N° 206
/ FEBBRAIO 2025 (CCXXXVII)
attualità
Il salmone e la sua simbologia
Credenze, miti e significatI
di Giulia
Cesarini Argiroffo
“Salmone” è il nome comune di vari
Pesci Osteitti Attinopterigi
Salmoniformi Salmonidi. Ne esistono
numerose specie, ognuna con le
proprie peculiarità.
Alcuni
esemplari vivono solo in acqua dolce
mentre la maggior parte sono
“anadrome”marine che tornano nel
loro luogo di origine in acqua dolce
per riprodursi e alla fine del ciclo
di vita anche a morire. Di solito in
acque impetuose con veloci correnti,
presso le sorgenti, spesso con fondo
ghiaioso, le femmine depongono le
uova e sopra di esse il maschio pone
il suo sperma, fecondandole. Per
proteggerle dai possibili predatori
i genitori scavano sul fondale delle
buche che ricoprono e poi
abbandonano. Quindi i cuccioli
nascono in acqua dolce, gli
avannotti (ovvero i piccoli, che
hanno finito lo stato larvale) della
maggior parte degli esemplari va poi
verso il mare o l’Oceano. In seguito
ritornano nuotando contro corrente e
superando numerosi ostacoli – la più
eroica è sicuramente quella di dover
saltare le cascate senza schiantarsi
sulle rocce e senza farsi catturare
dagli orsi e dagli altri predatori –
per tornare nel loro luogo di
nascita per riprodursi e a un certo
punto,alla fine del ciclo vitale,
anche a morire. L’istinto di tornare
al luogo di origine è aiutato anche
da una memoria olfattiva molto
sviluppata. In generale i salmoni si
nutrono di altri animaletti
acquatici. In natura le loro scaglie
hanno differenti colori a seconda
della specie mentre la loro pelle è
di un colore rosa
aranciato.
Fin dall’Antichità l’Uomo pesca e si
ciba di salmoni. Dal XIX secolo
molte specie di questi pesci si
allevano. La Gran Bretagna fu il
primo Paese a compiere
l’acquicoltura del salmone in acqua
dolce per aumentarne il quantitativo
per la pesca. L’allevamento di
questi pesci in gabbia galleggiante,
a scopo commerciale, iniziò solo
negli anni Sessanta del Novecento in
Norvegia e visto il successo,in
seguito lo imitarono molti altri
Paesi. Per alcune specie che si
destinano al consumo alimentare,già
da diverso tempo ormai, si creano
degli incroci per migliorarne le
prestazioni. In epoca moderna e
industriale recente spesso il colore
delle carni in vendita non è
naturale ma si fa in modo da
conferirglielo artificialmente, per
questioni di marketing. Dopo varie
sperimentazioni il salmone atlantico
(Salmo salar), il più diffuso
commercialmente, dal 2016 in Canada
lo si vende geneticamente modificato
per il consumo umano. Questo è stato
il primo Paese al mondo a
commerciare un animale OGM ottenuto
in laboratorio come alimento,in
vendita per esempio nei
supermercati.
Per i Celti il salmone era il più
importante simbolo di conoscenza, di
saggezza e d’ispirazione nella
tradizione druidica e celtica. Egli
lottava contro la corrente del fiume
per raggiungere la sorgente. Infatti
la sua meta non la raggiungerebbe
mai se non avesse una grande forza
di volontà perché l’acqua lo
trascinerebbe via con sé.
Per i Celti il guerriero era l’anima
e la forza del popolo e
rappresentava un aspetto importante
del sacro, infatti la loro religione
si basava soprattutto su valori
bellici e sul significato quasi
mistico della lotta. Quindi il
salmone rappresentava la volontà del
guerriero e dell’individuo in genere
che con forza interiore superava gli
ostacoli per realizzare i propri
obiettivi e affermare sé stesso nel
mondo. Questo inteso anche a livello
spirituale. Nello specifico, con
quest’ultima accezione,
simboleggiava chi cercava la
conoscenza e non si arrendeva
dinanzi alle illusioni e alle
difficoltà che lo trascinerebbero
indietro, in una condizione di
oscurità e di ignoranza. Infatti
solo con l’impegno si giungeva alla
verità e a uno stato di
consapevolezza.
Una storia irlandese raccontava che
il Salmone della Conoscenza divenne
saggio mangiando nove nocciole che
caddero nel Pozzo della Saggezza.
