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ANTICA


N. 98 - Febbraio 2016 (CXXIX)

i greci al sud
i preziosi lasciti dell'antica civiltà greca nell'italia meridionale

e in sicilia
di Federica Campanelli

 

Di seguito alcuni tra gli esempi più illustri dell’eredità greco-antica nelle regioni meridionali del nostro Paese e in Sicilia, veri e propri musei a cielo aperto che arricchiscono la nostra memoria storica di incomparabile bellezza.

 

SICILIA

 

Agrigento

La cosiddetta Valle dei Templi, situata nel cuore del parco archeologico di Agrigento, è la preziosa eredità dell’antica Akragas, fondata nel 583 a.C. dalla città di Gela. Qui sorgono alcuni degli edifici sacri greci più belli e rappresentativi al mondo, tra cui i templi della Concordia e di Hera Lacinia, edificati nel V secolo a.C. Il colossale Olympeion, realizzato dopo la vittoria sui Cartaginesi nella battaglia di Himera (480 a.C.), è tristemente ridotto a qualche rudere, anche perché sfruttato come cava durante il XVII secolo; di esso, tuttavia, rimangono due monumentali Telamoni, le enormi sculture – alte più di sette metri – utilizzate come strutture di sostegno.

 

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Tempio della Concordia, Agrigento

 

Selinunte

Antica colonia megarese siceliota sorta nel 650 a.C. tra Agrigento e Trapani, a Selinunte ritroviamo meravigliose vestigia dislocate tra l’acropoli e i colli circostanti, tra cui spiccano il dorico Tempio C, eretto sull’acropoli di Selinous nella prima metà del VI secolo a.C., e il Tempio E, o Tempio di Hera, costruito sulla collina a est dell’acropoli un secolo più tardi.

 

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Tempio di Hera, Selinunte

 

Siracusa

Superpotenza del Mediterraneo occidentale, la corinzia Siracusa è stata fondata nel 734-33 a.C. sull’isolotto di Ortigia, per poi espandersi fino a contenere cinque quartieri-città. I templi più antichi furono edificati in Ortigia nei primi anni del VI secolo a.C.: il protodorico Tempio di Apollo, oggi in Piazza Pancali, e il Tempio di Zeus, nella zona Pantanelli, a sud-ovest dell’odierno abitato. Della seconda metà del VI secolo è l’Artemision, situato sull’isola di Ortigia, raro esempio di tempio in stile ionico in Italia. Al V secolo a.C. è invece datato il Tempio di Athena, oggi cattedrale cristiana dotata di una magnificente facciata barocca. Alcuni dei lasciti più importanti della città siceliota si trovano, inoltre, nel parco archeologico della Neapolis: il Teatro (eretto nel V secolo a.C.), le Latomie (le più antiche cave di pietra da taglio giunte sino a noi), la colossale Ara di Ierone (III a.C.) e alcune necropoli.

 

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Tempio di Apollo, Siracusa

 

CAMPANIA

 

Cuma

Fu una tra le prime città magnogreche a esser fondate sulla costa tirrenica alla fine dell’VIII secolo a.C. da parte di Euboici-calcidesi. Il sito archeologico, ubicato nei pressi dei comuni di Bacoli e Pozzuoli, offre oggi ai visitatori le vestigia dell’acropoli con i templi di Apollo e di Giove, il primo dei quali d’impianto greco. Il nome di Cuma è strettamente connesso a una delle figure profetiche più importanti dell’antichità: la Sibilla cumana, sacerdotessa di Apollo, che per la pratica delle sue attività divinatorie pare si stanziasse all’interno del cosiddetto Antro della Sibilla, oggi visitabile.

 

Elea-Velia

La città di Elea, fondata dai Focei nel VI secolo a.C. nei pressi di Capo Palinuro, mutò il suo nome in Velia allorquando i Romani, nell’88 a.C., la elessero municipium romanum. L’area archeologica conserva ancora molte testimonianze materiali del passato greco e romano dell’antica città: si menziona, in particolare, la cosiddetta Porta Rosa (IV secolo a.C.), un’arcata monumentale che collega i due principali nuclei urbanistici di Elea-Velia. Ricordiamo inoltre la città magnogreca per aver dato i natali, nel 515-10 a.C., a Parmenide, fondatore della scuola eleatica, frequentata, tra gli altri, dall’illustre discepolo Zenone.

