N. 147 - Marzo 2020 
                          
                          (CLXXVIII)
																			
																			
																			
																			LE 
																			REPUBBLICHE 
																			MARINARE
																			
																			
																			
																			Astuti 
																			commercianti 
																			e 
																			abili 
																			combattenti
																			di 
																			Francesco 
																			Giannetti
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Nei 
																			primi 
																			secoli 
																			dell’età 
																			medievale, 
																			l’Occidente, 
																			in 
																			pieno 
																			declino 
																			demografico, 
																			comprime 
																			il 
																			volume 
																			della 
																			produzione 
																			e 
																			degli 
																			scambi; 
																			alcune 
																			città 
																			italiane 
																			riescono 
																			però 
																			a 
																			inserirsi 
																			in 
																			modo 
																			vantaggioso 
																			negli 
																			spazi 
																			commerciali 
																			dell’Impero 
																			bizantino 
																			e 
																			nel 
																			mondo 
																			arabo. 
																			Si 
																			tratta 
																			di 
																			città 
																			costiere 
																			che 
																			normalmente 
																			dipendono 
																			da 
																			Bisanzio, 
																			con 
																			cui 
																			sono 
																			quindi 
																			generalmente 
																			in 
																			buoni 
																			rapporti, 
																			ma 
																			che 
																			possono 
																			profittare 
																			dell’autonomia 
																			di 
																			fatto 
																			della 
																			quale 
																			godono. 
																			In 
																			questa 
																			posizione 
																			favorevole 
																			si 
																			trovano 
																			soprattutto 
																			antichi 
																			o 
																			più 
																			recenti 
																			centri 
																			del 
																			Lazio 
																			meridionale, 
																			della 
																			Campania, 
																			della 
																			Puglia 
																			e 
																			della 
																			Calabria: 
																			Napoli, 
																			Gaeta, 
																			Amalfi, 
																			Salerno, 
																			Otranto, 
																			Bari, 
																			Taranto 
																			e 
																			Reggio.
																			 
																			
																			
																			Il 
																			ruolo 
																			iniziale 
																			dei 
																			mercanti 
																			meridionali, 
																			fino 
																			all’inizio 
																			del 
																			IX 
																			secolo 
																			è 
																			soprattutto 
																			quello 
																			di 
																			mediare 
																			tra 
																			i 
																			produttori 
																			dell’entroterra 
																			longobardo 
																			e i 
																			mercanti 
																			bizantini, 
																			attivi 
																			lungo 
																			le 
																			coste; 
																			già 
																			nella 
																			seconda 
																			metà 
																			del 
																			secolo 
																			però, 
																			gli 
																			italiani 
																			cominciano 
																			ad 
																			assumere 
																			in 
																			proprio 
																			l’iniziativa 
																			commerciale 
																			con 
																			Costantinopoli 
																			e 
																			diventano 
																			il 
																			perno 
																			degli 
																			scambi 
																			fra 
																			aree 
																			longobarde, 
																			bizantine 
																			e 
																			musulmane.
																			
																			
																			
																			
																			 
																			
																			
																			È 
																			questo 
																			il 
																			caso 
																			particolare 
																			di 
																			Amalfi, 
																			la 
																			più 
																			dinamica 
																			fra 
																			le 
																			città 
																			costiere 
																			meridionali: 
																			nel 
																			X 
																			secolo 
																			è il 
																			porto 
																			più 
																			vivace 
																			d’Italia, 
																			dispone 
																			di 
																			una 
																			base 
																			a 
																			Costantinopoli 
																			ed è 
																			attiva 
																			in 
																			Sicilia, 
																			nella 
																			penisola 
																			iberica, 
																			nel 
																			Maghreb, 
																			in 
																			Siria 
																			e al 
																			Cairo. 
																			Il 
																			suo 
																			ruolo 
																			di 
																			intermediazione 
																			commerciale 
																			si 
																			esplica 
																			mediante 
																			l’esportazione 
																			dei 
																			prodotti 
																			dell’agricoltura 
																			campana 
																			sui 
																			mercati 
																			orientali 
																			e 
																			islamici, 
																			dove 
																			avviene 
																			a 
																			compravendita 
																			di 
																			schiavi, 
																			stoffe, 
																			oggetti 
																			preziosi, 
																			legno 
																			e 
																			ferro.
																			 
