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N. 100 - Aprile 2016 (CXXXI)

Samuel Richardson
tipografo e autore di best-seller europei

di Vincenzo La Salandra

 

Il Settecento è il secolo delle diffusione su larga scala della stampa, il secolo in cui la produzione e la circolazione libraria internazionale raggiunsero proporzioni considerevoli. Samuel Richardson autore inglese tra i più letti e noti contribuì alla diffusione europea del romanzo specialmente con i suoi tre capolavori pubblicati nello spazio di quattordici anni, tra il 1740 e il 1754: Pamela, del 1740-41, Clarissa, nel 1747-48 e Sir Charles Grandison, 1753-4.

 

 

Figlio di un falegname del contato di Derby, nacque nel 1689 e dopo aver lasciato la scuola si impiegò come apprendista stampatore a Londra. Nel 1721 riusciva a stabilirsi con una sua stamperia e casa editrice, intraprendendo l’arte autonoma del tipografo. Lo stesso anno aveva sposato Martha Wilde. La sua attività ebbe grande successo economico ma dovette soffrire una tragica vita familiare perdendo sei figli, in tempi in cui la mortalità infantile era altissima. Nel 1732 si sposò con Elizabeth Leake ed ebbero quattro figlie. Nel 1738 acquistò una proprietà alle porte di Londra chiamata Northend che divenne sede di famose feste letterarie.

 

Il suo primo romanzo venne pubblicato nel 1740: Pamela, ebbe un immenso successo in Inghilterra e in tutta Europa, con traduzioni in Francese, Spagnolo e Italiano, stessa sorte per gli altri romanzi. Richardson scomparve nel 1761 e fu sommo nel sentimentale, nel patetico e nell’arte di muovere gli affetti e i sentimenti d’immedesimazione dei lettori: fu chiamato lo Shakespeare della prosa.

 

Il genere del romanzo epistolare ha in questo capolavoro del Settecento britannico una fonte assoluta e di primaria importanza. I romanzi di Richardson, che hanno goduto di larga fortuna nel Settecento e nella prima parte dell’Ottocento, sono poco letti ai giorni nostri ma restano, nello studio della letteratura e della lingua inglese, un capitolo della commedia umana inglese recitato in una lingua flessibile, ancora fresca e modernissima nel suo andamento ritmico, una fonte delle successive fiction letterarie.

 

Ispirò anche il Goldoni che scrisse una sua Pamela facendole esprimere le sue effusioni preromantiche anche in italiano a Venezia e in Italia. L’influenza del Richardson, oltre che in Italia, fu sentita anche in Francia e Diderot, dopo la lettura dei suoi romanzi rimase così profondamente commosso e talmente distratto dalle sue occupazioni letterarie da dare l’impressione ai suoi amici e congiunti di essere ammalato: quando gli chiesero notizie sulla sua salute rispose esclamando: “Oh! Amici miei, Pamela, Clarissa e Grandison, sono pure le gran belle cose!”.



 

 

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