 

Poseidonia-Paestum

Fondata nel VII secolo a.C., Poseidonia, colonia sibarita, mutò nome in Paiston in seguito alla conquista lucana del 420-10 a.C., poi in Paestum nel 273 a.C., sotto il dominio di Roma. Il sito è ancora in parte circondato dalla cinta muraria greca (IV secolo a.C.), e tra i vari edifici pubblici superstiti spiccano i resti degli imponenti templi dorici di Athena (500 a.C.), di Hera I (540 a.C.) e di Hera II (460 a.C.). Quest’ultimo, impropriamente detto di Poseidone, è dotato di un colonnato interno al naos disposto su due ordini sovrapposti.

 

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Tempio di Hera II, Paestum


CALABRIA


Capo Colonna

Il promontorio di Capo Colonna, un tempo chiamato Lacinion, ospitava il santuario intitolato a Hera Lacinia, di cui il grande tempio dorico oggi noto come Tempio A (V secolo a.C.) era l’edificio più importante. Tuttavia, complici il tempo e i sistematici smantellamenti del XVI secolo operati dagli spagnoli del viceré Pietro di Toledo (al fine di ricavare materiale edile per le fortificazioni di Crotone), del tempio non rimangono che una colonna e parte del basamento: da ciò l’appellativo del promontorio su cui si erge.

 

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Tempio di Hera Lacinia, Capo Colonna (Crotone)

 

Locri Epizefiri

L’antica città deve il nome alla terra d’origine dei suoi fondatori, la Locride, regione della Grecia centrale. Già un secolo dopo la sua fondazione, avvenuta nel VII secolo a.C., Locri Epizefiri gettò a sua volta le fondamenta di due sub-colonie: Hipponion (Vibo Valentia) e Medma (Rosarno). Il ricco sito archeologico, non lontano dall’odierna Locri, presenta l’antico abitato, parte della relativa cinta muraria, le necropoli e notevoli testimonianze di edifici sacri, come il Tempio ionico di Marasà, realizzato da maestranze siracusane nel V secolo a.C. Di notevole fascino è inoltre un grande teatro, il cui impianto originale è datato al IV secolo a.C.

 

BASILICATA

 

Metaponto

L’area archeologica dell’antica città di Metaponto (VII sec. a.C.) comprende quattro edifici templari realizzati tra il VI e il V secolo a.C.: i templi dorici di Hera e di Apollo Licio (Tempio A e Tempio B), un sacello dedicato ad Athena (Tempio C) e un tempio probabilmente intitolato ad Artemide (Tempio D), in stile ionico. Nell’area archeologica si distingue inoltre il teatro, realizzato nel IV secolo in sostituzione di un edificio arcaico destinato alle assemblee cittadine (ekklesiastèrion).

 

PUGLIA


Taranto

Antica (e unica) colonia spartana della Magna Grecia, Taras venne fondata nel 706 a.C.; di essa non rimangono che le vestigia di un unico grande tempio dorico dedicato a Poseidone, datato al primo VI secolo a.C., oggi in piazza Castello. Distruzioni e spoliazioni protrattesi nel tempo hanno reso difficile la ricostruzione virtuale dell’edificio sacro, di cui rimangono solamente due colonne di ordine dorico e parte del basamento. I fusti colonnari misurano circa 8 metri di altezza, per un diametro di 2,05. Probabilmente si tratta di un tempio esastilo, cioè con 6 colonne sulla fronte e, nel caso specifico del tempio tarantino di Poseidone, 13 sui lati lunghi. Per la scoperta di un rocchio di dimensioni minori, s’ipotizza la presenza di un colonnato interno alla cella disposto su due ordini sovrapposti, similmente a quanto attestato a Paestum nel cosiddetto tempio di Hera II o di Poseidone.



 

 

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