N. 147 - Marzo 2020 
                          
                          (CLXXVIII)
																			
																			
																			
																			
																			
																			L’assedio 
																			di 
																			Tolone
																			
																			Quando 
																			Napoleone 
																			divenne 
																			Napoleone 
																			– 
																			Parte 
																			II
																			di 
																			Sara 
																			Bordignon
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Tolone 
																			abbracciava 
																			il 
																			Mar 
																			Mediterraneo 
																			con 
																			una 
																			grande 
																			baia,
																			
																			La 
																			Grande 
																			Rade, 
																			entrando 
																			nella 
																			quale 
																			ci 
																			si 
																			ritrovava 
																			in 
																			una 
																			baia 
																			più 
																			piccola,
																			
																			La 
																			Petite 
																			Rade; 
																			tra 
																			di 
																			esse 
																			si 
																			stagliava 
																			un 
																			lembo 
																			di 
																			terra, 
																			dominato 
																			a 
																			ovest 
																			da 
																			una 
																			collina, 
																			detta
																			
																			Le 
																			Caire 
																			su 
																			cui 
																			erano 
																			stati 
																			creati 
																			dei 
																			forti, 
																			l’Éguilette 
																			e la
																			
																			Balaguier.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Il 
																			lembo 
																			di 
																			terra 
																			formava 
																			una 
																			strettoia 
																			tra 
																			le 
																			due 
																			baie 
																			e 
																			dominarne 
																			i 
																			forti 
																			con 
																			delle 
																			batterie 
																			di 
																			cannoni 
																			era 
																			la 
																			modalità 
																			perfetta 
																			per 
																			forzare 
																			i 
																			vascelli 
																			nemici 
																			ad 
																			andarsene 
																			o, 
																			in 
																			caso 
																			di 
																			vento 
																			a 
																			sfavore, 
																			per 
																			distruggerli, 
																			in 
																			modo 
																			tale 
																			da 
																			costringere 
																			alla 
																			resa 
																			i 
																			lealisti 
																			monarchici, 
																			accerchiati 
																			dalla 
																			terra 
																			e 
																			privi 
																			di 
																			ogni 
																			aiuto 
																			dal 
																			mare. 
																			Il 
																			piano 
																			di 
																			Napoleone 
																			si 
																			basava 
																			su 
																			questi 
																			presupposti, 
																			ma 
																			egli 
																			doveva 
																			rispondere 
																			agli 
																			ordini 
																			del 
																			generale 
																			Carteaux, 
																			pittore 
																			di 
																			professione 
																			fino 
																			a 
																			pochi 
																			anni 
																			prima.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Carteaux 
																			era 
																			un 
																			uomo 
																			d’altri 
																			tempi, 
																			sempre 
																			bardato 
																			d’oro 
																			e 
																			intento 
																			a 
																			carezzarsi 
																			i 
																			lunghi 
																			baffi, 
																			non 
																			credeva 
																			nelle
																			
																			armi 
																			specializzate
																			
																			degli 
																			artiglieri, 
																			ma 
																			in 
																			una 
																			cosa 
																			sola: 
																			l’arme 
																			blanche, 
																			la 
																			lama 
																			affilata 
																			della 
																			spada. 
																			Con 
																			fierezza 
																			proclamava 
																			che 
																			avrebbe 
																			ripreso 
																			Tolone 
																			in 
																			tre 
																			giorni, 
																			bombardandola 
																			con 
																			12 
																			cannoni 
																			e in 
																			direzione 
																			di 
																			quattro 
																			forti 
																			diversi 
																			contemporaneamente.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Buonaparte 
																			gli 
																			fece 
																			notare 
																			che 
																			gli 
																			avversari 
																			ne 
																			avevano 
																			150 
																			di 
																			cannoni 
																			e 
																			che 
																			bombardare 
																			su 
																			quattro 
																			forti 
																			significava 
																			essere 
																			bombardati
																			
																			da 
																			quattro 
																			forti.
																			
