno 
																			ad 
																			ogni 
																			aspetto 
																			della 
																			vita 
																			umana. 
																			La 
																			nozione 
																			di 
																			sacro 
																			delimitava 
																			lo 
																			spazio 
																			tra 
																			uomini 
																			e 
																			dei:
																			 
																			« La 
																			religione, 
																			ha 
																			scritto Burckhardt, 
																			non 
																			era 
																			per 
																			i 
																			greci 
																			“al 
																			di 
																			sopra 
																			o 
																			accanto 
																			alla pólis, 
																			perché 
																			culto 
																			e 
																			vita” 
																			erano 
																			“una 
																			sola 
																			cosa”. 
																			O 
																			erano 
																			quantomeno 
																			strettissimamente 
																			intrecciati. 
																			Ogni 
																			pasto, 
																			ogni simposio, 
																			ogni 
																			battaglia 
																			cominciava 
																			con 
																			un 
																			sacrificio; 
																			ogni 
																			assemblea 
																			popolare 
																			con 
																			una 
																			preghiera. 
																			Gli 
																			argomenti 
																			di 
																			natura 
																			religiosa 
																			erano 
																			in 
																			cima 
																			all’ordine 
																			del 
																			giorno. 
																			Le 
																			sottosezioni 
																			della 
																			cittadinanza 
																			si 
																			incontravano 
																			attorno 
																			agli 
																			altari, 
																			celebravano 
																			i 
																			loro 
																			culti 
																			e 
																			poi, 
																			per 
																			esempio, 
																			accoglievano 
																			i 
																			neonati 
																			nelle 
																			loro 
																			file, 
																			offrivano 
																			sacrifici 
																			e 
																			mangiavano 
																			solennemente 
																			le 
																			carni 
																			degli 
																			animali 
																			sacrificati. 
																			La 
																			volontà 
																			degli 
																			dei 
																			era 
																			accuratamente 
																			sondata 
																			dai 
																			veggenti. 
																			Uomini 
																			e 
																			donne, 
																			padri 
																			di 
																			famiglia 
																			e 
																			dignitari 
																			della 
																			comunità 
																			non 
																			perdevano 
																			d’occhio 
																			gli 
																			dei 
																			e si 
																			adoperavano 
																			per 
																			renderseli 
																			benevoli, 
																			sia 
																			quando 
																			c’era 
																			una 
																			ragione 
																			particolare 
																			per 
																			farlo, 
																			sia 
																			perché 
																			così 
																			voleva 
																			la 
																			regola 
																			».
																			 
																			Le 
																			origini 
																			della 
																			"religione 
																			greca" 
																			vanno 
																			individuate 
																			nella preistoria dei 
																			primi 
																			popoli 
																			abitanti 
																			l'Europa, 
																			nelle 
																			credenze 
																			e 
																			nelle 
																			tradizioni 
																			di 
																			differenti 
																			popoli indo-europei che, 
																			a 
																			partire 
																			dal XXVI 
																			secolo 
																			a.C., 
																			migrarono 
																			in 
																			quelle 
																			regioni, 
																			nelle 
																			civiltà minoica e micenea e 
																			nelle 
																			influenze 
																			delle 
																			civiltà 
																			del Vicino 
																			Oriente 
																			antico occorse 
																			lungo 
																			i 
																			secoli..
																			
																			La 
																			religione 
																			dei 
																			greci 
																			si 
																			compiva 
																			soprattutto 
																			sotto 
																			forma 
																			di 
																			azioni 
																			sacre. 
																			Azione 
																			sacra 
																			per 
																			antonomasia 
																			era 
																			il 
																			sacrificio 
																			animale. 
																			Il 
																			sacerdote 
																			(hierèus) 
																			gestiva 
																			il 
																			rapporto 
																			con 
																			la 
																			divinità. 
																			L’indovino 
																			(màntis) 
																			interpretava 
																			i 
																			segni 
																			attraverso 
																			i 
																			quali 
																			la 
																			divinità 
																			manifestava 
																			la 
																			sua 
																			volontà. 
																			Gli 
																			dei 
																			della 
																			religione 
																			dell’antica 
																			Grecia 
																			erano 
																			antropomorfi 
																			e 
																			identici 
																			agli 
																			uomini, 
																			nella 
																			sfera 
																			sentimentale 
																			e 
																			nelle 
																			relazioni, 
																			ma 
																			erano 
																			ad 
																			essi 
																			superiori 
																			in 
																			potenza. 
																			Al 
																			contrario 
																			del 
																			Dio 
																			dei 
																			cristiani, 
																			gli 
																			dei 
																			greci, 
																			erano 
																			creati 
																			a 
																			immagine 
																			e 
																			somiglianza 
																			dell’uomo.
																			
																			
																			La 
																			spiegazione 
																			maggiormente 
																			accettata 
																			sulle 
																			origini 
																			del 
																			mondo 
																			secondo 
																			la 
																			mitologia 
																			greca, 
																			è 
																			fornita 
																			dalla Teogonia di 
																			Esiodo. 
																			In 
																			principio 
																			esisteva 
																			il Caos, 
																			un 
																			immenso 
																			nulla. 
																			Da 
																			tale 
																			nulla 
																			nacquero Gea (la 
																			Terra), 
																			Eros (l'Amore), 
																			l'Abisso (il Tartaro) 
																			e 
																			l'Erebo (l'oscurità). 
																			Gea, 
																			auto 
																			generò Urano (il 
																			cielo), 
																			dal 
																			quale 
																			venne 
																			poi 
																			fecondata 
																			dando 
																			vita ai 
																			Titani: 
																			Oceano, Ceo, Crio, Iperione,Giapeto, Teia, Rea, Temi, Mnemosine, Febe, Teti e Crono.
																			
