[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

N° 206 / FEBBRAIO 2025 (CCXXXVII)


attualità

Il salmone e la sua simbologia
Credenze, miti e significatI

di Giulia Cesarini Argiroffo

 

“Salmone” è il nome comune di vari Pesci Osteitti Attinopterigi Salmoniformi Salmonidi. Ne esistono numerose specie, ognuna con le proprie peculiarità.  Alcuni esemplari vivono solo in acqua dolce mentre la maggior parte sono “anadrome”marine che tornano nel loro luogo di origine in acqua dolce per riprodursi e alla fine del ciclo di vita anche a morire. Di solito in acque impetuose con veloci correnti, presso le sorgenti, spesso con fondo ghiaioso, le femmine depongono le uova e sopra di esse il maschio pone il suo sperma, fecondandole. Per proteggerle dai possibili predatori i genitori scavano sul fondale delle buche che ricoprono e poi abbandonano. Quindi i cuccioli nascono in acqua dolce, gli avannotti (ovvero i piccoli, che hanno finito lo stato larvale) della maggior parte degli esemplari va poi verso il mare o l’Oceano. In seguito ritornano nuotando contro corrente e superando numerosi ostacoli – la più eroica è sicuramente quella di dover saltare le cascate senza schiantarsi sulle rocce e senza farsi catturare dagli orsi e dagli altri predatori – per tornare nel loro luogo di nascita per riprodursi e a un certo punto,alla fine del ciclo vitale, anche a morire. L’istinto di tornare al luogo di origine è aiutato anche da una memoria olfattiva molto sviluppata. In generale i salmoni si nutrono di altri animaletti acquatici. In natura le loro scaglie hanno differenti colori a seconda della specie mentre la loro pelle è di un colore rosa aranciato.
 
Fin dall’Antichità l’Uomo pesca e si ciba di salmoni. Dal XIX secolo molte specie di questi pesci si allevano. La Gran Bretagna fu il primo Paese a compiere l’acquicoltura del salmone in acqua dolce per aumentarne il quantitativo per la pesca. L’allevamento di questi pesci in gabbia galleggiante, a scopo commerciale, iniziò solo negli anni Sessanta del Novecento in Norvegia e visto il successo,in seguito lo imitarono molti altri Paesi. Per alcune specie che si destinano al consumo alimentare,già da diverso tempo ormai, si creano degli incroci per migliorarne le prestazioni. In epoca moderna e industriale recente spesso il colore delle carni in vendita non è naturale ma si fa in modo da conferirglielo artificialmente, per questioni di marketing. Dopo varie sperimentazioni il salmone atlantico (Salmo salar), il più diffuso commercialmente, dal 2016 in Canada lo si vende geneticamente modificato per il consumo umano. Questo è stato il primo Paese al mondo a commerciare un animale OGM ottenuto in laboratorio come alimento,in vendita per esempio nei supermercati.
 
Per i Celti il salmone era il più importante simbolo di conoscenza, di saggezza e d’ispirazione nella tradizione druidica e celtica. Egli lottava contro la corrente del fiume per raggiungere la sorgente. Infatti la sua meta non la raggiungerebbe mai se non avesse una grande forza di volontà perché l’acqua lo trascinerebbe via con sé.
 
Per i Celti il guerriero era l’anima e la forza del popolo e rappresentava un aspetto importante del sacro, infatti la loro religione si basava soprattutto su valori bellici e sul significato quasi mistico della lotta. Quindi il salmone rappresentava la volontà del guerriero e dell’individuo in genere che con forza interiore superava gli ostacoli per realizzare i propri obiettivi e affermare sé stesso nel mondo. Questo inteso anche a livello spirituale. Nello specifico, con quest’ultima accezione, simboleggiava chi cercava la conoscenza e non si arrendeva dinanzi alle illusioni e alle difficoltà che lo trascinerebbero indietro, in una condizione di oscurità e di ignoranza. Infatti solo con l’impegno si giungeva alla verità e a uno stato di consapevolezza.
 