																			Ma 
																			per 
																			Carteux 
																			l’opinione 
																			del 
																			giovane 
																			ufficiale 
																			non 
																			contava, 
																			il 
																			mare 
																			rimaneva 
																			un 
																			obiettivo 
																			secondario, 
																			il 
																			generale 
																			voleva 
																			marciare 
																			su 
																			tre 
																			colonne 
																			di 
																			fanti, 
																			alla 
																			vecchia 
																			maniera. 
																			Invece, 
																			come 
																			in 
																			Asprey, 
																			per 
																			tagliare 
																			il 
																			nodo 
																			gordiano 
																			dell’operazione, 
																			bisognava 
																			puntare 
																			proprio 
																			sull’artiglieria 
																			e 
																			sul 
																			mare, 
																			dal 
																			quale 
																			la 
																			Royal 
																			Navy 
																			poteva 
																			agilmente 
																			bombardare 
																			qualsiasi 
																			cosa.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Il 
																			capitano 
																			Buonaparte 
																			era 
																			fresco 
																			di 
																			studi, 
																			aveva 
																			letto 
																			e 
																			riletto 
																			il 
																			lavoro 
																			di 
																			De 
																			Guibert 
																			sulla 
																			tattica 
																			e i 
																			New
																			
																			Principles 
																			of 
																			Gunnery
																			
																			nella 
																			traduzione 
																			di 
																			Lombard, 
																			conosceva 
																			le 
																			battaglie 
																			di 
																			Cesare 
																			e di 
																			Alessandro 
																			Magno 
																			ed 
																			era 
																			pienamente 
																			consapevole 
																			dell’importanza 
																			strategica 
																			del 
																			mare. 
																			Le 
																			sue 
																			ottime 
																			conoscenze 
																			matematiche 
																			gli 
																			avrebbero 
																			permesso 
																			di 
																			far 
																			buon 
																			uso 
																			dell’artiglieria, 
																			ma 
																			le 
																			sue 
																			osservazioni 
																			sembravano 
																			non 
																			aver 
																			valore 
																			per 
																			Carteaux.
																			
																			
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Non 
																			potendo 
																			prendere 
																			parte 
																			attiva 
																			al 
																			piano 
																			d’attacco, 
																			Napoleone 
																			si 
																			dedicò 
																			alle 
																			mansioni 
																			di 
																			un 
																			capitano 
																			d’artiglieria 
																			e, 
																			durante 
																			un 
																			sopralluogo 
																			dell’area, 
																			realizzò 
																			quanto 
																			la 
																			situazione 
																			fosse 
																			disastrosa: 
																			mancavano 
																			treni 
																			per 
																			trasportare 
																			i 
																			cannoni, 
																			non 
																			c’erano 
																			parchi 
																			d’artiglieria, 
																			le 
																			traiettorie 
																			di 
																			lancio 
																			erano 
																			calcolate 
																			male 
																			e i 
																			bombardieri 
																			scaldavano 
																			le 
																			palle 
																			dei 
																			cannoni 
																			in 
																			marmitte 
																			da 
																			cucina.
																			
																			
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Il 
																			20 
																			settembre 
																			Napoleone 
																			posizionò 
																			una 
																			batteria 
																			di 
																			cannoni 
																			nelle 
																			insenature 
																			della 
																			baia 
																			piccola, 
																			la
																			
																			Petit 
																			Rade; 
																			i 
																			vascelli 
																			inglesi 
																			vi 
																			erano 
																			appena 
																			entrati 
																			quando, 
																			vedendo 
																			i 
																			cannonieri 
																			di 
																			Buonaparte, 
																			fecero 
																			loro 
																			omaggio 
																			con 
																			qualche 
																			colpo 
																			sparato 
																			a 
																			salve, 
																			secondo 
																			l’uso. 
																			Napoleone 
																			rispose 
																			facendo 
																			fuoco; 
																			i 
																			vascelli, 
																			per 
																			non 
																			rimanere 
																			sotto 
																			tiro, 
																			si 
																			insinuarono 
																			ancor 
																			di 
																			più 
																			nella
																			
