[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

N° 213 / SETTEMBRE 2025 (CCXLIV)


attualità

ONU in confusione
BREVE ANALISI DELLE CAUSE DI UNA CRISI
di Giovanna D'Arbitrio

 

Di fronte a un mondo in pieno caos, siamo tutti sempre più preoccupati della crisi dell’ONU che non riesce a difendere pace e diritti umani come un tempo. Ci sembra giusto ricordare una parte del Preambolo dello Statuto delle Nazioni Unite redatto nel 1945, dopo la sanguinosa II Guerra Mondiale: “Noi, Popoli delle Nazioni Unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra […], a riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nella eguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole […], a promuovere il progresso sociale e un più elevato tenore di vita in una più ampia libertà […], abbiamo risoluto di unire i nostri sforzi per il raggiungimento di tali fini […], istituendo con ciò un'organizzazione internazionale che sarà denominata le Nazioni Unite”.

Purtroppo, un vento distruttivo sembra ora travolgere tanti organismi internazionali, tra cui l’ONU, che rischiano di essere esautorati e bloccati sempre più in azioni e decisioni di fondamentale importanza. A quanto pare, la grave crisi di finanziamenti da parte di molti paesi, in particolare degli USA, genera una conseguenziale inadeguatezza rispetto alle pressanti e gravi emergenze globali. Negli Stati Uniti governati dal presidente Trump, in effetti, sono in corso piani di "revisione umanitaria" per ridimensionare le agenzie e razionalizzare le risorse. Purtroppo, non si tiene conto del fatto che l'indebolimento delle agenzie ONU e la riduzione degli aiuti umanitari potranno incrementare gravi focolai di crisi. Ad esempio, i tagli su UNHCR (United Nations High Commissioner for Refugees), WFP (World Food Programme), OMS (Organizzazione Mondiale della Salute), in inglese WHO (World Health Organization), stanno creando gravi disagi nei campi in cui operano.

La guerra in Ucraina e quella in Medio Oriente, con la tragedia di Gaza, hanno rinnovato e incrementato in modo drammatico le paure dell’Umanità su un possibile conflitto mondiale e tutti auspicano un più fattivo e efficace intervento dell’ONU che un tempo aveva rappresentato un prezioso baluardo contro violenze e guerre.

Ci sembra giusto esaminare il percorso dell’ONU fin dal lontano 1945: fondata dopo la Seconda guerra mondiale con l'obiettivo di prevenire futuri conflitti, l’ONU iniziò il suo percorso il 25 aprile 1945 quando i rappresentanti di 50 governi si incontrarono a San Francisco per redigere la Carta delle Nazioni Unite, entrata in vigore il 24 ottobre successivo. Mirando all’obiettivo di “salvare le generazioni future dal flagello della guerra”, la Carta già nel preambolo cerca di creare le condizioni per una possibile pace, difendendo a livello internazionale fondamentali diritti umani, dignità di ogni persona, rispetto di giustizia e legislazione internazionale.

Simbolo di una nuova speranza per l’Umanità, sebbene l’ONU abbia in qualche modo lottato contro le difficoltà di tanti cambiamenti epocali, oggi assistiamo a una totale mancanza di etica e di rispetto verso i diritti umani per l’egoismo di molti stati che perseguono i propri interessi nazionali, trascurando trattati e norme internazionali. E come al solito si parla poco delle cause che spesso bloccano importanti decisioni ONU e di tanti organismi internazionali, come il voto all’unanimità (presente anche in UE) e il diritto di veto, riservato nel Consiglio di sicurezza (che riflette ancora il contesto post bellico) ai cinque paesi vincitori – Cina, Francia, Russia, Inghilterra e Stati Uniti – i quali secondo lo statuto rimangono membri permanenti.

Tale sistema ha portato più volte a una situazione di stallo e ha impedito la gestione di gravi crisi, come la guerra in Ucraina, in Siria, in Medio Oriente o in tante altre guerre oggi volutamente dimenticate. Ed è chiaro che il voto all’unanimità (non a maggioranza) ostacola soluzioni di gravi problemi (anche in UE), poiché sono le nazioni più potenti a predominare e decidere. Nel caso delle suddette guerre, con la Russia e gli USA sempre presenti tra i 5 membri permanenti, ogni fattivo intervento ONU a favore della pace appare purtroppo difficile. Ovviamente lo Statuto oggi dovrebbe essere in parte modificato e aggiornato, ma appare difficile iniziare tale processo oggi.

Nel libro Disordine Mondiale il professor Manlio Graziano afferma che il moltiplicarsi di conflitti a cui assistiamo da tempo sembra sfociato in un tragico disordine globale. Una guerra in piena Europa e il drammatico riacutizzarsi della crisi in Medio Oriente hanno contribuito alla percezione che la realtà che ci circonda sia sempre più caotica: la dissoluzione dell'Unione Sovietica, combinata all'ascesa della Cina e di altri paesi in via di sviluppo, ha spalancato le porte al multipolarismo, un sistema per sua natura instabile, caratterizzato dal costante slittamento dei rapporti di forza tra i vari attori internazionali. Gli Stati Uniti stanno oggi perdendo quel che resta della loro egemonia stabilizzatrice e pertanto il carattere caotico e conflittuale della politica mondiale è dunque destinato a durare. Solo con questa consapevolezza possiamo affrontare le sfide che ci attendono negli anni a venire.

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[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]