Una storia irlandese raccontava che il Salmone della Conoscenza divenne saggio mangiando nove nocciole che caddero nel Pozzo della Saggezza. Mentre un’altra leggenda irlandese, non troppo dissimile dalla precedente,narrava che c’erano cinque salmoniche si nutrivano dei frutti dei Nove Noccioli della Saggezza che circondavano il Pozzo di Colna. Gli esseri umani che si cibavano delle loro carni assorbivano la loro medesima saggezza. Infatti nella tradizione irlandese spesso i salmoni erano epifanie degli spiriti guardiani di pozzi, laghi e corsi d’acqua.
Nella mitologia gallese il salmone di Llyn Llyw era la creatura più anziana al mondo.
 
Per gli Antichi Germani del Nord Europa il salmone condivideva in generale la simbologia del pesce. Quest’ultimo si considerava il dominatore del regno delle acque e di conseguenza del mondo infero ed era anche simbolo di saggezza e di fecondità. Entrambe queste qualità si acquisivano dopo un contatto fruttuoso con l’Aldilà. In particolare il salmone, che risaliva i corsi d’acqua fino alla sorgente, si considerava possessore del segreto delle origini della vita e per questo era cibo prelibato per gli dei.
Nella mitologia norrena, sotto le sembianze di salmone, si celava il malvagio dio-demone Loki il quale apparteneva a una triade divina che si muoveva fin dalle origini del tempo.
 
In generale per i nativi nordamericani il salmone era un animale particolare, poiché si riproduceva in acqua dolce e si sviluppava in acqua salata: senza dubbio questo stile di vita e la sua natura carnivora ne influenzarono la simbologia.
 
Alcune leggende delle tribù del Nord America narravano che i salmoni vivessero in un villaggio misterioso situato in fondo al mare, la cui organizzazione era come quella degli agglomerati umani, con le sue regole e le sue leggi.
Inoltre si diceva che quando un salmone era stato mangiato il suo spirito continuava a vagare tra gli uomini, prendendo di tanto in tanto forma antropomorfa. Ciò poteva succedere però solo se chi ne mangiava le carni poi buttava le lische e gli occhi dell’animale nel fiume. Si trattava di una credenza la cui origine è da ricercare nella tradizione sciamanica, secondo la quale gli esseri morti si potevano riportare in vita agendo su alcune loro parti anatomiche.
 
In alcuni casi il salmone divenne un animale totem al quale si riconoscevano poteri straordinari e magici, come la capacità di trasformarsi in uomo. Infatti presso alcuni gruppi di indigeni nordamericani questo pesce si considerava una sorta di antenato. Ciò determinò la convinzione che vi fosse una specie di parentela tra gli esseri umani e questo singolare pesce. Anche altre popolazioni del mondo lo ritenevano una creatura sui generis. Per gli indigeni americani del Pacifico nord-occidentale era un animale sacro e un potente simbolo di vita.
 
In breve per i nativi nordamericani il salmone rappresentava la tenacia di propositi. Infatti con forza e costanza questo pesce cercava, senza farsi scoraggiare da ostacoli apparentemente insormontabili, il luogo della sua nascita per riprodursi nuotando contro corrente a fine di conservare la specie. Così, attraverso la ricerca del suo luogo di origine, entrava in contatto con la rinascita e la linea ereditaria.
Di conseguenza tuttora indossare il suo amuleto proteggerebbe dal pericolo di essere trascinati da qualcosa o qualcuno. Invece il suo talismano faciliterebbe il ritorno alle proprie origini, ai propri antenati per ricavare nuova forza. Inoltre aiuterebbe a considerare i propri compiti come naturali e ad affrontarli con consapevolezza e amore per il dovere. Infine il suo talismano favorirebbe il nuoto (inteso come percorso di vita), anche contro corrente, quando l’obiettivo lo richiede.
 
Nel Medioevo europeo si riteneva il salmone il signore dei fiumi. Si pensava avesse un corpo magnifico, disseminato di stelle e di falci di luna rosse su un fondo dorato. Sulla sua testa si scorgeva una corona: era un re. Percorreva lunghe distanze per perlustrare i fiumi e assicurarsi che gli altri pesci, che erano suoi vassalli, non corressero pericoli. Inoltre invitava loro a diffidare del luccio e dell’anguilla, suoi nemici.
Quando il salmone sentiva che stava per morire mangiava “una certa erba a forma di liana” per immagazzinare forza e coraggio, poi risaliva il fiume che l’aveva visto venire al mondo, attraversava guadi e chiuse per andare a morire dove era nato. Il tutto era una “grande meraviglia”. Così dovevano fare anche gli esseri umani: morire dove si nasceva, cioè nel grembo del Creatore.
 