																			
																			Nacquero 
																			poi 
																			i 
																			monocoli Ciclopi (Bronte, Sterope e Arge) 
																			e 
																			gli Ecatonchiri 
																			dalle 
																			cento 
																			mani 
																			(Briareo, Gige e Cotto).
																			
																			
																			Crono 
																			– 
																			"l'astuto 
																			più 
																			giovane 
																			e 
																			terribile 
																			dei 
																			figli 
																			di 
																			Gea"fu 
																			salvato 
																			da 
																			Gea 
																			e 
																			vendicò 
																			i 
																			fratelli 
																			uccisi 
																			dal 
																			padre 
																			Urano. 
																			Divenuto 
																			sovrano 
																			dei 
																			titani, 
																			sposò 
																			la 
																			sorella 
																			Rea 
																			(gli 
																			altri 
																			Titani 
																			divennero 
																			membri 
																			della 
																			sua 
																			corte), 
																			dalla 
																			quale 
																			ebbe 
																			diversi 
																			figli, 
																			che 
																			conobbero 
																			la 
																			stessa 
																			sorte 
																			dei 
																			suoi 
																			fratelli 
																			per 
																			mano 
																			di 
																			suo 
																			padre 
																			Urano.
																			
																			
																			Rea 
																			tuttavia, 
																			riuscì 
																			a 
																			nascondere 
																			il 
																			più 
																			piccolo 
																			di 
																			questi, 
																			Zeus. 
																			Una 
																			volta 
																			adulto 
																			Zeus 
																			costrinse 
																			Crono 
																			a 
																			vomitare 
																			tutti 
																			i 
																			figli 
																			che 
																			aveva 
																			divorato, 
																			mediante 
																			l’ingestione 
																			di 
																			un 
																			farmaco, 
																			infine 
																			lo 
																			combatté, 
																			aiutato 
																			dai 
																			Ciclopi 
																			e da 
																			Campe, 
																			sconfiggendolo 
																			e 
																			conquistando 
																			definitivamente 
																			il 
																			trono 
																			degli 
																			dei.
																			
																			
																			Alla 
																			fine 
																			Crono 
																			ed i 
																			Titani 
																			furono 
																			gettati 
																			a 
																			loro 
																			volta 
																			nel 
																			Tartaro 
																			e lì 
																			imprigionati 
																			sotto 
																			la 
																			custodia 
																			degli 
																			Ecatonchiri. 
																			Dopo 
																			la 
																			cacciata 
																			dei 
																			Titani 
																			spiccarono, 
																			tra 
																			le 
																			divinità 
																			greche, 
																			gli Olimpi (in 
																			numero 
																			di 
																			dodici 
																			secondo 
																			una 
																			moderna 
																			teoria)..
																			
																			
																			Oltre 
																			agli 
																			Olimpi, 
																			erano 
																			venerati: 
																			il 
																			dio-capra Pan, 
																			le 
																			Ninfe, 
																			le Naiadi (abitanti 
																			le 
																			sorgenti), 
																			le Driadi (abitanti 
																			gli 
																			alberi), 
																			le Nereidi (abitanti 
																			i 
																			mari), 
																			gli 
																			dei 
																			fluviali, 
																			i Satiri ed 
																			altre 
																			divinità. 
																			Esistevano 
																			finanche 
																			forze 
																			oscure 
																			abitanti 
																			il 
																			mondo 
																			sotterraneo 
																			come 
																			le Erinni (o 
																			Furie), 
																			che 
																			secondo 
																			le 
																			credenze, 
																			perseguitavano 
																			i 
																			rei 
																			di 
																			crimini 
																			contro 
																			i 
																			propri 
																			congiunti. 
																			Nell’era 
																			degli 
																			Olimpi, 
																			gli 
																			dei 
																			vivevano 
																			sul 
																			Monte 
																			Olimpo 
																			e le 
																			nuvole 
																			che 
																			avvolgevano 
																			la 
																			cima 
																			impedivano 
																			agli 
																			stessi 
																			uomini 
																			di 
																			vederli.
																			
																			I 
																			principali 
																			dei 
																			del 
																			pantheon 
																			greco 
																			in 
																			tale 
																			epoca 
																			erano:
																			
																			- 
																			Zeus: 
																			re 
																			degli 
																			dei 
																			e 
																			del 
																			Monte 
																			Olimpo. 
																			Divinità 
																			celeste 
																			indoeuropea, 
																			dio 
																			atmosferico 
																			che 
																			scaglia 
																			i 
																			fulmini.
																			
																			- 
																			Hera: 
																			sposa 
																			di 
																			Zeus 
																			e 
																			garante 
																			dell’ordine 
																			matrimoniale. 
																			Protettrice 
																			della 
																			famiglia 
																			e 
																			della 
																			maternità.
																			
