.

home

 

progetto

 

redazione

 

contatti

 

quaderni

 

gbeditoria


.

[ISSN 1974-028X]


RUBRICHE


attualità

.

ambiente

.

arte

.

filosofia & religione

.

storia & sport

.

turismo storico



 

PERIODI


contemporanea

.

moderna

.

medievale

.

antica



 

EXTEMPORANEA


cinema

.

documenti

.

multimedia



 

ARCHIVIO


.

CONTEMPORANEA


N. 132 - Dicembre 2018 (CLXIII)

STORIA DEI PAPI MEDIEVALI FINO ALL’ANNO MILLE
PARTE IV - I Tre santi, Gregorio II, Gregorio III e Zaccaria

di Vincenzo La Salandra

 

San Gregorio II (715-731) era già stato, prima dell’elezione al soglio pontificio, suddiacono e bibliotecario, oltre che consigliere del suo predecessore Costantino I (708-715) durante il suo viaggio a Bisanzio. Gregorio II fu l’unico papa romano in un periodo caratterizzato dalla presenza costante sul soglio pontificio di personaggi d’origine orientale. Gregorio II si trovò a fronteggiare due avvenimenti cruciali della storia del Medioevo: da un lato fu chiamato ad affermare l’autonomia della Chiesa romana di fronte al minaccioso espansionismo longobardo; dall’altro si trovò a fronteggiare la politica iconoclasta perseguita dall’impero d’Oriente.


Quando le truppe longobarde, guidate dal re Liutprando, conquistati i territori bizantini dell’Esarcato e della Pentapoli, si spinsero fin nei pressi di Roma a Sutri, Gregorio II riuscì non solamente a convincere Liutprando a desistere dall’avanzata, ma ottenne anche una serie di donazioni, e tra queste lo stesso castello di Sutri, nel 728: a quest’atto si è soliti far risalire l’origine dello Stato della Chiesa.


Nei confronti dell’impero d’Oriente, Gregorio II si oppose energicamente all’editto con cui, nel 726, Leone III l’Isaurico (717-741) aveva vietato il culto delle immagini sacre e cercò di distogliere l’imperatore bizantino dal proseguire la politica iconoclasta. Gregorio II, ormai sicuro dell’aiuto longobardo, arrivò ad aggredire a tal punto l’imperatore da dirgli: “Se ricorri alla violenza, come tu dici, e ci minacci, non è necessario che noi dobbiamo lottare con te. Si allontanerà di tre miglia il Vescovo di Roma, nella Campania, e suvvia, da’ la caccia ai venti... Ci rattrista il fatto che, mentre i selvaggi e i barbari si sono civilizzati, tu, persona colta, sia diventato selvaggio e incivile. L’intero Occidente porge al principe degli apostoli il tributo della fede, ma se tu mandi della gente a distruggere le immagini di san Pietro, allora sta’ attento.” E per cinque volte le truppe italiane si mobilitarono per difendere il papa dagli sbirri bizantini. Addirittura, nel 727, venne assassinato l’esarca Paolo. Di conseguenza il papato andava orientandosi sempre più decisamente verso il mondo franco-germanico. Il missionario anglosassone Wynfrith raggiunse Gregorio a Roma e venne da lui incaricato dell’evangelizzazione della Frisia e della Turingia: il papa gli cambiò il nome in quello di Bonifacio.


A Gregorio II si deve quindi l’invio in Frisia e Turingia, nel 719, del nuovo monaco benedettino Bonifacio e di altri missionari per evangelizzare i germani ma anche per incoraggiare il monachesimo. Ed è proprio in questi anni che venne tenacemente ricostruito il monastero di Montecassino. Quando Bonifacio tornò a Roma una seconda volta nel 722, Gregorio lo consacrò vescovo.


Gregorio II fu anche un prolifico scrittore: ci ha lasciato un monumentale epistolario in quattordici libri con la storia del suo pontificato. Morì nel 731.


Anche Gregorio III (731-741) è un santo della Chiesa: di origine siriaca ereditò la politica del suo diretto predecessore. Nel sinodo del 731 scomunicò i seguaci della dottrina iconoclasta perseguita da Leone III l’Isaurico. Quando il re Liutprando riprese ad avanzare su Roma, portando le milizie longobarde ancora una volta alle porte dell’Urbe, il papa chiese l’intervento del franco Carlo Martello: correva l’anno 739. L’operazione fu in ogni caso prematura, Carlo infatti non raccolse l’invito, ma fu sicuramente importante perché segnava una svolta in senso francofilo della politica pontificia: e si crearono quei presupposti che furono poi realizzati da Stefano II (752-757) e Pipino. Nel 732 Gregorio III nominò San Bonifacio arcivescovo per la sua opera di riorganizzazione ecclesiastica in Assia, Turingia e Baviera. Fu anche il primo dei papi a governare l’esarcato di Ravenna. Morì a Roma nel 741 e fu sepolto in San Pietro.


Il santo papa Zaccaria (741-752) era di origine greco-catalana, nato a Santa Severina in Calabria, e succedette nel pontificato a Gregorio III. A differenza del suo predecessore instaurò una politica di accordo con il re dei longobardi Liutprando, che era allora in lotta con i ducati periferici di Spoleto e Benevento, e concluse con lui un importante accordo stipulato a Terni nel 742. In forza di questo accordo tra il re e il papa, in cambio dell’approvazione pontificia alla destituzione dei duchi ribelli, Liutprando si impegnava a restituire le quattro fortezze di Amelia, Orte, Bomarzo e Bieda, riconsegnando i patrimoni usurpati e stipulando una tregua ventennale. Zaccaria intervenne poi presso Liutprando nel 743 a favore dell’esarcato di Ravenna, che i longobardi volevano strappare ai bizantini, e, ancora, presso il suo successore Rachis, dissuadendolo dalla conquista di Perugia e della Pentapoli. Tuttavia, ambedue i territori bizantini vennero occupati qualche anno dopo, nel 751, da Astolfo. Sempre nello stesso anno Zaccaria accettava la proposta avanzata da Pipino il Breve di riconoscergli il titolo di re dei franchi: questo episodio è significativo perché si ponevano così le basi dei futuri rapporti privilegiati della Santa Sede con la monarchia franca; e d’altra parte veniva sancito in via definitiva il distacco politico di Roma da Bisanzio.


Il Liber Pontificalis, che loda forse oltre misura la figura di Zaccaria, riferisce anche che questo papa fu l’ultimo successore di san Pietro d’origine greca o siriaca. Poiché simpatizzava per il regno greco-bizantino, inviò anche a Costantinopoli una notifica della propria elezione. Ma fu storicamente l’ultimo pontefice a seguire questa prassi.


Si distinse anche nel tentativo di evangelizzare l’Inghilterra e la Germania; l’incoronazione di Pipino creò un importante precedente per cui, anche in seguito, i papi affermarono il diritto di conferire o togliere le corone; gli si attribuisce la storica fondazione della biblioteca vaticana. La sua sepoltura è in San Pietro.



 

 

COLLABORA


scrivi per InStoria



 

EDITORIA


GBe edita e pubblica:

.

- Archeologia e Storia

.

- Architettura

.

- Edizioni d’Arte

.

- Libri fotografici

.

- Poesia

.

- Ristampe Anastatiche

.

- Saggi inediti

.

catalogo

.

pubblica con noi



 

links


 

pubblicità


 

InStoria.it

 


by FreeFind

 

 


[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE]


 

.