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										contemporanea 
										
										
										L’ETÁ 
										DELL’ACQUARIO 
										
										
										VERSO UNA Nuova era o 
										VERSO LA fine 
										del mondo? 
										
										
										
										di Giovanna D’Arbitrio 
										
										
										
										  
										
										
										
										When the moon is in the seventh house 
										
										
										
										And Jupiter aligns with Mars 
										
										
										
										Then peace will guide the planet 
										
										
										
										And love will steer the stars… 
										
										
										
										This is the age of Aquarius… 
										
										
										
										  
										
										
										La celebre 
										canzone del musical Hair 
										(1969), interpretata dai 5th Dimension, 
										ebbe uno strepitoso successo e in realtà 
										rappresentò in quegli anni la speranza 
										in una Nuova Era, come evidenziano i 
										suoi versi: “Quando 
										la Luna entrerà nella Settima Casa/ e 
										Giove si allineerà con Marte/ allora 
										sarà la pace a guidare i pianeti e sarà 
										l’amore a guidare le stelle/ Sta 
										sorgendo l’era dell’Acquario./ Ci 
										saranno in abbondanza armonia e 
										comprensione tolleranza e verità, non 
										più ipocrisia e scherno./ I nostri sogni 
										e i nostri ideali diventeranno reali./ 
										Una rivelazione mistica, limpida come il 
										cristallo/ e una vera liberazione della 
										mente./ Mentre i nostri cuori battono 
										per tutta la notte balliamo fino al 
										sorgere del giorno/ per essere i 
										portatori dell’acqua/ la nostra luce 
										indicherà la via./ Noi siamo l’energia 
										interna dell’era dell’Acquario./ Una 
										pura illuminazione / sorgerà 
										fiammeggiante tra le costellazioni 
										viaggiando lungo le nostre rotte tra le 
										stelle/ guidata da forze cosmiche./ Oh, 
										abbi cura di noi, Acquario/ Fai entrare 
										la luce del sole splendente”. 
										 
										
										
										  
										
										
										Era il periodo in cui imperversava la 
										New Age, un vasto movimento 
										culturale, sorto in America sulla West 
										Coast tra gli anni Sessanta e Settanta, 
										che si estese man mano a tutto il mondo 
										coinvolgendo non solo i giovani, ma 
										anche numerosi illustri personaggi, 
										molti dei quali docenti in prestigiose 
										università, noti nel campo della musica, 
										dell’arte, della religione, della 
										storia, della filosofia, della 
										psicologia e delle scienze, la fisica 
										quantistica in particolare.  
										
										
										  
										
										
										Tra utopie e speranze, eccessi e 
										sperimentazioni di ogni genere, 
										molteplicità di tendenze e 
										atteggiamenti, devastante 
										commercializzazione del fenomeno, si può 
										tuttavia rintracciare un principio 
										unificatore in un’essenziale convinzione 
										a tutti i veri new agers: il possibile 
										rinnovamento della Coscienza dell’Uomo, 
										cioè il Risveglio delle sue più alte 
										potenzialità spirituali e il 
										consequenziale rifiuto e abbandono di 
										tutti i comportamenti egoistici, 
										distruttivi e negativi che causano 
										dolore sul nostro pianeta.  
										
										
										  
										
										
										L’universo viene considerato come un 
										immenso “Insieme” in cui l’intima 
										connessione tra microcosmo e macrocosmo 
										è regolato da leggi cosmiche. La Terra, 
										quindi, non essendo avulsa da questo 
										contesto in cui tutto cambia, è 
										sottoposta anch’essa a leggi e cicli 
										universali ed è destinata prima o poi a 
										evolversi in maniera positiva nella 
										cosiddetta Età dell’Acquario, l’inizio 
										di una Nuova Era.  
										
										
										  
										
										
										Il 
										professor Arturo De Luca nel suo 
										libro La New Age definisce il 
										movimento come 
										“un 
										confronto a vasto raggio su una grande 
										esperienza: il rinnovamento della 
										Coscienza umana, la riconquista del 
										rapporto primordiale che legava l’uomo 
										alla natura, la riscoperta del mistero 
										che unisce l’essere umano all’universo, 
										nella percezione che l’umanità è una”. 
										
										
										  
										
										
										Sotto la spinta delle nuove idee, 
										interessanti risultati furono conseguiti 
										in vari campi, in particolare nella 
										cosiddetta “psicologia transpersonale”, 
										termine usato per la prima volta da 
										Roberto Assagioli il quale, parlando 
										di “psicosintesi” nei suoi libri, 
										affermò che “l’uomo non è soltanto 
										un’unità bio-psichica, ma un insieme 
										collegato nella sua essenza a  una 
										dimensione spirituale. L’individuo è 
										cittadino di due mondi: vive con i piedi 
										per terra e la testa alta verso il 
										cielo”.  
										
										
										  
										
										
										Recuperando quindi aspetti trascendenti 
										mai valutati prima, la Psicosintesi mira 
										all’autorealizzazione di un Sé autonomo, 
										responsabile, consapevole, capace di 
										gestire un armonioso equilibrio tra 
										corpo, mente, anima.  
										