																			
																			
																			Anche 
																			Gaeta 
																			e 
																			Bari 
																			giungono, 
																			fra 
																			X e 
																			XI 
																			secolo, 
																			a 
																			conquistare 
																			un 
																			proprio 
																			spazio 
																			in 
																			Oriente: 
																			la 
																			prima, 
																			già 
																			in 
																			concorrenza 
																			con 
																			Amalfi, 
																			soprattutto 
																			in 
																			Egitto 
																			e in 
																			Libano, 
																			la 
																			seconda 
																			a 
																			Costantinopoli 
																			e 
																			Antiochia. 
																			Attraverso 
																			i 
																			mercanti 
																			di 
																			Bari 
																			e 
																			Gaeta, 
																			olio, 
																			vino 
																			e 
																			frumento 
																			prendono 
																			la 
																			via 
																			dell’Oriente; 
																			cotone 
																			e 
																			pepe 
																			quella 
																			contraria.
																			
																			
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Già 
																			nella 
																			seconda 
																			metà 
																			dell’XI 
																			secolo 
																			le 
																			città 
																			meridionali 
																			perdono 
																			di 
																			centralità, 
																			scontando 
																			soprattutto 
																			la 
																			distanza 
																			dai 
																			porti 
																			di 
																			un’Europa 
																			continentale 
																			in 
																			piena 
																			ripresa, 
																			la 
																			perdita 
																			di 
																			autonomia 
																			a 
																			seguito 
																			della 
																			conquista 
																			normanna 
																			e la 
																			scarsa 
																			attenzione 
																			al 
																			commercio 
																			delle 
																			loro 
																			classi 
																			dirigenti, 
																			ancora 
																			in 
																			larga 
																			misura 
																			legate 
																			all’aristocrazia 
																			fondiaria: 
																			un’attenzione, 
																			invece, 
																			che 
																			risulta 
																			fin 
																			da 
																			principio 
																			determinante 
																			sia 
																			per 
																			la 
																			repubblica 
																			di 
																			Venezia 
																			sia 
																			per 
																			le 
																			emergenti 
																			città 
																			costiere 
																			del 
																			Tirreno, 
																			Pisa 
																			e 
																			Genova, 
																			la 
																			cui 
																			concorrenza 
																			sarà 
																			un 
																			altro 
																			fattore 
																			decisivo 
																			per 
																			il 
																			declino 
																			del 
																			XII 
																			secolo.
																			 
																			
																			
																			La 
																			città 
																			marinara 
																			destinata 
																			a 
																			più 
																			lunga 
																			fortuna 
																			è 
																			Venezia 
																			fondata 
																			tra 
																			V e 
																			Vi 
																			secolo 
																			dagli 
																			abitanti 
																			di 
																			città 
																			venete 
																			in 
																			fuga 
																			dalle 
																			guerre 
																			del 
																			primo 
																			Medioevo, 
																			poi 
																			formalmente 
																			soggetta 
																			a 
																			Bisanzio, 
																			ma 
																			retta 
																			da 
																			un 
																			doge 
																			autonomo 
																			già 
																			nella 
																			seconda 
																			metà 
																			dell’VIII 
																			secolo. 
																			La 
																			città 
																			gode 
																			di 
																			una 
																			posizione 
																			fortunata, 
																			al 
																			crocevia 
																			tra 
																			l’Impero 
																			d’Oriente 
																			e 
																			quello 
																			di 
																			Occidente, 
																			ma 
																			spinge 
																			precocemente 
																			anche 
																			altrove 
																			le 
																			proprie 
																			iniziative 
																			commerciali 
																			e 
																			militari.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			I 
																			traffici 
																			con 
																			il 
																			mondo 
																			arabo, 
																			già 
																			a 
																			partire 
																			dall’VIII 
																			secolo, 
																			permettono 
																			a 
																			Venezia 
																			di 
																			vendere 
																			il 
																			legname 
																			delle 
																			foreste 
																			tedesche, 
																			ricevendo 
																			in 
																			pagamento 
																			oro 
																			utile 
																			per 
																			l’acquisto 
																			di 
																			spezie, 
																			preziosi 
																			e 
																			stoffe 
																			sui 
																			mercati 
																			dell’Oriente 
																			bizantino. 
																			I 
																			prodotti 
																			vengono 
																			poi 
																			riversati 
																			in 
																			Occidente, 
																			dove 
																			è 
																			ancora 
																			presente 
																			la 
																			domanda 
																			dei 
																			beni 
																			di 
																			lusso, 
																			soprattutto 
																			nella 
																			sede 
																			pontificia, 
																			a 
																			Cremona 
																			e a 
																			Pavia, 
																			capitale 
																			longobarda 
																			e 
																			poi 
																			carolingia. 
																			L’affermazione 
																			sull’Adriatico 
																			conduce 
																			i 
																			Veneziani 
																			a 
																			sconfiggere 
																			ripetutamente 
																			i 
																			Saraceni, 
																			induce 
																			i 
																			dogi 
																			ad 
																			assumere 
																			il 
																			titolo 
																			di
																			
