SUI PERICOLI DEL NUCLEARE
TRA GUERRE, ARMI MICIDIALI E NUOVE PAURE
di Giovanna
D'Arbitrio
How many roads must a man walk
down
Before you call him a man?
How many seas must a white dove sail
Before she sleeps in the sand?
Yes, and how many times must the
cannonballs fly
Before they're forever banned?
The answer, my friend, is blowin' in
the wind
The answer is blowin' in the wind
Ci vengono spesso in mente i versi
della canzone di Bob Dylan in questo
periodo di guerre e armi micidiali e
insieme a essi tornano tragiche
immagini, rimaste indelebili per chi
fu bambino nel dopoguerra e ricorda
i superstiti colpiti dalle
radiazioni delle prime bombe
atomiche sganciate sul Giappone.
Il 6 Agosto del 1945, alle 8:15 del
mattino, la prima bomba atomica
della storia colpì Hiroshima e tre
giorni dopo (9 Agosto 1945), alle
11.02, una seconda bomba fu
sganciata su Nagasaki. A quanto
pare, si contarono più di 210.000
morti e 150.000 feriti a causa delle
due esplosioni. Le due bombe
atomiche ebbero conseguenze
devastanti, non solo immediate ma
anche a lungo termine, a causa delle
radiazioni, con effetti che si sono
protratti per decenni, anche su
esseri innocenti come i bambini.
Altra immagine incancellabile quella
di una bambina, Kim Phúc, nella foto
più famosa della guerra in Vietnam,
scattata l’8 giugno del 1972, dove
la bimba fu fotografata nuda e in
lacrime dopo un bombardamento al
napalm. Quanti orrori, quanti civili
uccisi, quanti milioni di bambini
trucidati tra atroci sofferenze. “E
la Storia continua…”, così finisce
il romanzo La Storia di Elsa
Morante.
Pensavamo che dopo tanti devastanti
effetti, i micidiali ordigni
nucleari fossero messi al bando, ma
si arrivò solo a un Trattato di non
Proliferazione nel 1968 (NPT, Non
Proliferation Treaty). Ne fanno
parte 191 Stati, compresi i cinque
paesi ufficialmente dotati di
arsenale nucleare (USA, Russia, Gran
Bretagna, Francia, Cina). Il
trattato sulla messa al bando totale
degli esperimenti nucleari del 1996
(CTBT, Comprehensive Test BanTreaty)
bandisce completamente gli
esperimenti nucleari (art. 1) e
prevede l’istituzione
dell’Organizzazione per il trattato
sulla messa al bando totale degli
esperimenti nucleari (art. 2.1),
firmato da 186 Stati e ratificato da
176, ma non ancora in vigore.
Comunque, attualmente purtroppo
sembrano solo caos e violenza a
predominare. Dove è finita la
capacità di dialogare e trovare
soluzioni pacifiche?
Oltre alle armi nucleari, inoltre,
altri pericoli potrebbero venire
anche dalle centrali nucleari che
secondo diversi scienziati
presenterebbero pro e contro. Tra i
vantaggi emergono basse emissioni di
CO2, elevata densità energetica,
autonomia energetica, esigua
occupazione di suolo. Gli svantaggi
includono costi elevati, gestione
delle scorie radioattive che
rimangono pericolose per molti anni
e richiedono siti di stoccaggio
specifici e sicuri, rischio di
incidenti, come quelli di Chernobyl
o Fukushima, con conseguenze
disastrose per l'ambiente e la
salute umana, pericolo di
proliferazione nucleare, poiché la
tecnologia nucleare può essere
utilizzata per scopi militari.
Basta consultare online il sito di
Greenpeace per capire perché
secondo i loro attivisti il nucleare
non è sicuro, né sostenibile.
L’energia nucleare non è una fonte
di energia rinnovabile e produce
inoltre, come già evidenziato,
scorie radioattive difficili da
smaltire e pertanto pericolose per
l’ambiente, in particolare per le
generazioni future.
Poiché l’Unione Europea ha incluso
l’energia nucleare nell’elenco delle
energie considerati sostenibili,
otto uffici europei di Greenpeace
hanno deciso di fare causa affinché
l’energia nucleare non percepisca
finanziamenti verdi se spacciata per
sostenibile.
L’emergenza climatica impone entro
il 2050 la riduzione del 100%
dell’uso dei combustibili fossili e
non c’è tempo per un tipo di
nucleare che possa contribuire alla
decarbonizzazione. I nuovi reattori
in Francia e USA hanno avuto tempi
di costruzione di oltre 10 anni e
costi da 3 a 4 volte quelli
previsti. Secondo Greenpeace
converrebbe investire su fonti
energetiche rinnovabili, pulite e
meno costose come il solare e
l’eolico, che secondo diversi studi
e rapporti scientifici possono
fornirci il 100% di energia
rinnovabile entro il 2050.
Senza dubbio non è certo da
trascurare,inoltre, il rischio che
le centrali nucleari rappresentano
durante le guerre, come è successo
in Ucraina per la centrale nucleare
di Zaporizhzhya, la più grande
d'Europa, composta da sei reattori e
attualmente occupata dalle forze
russe in una zona di conflitto, una
centrale che potrebbe causare un
immane disastro.
Concludendo, non ricordo dove ho
letto questa frase di uno
sconosciuto autore secondo il quale
«l’Uomo è l’unico animale che ce la
sta mettendo tutta per organizzare
la propria autodistruzione».