Mentre un’altra leggenda irlandese,
non troppo dissimile dalla
precedente,narrava che c’erano
cinque salmoniche si nutrivano dei
frutti dei Nove Noccioli della
Saggezza che circondavano il Pozzo
di Colna. Gli esseri umani che si
cibavano delle loro carni
assorbivano la loro medesima
saggezza. Infatti nella tradizione
irlandese spesso i salmoni erano
epifanie degli spiriti guardiani di
pozzi, laghi e corsi d’acqua.
Nella mitologia gallese il salmone
di Llyn Llyw era la creatura più
anziana al mondo.
Per gli Antichi Germani del Nord
Europa il salmone condivideva in
generale la simbologia del pesce.
Quest’ultimo si considerava il
dominatore del regno delle acque e
di conseguenza del mondo infero ed
era anche simbolo di saggezza e di
fecondità. Entrambe queste qualità
si acquisivano dopo un contatto
fruttuoso con l’Aldilà. In
particolare il salmone, che risaliva
i corsi d’acqua fino alla sorgente,
si considerava possessore del
segreto delle origini della vita e
per questo era cibo prelibato per
gli dei.
Nella mitologia norrena, sotto le
sembianze di salmone, si celava il
malvagio dio-demone Loki il quale
apparteneva a una triade divina che
si muoveva fin dalle origini del
tempo.
In generale per i nativi
nordamericani il salmone era un
animale particolare, poiché si
riproduceva in acqua dolce e si
sviluppava in acqua salata: senza
dubbio questo stile di vita e la sua
natura carnivora ne influenzarono la
simbologia.
Alcune leggende delle tribù del Nord
America narravano che i salmoni
vivessero in un villaggio misterioso
situato in fondo al mare, la cui
organizzazione era come quella degli
agglomerati umani, con le sue regole
e le sue leggi.
Inoltre si diceva che quando un
salmone era stato mangiato il suo
spirito continuava a vagare tra gli
uomini, prendendo di tanto in tanto
forma antropomorfa. Ciò poteva
succedere però solo se chi ne
mangiava le carni poi buttava le
lische e gli occhi dell’animale nel
fiume. Si trattava di una credenza
la cui origine è da ricercare nella
tradizione sciamanica, secondo la
quale gli esseri morti si potevano
riportare in vita agendo su alcune
loro parti anatomiche.
In alcuni casi il salmone divenne un
animale totem al quale si
riconoscevano poteri straordinari e
magici, come la capacità di
trasformarsi in uomo. Infatti presso
alcuni gruppi di indigeni
nordamericani questo pesce si
considerava una sorta di antenato.
Ciò determinò la convinzione che vi
fosse una specie di parentela tra
gli esseri umani e questo singolare
pesce. Anche altre popolazioni del
mondo lo ritenevano una creatura sui
generis. Per gli indigeni americani
del Pacifico nord-occidentale era un
animale sacro e un potente simbolo
di vita.
In breve per i nativi nordamericani
il salmone rappresentava la tenacia
di propositi. Infatti con forza e
costanza questo pesce cercava, senza
farsi scoraggiare da ostacoli
apparentemente insormontabili, il
luogo della sua nascita per
riprodursi nuotando contro corrente
a fine di conservare la specie.
Così, attraverso la ricerca del suo
luogo di origine, entrava in
contatto con la rinascita e la linea
ereditaria.
Di conseguenza tuttora indossare il
suo amuleto proteggerebbe dal
pericolo di essere trascinati da
qualcosa o qualcuno. Invece il suo
talismano faciliterebbe il ritorno
alle proprie origini, ai propri
antenati per ricavare nuova forza.
Inoltre aiuterebbe a considerare i
propri compiti come naturali e ad
affrontarli con consapevolezza e
amore per il dovere. Infine il suo
talismano favorirebbe il nuoto
(inteso come percorso di vita),
anche contro corrente, quando
l’obiettivo lo richiede.
Nel Medioevo europeo si riteneva il
salmone il signore dei fiumi. Si
pensava avesse un corpo magnifico,
disseminato di stelle e di falci di
luna rosse su un fondo dorato. Sulla
sua testa si scorgeva una corona:
era un re. Percorreva lunghe
distanze per perlustrare i fiumi e
assicurarsi che gli altri pesci, che
erano suoi vassalli, non corressero
pericoli. Inoltre invitava loro a
diffidare del luccio e
dell’anguilla, suoi nemici.
Quando il salmone sentiva che stava
per morire mangiava “una certa erba
a forma di liana” per immagazzinare
forza e coraggio, poi risaliva il
fiume che l’aveva visto venire al
mondo, attraversava guadi e chiuse
per andare a morire dove era nato.