																			duces 
																			Venetiarum 
																			et 
																			Dalmatiarum 
																			e 
																			accentua 
																			la 
																			concorrenza 
																			con 
																			altri 
																			centri 
																			marittimi, 
																			soprattutto 
																			con 
																			Ancona 
																			e 
																			sulla 
																			sponda 
																			opposta, 
																			con 
																			Ragusa, 
																			nonché 
																			l’impegno 
																			per 
																			bloccare 
																			l’espansionismo 
																			croato 
																			e 
																			ungherese.
																			 
																			
																			
																			La 
																			fortuna 
																			di 
																			Venezia 
																			si 
																			costruisce 
																			però, 
																			soprattutto 
																			a 
																			spese 
																			dell’Impero 
																			bizantino: 
																			qui 
																			il 
																			commercio 
																			è 
																			trascurato 
																			dallo 
																			stato 
																			e 
																			dalle 
																			classi 
																			dirigenti, 
																			che 
																			lo 
																			considerano 
																			poco 
																			remunerativo 
																			e 
																			socialmente 
																			sconveniente. 
																			Questa 
																			circostanza, 
																			unità 
																			all’instabilità 
																			che 
																			Bisanzio 
																			attraversa 
																			nella 
																			seconda 
																			metà 
																			dell’XI 
																			secolo, 
																			favorisce 
																			l’inserimento 
																			dei 
																			mercanti 
																			Veneziani 
																			nel 
																			commercio 
																			marittimo 
																			in 
																			area 
																			imperiale. 
																			Nel 
																			1082, 
																			in 
																			particolare, 
																			i 
																			Veneziani 
																			ottengono 
																			un’esenzione 
																			totale 
																			dai 
																			dazi 
																			commerciali, 
																			in 
																			cambio 
																			dell’aiuto 
																			che 
																			la 
																			loro 
																			flotta 
																			porta 
																			all’Impero 
																			minacciato 
																			dai 
																			Normanni. 
																			Nella 
																			prima 
																			metà 
																			del 
																			XII 
																			secolo 
																			le 
																			esenzioni 
																			fiscali 
																			vengono 
																			estese 
																			anche 
																			ai 
																			commerci 
																			con 
																			Cipro 
																			e 
																			con 
																			Creta.
																			 
																			
																			
																			Acquisita 
																			una 
																			posizione 
																			di 
																			privilegio 
																			e 
																			compiuta 
																			anche 
																			un’evoluzione 
																			istituzionale 
																			interna, 
																			decisiva 
																			per 
																			la 
																			tutela 
																			delle 
																			politiche 
																			commerciali 
																			i 
																			Veneziani 
																			si 
																			apprestano 
																			a 
																			infiltrarsi 
																			in 
																			profondità 
																			nella 
																			vita 
																			economica 
																			dell’Impero 
																			favoriti 
																			dalla 
																			mancanza 
																			di 
																			una 
																			concorrenza 
																			temibile, 
																			dalla 
																			capacità 
																			di 
																			conquistare 
																			un 
																			ruolo 
																			quasi 
																			esclusivo 
																			anche 
																			nei 
																			commerci 
																			interni 
																			dell’Impero 
																			e 
																			della 
																			ripresa 
																			produttiva 
																			europea, 
																			che 
																			accentua 
																			l’importanza 
																			del 
																			ruolo 
																			intermediario 
																			svolto 
																			da 
																			Venezia.
																			 