										
										  
										
										
										Dagli anni Settanta in poi il campo di 
										tali studi fu sviluppato dalle opere di 
										autori come Stanislav Grof, Ken 
										Wilber, Michael Walshburn, Frances 
										Vaughan, Roger Walsh, Stanley Krippner, 
										Charles Tart, l’italiano Pier 
										Luigi Lattuada e altri che, partendo 
										dal filone gestaltico-umanista e 
										junghiano, estesero il loro interesse 
										alla sofrologia, sociologia, 
										antropologia, parapsicologia, tradizioni 
										mistiche e filosofiche del pensiero 
										orientale, sperimentando ipnosi, yoga, 
										zen, meditazione, contatto con la Natura 
										e quant’altro.  
										
										
										  
										
										
										
										Michael Murphy, 
										ad esempio, studiò le opere di Sri 
										Aurobindo, filosofo e mistico 
										indiano, mentre Charles Tart fu 
										influenzato dal pensiero di Georges 
										Ivanovitch Gurdjieff, filosofo, 
										scrittore e ricercatore spirituale, 
										fondatore di diverse scuole in Europa, e 
										altri ancora furono affascinati 
										dall’antroposofia di Rudolf 
										Steiner e dalle sue idee su 
										pedagogia, medicina, agricoltura, arte. 
										Fu l’influsso di personaggi di grande 
										spessore che rivoluzionò molti rami 
										dello scibile umano, scuotendo tanti 
										sistemi dogmatici mai messi in 
										discussione. 
										
										
										  
										
										
										Numerose ricerche archeologiche furono 
										condotte con nuovi criteri e l’ausilio 
										di avanzate tecnologie e così audaci 
										studiosi, storici e ricercatori della 
										verità, osservando i luoghi emersi dagli 
										scavi, elaborarono teorie diverse sulla 
										storia della Terra e dei suoi abitanti. 
										Fornendo reperti e testimonianze sulla 
										cosiddetta “precessione degli equinozi” 
										che agisce sull’asse terrestre e regola 
										cicli e trasformazioni, dimostrarono le 
										interazioni tra Terra e Universo. I 
										libri di Robert Bauval e 
										Adrian Geoffrey Gilbert, Graham Hancock, 
										Robert Temple offrono 
										approfondimenti e documentazioni su 
										tutto ciò.  
										
										
										  
										
										
										E infine proprio dalla scienza, per 
										tradizione vista in opposizione al mondo 
										spirituale, sembrò arrivare una valida 
										conferma della visione unitaria, 
										“olistica”, tra spirito e materia, tra 
										Dio e il Creato. La fisica quantistica 
										ci svelò una “materia diversa” in 
										continuo cambiamento, non più quindi 
										meccanica e statica secondo il modello 
										newtoniano, già in parte scosso dalla 
										teoria della relatività di Einstein. 
										Le scoperte sui campi elettromagnetici 
										di Faraday e Maxwell, Thomson e
										Davisson, mostrarono più vasti 
										orizzonti. Quando il cosiddetto 
										esperimento a “doppia fenditura” 
										rivelò che la luce si comporta sia come 
										particella che come onda, l’intero 
										Universo apparve come un’enorme rete di 
										sistemi energetici interconnessi. 
										l’Invisibile diventò visibile. 
										 
										
										
										  
										
										
										Soprattutto Dennis Gabor, Premio 
										Nobel nel 1971, ci entusiasmò con la 
										magica bellezza dell’ologramma in cui 
										ogni parte è una perfetta 
										rappresentazione dell’Intero, 
										evidenziando in tal modo la grande 
										armonia universale della Creazione, in 
										cui il microcosmo riflette il macrocosmo 
										e viceversa. “Tutto è Uno” scrisse 
										Michael Talbot, rilevando i 
										paralleli tra fisica quantistica e le 
										antiche credenze mistiche. E non 
										possiamo certo dimenticare un altro 
										prestigioso sostenitore della scienza 
										olistica, il grande Ervin Laszlo, 
										presidente del Club di Budapest e più 
										volte candidato al Premio Nobel. 
										
										
										  
										
										
										Concludendo, dunque, la New Age non fu 
										solo un insieme di maghi, fattucchiere, 
										drogati, hippies, amanti di amuleti, 
										superstizioni e quant’altro, ma un 
										fenomeno complesso da studiare “con 
										discernimento”, separando gli aspetti 
										positivi da quelli negativi.  
										
										
										  
										
										
										Cosa è rimasto oggi delle speranze di 
										allora, mentre ci travolgono pandemia da 
										Covid 19, crisi economica, disastri 
										climatici e sanguinose guerre? Ci sarà 
										la fine del mondo oppure superati questi 
										drammi ci sarà finalmente una rinascita 
										dell’Umanità?  
										
										
										  
										
										
										Ci vengono in mente i famosi versi di 
										Dante Alighieri “Fatti non foste a 
										viver come bruti, ma per seguir virtude 
										e conoscenza” e ci sembra giusto, 
										pertanto, continuare a lottare e sperare 
										in un rinnovamento della Coscienza 
										dell’Uomo.   |