Il salmone è uno dei rari animali il cui nome ha dato luogo a un aggettivo che definisce un colore, almeno nella maggior parte delle lingue occidentali. Il ‘color salmone’ oggi indica un rosa tenero, un po’ aranciato. L’uso del vocabolo come nome di una tinta forse comparve intorno al XIX secolo. Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento tale termine cromatico designava più una sfumatura di rosso che di rosa. Ciò era dovuto anche al fatto che la carne dei salmoni di un tempo non avevano la stessa colorazione di quelli attuali d’allevamento, che sono più pallidi e smorti. Ad attestare il successo del termine ‘color salmone’ è la rapida creazione dell’aggettivo “salmonato” per definire la sfumatura di un certo numero di cromie (come “giallo salmonato”, “grigio salmonato” o “beige salmonato”). Questo aggettivo aggiunge una precisazione relativa alla colorazione e una connotazione valorizzante. Di solito nella gamma dei toni salmone o salmonati lo si considera positivamente,addirittura “chic”. Per esempio un tessuto color salmone, normalmente, non lo si ritiene volgare. Questo almeno finora, perché ormai questo vocabolo deve tenere testa ad altri termini che apportano una precisazione ulteriormente valorizzante.
 
In generale, attualmente,il salmone in virtù delle mille difficoltà che compie per riprodursi simboleggia resilienza, coraggio, sacrificio e amore genitoriale. Inoltre lo si considera un animale determinato, creativo, esperto e saggio.
 
Se si sogna di pescare un salmone ciò rappresenta un segno di fortuna professionale. Invece se si sogna di mangiarlo si annuncia un ottimo miglioramento di vita.
 
Lo Spirito Guida Salmone lo si considera portatore di saggezza emozionale e può aiutare a migliorare la vita emozionale di un individuo. Una persona può metaforicamente trovarsi in viaggio per tutta la vita come il salmone.
 
Lo Spirito Guida Salmone ricorda di onorare le proprie origini emozionali e di intraprendere il viaggio della vita con la consapevolezza dei propri sentimenti e di come questi si manifestano nelle proprie azioni, nei propri desideri e nelle proprie relazioni. Le circostanze intorno ad ogni individuo sono mutevoli come l’acqua ma si può tracciare il proprio percorso verso il proprio io più vero. Quella è la sede del proprio potere creativo che ognuno possiede, bisogna solo seguirla. Dunque dallo Spirito Guida Salmone si può trarre energia, velocità e sapienza di cui egli è custode. Tutto questo quindi può aiutare una persona a sbloccare la propria mente e ad aprire la porta verso la saggezza.
 
Per connettersi meglio allo Spirito Guida Salmone si può per esempio trascorrere del tempo vicino a un qualsiasi specchio d’acqua, calmando la mente e lasciando che le proprie emozioni e qualsiasi “nodo” mentale ingarbugliato della giornata si allenti e scorra.

 

 

Riferimenti bibliografici:

 

Centini, Massimo, Simboli. Celti, Red Edizioni, Como 2000.

Centini, Massimo, Simboli. Indiani d’America, Red Edizioni, Como 2000.

Coupal, Marie, I simboli dei sogni. Analisi psicologica, psicoanalitica, esoterica e mitologica, Il Punto d’Incontro Editore,Vicenza2000.

Isnardi, Gianna Chiesa, I miti nordici, Longanesi Editore, Milano 1991.

Nelson, Felicitas H., Simboli di potere. Amuleti e talismani di tutto il mondo, Il Punto d’Incontro Editore, Vicenza 2013.

Ommanney, Francis H., e redattori di LIFE, I Pesci, Mondadori Editore, Milano 1964.

Pastoureau, Michel, Bestiari del Medioevo, Einaudi Editore, Milano 2012.

Pastoureau, Michael, I colori del nostro tempo, Ponte delle Grazie Editore, Milano 2010.

Ruiz, José, Animali sciamanici di potere, Il Punto d’Incontro Editore, Vicenza 2022.

Rao, Milena, Animali magici di potere. Viaggio attraverso i bestiari magico-religiosi delle culture antiche, Psiche 2 Editore, Torino 2014.

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[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]