																			
																			
																			Pisa, 
																			avvantaggiata 
																			da 
																			una 
																			posizione 
																			difendibile 
																			con 
																			relativa 
																			facilità, 
																			patisce 
																			solo 
																			in 
																			parte 
																			gli 
																			sconvolgimenti 
																			dell’alto 
																			Medioevo, 
																			mantiene 
																			a 
																			lungo 
																			una 
																			buona 
																			importanza 
																			commerciale 
																			e 
																			conquista 
																			presto 
																			una 
																			discreta 
																			autonomia 
																			politica; 
																			a 
																			partire 
																			dal 
																			IX-X 
																			secolo, 
																			la 
																			minaccia 
																			saracena 
																			nel 
																			Tirreno 
																			la 
																			induce 
																			a 
																			potenziare 
																			le 
																			proprie 
																			flotte, 
																			ponendo 
																			le 
																			premesse 
																			per 
																			rilanciare 
																			la 
																			propria 
																			fortuna 
																			commerciale 
																			anche 
																			nel 
																			Medioevo 
																			centrale.
																			 
																			
																			
																			Anche 
																			Genova 
																			goda 
																			di 
																			un’autonomia 
																			politica 
																			di 
																			cui 
																			sono 
																			protagonisti, 
																			fin 
																			dalla 
																			fine 
																			del 
																			X 
																			secolo, 
																			ceti 
																			in 
																			larga 
																			misura 
																			di 
																			origine 
																			mercantile, 
																			organizzati 
																			nelle 
																			“compagne”, 
																			che 
																			ne 
																			guidano 
																			la 
																			crescita 
																			in 
																			direzione 
																			di 
																			una 
																			notevole 
																			attività 
																			commerciale.
																			 
																			
																			
																			Le 
																			due 
																			città 
																			condividono 
																			una 
																			posizione 
																			favorevole 
																			per 
																			trarre 
																			vantaggio 
																			dalla 
																			ripresa 
																			degli 
																			scambi 
																			tra 
																			Europa 
																			continentale 
																			e 
																			Mediterraneo; 
																			sono 
																			ostacolate, 
																			però, 
																			dalla 
																			presenza 
																			dei 
																			pirati 
																			saraceni 
																			nel 
																			Tirreno: 
																			operano 
																			quindi 
																			in 
																			modo 
																			congiunto 
																			e 
																			con 
																			successo 
																			per 
																			combatterli, 
																			sostenute 
																			dalle 
																			aristocrazie 
																			cittadine 
																			e 
																			dalla 
																			predicazione 
																			pontificia 
																			contro 
																			gli 
																			infedeli. 
																			Tra 
																			il 
																			1015 
																			e il 
																			1016 
																			li 
																			cacciano 
																			dalla 
																			Sardegna 
																			e 
																			dalla 
																			Corsica; 
																			successivamente 
																			i 
																			Genovesi 
																			si 
																			dirigono 
																			contro 
																			le 
																			basi 
																			saracene 
																			della 
																			costa 
																			spagnola 
																			meridionale 
																			e i 
																			Pisani 
																			compiono 
																			incursioni 
																			in 
																			Sicilia 
																			e, 
																			ancora 
																			i 
																			Genovesi, 
																			in 
																			Africa.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Da 
																			al-Mahdiyya, 
																			in 
																			Tunisia, 
																			Pisani 
																			e 
																			Genovesi 
																			riportano 
																			nel 
																			1087 
																			privilegi 
																			commerciali 
																			e un 
																			ricco 
																			bottino, 
																			col 
																			quale 
																			potenziano 
																			le 
																			flotte 
																			mercantili 
																			e 
																			avviano 
																			la 
																			penetrazione 
																			commerciale 
																			anche 
																			in 
																			Oriente. 
																			Il 
																			Tirreno 
																			e 
																			l’Oriente, 
																			ma 
																			anche 
																			le 
																			coste 
																			iberiche 
																			e 
																			poi 
																			quelle 
																			della 
																			Francia 
																			meridionale, 
																			in 
																			fase 
																			di 
																			espansione 
																			commerciale, 
																			diventano 
																			in 
																			seguito 
																			i 
																			fronti 
																			lungo 
																			i 
																			quali 
																			si 
																			svilupperà 
																			fra 
																			Pisa 
																			e 
																			Genova 
																			una 
																			concorrenza 
																			aspra, 
																			da 
																			cui 
																			la 
																			prima 
																			uscirà 
																			sconfitta.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Tra 
																			XI e 
																			XII 
																			secolo 
																			sono 
																			Pisa 
																			e 
																			Genova 
																			a 
																			controllare 
																			le 
																			iniziative 
																			sul 
																			Mediterraneo 
																			occidentale. 
																			In 
																			occasione 
																			della 
																			spedizione 
																			per 
																			la 
																			riconquista 
																			delle 
																			Baleari, 
																			1113-1115, 
																			avviene 
																			il 
																			primo 
																			scontro 
																			tra 
																			di 
																			loro 
																			di 
																			quella 
																			che 
																			sarà 
																			una 
																			vera 
																			e 
																			propria 
																			lotta 
																			secolare 
																			per 
																			la 
																			supremazia 
																			sul 
																			mare. 
																			Soltanto 
																			a 
																			seguito 
																			della 
																			battaglia 
																			della 
																			Meloria, 
																			nel 
																			1284, 
																			Genova 
																			strappa 
																			a 
																			Pisa 
																			la 
																			supremazia 
																			sul 
																			Mediterraneo 
																			occidentale. 
																			La 
																			città 
																			ligure 
																			si 
																			afferma 
																			commercialmente 
																			nel 
																			sud 
																			della 
																			Francia 
																			e 
																			controlla 
																			la 
																			Corsica, 
																			mentre 
																			più 
																			complessa 
																			rimane 
																			la 
																			situazione 
																			nella 
																			Sardegna 
																			prevalentemente 
																			dominata 
																			dai 
																			Pisani.
																			