																			
																			- 
																			Poseidone: 
																			è il 
																			dio 
																			del 
																			mare, 
																			figlio 
																			di 
																			Crono 
																			e 
																			fratello 
																			di 
																			Zeus, 
																			Ade, 
																			Era,Estia 
																			e 
																			Demetra. 
																			Dalla 
																			 Nereide Anfitrite  
																			ha 
																			avuto 
																			un 
																			figlio, Tritone, 
																			mezzo 
																			uomo 
																			mezzo 
																			pesce.
																			
																			
																			Il 
																			simbolo 
																			di 
																			Poseidone 
																			è 
																			il tridente e 
																			suoi 
																			animali 
																			sacri 
																			sono, 
																			il cavallo (creato 
																			da 
																			lui 
																			dalle 
																			onde 
																			del 
																			mare) 
																			e 
																			il delfino. 
																			È 
																			chiamato 
																			Scuotitore 
																			della 
																			terra e 
																			considerato 
																			causa 
																			dei terremoti.
																			
																			
																			- 
																			Divinità 
																			simili 
																			a 
																			Poseidone 
																			sono 
																			presenti 
																			nelle 
																			religioni 
																			di 
																			altre 
																			civiltà 
																			del 
																			mondo 
																			antico 
																			(es. 
																			Nettuno 
																			per 
																			i 
																			Romani).
																			
																			- 
																			Atena: 
																			protettrice 
																			della 
																			città 
																			di 
																			Atene 
																			e 
																			patrona 
																			del 
																			lavoro 
																			femminile, 
																			in 
																			particolare 
																			della 
																			tessitura. 
																			Nacque 
																			dalla 
																			testa 
																			di 
																			Zeus.
																			
																			- 
																			Apollo: 
																			nacque 
																			a 
																			Delo 
																			da 
																			Zeus 
																			e 
																			Leto. 
																			Era 
																			il 
																			fratello 
																			gemello 
																			di 
																			Artemide. 
																			Era 
																			il 
																			dio 
																			della 
																			luce, 
																			dell’armonia, 
																			inventore 
																			della 
																			lira, 
																			protettore 
																			delle 
																			arti 
																			e 
																			delle 
																			Muse 
																			e 
																			soprattutto 
																			dio 
																			della 
																			profezia 
																			(oracolo 
																			di 
																			Delfi). 
																			Apollo 
																			si 
																			distinse 
																			a 
																			Delfi 
																			uccidendo 
																			il 
																			serpente 
																			Pitone 
																			che 
																			viveva 
																			in 
																			una 
																			caverna 
																			del 
																			Monte 
																			Parnaso. 
																			Apollo 
																			riflette 
																			per 
																			i 
																			Greci 
																			il 
																			genio 
																			artistico 
																			del 
																			loro 
																			paese, 
																			nonché 
																			il 
																			loro 
																			ideale 
																			di 
																			giovinezza, 
																			bellezza 
																			e 
																			progresso.
																			
																			- 
																			Artemide: 
																			dea 
																			della 
																			caccia 
																			e di 
																			ciò 
																			che 
																			è 
																			esterno 
																			alla 
																			città, 
																			al 
																			villaggio 
																			o ai 
																			campi 
																			coltivati. 
																			Era 
																			sorella 
																			gemella 
																			di 
																			Apollo 
																			e 
																			circondata 
																			dalle 
																			proprie 
																			ninfe.
																			
																			- 
																			Afrodite: 
																			dea 
																			dai 
																			poteri 
																			immensi. 
																			Proteggeva 
																			i 
																			matrimoni, 
																			favoriva 
																			l’intesa 
																			amorosa 
																			degli 
																			sposi, 
																			presiedeva 
																			alle 
																			nascite 
																			e 
																			rendeva 
																			fertili 
																			i 
																			campi. 
																			Poteva 
																			essere, 
																			tuttavia, 
																			anche 
																			una 
																			dea 
																			fatale 
																			poiché 
																			simboleggiava 
																			la 
																			passione 
																			irrefrenabile. 
																			Era 
																			tirata 
																			su 
																			un 
																			carro 
																			da 
																			uccelli 
																			come: 
																			la 
																			colomba, 
																			il 
																			cigno 
																			e il 
																			piccione; 
																			tutti 
																			simboli 
																			della 
																			fertilità. 
																			Era 
																			generalmente 
																			raffigurata 
																			nuda 
																			in 
																			pose 
																			voluttuose 
																			ricoperta 
																			da 
																			un 
																			sottile 
																			velo 
																			che 
																			modella 
																			le 
																			forme 
																			armoniose 
																			del 
																			suo 
																			corpo. 
																			Per 
																			tale 
																			caratteristica 
																			di 
																			sensualità, 
																			viene 
																			spesso 
																			assimilata 
																			alla 
																			dea 
																			fenicia 
																			Astarte.
																			
																			- 
																			Hermes: 
																			messaggero 
																			degli 
																			dei, 
																			guida 
																			delle 
																			anime 
																			nel 
																			regno 
																			dei 
																			morti, 
																			protettore 
																			di 
																			viandanti, 
																			mercanti, 
																			pastori 
																			e 
																			ladri.
																			
