[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

169 / GENNAIO 2022 (CC)


contemporanea

LA RIFORMA AGRARIA ZARISTA

LE INIZIATIVE DI PËTR ARKAD’EVIČ STOLYPIN

di Enrico Targa

 

Pëtr Arkad’evič Stolypin (anche traslitterato come Pyotr Arkadevich Stolypin; in russo: Пётр Аркадьевич Столыпин (Dresda, 14 aprile 1862 – Kiev, 18 settembre 1911) fu un politico russo che ricoprì la carica di Ministro degli Interni e Primo Ministro dell’Impero Russo dal giugno 1906 al 18 settembre 1911, durante il regno dello zar Nicola II.

 

Convinto conservatore, animato da sentimenti nazionalistici, fu un rigido esecutore e restauratore del potere zarista, pur non essendo mai stato completamente gradito da Nicola II, dopo gli eventi della Prima Rivoluzione russa del 1905 nata a seguito della sconfitta russa nella guerra russo-giapponese. Egli agì tanto sul fronte della repressione del dissenso, quanto su quello istituzionale, ponendo le basi, attraverso l’attuazione di una riforma elettorale che rimase comunque molto censitaria, per un solido consenso parlamentare al regime. Morì assassinato per mano del rivoluzionario Dmitrij Bogrov (nato Mordechai Gershkovich Bogrov figlio di mercanti ebrei di Kiev allora parte dell’impero russo).

 

Alcuni studiosi sostengono che la riforma agraria, patrocinata da Stolypin, ebbe il merito di tentare di salvare l’impero e il potere zarista, e che, se fosse stata portata a termine, avrebbe potuto risolvere il problema delle campagne, attenuando i fermenti di agitazione popolare, emanazione del disagio della classe contadina. In realtà essa, volta a creare nell’Impero una media borghesia agraria, acuì le distanze tra proprietari benestanti (la classe dei kulaki, in seguito eliminatada Stalin nell’ambito della collettivizzazione delle campagne) e piccoli contadini, la cui condizione non migliorò e che rimase in larga misura legata a un sistema di lavoro complessivamente molto simile a quello dell’abolita servitù della gleba.

 

Stolypin nacque a Dresda nel Regno di Sassonia, il 14 aprile 1862, e fu battezzato il 24 maggio nella Chiesa ortodossa russa in quella città. Suo padre, Arkady Dmitrievich Stolypin (1821-1899), fu all’epoca un inviato russo:la famiglia dei Stolypin era prominente nell’aristocrazia russa in quanto suoi antenati avevano servito gli zar fin dal XVI secolo, e come ricompensa per il loro servizio accumularono enormi proprietà in diverse province.

 

Suo padre Arkady Dmitrievich Stolypin (1821-1899), fu un generale dell’artiglieria russa, governatore della Rumelia orientale e comandante della guardia del Cremlino si sposò due volte:la seconda moglie, Natalia Mikhailovna Stolypina (nata Gorchakova; 1827-1889), fu la figlia del principe Mikhail Dmitrievich Gorchakov, il comandante generale della fanteria russa durante la guerra di Crimea e poi governatore generale di Varsavi. Pëtr crebbe nella tenuta di famiglia Serednikovo (in russo: Середниково) nel distretto di Solnechnogorsky, un tempo abitato da Michail Lermontov (figura di spicco del romanticismo, è considerato uno tra i maggiori scrittori del secolo XIX) e vicino al governatorato di Mosca.

 

Dal 1869, Stolypin trascorse i suoi anni d’infanzia nel maniero di Kalnaberžė (ora distretto di Kėdainiai in Lituania), costruito da suo padre, un luogo che rimase la sua residenza preferita per il resto della vita. Nel 1876, la famiglia Stolypin si trasferì a Vilna (ora Vilnius), dove frequentò il liceo enel 1879 seguì un nuovo trasferimento a Oryol. Stolypin e suo fratello Aleksandr studiarono all’Oryol Boys College: nel 1881 Stolypin studiò agricoltura all’Università di St. Petersburg ove insegnavail grande chimico Dimitri Mendeleev (1834-1907) e nel 1884 si sposò con Olga Borisovna Neidhart la cui famiglia aveva una posizione simile a quella di Stolypin.

 

Il matrimonio iniziò in circostanze tragiche: Olga fu la fidanzata del fratello di Stolypin, Mikhail, ma si fidanzò con Stolypin dopo la morte di Mikhail in un duello. Terminò il corso di laurea scrivendo una tesi sulla coltivazione del tabacco nel sud della Russia. Dopo gli studi prestò servizio come maresciallo del governatorato di Kovno (ora Kaunas, Lituania) tra il 1889 e il 1902. Questo servizio pubblico consentì a Stolypin di verificare in prima persona quali fossero le esigenze locali e gli prmise, inoltre, di affinare le competenze amministrative. Rimase particolarmente colpito, in senso positivo, dal sistema di fattorie unifamiliari del Krai nordoccidentale, chee in seguito cercò di introdurre nella riforma fondiaria basata sulla proprietà privata in tutto l’Impero russo.