																			 
																			
																			
																			I 
																			viaggiatori 
																			che 
																			passano 
																			da 
																			Genova 
																			vengono 
																			colpiti 
																			dalle 
																			galee 
																			e 
																			dalle 
																			case 
																			torri 
																			simbolo 
																			di 
																			una 
																			città 
																			pronta 
																			a 
																			difendersi 
																			in 
																			periodo 
																			di 
																			guerra. 
																			Tra 
																			il X 
																			e 
																			XII 
																			secolo 
																			i 
																			Genovesi 
																			ottengono 
																			privilegi 
																			per 
																			commerciare 
																			in 
																			Egitto, 
																			in 
																			Siria, 
																			in 
																			vari 
																			porti 
																			della 
																			Palestina 
																			e 
																			controllano 
																			il 
																			commercio 
																			con 
																			il 
																			Mar 
																			Nero. 
																			Nei 
																			territori 
																			sottoposti 
																			ai 
																			Fatimidi 
																			la 
																			presenza 
																			dei 
																			mercanti 
																			genovesi 
																			è 
																			tuttavia 
																			concessa 
																			solo 
																			per 
																			il 
																			tempo 
																			di 
																			portare 
																			a 
																			termine 
																			le 
																			operazioni 
																			commerciali. 
																			Un’altra 
																			area 
																			privilegiata 
																			dal 
																			commercio 
																			genovese 
																			è 
																			l’Andalusia 
																			musulmana, 
																			terra 
																			di 
																			esportazione 
																			di 
																			numerose 
																			materie 
																			prime 
																			e 
																			prodotti 
																			alimentari 
																			come 
																			seta, 
																			legna, 
																			frutta, 
																			olio, 
																			rivenduti 
																			poi 
																			nei 
																			porti 
																			levantini 
																			per 
																			acquistare 
																			beni 
																			di 
																			lusso.
																			 
																			
																			