																			- 
																			Efesto: 
																			dio 
																			del 
																			fuoco, 
																			della 
																			metallurgia, 
																			tecnologia, 
																			dell'ingegneria, 
																			della scultura. 
																			Efesto 
																			e 
																			suo 
																			fratello Ares erano 
																			figli 
																			di Era concepiti, 
																			a 
																			seconda 
																			delle 
																			varie 
																			versioni 
																			della 
																			leggenda, 
																			con 
																			o 
																			senza 
																			la 
																			partecipazione 
																			di Zeus. 
																			Nonostante 
																			il 
																			suo 
																			aspetto 
																			deforme, 
																			risultava 
																			sposato 
																			con 
																			Charis, 
																			la 
																			Grazia 
																			o 
																			con 
																			Afrodite.
																			
																			- 
																			Ares: 
																			figlio 
																			di 
																			Zeus 
																			e di 
																			Era, 
																			non 
																			ebbe 
																			mai 
																			un 
																			ruolo 
																			importante. 
																			Dio 
																			della 
																			guerra 
																			e 
																			della 
																			lotta. 
																			A 
																			causa 
																			della 
																			sua 
																			brutalità, 
																			non 
																			era 
																			simpatico 
																			agli 
																			dei 
																			così 
																			come 
																			ai 
																			mortali. 
																			Solo 
																			Afrodite 
																			concepì 
																			un 
																			folle 
																			amore 
																			per 
																			Ares 
																			che 
																			simboleggiava 
																			in 
																			tutta 
																			la 
																			sua 
																			potenza, 
																			la 
																			forza 
																			della 
																			passione 
																			e 
																			dei 
																			sensi. 
																			Suo 
																			antico 
																			nome 
																			di 
																			culto 
																			era 
																			Enyalios.
																			
																			- 
																			Demetra: 
																			figlia 
																			di 
																			Crono 
																			e 
																			Rea 
																			è 
																			innanzitutto 
																			la 
																			dea 
																			del 
																			frumento, 
																			della 
																			fertilità 
																			e 
																			madre 
																			di 
																			Persefone, 
																			la 
																			quale 
																			rapita 
																			dal 
																			dio 
																			degli 
																			inferi 
																			divenne 
																			poi 
																			la 
																			regina 
																			dei 
																			morti. 
																			Con 
																			Iasione 
																			generò 
																			Pluto 
																			e 
																			con 
																			Poseidone 
																			generò 
																			Arione.
																			
																			
																			- 
																			Dioniso: 
																			figlio 
																			di 
																			Zeus 
																			e di 
																			Semele 
																			(una 
																			mortale). 
																			Era 
																			il 
																			dio 
																			del 
																			vino 
																			e 
																			dell’estasi, 
																			circondato 
																			spesso 
																			dalle 
																			divinità 
																			dei 
																			boschi 
																			e 
																			dalle 
																			donne 
																			in 
																			preda 
																			alla 
																			follia 
																			(Menadi 
																			o 
																			Tiadi) 
																			e 
																			dai 
																			Satiri 
																			(esseri 
																			per 
																			metà 
																			animali 
																			e 
																			dotati 
																			di 
																			grossi 
																			falli). 
																			Al 
																			suo 
																			culto 
																			è 
																			connessa 
																			l’origine 
																			della 
																			tragedia.
																			
																			- 
																			Estia: 
																			dea 
																			del 
																			fuoco 
																			e 
																			della 
																			casa. 
																			È 
																			una 
																			delle 
																			divinità 
																			più 
																			misteriose 
																			del 
																			pantheon 
																			ellenico. 
																			La 
																			divinità 
																			equivalente 
																			a 
																			Estia 
																			nella 
																			mitologia 
																			romana, 
																			era 
																			chiamata 
																			Vesta 
																			sulla 
																			quale, 
																			Ovidio 
																			scrive: 
																			“Per 
																			lungo 
																			tempo 
																			credetti 
																			stoltamente 
																			che 
																			ci 
																			fossero 
																			statue 
																			di 
																			Vesta, 
																			ma 
																			poi 
																			appresi 
																			che 
																			sotto 
																			la 
																			curva 
																			cupola 
																			non 
																			ci 
																			sono 
																			affatto 
																			statue. 
																			Un 
																			fuoco 
																			sempre 
																			vivo 
																			si 
																			cela 
																			in 
																			quel 
																			tempio 
																			e 
																			Vesta 
																			non 
																			ha 
																			nessun'effigie, 
																			come 
																			non 
																			ne 
																			ha 
																			neppure 
																			il 
																			fuoco”.
																			 
																			Nel 
																			periodo 
																			della 
																			polis 
																			(III 
																			– VI 
																			sec 
																			a.C.), 
																			la 
																			religione 
																			assunse 
																			un’importanza 
																			fondamentale 
																			per 
																			la 
																			società 
																			greca. 
																			Celebrazioni 
																			del 
																			sacro, 
																			facevano 
																			infatti 
																			parte 
																			dei 
																			processi 
																			e 
																			dei 
																			giochi 
																			sportivi. 
																			A 
																			tali 
																			celebrazioni 
																			partecipava 
																			l’intera 
																			comunità. 
																			La 
																			tradizione 
																			teogonica 
																			e 
																			cosmogonica 
																			era 
																			compito 
																			dei 
																			poeti.
																			