																			Petit 
																			Rade
																			
																			e 
																			Buonaparte, 
																			ventiquattr’ore 
																			dopo, 
																			già 
																			tentava 
																			di 
																			prendere 
																			l’Éguilette.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Ma 
																			il 
																			generale 
																			Carteaux 
																			gli 
																			inviò 
																			solo 
																			uno 
																			sparuto 
																			gruppo 
																			di 
																			uomini, 
																			senza 
																			alcuna 
																			assistenza 
																			medica 
																			e 
																			Napoleone 
																			non 
																			riuscì 
																			a 
																			conquistare 
																			il 
																			forte. 
																			Immediatamente 
																			gli 
																			inglesi 
																			si 
																			accorsero 
																			dell’importanza 
																			della 
																			collina
																			
																			Le 
																			Caire
																			
																			e vi 
																			costruirono 
																			un 
																			grande 
																			terrapieno, 
																			il
																			
																			forte 
																			Mulgrave; 
																			oramai 
																			erano 
																			già 
																			passati 
																			due 
																			mesi 
																			e si 
																			poteva 
																			parlare 
																			di 
																			assedio.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Napoleone 
																			decise 
																			che 
																			avrebbe
																			
																			disubbidito 
																			formalmente 
																			e 
																			iniziò 
																			una 
																			frenetica 
																			corsa 
																			contro 
																			il 
																			tempo; 
																			di 
																			comune 
																			accordo 
																			con 
																			i 
																			due
																			
																			réprésentants 
																			en 
																			mission, 
																			scrisse 
																			al 
																			ministro 
																			della 
																			guerra, 
																			agli 
																			uffici 
																			militari 
																			di 
																			Marsiglia 
																			e 
																			Avignone 
																			e 
																			all’Armata 
																			d’Italia, 
																			accompagnando 
																			il 
																			tutto 
																			con 
																			rapporti 
																			sullo 
																			stato 
																			delle 
																			truppe 
																			e 
																			delle 
																			munizioni, 
																			sottolineando 
																			le 
																			difficoltà 
																			che 
																			incontrava, 
																			allegando 
																			un 
																			piano 
																			di 
																			conquista 
																			e 
																			richiedendo 
																			un 
																			generale 
																			che 
																			comprendesse
																			
																			l’arte 
																			militare.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Saliceti 
																			e 
																			Gasparin 
																			collaboravano 
																			con 
																			lui: 
																			iniziarono 
																			a 
																			sollevare 
																			dubbi 
																			su 
																			Carteaux 
																			nei 
																			loro 
																			resoconti 
																			al 
																			governo, 
																			aggiungendo 
																			che, 
																			fortunatamente, 
																			con 
																			Buonaparte
																			
																			
																			“il 
																			fato 
																			ci 
																			ha 
																			meravigliosamente 
																			assistiti”.
																			
																			Napoleone 
																			non 
																			aveva 
																			tempo 
																			per 
																			aspettare 
																			che 
																			la 
																			macchina 
																			burocratica 
																			di 
																			Parigi 
																			si 
																			mettesse 
																			in 
																			moto 
																			e 
																			gli 
																			facesse 
																			avere 
																			ciò 
																			di 
																			cui 
																			aveva 
																			bisogno, 
																			quindi 
																			si 
																			risolse 
																			a 
																			perlustrare 
																			l’entroterra 
																			e 
																			riuscì 
																			a 
																			ottenere 
																			animali 
																			da 
																			tiro, 
																			quasi 
																			100 
																			cannoni 
																			e 
																			polvere 
																			da 
																			sparo.
																			