																			Per 
																			Pisa 
																			questi 
																			due 
																			secoli 
																			sono 
																			costellati 
																			da 
																			imprese 
																			gloriose, 
																			di 
																			cui 
																			la 
																			piazza 
																			monumentale 
																			del 
																			duomo 
																			conserva 
																			ancora 
																			oggi 
																			la 
																			memoria. 
																			La 
																			stessa 
																			cattedrale 
																			viene 
																			infatti 
																			iniziata 
																			a 
																			seguito 
																			del 
																			saccheggio 
																			del 
																			porto 
																			di 
																			Palermo, 
																			allora 
																			in 
																			mano 
																			agli 
																			arabi. 
																			Oltre 
																			a 
																			commerciare 
																			pacificamente 
																			a 
																			negoziare 
																			con 
																			le 
																			autorità 
																			musulmane, 
																			i 
																			Pisani 
																			e i 
																			Genovesi 
																			sono 
																			pronti 
																			a 
																			guadagnarsi 
																			dei 
																			profitti 
																			anche 
																			attraverso 
																			la 
																			guerra 
																			di 
																			corsa 
																			e la 
																			pirateria.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Le 
																			fonti 
																			arabe 
																			di 
																			questi 
																			periodo 
																			li 
																			definiscono 
																			guerrieri 
																			terribili, 
																			ma 
																			anche 
																			viaggiatori 
																			e 
																			abili 
																			commercianti 
																			capaci 
																			di 
																			vendere 
																			le 
																			stesse 
																			armi 
																			con 
																			cui 
																			li 
																			combattono. 
																			A 
																			metà 
																			del 
																			XII 
																			secolo 
																			Pisa 
																			è 
																			ricordata 
																			dalle 
																			fonti 
																			arabe 
																			come 
																			un 
																			centro 
																			cosmopolita, 
																			celebre 
																			per 
																			i 
																			mercati 
																			fiorentini, 
																			gli 
																			ampi 
																			orti 
																			e 
																			giardini, 
																			ma 
																			anche 
																			come 
																			città 
																			aggressiva 
																			e 
																			minacciosa, 
																			con 
																			una 
																			popolazione 
																			a 
																			capo 
																			di 
																			navi 
																			e 
																			cavalli 
																			in 
																			grado 
																			di 
																			compiere 
																			grandi 
																			imprese 
																			marittime. 
																			A 
																			pochi 
																			chilometri 
																			a 
																			sud 
																			del 
																			porto 
																			fluviale 
																			sorge 
																			Porto 
																			Pisano, 
																			adatto 
																			ad 
																			accogliere 
																			imbarcazioni 
																			più 
																			grandi.
																			 
																			
																			
																			Fra 
																			la 
																			fine 
																			dell’XI 
																			secolo 
																			e la 
																			fine 
																			del 
																			XIII, 
																			un 
																			Occidente 
																			in 
																			piena 
																			espansione 
																			demografica 
																			di 
																			indirizza 
																			aggressivamente 
																			verso 
																			Gerusalemme 
																			e la 
																			Terrasanta, 
																			dapprima 
																			in 
																			modo 
																			disordinato, 
																			poi 
																			in 
																			forme 
																			più 
																			organizzate, 
																			all’interno 
																			delle 
																			quali 
																			il 
																			viluppo 
																			di 
																			ispirazioni 
																			religiose 
																			e 
																			spinte 
																			economiche 
																			e 
																			politiche 
																			è 
																			sempre 
																			molto 
																			forte. 
																			La 
																			prima 
																			crociata 
																			porta 
																			alla 
																			conquista 
																			di 
																			Gerusalemme 
																			nel 
																			1099 
																			e 
																			alla 
																			formazione 
																			di 
																			diversi 
																			stati 
																			latini 
																			lungo 
																			la 
																			fascia 
																			costiera 
																			tra 
																			Libano, 
																			Siria 
																			e 
																			Turchia. 
																			Poiché 
																			la 
																			Terrasanta 
																			occupa 
																			una 
																			posizione 
																			importante 
																			per 
																			i 
																			commerci 
																			con 
																			l’Oriente, 
																			i 
																			centri 
																			mercantili 
																			europei 
																			vengono 
																			coinvolti.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Genova 
																			e 
																			Pisa, 
																			avendo 
																			messo 
																			a 
																			disposizione 
																			le 
																			proprie 
																			navi 
																			per 
																			il 
																			trasporto 
																			dei 
																			crociati, 
																			vengono 
																			compensate 
																			con 
																			privilegi 
																			commerciali 
																			nel 
																			Levante; 
																			Venezia, 
																			invece, 
																			inizialmente 
																			è 
																			meno 
																			partecipe, 
																			poiché 
																			teme 
																			che 
																			le 
																			imprese 
																			armate 
																			possano 
																			compromettere 
																			la 
																			rete 
																			di 
																			rapporti 
																			commerciali 
																			costruita 
																			nel 
																			tempo 
																			con 
																			i 
																			musulmani. 
																			Anche 
																			i 
																			Veneziani 
																			però, 
																			riescono 
																			a 
																			cogliere 
																			le 
																			nuove 
																			opportunità 
																			che 
																			le 
																			crociate 
																			aprono 
																			loro, 
																			e vi 
																			si 
																			inseriscono 
																			vantaggiosamente.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			I 
																			mercanti 
																			delle 
																			tre 
																			città 
																			centro-settentrionali 
																			stabiliscono 
																			basi 
																			commerciali 
																			in 
																			tutti 
																			i 
																			centri 
																			portuali 
																			più 
																			importanti 
																			della 
																			Terrasanta 
																			conquistati 
																			dai 
																			cristiani, 
																			e le 
																			gestiscono 
																			in 
																			modo 
																			autonomo, 
																			come 
																			vere 
																			colonie 
																			governate 
																			da 
																			magistrati, 
																			inviati 
																			dalla 
																			madrepatria 
																			o 
																			scelti 
																			localmente.
																			 
