ONU in confusione
BREVE ANALISI DELLE CAUSE DI UNA
CRISI
di Giovanna
D'Arbitrio
Di fronte a un mondo in pieno caos,
siamo tutti sempre più preoccupati
della crisi dell’ONU che non riesce
a difendere pace e diritti umani
come un tempo. Ci sembra giusto
ricordare una parte del Preambolo
dello Statuto delle Nazioni Unite
redatto nel 1945, dopo la sanguinosa
II Guerra Mondiale: “Noi, Popoli
delle Nazioni Unite, decisi a
salvare le future generazioni dal
flagello della guerra […], a
riaffermare la fede nei diritti
fondamentali dell'uomo, nella
dignità e nel valore della persona
umana, nella eguaglianza dei diritti
degli uomini e delle donne e delle
nazioni grandi e piccole […], a
promuovere il progresso sociale e un
più elevato tenore di vita in una
più ampia libertà […], abbiamo
risoluto di unire i nostri sforzi
per il raggiungimento di tali fini
[…], istituendo con ciò
un'organizzazione internazionale che
sarà denominata le Nazioni Unite”.
Purtroppo, un vento distruttivo
sembra ora travolgere tanti
organismi internazionali, tra cui
l’ONU, che rischiano di essere
esautorati e bloccati sempre più in
azioni e decisioni di fondamentale
importanza. A quanto pare, la grave
crisi di finanziamenti da parte di
molti paesi, in particolare degli
USA, genera una conseguenziale
inadeguatezza rispetto alle
pressanti e gravi emergenze globali.
Negli Stati Uniti governati dal
presidente Trump, in effetti, sono
in corso piani di "revisione
umanitaria" per ridimensionare le
agenzie e razionalizzare le risorse.
Purtroppo, non si tiene conto del
fatto che l'indebolimento delle
agenzie ONU e la riduzione degli
aiuti umanitari potranno
incrementare gravi focolai di crisi.
Ad esempio, i tagli su UNHCR (United
Nations High Commissioner for
Refugees), WFP (World Food Programme),
OMS (Organizzazione Mondiale della
Salute), in inglese WHO (World
Health Organization), stanno creando
gravi disagi nei campi in cui
operano.
La guerra in Ucraina e quella in
Medio Oriente, con la tragedia di
Gaza, hanno rinnovato e incrementato
in modo drammatico le paure
dell’Umanità su un possibile
conflitto mondiale e tutti auspicano
un più fattivo e efficace intervento
dell’ONU che un tempo aveva
rappresentato un prezioso baluardo
contro violenze e guerre.
Ci sembra giusto esaminare il
percorso dell’ONU fin dal lontano
1945: fondata dopo la Seconda guerra
mondiale con l'obiettivo di
prevenire futuri conflitti, l’ONU
iniziò il suo percorso il 25 aprile
1945 quando i rappresentanti di 50
governi si incontrarono a San
Francisco per redigere la Carta
delle Nazioni Unite, entrata in
vigore il 24 ottobre successivo.
Mirando all’obiettivo di “salvare le
generazioni future dal flagello
della guerra”, la Carta già nel
preambolo cerca di creare le
condizioni per una possibile pace,
difendendo a livello internazionale
fondamentali diritti umani, dignità
di ogni persona, rispetto di
giustizia e legislazione
internazionale.
Simbolo di una nuova speranza per
l’Umanità, sebbene l’ONU abbia in
qualche modo lottato contro le
difficoltà di tanti cambiamenti
epocali, oggi assistiamo a una
totale mancanza di etica e di
rispetto verso i diritti umani per
l’egoismo di molti stati che
perseguono i propri interessi
nazionali, trascurando trattati e
norme internazionali. E come al
solito si parla poco delle cause che
spesso bloccano importanti decisioni
ONU e di tanti organismi
internazionali, come il voto
all’unanimità (presente anche in UE)
e il diritto di veto, riservato nel
Consiglio di sicurezza (che riflette
ancora il contesto post bellico) ai
cinque paesi vincitori – Cina,
Francia, Russia, Inghilterra e Stati
Uniti – i quali secondo lo statuto
rimangono membri permanenti.
Tale sistema ha portato più volte a
una situazione di stallo e ha
impedito la gestione di gravi crisi,
come la guerra in Ucraina, in Siria,
in Medio Oriente o in tante altre
guerre oggi volutamente dimenticate.
Ed è chiaro che il voto
all’unanimità (non a maggioranza)
ostacola soluzioni di gravi problemi
(anche in UE), poiché sono le
nazioni più potenti a predominare e
decidere. Nel caso delle suddette
guerre, con la Russia e gli USA
sempre presenti tra i 5 membri
permanenti, ogni fattivo intervento
ONU a favore della pace appare
purtroppo difficile. Ovviamente lo
Statuto oggi dovrebbe essere in
parte modificato e aggiornato, ma
appare difficile iniziare tale
processo oggi.
Nel libro Disordine Mondiale
il professor Manlio Graziano afferma
che il moltiplicarsi di conflitti a
cui assistiamo da tempo sembra
sfociato in un tragico disordine
globale. Una guerra in piena Europa
e il drammatico riacutizzarsi della
crisi in Medio Oriente hanno
contribuito alla percezione che la
realtà che ci circonda sia sempre
più caotica: la dissoluzione
dell'Unione Sovietica, combinata
all'ascesa della Cina e di altri
paesi in via di sviluppo, ha
spalancato le porte al
multipolarismo, un sistema per sua
natura instabile, caratterizzato dal
costante slittamento dei rapporti di
forza tra i vari attori
internazionali. Gli Stati Uniti
stanno oggi perdendo quel che resta
della loro egemonia stabilizzatrice
e pertanto il carattere caotico e
conflittuale della politica mondiale
è dunque destinato a durare. Solo
con questa consapevolezza possiamo
affrontare le sfide che ci attendono
negli anni a venire.