																			
																			A 
																			differenza 
																			dei 
																			greci, 
																			i 
																			romani 
																			praticavano 
																			una 
																			religione 
																			nella 
																			quale 
																			erano 
																			assenti 
																			i 
																			miti 
																			ma 
																			erano 
																			diffusi 
																			i 
																			riti, 
																			molti 
																			dei 
																			quali 
																			di 
																			origine 
																			arcaica 
																			e 
																			mutuati 
																			da 
																			altri 
																			popoli. 
																			La 
																			religione dei 
																			romani 
																			era 
																			prevalentemente 
																			civica, 
																			familiare 
																			e 
																			socio-politica. 
																			Il 
																			culto 
																			verso 
																			gli 
																			dei 
																			era 
																			un 
																			dovere 
																			morale 
																			e 
																			civico 
																			nello 
																			stesso 
																			tempo, 
																			basato 
																			sulla pietas, 
																			con 
																			funzione 
																			di 
																			assicurare 
																			la pax 
																			deorum per 
																			il 
																			bene 
																			dell’urbe, 
																			della 
																			famiglia 
																			e 
																			dell'individuo.
																			
																			
																			Quest’aspetto 
																			fu 
																			alla 
																			base 
																			del 
																			sorgere 
																			del 
																			conflitto 
																			tra 
																			l’Impero 
																			Romano 
																			e i 
																			primi 
																			cristiani, 
																			i 
																			quali 
																			seguendo 
																			i 
																			dettami 
																			di 
																			Gesù 
																			di 
																			Nazareth, 
																			rifiutavano 
																			di 
																			praticare 
																			i 
																			culti 
																			pagani 
																			(in 
																			particolare 
																			il 
																			culto 
																			all’Imperatore) 
																			e 
																			predicavano 
																			il 
																			messaggio 
																			evangelico 
																			universalmente, 
																			in 
																			primis 
																			nei 
																			confronti 
																			dei 
																			pagani. 
																			Ciò 
																			era 
																			intollerabile 
																			per 
																			gran 
																			parte 
																			dei 
																			cittadini 
																			e 
																			per 
																			le 
																			autorità 
																			costituite, 
																			in 
																			quanto, 
																			oltre 
																			a 
																			rappresentare 
																			turbamento 
																			dell’ordine 
																			pubblico, 
																			equivaleva 
																			a 
																			slealtà 
																			nei 
																			confronti 
																			dell’Impero 
																			e 
																			della 
																			pietas.
																			
																			
																			La 
																			religione 
																			romana 
																			si 
																			sviluppò 
																			attraverso 
																			quattro 
																			fasi: 
																			una 
																			prima 
																			protostorica, 
																			una 
																			seconda 
																			fase 
																			dal VIII 
																			secolo 
																			a.C. al VI 
																			secolo 
																			a.C., 
																			caratterizzata 
																			dall'influenza 
																			delle 
																			religioni 
																			autoctone; 
																			una 
																			terza 
																			contrassegnata 
																			dal 
																			sincretismo 
																			con 
																			le 
																			religioni 
																			etrusca 
																			e 
																			greca; 
																			infine, 
																			una 
																			quarta 
																			fase, 
																			durante 
																			la 
																			quale 
																			si 
																			affermò 
																			il 
																			culto 
																			dell'imperatore 
																			e si 
																			diffusero 
																			i 
																			culti 
																			misterici dall’oriente.
																			
																			
																			Nella 
																			religione 
																			romana, 
																			antropocentrica, 
																			i 
																			riti 
																			posseggono 
																			un 
																			valore 
																			e un 
																			significato 
																			simbolici 
																			e 
																			sono 
																			governati 
																			da 
																			un 
																			complesso 
																			e 
																			articolato 
																			sacerdozio 
																			pubblico, 
																			al 
																			cui 
																			apice 
																			si 
																			trova 
																			il 
																			collegio 
																			dei 
																			pontefici, 
																			di 
																			cui 
																			fanno 
																			parte 
																			il 
																			re 
																			sacrale, 
																			i 
																			quindici 
																			flamini 
																			e le 
																			sei 
																			vestali. 
																			Il pontefice, 
																			inizialmente, 
																			svolgeva 
																			essenzialmente il 
																			compito 
																			di 
																			indicare 
																			e 
																			suggerire, 
																			alle 
																			autorità 
																			ed 
																			ai 
																			privati, 
																			il 
																			modo 
																			più 
																			opportuno 
																			per 
																			adempiere 
																			agli 
																			obblighi 
																			religiosi. 
																			Esso 
																			sorvegliava 
																			il 
																			culto 
																			nei 
																			suoi 
																			diversi 
																			aspetti, 
																			e 
																			soprattutto 
																			sovraintendeva 
																			le 
																			cerimonie 
																			riguardanti 
																			le divinità 
																			indigene.
																			