 

Il servizio di Stolypin a Kovno fu considerato un successo dal governo russo tanto chefu promosso sette volte arrivando al rango di consigliere di Stato nel 1901. Questo periodo fu roseo anche per ciò che riguarda la sua vita privata: nacquero quattro delle sue cinque figlie; la figlia Maria ricordò nei suoi diari: «questo fu il periodo più tranquillo [della] sua vita».

 

Nel maggio 1902 Stolypin fu nominato governatore a Grodno (la persona più giovane mai nominata in questa posizione) e nel febbraio 1903 fu trasferito a Saratov ove soppresse  scioperanti e moti contadini (gennaio 1905)guadagnandosila reputazione di essere stato l’unico governatore in grado di mantenere un controllo sulla provincia durante la Rivoluzione del 1905.

 

Le radici dei disordini risiedevano in massima parte nella Riforma dell’emancipazione della servitù della gleba del 1861, che aveva dato in blocco la terra all’obščina (terre coltivate in comune dai contadini), anziché individualmente ai servi appena liberati. Persino dopo l’emancipazione dei servi della gleba e l’abolizione di questo tipo di schiavitù, avvenuta nel 1861, il contadino nel suo lavoro giornaliero normalmente aveva poca indipendenza dalle decisioni assunte dall’obščina, tramite il suo organo direttivo, l’assemblea plenaria della comunità (mir).

 

Le determinazioni di questa riguardavano infatti il controllo e la redistribuzione della terra comune e delle foreste (qualora fossero sotto la sua giurisdizione), l’arruolamento delle reclute per il servizio militare statale (ogni comunità infatti era obbligata a fornire all’esercito un determinato numero di uomini) e l’erogazione di punizioni per i crimini minori.

 

L’obščina era anche obbligata in solido al pagamento delle tasse dei singoli membri. Questo tipo di responsabilità condivisa era nota con il nome di krugovaja poruka, anche se l’esatto significato di questa espressione cambiò nel corso del tempo. Vicino alle proprietà comuni stavano le proprietà individuali nobiliari che i contadini, anche quando furono affrancati dalla servitù, erano obbligati a lavorare gratuitamente (tale istituto viene menzionato anche dallo scrittore russo Lev Tolstoj nel suo romanzo Resurrezione).

 

I filosofi russi del XIX secolo considerarono l’obščina come un fattore unico nel panorama europeo, tale da distinguere la Russia dalle altre nazioni civilizzate. I populisti videro in questo istituto pre-capitalistico il germe di una futura società socialista mentre gli slavofili la esaltarono quale simbolo dell’unità spirituale e della cooperazione tra le classi della società russa. I successi riportati da Stoyplin come governatore provinciale lo portarono ad essere nominato ministro dell’interno sotto il govern di Ivan Goremykin nell’aprile 1906.

 

La prima fase del suo Ministero fu dedicata alla costruzione di un nuovo binario della Transiberiana lungo il fiume Amur all’interno dei confini russi. Trascorsi due mesi, Dmitrij Fëdorovič Trepov suggerì a Goremykin di dimettersi e di promuovere un gabinetto con solo Kadet, che a suo parere sarebbe presto entrato in un conflitto violento con lo zar Nicola II e sarebbe fallito e si oppose a Stolypin che, prendendo le distanze dalle politiche antisemite e reazionarie di Trepov,promosse un gabinetto di coalizione.

 

Georgy Lvov e Alexander Guchkov cercarono di convincere lo zar ad accettare i liberali nel nuovo governo: quando Goremykin, descritto dal suo predecessore Sergej Jul’evič Vitte (1849-1915) come un burocrate, si dimise il 21 luglio 1906, Nicola II nominò Stolypin primo ministro mantenendo lacarica di ministro dell’interno. Al fine di facilitare l’azione governativa sciolse la Duma nonostante l’opposizione dei radicali: 120 kadet (Partito Democratico Costituzionale di ispirazione liberale), 80 trudovik (laburisti) e i deputati socialdemocratici andarono a Vyborg (allora parte del Granducato autonomo di Finlandia e quindi oltre la portata della polizia russa) e risposero con il Manifesto di Vyborg (o “Appello di Vyborg”), scritto dal liberale Pavel Milyukov (1859-1943).

