[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

N° 152 / AGOSTO 2020 (CLXXXIII)


contemporanea

L’ETÁ DELL’ACQUARIO

VERSO UNA Nuova era o VERSO LA fine del mondo?

di Giovanna D’Arbitrio

 

When the moon is in the seventh house

And Jupiter aligns with Mars

Then peace will guide the planet

And love will steer the stars…

This is the age of Aquarius…

 

La celebre canzone del musical Hair (1969), interpretata dai 5th Dimension, ebbe uno strepitoso successo e in realtà rappresentò in quegli anni la speranza in una Nuova Era, come evidenziano i suoi versi: “Quando la Luna entrerà nella Settima Casa/ e Giove si allineerà con Marte/ allora sarà la pace a guidare i pianeti e sarà l’amore a guidare le stelle/ Sta sorgendo l’era dell’Acquario./ Ci saranno in abbondanza armonia e comprensione tolleranza e verità, non più ipocrisia e scherno./ I nostri sogni e i nostri ideali diventeranno reali./ Una rivelazione mistica, limpida come il cristallo/ e una vera liberazione della mente./ Mentre i nostri cuori battono per tutta la notte balliamo fino al sorgere del giorno/ per essere i portatori dell’acqua/ la nostra luce indicherà la via./ Noi siamo l’energia interna dell’era dell’Acquario./ Una pura illuminazione / sorgerà fiammeggiante tra le costellazioni viaggiando lungo le nostre rotte tra le stelle/ guidata da forze cosmiche./ Oh, abbi cura di noi, Acquario/ Fai entrare la luce del sole splendente”.

 

Era il periodo in cui imperversava la New Age, un vasto movimento culturale, sorto in America sulla West Coast tra gli anni Sessanta e Settanta, che si estese man mano a tutto il mondo coinvolgendo non solo i giovani, ma anche numerosi illustri personaggi, molti dei quali docenti in prestigiose università, noti nel campo della musica, dell’arte, della religione, della storia, della filosofia, della psicologia e delle scienze, la fisica quantistica in particolare.

 

Tra utopie e speranze, eccessi e sperimentazioni di ogni genere, molteplicità di tendenze e atteggiamenti, devastante commercializzazione del fenomeno, si può tuttavia rintracciare un principio unificatore in un’essenziale convinzione a tutti i veri new agers: il possibile rinnovamento della Coscienza dell’Uomo, cioè il Risveglio delle sue più alte potenzialità spirituali e il consequenziale rifiuto e abbandono di tutti i comportamenti egoistici, distruttivi e negativi che causano dolore sul nostro pianeta.

 

L’universo viene considerato come un immenso “Insieme” in cui l’intima connessione tra microcosmo e macrocosmo è regolato da leggi cosmiche. La Terra, quindi, non essendo avulsa da questo contesto in cui tutto cambia, è sottoposta anch’essa a leggi e cicli universali ed è destinata prima o poi a evolversi in maniera positiva nella cosiddetta Età dell’Acquario, l’inizio di una Nuova Era.

 

Il professor Arturo De Luca nel suo libro La New Age definisce il movimento come “un confronto a vasto raggio su una grande esperienza: il rinnovamento della Coscienza umana, la riconquista del rapporto primordiale che legava l’uomo alla natura, la riscoperta del mistero che unisce l’essere umano all’universo, nella percezione che l’umanità è una”.

 

Sotto la spinta delle nuove idee, interessanti risultati furono conseguiti in vari campi, in particolare nella cosiddetta “psicologia transpersonale”, termine usato per la prima volta da Roberto Assagioli il quale, parlando di “psicosintesi” nei suoi libri, affermò che “l’uomo non è soltanto un’unità bio-psichica, ma un insieme collegato nella sua essenza a  una dimensione spirituale. L’individuo è cittadino di due mondi: vive con i piedi per terra e la testa alta verso il cielo”.

 

Recuperando quindi aspetti trascendenti mai valutati prima, la Psicosintesi mira all’autorealizzazione di un Sé autonomo, responsabile, consapevole, capace di gestire un armonioso equilibrio tra corpo, mente, anima.