																			 L’istituzione 
																			del 
																			collegio 
																			dei 
																			pontefici, 
																			dagli 
																			inizi 
																			fino 
																			al 300 
																			a.C. in 
																			numero 
																			di 
																			cinque, 
																			sembra 
																			possa 
																			farsi 
																			risalire 
																			al 
																			successore 
																			di 
																			Romolo, 
																			Numa 
																			Pompilio. 
																			I 
																			Flamini 
																			assistevano 
																			al 
																			culto 
																			imperiale 
																			o 
																			delle 
																			divinità, 
																			ed 
																			erano 
																			suddivisi 
																			in Flamines 
																			Maiores, 
																			provenienti 
																			dai 
																			patrizi 
																			e 
																			celebranti 
																			la Triade 
																			Capitolina, 
																			e i Flamines 
																			minores, 
																			suddivisi 
																			a 
																			loro 
																			volta 
																			in 
																			dodici 
																			tipi. 
																			Le vestali erano 
																			delle 
																			sacerdotesse 
																			consacrate 
																			alla 
																			dea Vesta, 
																			della 
																			quale 
																			officiavano 
																			il 
																			culto.
																			
																			
																			Per 
																			un 
																			approfondimento 
																			sugli 
																			dei, 
																			le 
																			istituzioni 
																			e i 
																			riti 
																			della 
																			religione 
																			romana 
																			si 
																			consiglia 
																			la 
																			lettura 
																			del 
																			libro 
																			di 
																			Jacquelin 
																			Champeaux. 
																			Per 
																			quanto 
																			riguarda 
																			il 
																			nuovo 
																			paganesimo, 
																			che 
																			non 
																			detiene 
																			un 
																			filo 
																			conduttore 
																			con 
																			il 
																			paganesimo 
																			delle 
																			antiche 
																			civiltà, 
																			brevemente 
																			trattato 
																			finora, 
																			da 
																			una 
																			ricerca 
																			dei 
																			sociologi 
																			delle 
																			religioni 
																			Massimo 
																			Introvigne, 
																			Andrea 
																			Menegotto 
																			e 
																			Pierluigi 
																			Zoccatelli 
																			si 
																			evince 
																			che:
																			 
																			« 
																			[…] 
																			un 
																			interesse 
																			per 
																			il 
																			mondo 
																			pagano 
																			– 
																			accompagnato 
																			da 
																			una 
																			critica 
																			più 
																			o 
																			meno 
																			violenta 
																			del 
																			cristianesimo 
																			– 
																			risale 
																			al 
																			Rinascimento, 
																			ma 
																			produce 
																			un 
																			movimento 
																			socialmente 
																			rilevante 
																			soprattutto 
																			in 
																			Inghilterra 
																			durante 
																			l’Illuminismo, 
																			con 
																			figure 
																			come Richard 
																			Payne 
																			Knight 
																			(1751-1824) 
																			e il 
																			francese 
																			residente 
																			a 
																			Londra 
																			Pierre-François 
																			Hugues 
																			(1719-1805), 
																			noto 
																			con 
																			lo 
																			pseudonimo 
																			di 
																			“barone 
																			d’Hancarville”.
																			
																			
																			Questi 
																			personaggi 
																			propongono 
																			un 
																			culto 
																			della 
																			natura 
																			e 
																			del 
																			sole 
																			che 
																			ha 
																			pure 
																			un 
																			aspetto 
																			legato 
																			alla 
																			sessualità, 
																			e in 
																			questo 
																			senso 
																			continua 
																			in 
																			Inghilterra 
																			fino 
																			al 
																			secolo 
																			successivo 
																			e 
																			all’opera 
																			di 
																			Hargrave 
																			Jennings 
																			(1817-1890). 
																			[…]in 
																			un 
																			ambiente 
																			certamente 
																			meno 
																			aristocratico 
																			e 
																			più 
																			popolare 
																			– 
																			nasce, 
																			sempre 
																			in 
																			Inghilterra, 
																			un 
																			neo-druidismo 
																			con 
																			l’Ancient 
																			Druid 
																			Order 
																			di 
																			John 
																			Toland 
																			(1669-1722).
																			
																			
																			Questo 
																			“ritorno 
																			ai 
																			druidi” 
																			avrà, 
																			in 
																			parte, 
																			un’evoluzione 
																			non 
																			pagana 
																			e 
																			legata 
																			piuttosto 
																			alla 
																			restaurazione 
																			di 
																			un 
																			celtismo 
																			cristiano 
																			con 
																			l’Ancient 
																			Order 
																			of 
																			Druids 
																			– 
																			fondato 
																			nel 
																			1781; 
																			nel 
																			1833 
																			l’emergere 
																			al 
																			suo 
																			interno 
																			di 
																			diverse 
																			opinioni 
																			causa 
																			una 
																			fuoriuscita 
																			di 
																			alcuni 
																			membri, 
																			che 
																			fondano 
																			l’United 
																			Ancient 
																			Order 
																			of 
																			Druids 
																			(UAOD), il 
																			quale, 
																			con 
																			alcune 
																			sedi 
																			negli 
																			Stati 
																			Uniti, 
																			pare 
																			essere 
																			l’Ordine 
																			di 
																			più 
																			antica 
																			origine 
																			a 
																			essere 
																			oggi 
																			sopravvissuto 
																			– e 
																			con 
																			le 
																			assemblee 
																			celtiche 
																			di Iolo 
																			Morgannwg (pseudonimo 
																			di 
																			Edward 
																			Williams, 
																			1747-1826.
																			