																			
																			
																			Mentre 
																			Pisa, 
																			Genova 
																			e 
																			Venezia 
																			rafforzano 
																			la 
																			propria 
																			presenza 
																			in 
																			Oriente, 
																			le 
																			città 
																			meridionali 
																			si 
																			avviano 
																			verso 
																			il 
																			declino. 
																			La 
																			stessa 
																			Amalfi, 
																			che 
																			aveva 
																			in 
																			quei 
																			luoghi 
																			basi 
																			di 
																			antica 
																			data, 
																			diventa 
																			una 
																			presenza 
																			sempre 
																			meno 
																			significativa. 
																			Il 
																			suo 
																			ruolo 
																			nei 
																			commerci 
																			con 
																			l’Impero 
																			bizantino 
																			si 
																			era 
																			già 
																			ridotto 
																			prima 
																			della 
																			crociata: 
																			il 
																			rapporto 
																			privilegiato 
																			istituito 
																			dai 
																			Bizantini 
																			con 
																			i 
																			mercanti 
																			veneziani 
																			aveva 
																			indotto 
																			gli 
																			Amalfitani 
																			a 
																			concentrare 
																			i 
																			propri 
																			interessi 
																			sui 
																			traffici 
																			con 
																			i 
																			musulmani, 
																			tanto 
																			da 
																			evitare 
																			di 
																			partecipare 
																			alla 
																			crociata.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Ma 
																			l’iniziativa 
																			cristiana, 
																			smorzata 
																			tra 
																			il 
																			1144 
																			e il 
																			1187 
																			dalla 
																			riscossa 
																			musulmana 
																			e 
																			poi 
																			rilanciata 
																			a 
																			più 
																			riprese 
																			lungo 
																			tutto 
																			il 
																			XIII 
																			secolo, 
																			compromette 
																			irreversibilmente 
																			gli 
																			equilibri 
																			economici 
																			del 
																			Medio 
																			Oriente 
																			sui 
																			quali 
																			la 
																			città 
																			campana 
																			aveva 
																			fatto 
																			affidamento. 
																			Il 
																			suo 
																			declino, 
																			accelerato 
																			dalla 
																			conquista 
																			normanna 
																			e 
																			dai 
																			saccheggi 
																			pisani 
																			del 
																			1135 
																			del 
																			1137, 
																			è 
																			già 
																			chiaro 
																			a 
																			metà 
																			del 
																			XII 
																			secolo.
																			 
																			
																			
																			La 
																			concorrenza 
																			commerciale, 
																			che 
																			ridimensiona 
																			il 
																			ruolo 
																			non 
																			solo 
																			di 
																			Amalfi, 
																			ma 
																			anche 
																			di 
																			molte 
																			altre 
																			città 
																			marinare 
																			meridionali, 
																			non 
																			tarderà 
																			a 
																			manifestarsi 
																			ripetutamente 
																			anche 
																			fra 
																			quelle 
																			del 
																			centro-nord.
																			
																			
																			 
																			 
																			
																			
																			Riferimenti 
																			bibliografici:
																			 
																			
																			
																			Bragadin 
																			M.A.,
																			
																			Storia 
																			delle 
																			repubbliche 
																			marinare, 
																			Odoya, 
																			Bologna 
																			2010.
																			
																			
																			Lane 
																			F.C.,
																			
																			Storia 
																			di 
																			Venezia, 
																			Einaudi, 
																			Torino 
																			2015.
																			
																			
																			Mitterauer 
																			M., 
																			Morrisey 
																			J.,
																			
																			Pisa 
																			nel 
																			medioevo. 
																			Potenza 
																			sul 
																			mare 
																			e 
																			motore 
																			di 
																			cultura, 
																			Viella, 
																			Roma 
																			2015.
																			
																			
																			Musarra 
																			A.,
																			
																			Genova 
																			e il 
																			mare 
																			nel 
																			medioevo, 
																			Il 
																			Mulino, 
																			Bologna 
																			2015.
																							
																							
																			 
																			
																			
																			