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N. 14 - Luglio 2006

THE SWISS SPAGHETTI HARVEST

Quando la BBC fece crescere la pasta sugli alberi

di Andrea Laruffa

 

Il primo Aprile del 1957, la televisione inglese della B.B.C. in un suo programma d’informazione dal nome Panorama,  manda in onda uno speciale che parla di una straordinaria “raccolta di spaghetti” nel sud della Svizzera, attribuendo  il successo di tale raccolto ad un inverno particolarmente favorevole dal punto di vista climatico.

 

Il pubblico inglese è tutto intento ad ascoltare l’anchorman Richard Dimbledy che, dall’alto della sua professionalità, discute i particolari di un così abbondante raccolto, mentre  sullo schermo scorrono le immagini  di una famiglia di contadini svizzeri che raccoglie grappoli di spaghetti dagli alberi e li ripone in grandi cesti.

 

Dalle parole dello stesso Dimbledy: “The spaghetti harvest here in Switzerland is not, of course,carried out on anything like the tremendous scale of the italian industry. Many of you, I’m sure, will have seen pictures of the vast spaghetti plantations in the Po valley. For the Swiss, however, it tends  to be more of a family affair” (“La raccolta di spaghetti qui in Svizzera non è ovviamente portata avanti nello stesso modo della grande scala di produzione dell’industria italiana. Molti di voi, sono sicuro, avranno visto le foto delle vaste piantagioni di spaghetti nella Valle del Po. Per gli svizzeri, tuttavia, tende ad essere più un’azienda di tipo familiare”).

 

In assoluta serietà, il presentatore passa poi a spiegare i motivi grazie ai quali si è avuto un così abbondante raccolto quest’anno: “Another reason why this may be a bumper year lies in the virtual disappearance of the spaghetti weevil, the tiny creature whose depradations have caused much concern in the past. (“Un’altra ragione per cui quest’anno è stato così fruttuoso risiede nella scomparsa virtuale del parassita dello spaghetto, ovvero quella minuscola creatura i cui danni hanno creato molti problemi nel passato”).

 

Dimbledy successivamente anticipa alcune della domande che il pubblico avrebbe potuto porgli. Per esempio, alla legittima domanda del perché, se gli spaghetti crescono sugli alberi, hanno tutti la stessa lunghezza?, l’anchorman prontamente risponde che: “this is the result of many years of patient endeavor by past breeders who succeeded in producing the perfect spaghetti” (“questo è il risultato di molti anni di pazienti tentativi di antiche generazioni che hanno con successo prodotto gli spaghetti perfetti”).

 

Il servizio si conclude con un consiglio per tutti i telespettatori: “For those who love this dish, there’ s nothing like real, home-grown spaghetti”. (“Per tutti coloro che amano questo piatto, non c’è nulla di meglio che i veri spaghetti fatti in casa”).

 

Ovviamente, vista anche la data, si trattava di un “pesce d’aprile”, di un semplice scherzo dello staff del programma della B.B.C. nei confronti del proprio pubblico.

 

Ma, una volta terminata la trasmissione, la redazione della stazione televisiva iniziò ad essere tempestata di chiamate da parte di alcuni telespettatori “confusi” che chiedevano se veramente gli spaghetti crescevano sugli alberi, e, se vero, come fare a coltivarli per proprio conto. La B.B.C. ironicamente fornì la sua risposta: “Mettete un ramoscello di spaghetti in un scatola di salsa di pomodoro e sperate che cresca”.

 

Questa storia ha dell’incredibile ma è realmente successa. Se c’è una scusante per gli inglesi che credettero a questa clamorosa bufala, può solo risiedere nel fatto che all’epoca gli spaghetti non erano molto conosciuti nel Regno Unito e perciò venivano considerati un piatto “esotico” di cui non si conosceva l’origine.

 

Persino il direttore generale della B.B.C., Sir Ian  Jacob, per sua stessa ammissione, dopo aver assistito allo show andò a controllare da dove provenivano realmente gli spaghetti.

 

Lo scherzo era andato ben aldilà delle aspettative dei suoi autori, sorpresi quanto noi nello scoprire che così tanta gente vi era cascata. Tuttavia, il prestigio della trasmissione Panorama, nonché del suo conduttore, e la fiducia riposta nel medium, hanno contribuito notevolmente ad accrescere la credibilità di una beffa così assurda.

 

Per la cronaca: l’idea dello scherzo venne in mente al cameraman del programma, che sostenne di aver tratto l’ispirazione da un episodio del suo periodo scolastico, quando una delle sue insegnanti un giorno lo rimproverò di essere “talmente stupido da credere che gli spaghetti crescano sugli alberi”!. Probabilmente non sospettava minimamente che anche migliaia di inglesi qualche anno più tardi sarebbero stati “talmente stupidi” da credere ad una bufala del genere.

 



 

 

 

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