STORIE DI PIRATI
Every, Levasseur E le ispirazioni di
One Piece
di Lorenzo
Bruni
A chi non è mai capitato di sentir
almeno parlare di One Piece?
La celebre saga di manga, oltre che
di trasposizioni anime e più
recentemente di una serie Netflix,
da più di venticinque anni continua
ad essere pubblicata, con cadenza
più o meno regolare, e a venire
apprezzata da un pubblico sempre più
vasto. La storia segue le avventure
di Rufy e della sua ciurma pirata,
in mare alla ricerca di un
misterioso tesoro nascosto, chiamato
appunto One Piece. Se, nel corso
degli oltre mille capitoli che lo
compongono, il suo ideatore Eichiiro
Oda ha inserito alcuni palesi
riferimenti a personaggi realmente
esistiti, vedi il pirata “Barbanera
Teach” che addirittura presenta un
omonimo nel mondo reale, altri
elementi non sono altrettanto
palesi, per quanto storicamente
intriganti. Tra questi vi sono le
figure realmente esistite che hanno
ispirato uno dei personaggi più
affascinanti e misteriosi del manga:
Gol D. Roger, il Re dei Pirati, che
con la sua morte e le parole
pronunciate sul patibolo ha dato
inizio alle vicende che porteranno
al districarsi della trama di One
Piece; Oda, come stavo dicendo, ha,
con ogni probabilità considerate le
numerose somiglianze, preso spunto
da due pirati realmente esistiti per
creare la sua leggenda attorno a
Roger.
Il primo tra questi è il pirata
Henry Every, noto ad alcuni per
essere anche il soggetto delle
ricerche dei protagonisti nel
videogioco Uncharted 4: Fine di
un ladro: il pirata inglese
visse tra il 1659 e il 1717, ma solo
due anni della sua vita furono
dedicati alle scorribande sui mari.
Quale sarebbe dunque la similitudine
con Gol D. Roger? È da far
ricondurre al 1695, quando Every si
trovò a capo di quella che è stata
definita come l’incursione pirata
più proficua di ogni tempo, grazie
alla quale lui e la sua flotta,
ottenuta unendo sotto il suo comando
cinque capi pirata e composta da
oltre quattrocento uomini, diede
l’assalto a un convoglio di
venticinque navi di Grand Mughal,
cariche di merci e tesori a causa
del pellegrinaggio annuale alla
Mecca, riuscirono a mettere le mani
su un enorme tesoro dal valore di
circa seicentomila sterline, circa
quattrocento milioni di dollari
attuali. Grazie a quest’impresa,
Every finì, come si suol dire,
nell’occhio del ciclone, e a livello
mondiale venne posta sulla sua testa
la più alta taglia mai emessa nella
storia della pirateria: mille
sterline del tempo, cioè circa
settecentomila dollari attuali. Allo
stesso tempo si iniziò a riferirsi a
lui con l’appellativo di Re dei
Pirati, stesso titolo posseduto da
Gol D. Roger in One Piece.
Nonostante la grande quantità di
sforzi profusi, non fu mai possibile
arrestare Every, né trovare il suo
tesoro: si narra che egli svanì nel
nulla, portando il tesoro con sé,
nei Caraibi, all’epoca definiti
Nuovo Mondo... Proprio come si
chiama Nuovo Mondo l’area marittima
dove Gol D. Roger ha nascosto il One
Piece.
Ancora più evidenti sono le
somiglianze con Olivier Levasseur e
soprattutto con gli eventi che
accompagnarono la morte di
quest’ultimo. Pirata francese
vissuto tra il 1690 e il 1730,
celebre per la violenza e la
rapidità con la quale attaccava i
propri nemici, Levasseur riuscì a
mettere insieme uno dei più vasti
tesori di sempre, tanto che si pensa
il suo valore superasse il miliardo
di sterline. Arrestato in Madagascar
dopo avere rifiutato una
svantaggiosa amnistia, Levasseur
venne condotto in Saint-Denis,
nell’Oceano Indiano, e qui impiccato
per pirateria.
La leggenda narra che un attimo
prima che la sentenza fosse eseguita
il pirata avrebbe annunciato al
pubblico di avere nascosto un enorme
tesoro da qualche parte e, lanciando
un crittogramma di diciassette righe
che teneva nascosto in un ciondolo,
gridato a gran voce “Trova il mio
tesoro, tu che puoi capirlo”. Le
stesse parole, usate da Gol D. Roger
nel manga, segnano la nascita di una
nuova era della pirateria e
un’impennata di scorribande marine,
così come all’epoca portarono molte
persone a muoversi per mare, alla
ricerca di questo tesoro. Anche
questa è una somiglianza forte tra
realtà e manga: come il crittogramma
nasconde dentro di sé un messaggio
da interpretare per essere condotti
al tesoro, in One Piece esistono i
Poignee Griffe, monumenti con incise
sopra delle parole in una lingua
sconosciuta, ma che ricorda molto i
simboli usati da Levasseur, che
condurrebbe a Raftel, l’isola dov’è
nascosto il One Piece. Nonostante i
molti tentativi, però, il
crittogramma non è ancora stato
decifrato: alcuni simboli sono
considerati tutt’oggi ambigui, forse
scritti male, e nonostante si
ipotizzi si tratti di un codice
legato all’ambiente piratesco,
nessuno è mai riuscito a trovare il
tesoro di Levasseur.
Nel 1923 una donna di nome Rose
trovò nelle rocce sull’isola di Mahé
intagli simili a quelli presenti nel
crittogramma: dopo tale scoperta un
notaio locale, intrigato dalla
vicenda, ha iniziato a spulciare gli
archivi cittadini, trovando alcuni
documenti di Levasseur, tra i quali
una mappa della spiaggia Bel Ombre e
le ultime volontà del pirata Nageon
de L’Estang, il quale sosteneva di
possedere parte del tesoro di
Levasseur. Nel 1947 un vicino di
casa di Rose, l’inglese Reginald
Cruise-Wilkins, approfondì lo studio
di questi documenti, cercando di
utilizzarli per decifrare il
crittogramma, ma senza successo:
trovò connessioni tra il testo
misterioso e lo zodiaco, le
clavicole di Salomone e le dodici
fatiche di Ercole, stabilendo che la
camera del tesoro si trovi sotto
terra, probabilmente in una grotta
soggetta ad allagamenti, e che è
protetta dalle maree.
Cruise-Wilkins ha cercato per tutta
la vita il tesoro, senza riuscire a
trovarlo, così come suo figlio John,
ancora alla ricerca dello stesso.
Ecco così l’ultima similitudine tra
i due pirati e Gol D. Roger:
nonostante tutti gli sforzi profusi,
i loro tesori continuano a essere
nascosti, avvolti dal mistero e
dalla leggenda!