																			
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Il 
																			còrso 
																			lavorava 
																			incessantemente 
																			tanto 
																			che 
																			arrivò 
																			a 
																			riconvertire 
																			un 
																			reparto 
																			di 
																			fanti 
																			in 
																			artiglieri, 
																			dormendo 
																			all’aperto 
																			con 
																			i 
																			suoi 
																			uomini 
																			e 
																			mangiando 
																			pane 
																			e 
																			acqua 
																			come 
																			loro. 
																			Il 
																			giovane 
																			capitano 
																			non 
																			chiamava 
																			le 
																			batterie 
																			di 
																			cannonieri 
																			con 
																			delle 
																			cifre 
																			ma
																			
																			“batteria 
																			dei 
																			Montagnardi” 
																			o 
																			“batteria 
																			dei 
																			Giacobini” 
																			e 
																			“batteria 
																			della 
																			Convenzione”, 
																			quell’estate 
																			Napoleone 
																			era 
																			senza 
																			dubbio 
																			un 
																			fervente 
																			rivoluzionario, 
																			ma 
																			già 
																			era 
																			manifesta 
																			la 
																			sua 
																			capacità 
																			di 
																			farsi 
																			amare 
																			dalle 
																			truppe, 
																			fosse 
																			anche 
																			dal 
																			tamburino 
																			maggiore 
																			dell’ultimo 
																			dei 
																			reggimenti.
																			
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Finalmente 
																			l’11 
																			novembre 
																			Carteaux 
																			venne 
																			rimpiazzato; 
																			il 
																			suo 
																			sostituto 
																			era 
																			il 
																			generale 
																			Doppet, 
																			medico 
																			di 
																			professione, 
																			che 
																			purtroppo 
																			non 
																			si 
																			rivelò 
																			adatto 
																			al 
																			suo 
																			compito. 
																			Il 
																			15 
																			novembre, 
																			quella 
																			che 
																			era 
																			iniziata 
																			come 
																			una 
																			schermaglia 
																			tra 
																			soldati 
																			divenne 
																			un 
																			assalto 
																			a 
																			fort 
																			Mulgrave,
																			
																			
																			“il 
																			vino 
																			è 
																			stappato, 
																			bisogna 
																			berlo”, 
																			commentò 
																			subito 
																			Napoleone 
																			in 
																			un
																			
																			alea 
																			iacta 
																			est 
																			alla 
																			francese, 
																			ma 
																			il 
																			general-dottore, 
																			alla 
																			vista 
																			del 
																			suo 
																			aiutante 
																			di 
																			campo 
																			steso 
																			a 
																			terra, 
																			fece 
																			battere 
																			subito 
																			la 
																			ritirata 
																			e 
																			tutta 
																			l’azione 
																			fu 
																			perduta. 
																			I 
																			soldati 
																			iniziavano 
																			a 
																			essere 
																			stanchi 
																			della 
																			situazione:
																			
																			
																			“avremmo 
																			solo 
																			pittori 
																			e 
																			medici 
																			a 
																			comandarci?”.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Dopo 
																			tre 
																			mesi 
																			di 
																			assedio 
																			Parigi 
																			era 
																			quanto 
																			mai 
																			preoccupata 
																			e 
																			finalmente, 
																			il 
																			17 
																			novembre, 
																			un 
																			veterano 
																			della 
																			Rivoluzione 
																			americana 
																			con 
																			40 
																			anni 
																			di 
																			esperienza 
																			prese 
																			il 
																			comando. 
																			Si 
																			chiamava 
																			Jacques 
																			Dugommier 
																			e 
																			suscitò 
																			subito 
																			in 
																			Napoleone 
																			una 
																			profonda 
																			ammirazione, 
																			anche 
																			se 
																			il 
																			generale 
																			lo 
																			chiamò 
																			per 
																			tutto 
																			il 
																			tempo
																			
																			Bonna 
																			Parte.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Ognuno 
																			aveva 
																			la 
																			propria 
																			idea 
																			su 
																			come 
																			porre 
																			fine 
																			all’assedio 
																			e in 
																			quei 
																			mesi 
																			Napoleone 
																			vide 
																			passare 
																			sotto 
																			ai 
																			suoi 
																			occhi 
																			quasi 
																			cinquecento 
																			strategie 
																			diverse 
																			per 
																			la 
																			presa 
																			di 
																			Tolone. 
																			Ma 
																			dicembre 
																			si 
																			avvicinava 
																			e 
																			qualche 
																			testa 
																			rischiava 
																			di 
																			saltare; 
																			fu 
																			così 
																			che, 
																			il 
																			25 
																			novembre, 
																			il 
																			consiglio 
																			di 
																			guerra, 
																			su 
																			iniziativa 
																			di 
																			Saliceti, 
																			decise 
																			di 
																			mettere 
																			in 
																			pratica 
																			l’idea 
																			di 
																			Buonaparte.
																			