																			Più 
																			tardi 
																			in 
																			Francia 
																			un 
																			neo-celtismo 
																			di 
																			carattere 
																			druidico, 
																			e 
																			tendenzialmente 
																			pagano, 
																			si 
																			svilupperà 
																			con 
																			André 
																			Savoret 
																			(1898-1977). 
																			Un 
																			buon 
																			numero 
																			di 
																			società 
																			“druidiche” 
																			di 
																			matrice 
																			pagana 
																			esiste 
																			ancora 
																			oggi 
																			in 
																			diversi 
																			Paesi 
																			del 
																			mondo. 
																			Per 
																			quanto 
																			riguarda 
																			il 
																			celtismo, 
																			in 
																			Italia 
																			– 
																			oltre 
																			al 
																			caso 
																			peculiare 
																			riguardante 
																			il Movimento 
																			Spirituale 
																			Riformato 
																			dei 
																			Nativi 
																			d’Insubria – 
																			si 
																			segnala 
																			un 
																			fenomeno 
																			di revival, 
																			caratterizzato 
																			da 
																			presenze 
																			soprattutto 
																			in 
																			ambito folklorico, 
																			pur 
																			con 
																			qualche 
																			ricaduta 
																			di 
																			genere 
																			spirituale».
																			 
																			Pur 
																			trattandosi 
																			di 
																			una 
																			fonte 
																			secondaria 
																			e 
																			indiretta, 
																			quella 
																			sopra 
																			citata 
																			mostra 
																			che 
																			tra 
																			il 
																			paganesimo 
																			delle 
																			civiltà 
																			arcaiche 
																			e 
																			classiche 
																			e il 
																			neopaganesimo, 
																			non 
																			esiste 
																			alcun 
																			filo 
																			conduttore. 
																			Il 
																			neopaganesimo, 
																			come 
																			si 
																			può 
																			vedere, 
																			sorge 
																			nella 
																			cultura 
																			occidentale, 
																			non 
																			prima 
																			del 
																			XVII 
																			secolo. 
																			Secondo 
																			uno 
																			studio 
																			del 
																			CESNUR, 
																			la 
																			maggior 
																			parte 
																			degli 
																			aderenti 
																			alla 
																			“Wicca” 
																			(espressione 
																			anglo-sassone 
																			antica 
																			per 
																			“stregone” 
																			– 
																			maschile 
																			di “wicce” 
																			/ 
																			“strega”, 
																			presentata 
																			alle 
																			origini 
																			della 
																			corrente 
																			– ma 
																			in 
																			modo 
																			filologicamente 
																			fantasioso 
																			– 
																			come 
																			versione 
																			inglese 
																			antica 
																			di witchcraft 
																			– 
																			“stregoneria”), 
																			asseriscono 
																			essere 
																			pagani, 
																			tuttavia 
																			non 
																			tutti 
																			neopagani, 
																			e 
																			si definiscono 
																			“streghe” 
																			(sic!) 
																			o 
																			aderenti 
																			alla 
																			Wicca.
																			
																			
																			Riguardo 
																			la 
																			storia 
																			della 
																			stregoneria, 
																			esistono 
																			delle 
																			controversie, 
																			affrontate 
																			e 
																			discusse 
																			in 
																			innumerevoli 
																			pubblicazioni 
																			che 
																			non 
																			è 
																			sede 
																			d’esporre.
																			
																			
																			L’egittologa 
																			appassionata 
																			di 
																			stregoneria, 
																			Margaret 
																			Alice 
																			Murray 
																			(1863-1963), 
																			muovendosi 
																			sul 
																			filone 
																			delle 
																			discusse 
																			ricerche 
																			del 
																			folklorista 
																			americano 
																			Charles 
																			Godfrey 
																			Leland 
																			(1824-1903), 
																			condotte 
																			principalmente 
																			in 
																			Italia, 
																			difende 
																			la 
																			tesi 
																			secondo 
																			cui 
																			la 
																			stregoneria 
																			sarebbe 
																			semplicemente 
																			la 
																			“vecchia 
																			religione” 
																			dell’Europa 
																			precristiana, 
																			sopravvissuta 
																			in 
																			modo 
																			“segreto” 
																			alle 
																			persecuzioni.
																			
																			
																			Secondo 
																			la 
																			Murray, 
																			la 
																			stregoneria 
																			combattuta 
																			dall’Inquisizione 
																			era 
																			sostanzialmente, 
																			l’autentica 
																			“religione 
																			pagana”. 
																			 L’Enciclopedia 
																			Italiana, 
																			citando 
																			autorevoli 
																			fonti 
																			di 
																			inizio 
																			XX 
																			secolo, 
																			scrive 
																			riguardo 
																			alla 
																			stregoneria 
																			presso 
																			i 
																			popoli 
																			antichi:
																			 
