[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

167 / NOVEMBRE 2021 (CXCVIII)


attualità

SULL'INFANZIA NEL MONDO

A  PROPOSITO DEL RAPPORTO UNICEF 2021

di Giovanna D’Arbitrio

 

In tempi segnati dalla pandemia che ha accentuato il disagio a livello psichico di tante persone, ci preoccupano in particolare le ripercussioni delle attuali problematiche su bambini e adolescenti, già provati da tanti drammatici eventi in particolare nei paesi sottosviluppati.

 

In effetti per rendersene conto basta leggere i dati del Rapporto Unicef 2021dal titolo: “La Condizione dell’infanzia nel mondo - Nella mia mente: promuovere, tutelare e sostenere la salute mentale dei bambini e dei giovani”.

 

«Più di un adolescente su 7, tra i 10 e i 19 anni, convive – secondo i dati – con un disturbo mentale diagnosticato e in prevalenza si tratta di maschi, 89 milioni, contro i 77 milioni di ragazze. Un disagio che a volte può diventare insopportabile e che porta quasi 46mila adolescenti ogni anno a togliersi la vita, in pratica più di uno ogni 11 minuti.

Nelle diagnosi dei disturbi mentali a prevalere, al 40% circa, sono ansia e depressione con tassi più elevati in Medio Oriente e Nord Africa, in Nord America e in Europa Occidentale. In alcuni casi il disagio mentale – evidenzia l’Unicef – è tale che da lasciare i giovani con la sensazione di non avere una via di uscita. E così il suicidio è, nel mondo, una fra le prime cinque cause di morte nei giovanissimi tra 15 e 19 anni, ma in Europa occidentale diventa la seconda, con 4 casi su 100mila, dopo gli incidenti stradali».

 

Nel nuovo rapporto, viene presentato anche un sondaggio effettuato dall’Unicef e dalla Gallup in 21 paesi dal quale emerge il grave impatto psicologico della pandemia sui giovani. Secondo i dati, 1 giovane su 5 tra i 15 e i 24 anni dichiara di sentirsi spesso depresso o poco interessato a qualsiasi attività e almeno 1 bambino su 7 è stato direttamente colpito dai lockdown, mentre più di 1,6 miliardi di bambini hanno perso parte del diritto all’istruzione per chiusure delle scuole. La preoccupazione per il reddito familiare e la salute, inoltre, generano nei giovani angoscia per il loro futuro.

 

Un’analisi della London School of Economics, inclusa nel suddetto rapporto Unicef, mette in rilievo lo scarso contributo economico a sostegno dei problemi di salute mentale che portano a disabilità o morte tra i giovani.

 

La direttrice generale dell’Unicef Henrietta Fore, ha evidenziato i danni psichici sui bambini durante i lockdown per la lontananza da parenti, amici, scuola, giochi, elementi chiave dell’infanzia stessa. «I governi –ha affermato – stanno investendo troppo poco per affrontare questi bisogni fondamentali. A livello globale, infatti, agli interventi per patologie mentali, viene destinato solo il 2% dei fondi governativi per la salute. Troppo poco, rispetto alle necessità. La salute mentale è una parte della salute fisica: non possiamo permetterci di continuare a vederla in altro modo. Per troppo tempo, sia nei paesi ricchi che in quelli poveri, abbiamo visto poca comprensione e troppo pochi investimenti in un aspetto essenziale per massimizzare il potenziale di ogni bambino. Tutto questo deve cambiare».

 

Dal rapporto emerge poi che fin dai primi giorni dopo la nascita, ruolo dei genitori, scolarizzazione, qualità delle relazioni, esposizione a violenza, abusi, discriminazione, povertà, crisi umanitarie, emergenze sanitarie (Covid-19), possono segnare la salute mentale dei bambini per tutta la vita, mentre comportamenti protettivi di persone amorevoli, ambienti scolastici sicuri e relazioni positive possono ridurre il rischio di disturbi mentali.

 

E come al solito anche quest’anno, il 20 novembre 2021, è stata celebrata la Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza durante la quale molti edifici sono stati illuminati di luce blu in diverse parti del mondo. Tale evento ha l’obiettivo di diffondere consapevolezza a favore di milioni di bambini che vedono negati i loro diritti ad assistenza sanitaria, nutrizione, istruzione e protezione adeguati.

 

Per la celebrazione annuale, star e leader del mondo dell’intrattenimento, dei governi, dello sport e delle aziende si mobilitano per i bambini a sostegno dei loro diritti. Pertanto Millie Bobby Brown, la più giovane Ambasciatrice Unicef, ha chiesto agli adulti di ascoltare i bambini in un nuovo video: «Abbiamo ascoltato gli adulti, ma ora è tempo che loro ci ascoltino. È il momento di ricordare loro che i grandi cambiamenti possono iniziare da piccole cose e che solo insieme possiamo cambiare il mondo. Milioni di bambini nel mondo stanno lottando per i loro diritti su questioni come il clima, l’uguaglianza e la gentilezza. Questo video è un modo per aiutare a sollevare le loro voci, attirare l’attenzione su queste importanti questioni e assicurarsi che gli adulti prendano in considerazione ciò che dicono».

 

Anche se tutto ciò è lodevole, ci chiediamo in verità quali siano le iniziativeconcrete” che finora siano state messe in atto per alleviare le indicibili sofferenze di bambini e adolescenti, non solo nei paesi più poveri, ma anche nelle degradate periferie dei “cosiddetti” paesi civili.

 

«Non c’è nulla da festeggiare – scrive Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef Italia – anzi deve essere una giornata di silenzio, senza ipocriti indignazioni o retoriche sul futuro delle bambine e dei bambini. La Carta del 1989, il Trattato più ratificato al mondo su infanzia e adolescenza è oggi il più violato, stracciato dalla nostra indifferenza e inazione di fronte a bambini che muoiono di freddo ai confini dell’Europa e ogni anno continuano a perdere la vita in mare. E che dire dei bambini in Afghanistan che sopportano il peso di una crisi umanitaria senza precedenti? 14 milioni di loro non hanno cibo da mangiare, lo diciamo da mesi, è inammissibile».

 

Senz’altro non si possono dimenticare le gravi problematiche ancora irrisolte che coinvolgono infanzia e adolescenza, come guerre, malnutrizione, povertà, esposizione a violenza e abusi, spose-bambine, bambini-soldato, lavoro minorile, mancanza di istruzione, malattie e quant’altro, problematiche ora aggravate dal Covid-19. Pertanto la suddetta Giornata Internazionale per i diritti di Infanzia e adolescenza dovrebbe sollecitare serie riflessioni e soprattutto proporre concrete soluzioni.

RUBRICHE


attualità

ambiente

arte

filosofia & religione

storia & sport

turismo storico

 

PERIODI


contemporanea

moderna

medievale

antica

 

ARCHIVIO

 

COLLABORA


scrivi per instoria

 

 

 

 

PUBBLICA CON GBE


Archeologia e Storia

Architettura

Edizioni d’Arte

Libri fotografici

Poesia

Ristampe Anastatiche

Saggi inediti

.

catalogo

pubblica con noi

 

 

 

CERCA NEL SITO


cerca e premi tasto "invio"

 


by FreeFind

 

 

 

 

 


 

 

 

[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]