Il tutto era una “grande
meraviglia”. Così dovevano fare
anche gli esseri umani: morire dove
si nasceva, cioè nel grembo del
Creatore.
Il salmone è uno dei rari animali il
cui nome ha dato luogo a un
aggettivo che definisce un colore,
almeno nella maggior parte delle
lingue occidentali. Il ‘color
salmone’ oggi indica un rosa tenero,
un po’ aranciato. L’uso del vocabolo
come nome di una tinta forse
comparve intorno al XIX secolo. Tra
la fine dell’Ottocento e l’inizio
del Novecento tale termine cromatico
designava più una sfumatura di rosso
che di rosa. Ciò era dovuto anche al
fatto che la carne dei salmoni di un
tempo non avevano la stessa
colorazione di quelli attuali
d’allevamento, che sono più pallidi
e smorti. Ad attestare il successo
del termine ‘color salmone’ è la
rapida creazione dell’aggettivo
“salmonato” per definire la
sfumatura di un certo numero di
cromie (come “giallo salmonato”,
“grigio salmonato” o “beige
salmonato”). Questo aggettivo
aggiunge una precisazione relativa
alla colorazione e una connotazione
valorizzante. Di solito nella gamma
dei toni salmone o salmonati lo si
considera positivamente,addirittura
“chic”. Per esempio un tessuto color
salmone, normalmente, non lo si
ritiene volgare. Questo almeno
finora, perché ormai questo vocabolo
deve tenere testa ad altri termini
che apportano una precisazione
ulteriormente valorizzante.
In generale, attualmente,il salmone
in virtù delle mille difficoltà che
compie per riprodursi simboleggia
resilienza, coraggio, sacrificio e
amore genitoriale. Inoltre lo si
considera un animale determinato,
creativo, esperto e saggio.
Se si sogna di pescare un salmone
ciò rappresenta un segno di fortuna
professionale. Invece se si sogna di
mangiarlo si annuncia un ottimo
miglioramento di vita.
Lo Spirito Guida Salmone lo si
considera portatore di saggezza
emozionale e può aiutare a
migliorare la vita emozionale di un
individuo. Una persona può
metaforicamente trovarsi in viaggio
per tutta la vita come il salmone.
Lo Spirito Guida Salmone ricorda di
onorare le proprie origini
emozionali e di intraprendere il
viaggio della vita con la
consapevolezza dei propri sentimenti
e di come questi si manifestano
nelle proprie azioni, nei propri
desideri e nelle proprie relazioni.
Le circostanze intorno ad ogni
individuo sono mutevoli come l’acqua
ma si può tracciare il proprio
percorso verso il proprio io più
vero. Quella è la sede del proprio
potere creativo che ognuno possiede,
bisogna solo seguirla. Dunque dallo
Spirito Guida Salmone si può trarre
energia, velocità e sapienza di cui
egli è custode. Tutto questo quindi
può aiutare una persona a sbloccare
la propria mente e ad aprire la
porta verso la saggezza.
Per connettersi meglio allo Spirito
Guida Salmone si può per esempio
trascorrere del tempo vicino a un
qualsiasi specchio d’acqua, calmando
la mente e lasciando che le proprie
emozioni e qualsiasi “nodo” mentale
ingarbugliato della giornata si
allenti e scorra.
Riferimenti bibliografici:
Centini, Massimo, Simboli. Celti,
Red Edizioni, Como 2000.
Centini, Massimo, Simboli.
Indiani d’America, Red Edizioni,
Como 2000.
Coupal,
Marie, I simboli dei sogni.
Analisi psicologica, psicoanalitica,
esoterica e mitologica, Il Punto
d’Incontro Editore,Vicenza2000.
Isnardi,
Gianna Chiesa, I miti nordici,
Longanesi Editore, Milano 1991.
Nelson, Felicitas H., Simboli di
potere. Amuleti e talismani di tutto
il mondo, Il Punto d’Incontro
Editore, Vicenza 2013.
Ommanney, Francis H., e redattori di
LIFE, I Pesci, Mondadori
Editore, Milano 1964.
Pastoureau, Michel, Bestiari del
Medioevo, Einaudi Editore,
Milano 2012.
Pastoureau, Michael, I colori del
nostro tempo, Ponte delle Grazie
Editore, Milano 2010.
Ruiz, José, Animali sciamanici di
potere, Il Punto d’Incontro
Editore, Vicenza 2022.
Rao, Milena, Animali magici di
potere. Viaggio attraverso i
bestiari magico-religiosi delle
culture antiche, Psiche 2
Editore, Torino 2014.
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