 

Stolypin permise ai firmatari di tornare alla capitale senza incorrere in sanzioni penali, ma Il 25 agosto 1906, tre terroristi dell’Unione dei Socialisti Rivoluzionari Massimalisti, indossando uniformi militari, organizzarono un attentato durante un ricevimento pubblico che Stolypin tenne sull’isola di Aptekarsky e ne uscì leggermente ferito da schegge volanti ma i morti furono 28: la figlia di 15 anni fu gravemente ferita mentre suo figlio di 3 anni fu leggermente ferito (a seguito di questi eventi Stolypin decise di trasferirsi nel Palazzo d’Inverno). Piccola curiosità: nell’ottobre 1906, su richiesta dello za, il mistico Grigorij Rasputin (1869-1916) fece visita al bambino ferito. 

 

Il 9 novembre, con un decreto imperiale, sono stati messi in atto cambiamenti di vasta portata nella legge sulla proprietà fondiaria che hanno attaccato in un colpo solo il sistema immobiliare comune e familiare (familiare). Stolypin nel giugno 1907 sciolse la Seconda Duma (in carica tra il 20 febbraio e il 3 giugno 1907) poco prima però accusò i socialisti di preparare rivolte armate e pretese di escludere 55 deputati social-democratici dal voto (togliendo a 16 di questi l’immunità parlamentare): la Duma ovviamente rifiutò questo ultimatum provocando la rappresaglia dello Zar, che con un decreto d’autorità decise di sciogliere nuovamente il Parlamento.

 

Il 16 giugno 1907, usando il potere della decretazione d’urgenza, il sovrano scelse di riformare il sistema di voto dando più peso alle preferenze delle classi più abbienti (in particolare dei proprietari terrieri), garantendosi in questo modo una Duma più favorevole. Più precisamente, il voto di un proprietario terriero contava grosso modo quanto i voti di quattro membri dell’alta borghesia, di 65 rappresentanti della classe media, di 260 contadini e di 540 operai.

 

Nel complesso, a 200.000 membri della nobiltà terriera venne garantito il 50% dei seggi della DumaCiò influenzò le elezioni alla Terza Dumache fu l’unica a non essere stata sciolta dallo Zar e restò in carica per tutto il mandato quinquennale (1907–1912): ciò avvenne perché la maggior parte dei deputati fu ottobrista (l’Unione del 17 ottobre fu un partito di ideologia conservatrice e riformista moderata) in quanto eletta in maggioranza da nobili, proprietari terrieri, industriali e uomini d’affari (questa maggioranza favorì enormemente la cooperazione con il governo); durante il suo mandato la Duma presentò e approvò 200 proposte di legge e votò 2.500 disegni di legge. In questa fase Stoiplyn potè finalmente realizzare la sua tanto attesa riforma agraria: trovandosi di fronte a una situazione economica dei contadini molto difficile.

 

La popolazione agricola delle 50 province della Russia europea , che negli anni ‘60 dell’Ottocento contava circa 50 milioni di persone, aumentò nel 1900 a 86 milioni, per cui le proprietà terriere dei contadini, che negli anni ‘60 ammontavano in media a 4,8 desjatina (unità di superficie russa, nota a partire dalla fine del XV secolo. Dal 1753 il suo valore fu fissato in 2.400 saženi quadrati, pari a circa 1,0925 ettari.

 

Tra il XVIII e l’inizio del XX secolo ne venivano tuttavia utilizzate anche diverse varianti di differente valore. L’uso della desjatina fu ridotto dopo la Rivoluzione d’Ottobre per effetto del passaggio al sistema metrico decimale, e del tutto soppresso a partire dal 1° settembre 1927. In russo: десятина) pro capite della popolazione maschile, scese entro la fine del secolo a una dimensione media di 2,8 desjatina.

 

Allo stesso tempo, la produttività del lavoro dei contadini nell’impero russo era estremamente bassa: la ragione della bassa produttività del lavoro contadino era da imputare all’arretratezza del sistema agricolo. Innanzitutto tale sistema si basava una suddivisione antiquata dei lotti suddivisi in tre campi e striati, nei quali un terzo dei seminativi a maggese (consiste nella messa a riposo di un appezzamento di terreno per restituirgli fertilità), e il contadino coltivava stretti lembi di terra posti a distanza l’uno dall’altro. Inoltre, il terreno non era di proprietà dell’agricoltore il quale non esercitava alcun diritto di proprietà la quale era detenuta dalla comunità che ne ripatriva l’uso (su 138 milioni di desjatina di lottizzazione, circa 115 milioni erano comunali). Migliore era la situazionedelle terre delle regioni occidentali di proprietà e in possesso diretto ai contadini: non è casuale il fatto che il rendimentoin queste province fosse più alto e non si registrarono gravi carestie durante i cattivi raccolti. Questa situazione fu ben nota a Stolypin, che trascorse più di 10 anni nelle province occidentali.