 

Dagli anni Settanta in poi il campo di tali studi fu sviluppato dalle opere di autori come Stanislav Grof, Ken Wilber, Michael Walshburn, Frances Vaughan, Roger Walsh, Stanley Krippner, Charles Tart, l’italiano Pier Luigi Lattuada e altri che, partendo dal filone gestaltico-umanista e junghiano, estesero il loro interesse alla sofrologia, sociologia, antropologia, parapsicologia, tradizioni mistiche e filosofiche del pensiero orientale, sperimentando ipnosi, yoga, zen, meditazione, contatto con la Natura e quant’altro.

 

Michael Murphy, ad esempio, studiò le opere di Sri Aurobindo, filosofo e mistico indiano, mentre Charles Tart fu influenzato dal pensiero di Georges Ivanovitch Gurdjieff, filosofo, scrittore e ricercatore spirituale, fondatore di diverse scuole in Europa, e altri ancora furono affascinati dall’antroposofia di Rudolf Steiner e dalle sue idee su pedagogia, medicina, agricoltura, arte. Fu l’influsso di personaggi di grande spessore che rivoluzionò molti rami dello scibile umano, scuotendo tanti sistemi dogmatici mai messi in discussione.

 

Numerose ricerche archeologiche furono condotte con nuovi criteri e l’ausilio di avanzate tecnologie e così audaci studiosi, storici e ricercatori della verità, osservando i luoghi emersi dagli scavi, elaborarono teorie diverse sulla storia della Terra e dei suoi abitanti. Fornendo reperti e testimonianze sulla cosiddetta “precessione degli equinozi” che agisce sull’asse terrestre e regola cicli e trasformazioni, dimostrarono le interazioni tra Terra e Universo. I libri di Robert Bauval e Adrian Geoffrey Gilbert, Graham Hancock, Robert Temple offrono approfondimenti e documentazioni su tutto ciò.

 

E infine proprio dalla scienza, per tradizione vista in opposizione al mondo spirituale, sembrò arrivare una valida conferma della visione unitaria, “olistica”, tra spirito e materia, tra Dio e il Creato. La fisica quantistica ci svelò una “materia diversa” in continuo cambiamento, non più quindi meccanica e statica secondo il modello newtoniano, già in parte scosso dalla teoria della relatività di Einstein. Le scoperte sui campi elettromagnetici di Faraday e Maxwell, Thomson e Davisson, mostrarono più vasti orizzonti. Quando il cosiddetto esperimento a “doppia fenditura” rivelò che la luce si comporta sia come particella che come onda, l’intero Universo apparve come un’enorme rete di sistemi energetici interconnessi. l’Invisibile diventò visibile.

 

Soprattutto Dennis Gabor, Premio Nobel nel 1971, ci entusiasmò con la magica bellezza dell’ologramma in cui ogni parte è una perfetta rappresentazione dell’Intero, evidenziando in tal modo la grande armonia universale della Creazione, in cui il microcosmo riflette il macrocosmo e viceversa. “Tutto è Uno” scrisse Michael Talbot, rilevando i paralleli tra fisica quantistica e le antiche credenze mistiche. E non possiamo certo dimenticare un altro prestigioso sostenitore della scienza olistica, il grande Ervin Laszlo, presidente del Club di Budapest e più volte candidato al Premio Nobel.

 

Concludendo, dunque, la New Age non fu solo un insieme di maghi, fattucchiere, drogati, hippies, amanti di amuleti, superstizioni e quant’altro, ma un fenomeno complesso da studiare “con discernimento”, separando gli aspetti positivi da quelli negativi.

 

Cosa è rimasto oggi delle speranze di allora, mentre ci travolgono pandemia da Covid 19, crisi economica, disastri climatici e sanguinose guerre? Ci sarà la fine del mondo oppure superati questi drammi ci sarà finalmente una rinascita dell’Umanità?

 

Ci vengono in mente i famosi versi di Dante Alighieri “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtude e conoscenza” e ci sembra giusto, pertanto, continuare a lottare e sperare in un rinnovamento della Coscienza dell’Uomo. 

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[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]