																			«Verso 
																			la 
																			fine 
																			del 
																			II 
																			millennio 
																			a. 
																			C., 
																			nell'ultimo 
																			anno 
																			di 
																			regno 
																			di 
																			Rameśśêśe 
																			III, 
																			la 
																			regina 
																			Teje 
																			trama 
																			un 
																			complotto, 
																			in 
																			cui 
																			sono 
																			implicati 
																			ufficiali 
																			di 
																			corte 
																			e 
																			dame 
																			dell'harem, 
																			per 
																			far 
																			salire 
																			sul 
																			trono, 
																			invece 
																			del 
																			legittimo 
																			erede, 
																			il 
																			figlio 
																			di 
																			lei 
																			Pentawere; 
																			dagli 
																			atti 
																			dell'inchiesta 
																			risulta 
																			che 
																			anche 
																			allora 
																			si 
																			facevano 
																			sortilegi 
																			su 
																			statuette 
																			che 
																			rappresentavano 
																			gli 
																			avversari. 
																			Nella 
																			biblioteca 
																			di 
																			Assurbanipal 
																			(sec. 
																			VIII 
																			a. 
																			C.) 
																			s'è 
																			trovata 
																			tutta 
																			una 
																			serie 
																			di 
																			esorcismi, 
																			designata 
																			col 
																			nome 
																			di 
																			seriemaqlū, 
																			per 
																			scongiurare 
																			gli 
																			effetti 
																			del 
																			sortilegio 
																			(mamītu) 
																			dello 
																			stregone 
																			(kashshapu) 
																			o 
																			della 
																			strega 
																			(kashshaptu).
																			
																			
																			Il 
																			Vecchio 
																			Testamento 
																			parla 
																			di 
																			streghe 
																			e di 
																			necromanti, 
																			ma 
																			per 
																			vietarne 
																			la 
																			consultazione 
																			e le 
																			pratiche; 
																			anzi Lev. 
																			XXII, 
																			18, 
																			prescrive 
																			che 
																			streghe 
																			e 
																			stregoni 
																			non 
																			siano 
																			lasciati 
																			vivere. 
																			Tipi 
																			perfetti 
																			di 
																			strega 
																			presso 
																			i 
																			Greci 
																			sono 
																			Circe 
																			e 
																			più 
																			Medea; 
																			le 
																			più 
																			famose 
																			streghe 
																			sono 
																			le 
																			donne 
																			tessale 
																			e 
																			traci; 
																			presso 
																			i 
																			Romani, 
																			basti 
																			accennare 
																			all'oraziana 
																			Canidia, 
																			e 
																			alla 
																			descrizione 
																			dei 
																			più 
																			svariati 
																			sortilegi 
																			lasciata 
																			nell'Asino 
																			d'oro da 
																			Apuleio, 
																			che 
																			era 
																			stato 
																			accusato 
																			di 
																			stregoneria.
																			
																			
																			Presso 
																			tutti 
																			i 
																			popoli 
																			dell'antichità, 
																			come 
																			presso 
																			le 
																			popolazioni 
																			primitive 
																			odierne, 
																			una 
																			razza 
																			conquistatrice 
																			considera 
																			come 
																			pratiche 
																			di 
																			stregoneria 
																			le 
																			pratiche 
																			del 
																			culto 
																			dei 
																			popoli 
																			sottomessi 
																			e 
																			spesso 
																			le 
																			divinità 
																			dei 
																			vinti 
																			divengono 
																			i 
																			demonî 
																			dei 
																			vincitori: 
																			così 
																			si 
																			comportano 
																			gli 
																			Arî 
																			dell'India 
																			verso 
																			i 
																			popoli 
																			dravidici, 
																			e 
																			gli 
																			Scandinavi 
																			verso 
																			i 
																			Lapponi; 
																			nello 
																			stesso 
																			modo 
																			è 
																			considerata 
																			la 
																			religione 
																			del 
																			nemico 
																			o 
																			dello 
																			straniero: 
																			i 
																			Romani 
																			consideravano 
																			esperti 
																			in 
																			stregoneria 
																			gli 
																			Etruschi, 
																			i 
																			Marsi, 
																			i 
																			Sabini, 
																			i 
																			Peligni».
																			 
																			Questa 
																			citazione 
																			suggerisce 
																			che 
																			effettivamente, 
																			nell’evo 
																			antico 
																			esistettero 
																			pratiche 
																			definibili 
																			come 
																			stregoneria, 
																			tuttavia, 
																			trattandosi 
																			di 
																			culture 
																			diverse 
																			(nel 
																			tempo 
																			e 
																			nello 
																			spazio) 
																			e di 
																			pratiche 
																			assai 
																			eterogenee 
																			e 
																			non 
																			assimilabili 
																			ai 
																			rituali 
																			Wicca, 
																			si 
																			può 
																			affermare 
																			che 
																			tali 
																			informazioni 
																			non 
																			siano 
																			assolutamente 
																			sufficienti 
																			per 
																			sostenere 
																			la 
																			tesi 
																			delle 
																			origini 
																			pre-cristiane 
																			della 
																			succitata.
 
																			
																			
																			
																			
																			
																			
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																			p.5.
																			De 
																			Notariis 
																			M., 
																			(a 
																			cura 
																			di), 
																			op 
																			cit., 
																			p. 
																			17.
																			De 
																			Notariis 
																			M., 
																			(a 
																			cura 
																			di), 
																			op 
																			cit., 
																			p. 
																			19.
																			De 
																			Notariis 
																			M., 
																			(a 
																			cura 
																			di), 
																			op 
																			cit., 
																			p. 
																			22.
																			De 
																			Notariis 
																			M., 
																			(a 
																			cura 
																			di), 
																			op 
																			cit., 
																			p. 
																			23.
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																			Dizionario 
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