 

L’inizio della riforma fu il decreto del 9 novembre 1906 “Sull’aggiunta di alcune disposizioni dell’attuale legge concernenti la proprietà fondiaria e l’uso del suolo contadino”. Il decreto diede inizio a una vasta gamma di misure per distruggere il possesso collettivo della terra delle società ruralimirando a creare una classe di contadini-proprietari terrieri a tutti gli effetti. Il decreto affermava che “ogni capofamiglia che possiede un terreno in base al diritto comunale può in qualsiasi momento chiedere che la parte del suddetto terreno sia rafforzata come sua proprietà personale”.

 

La riforma si sviluppò in più direzioni: migliorare la qualità dei diritti di proprietà terriera dei contadini, che consisteva, prima di tutto, nel sostituire la proprietà fondiaria collettiva e limitata delle comunità rurali con la proprietà privata a tutti gli effetti dei singoli capifamiglia contadini. Le attività in questa direzione erano di natura amministrativa e giuridica; eliminazione delle restrizioni legali civili obsolete che ostacolavano l’effettiva attività economica dei contadini; migliorare l’efficienza dell’agricoltura contadina; le misure del governo consistevano nell’incoraggiare l’assegnazione di appezzamenti di terra ai contadini-proprietari “in un unico luogo” (cascina), che richiedeva allo stato di svolgere un grande volume di lavoro di gestione del territorio complesso e costoso per aprire le terre comunali; incoraggiamento all’acquisto di terreni privati ​​(principalmente proprietari terrieri) da parte dei contadini attraverso la Peasant Land Bank (in russo Крестьянский поземельный банк, fondata da Nikolai Bunge) introducendo un prestito agevolato.

 

Stolypin ritenne necessario che l’intero Stato assumesse obblighi per migliorare la vita dei contadini, e non li lasciasse sulle spalle di una piccola classe di proprietari terrieri;incoraggiare l’aumento del capitale circolante delle fattorie contadine attraverso prestiti in tutte le forme (prestiti bancari garantiti da terreni, prestiti ai soci di cooperative e società di persone); ampliamento delle agevolazioni dirette per le attività cosiddette di “aiuto agronomico” (consulenza agronomica, attività educative, manutenzione di allevamenti sperimentali ed esemplari, commercio di moderne attrezzature e fertilizzanti); sostegno alle cooperative e alle associazioni contadine.

 

I risultati della riforma sono i seguenti; i componenti di oltre 6 milioni di nuclei familiari sui 13,5 milioni esistenti allora presentarono una domanda per richiedere l’acquisto dei terreni in proprietà esclusiva di circa 1,5 milioni di desjatina (10,6% del totale). Tali cambiamenti significativi nella vita contadina furono resi possibili  grazie alla Peasant Land Bank, che emise prestiti per un importo pari a 1 miliardo e 40 milioni di rubli.

 

Dei 3 milioni di contadini che si trasferirono nella terra assegnata loro dal governo in proprietà privata in Siberia, solo il 18% tornò, di conseguenza, l’82% rimase nei nuovi posti di conseguenza i  proprietari terrieri, ante riforma, persero la loro antica importanza economica; nel 1916 i contadini seminavano (in proprio e in affitto) l’89,3% della terra e possedevano il 94% degli animali da allevamento.

 

Una valutazione complessiva delle riforme agrarie promosse da Stolypin è complicata dal fatto che non furono pienamente attuate a causa della tragica morte di Stolypin,dalla prima guerra mondiale, delle rivoluzioni di febbraio e ottobre e infine della guerra civile fu combattuta tra bolscevichi, detti “rossi”, e vari gruppi controrivoluzionari, detti “bianchi”, appoggiati da una coalizione di paesi quali Regno Unito, Stati Uniti d’America e Francia).

 

Lo stesso Stolypin presumeva che tutte le riforme da lui concepite sarebbero state attuate in modo globale (e non solo in termini di riforma agraria) e avrebbero dato il massimo effetto a lungo termine (secondo Stolypin, ci sarebbero voluti “vent’anni di pace”.

 

 

Riferimenti bibliografici:

 

F. Randazzo, Dio salvi lo zar. Petr Arkad’evic Stolypin nella Russia zarista, Loffredo, Napoli 2012.

E. Malynski, La guerra occulta, Edizioni Arktos, Torino 1979.

B. Tarquini, Petr Arkadevic Stolypin, Controcorrente, Napoli 2006.

N. Riasanovsky, Storia della Russia, RCS Quotidiani SPA, Milano 2004.

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[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]