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Sarebbe 
																			stato 
																			simulato 
																			un 
																			attacco 
																			contro 
																			un 
																			monte 
																			a 
																			nord 
																			della 
																			città, 
																			mont 
																			Faron, 
																			e 
																			poi, 
																			dopo 
																			un 
																			feroce 
																			bombardamento 
																			i 
																			francesi 
																			sarebbero 
																			passati 
																			alla 
																			conquista 
																			di
																			
																			fort 
																			Mulgrave, 
																			Napoleone 
																			definiva 
																			il 
																			piano 
																			una
																			
																			
																			“commozione 
																			generale”. 
																			L’azione 
																			fu 
																			violenta 
																			e 
																			non 
																			priva 
																			di 
																			imprevisti: 
																			mentre 
																			caricava 
																			un 
																			cannone 
																			lasciato 
																			scoperto 
																			da 
																			un 
																			caduto, 
																			Napoleone 
																			entrò 
																			in 
																			contatto 
																			con 
																			il 
																			battipalle 
																			sanguinolento 
																			del 
																			defunto 
																			e 
																			dopo 
																			pochi 
																			giorni 
																			contrasse 
																			la 
																			scabbia.
																			
																			
																			
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Il 
																			30 
																			novembre 
																			2.350 
																			uomini, 
																			tra 
																			inglesi, 
																			piemontesi, 
																			spagnoli 
																			e 
																			napoletani 
																			si 
																			erano 
																			scontrati 
																			contro 
																			600 
																			soldati 
																			rivoluzionari 
																			e 
																			avevano 
																			quasi 
																			distrutto
																			
																			“la 
																			batteria 
																			della 
																			Convezione”; 
																			ma 
																			dopo 
																			altre 
																			7 
																			ore 
																			di 
																			combattimenti 
																			e 50 
																			morti 
																			tra 
																			le 
																			fila 
																			francesi, 
																			i 
																			generali 
																			Garnier 
																			e 
																			Dugommier 
																			riuscirono 
																			a 
																			portare 
																			i 
																			rivoluzionari 
																			alla 
																			vittoria, 
																			catturando 
																			un 
																			uomo 
																			di 
																			tutta 
																			importanza: 
																			il 
																			generale 
																			inglese 
																			Charles 
																			O’Hara, 
																			che 
																			qualche 
																			anno 
																			prima 
																			si 
																			era 
																			arreso 
																			al 
																			generale 
																			George 
																			Washington 
																			a 
																			Yorktown. 
																			Il 
																			bilancio 
																			della 
																			giornata 
																			fu 
																			di 
																			circa 
																			di 
																			400 
																			morti
																			
																			
																			“soprattutto 
																			inglesi”, 
																			come 
																			scrisse 
																			lo 
																			stesso 
																			Buonaparte 
																			in 
																			una 
																			lettera 
																			a un 
																			amico.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Ma 
																			quella 
																			del 
																			30 
																			novembre 
																			era 
																			solo 
																			una 
																			vittoria 
																			circoscritta 
																			e, 
																			fu 
																			solo 
																			nella 
																			notte 
																			del 
																			17 
																			dicembre, 
																			che, 
																			sotto 
																			la 
																			pioggia 
																			battente, 
																			7.000 
																			francesi 
																			(tra 
																			i 
																			quali 
																			i 
																			4.000
																			
																			“più 
																			agguerriti”) 
																			si 
																			impossessarono 
																			di
																			
																			forte 
																			Mulgrave 
																			in 
																			un 
																			feroce 
																			corpo 
																			a 
																			corpo.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Il 
																			cavallo 
																			di 
																			Napoleone 
																			venne 
																			ucciso 
																			mentre 
																			questi 
																			era 
																			in 
																			sella, 
																			e un 
																			inglese 
																			gli 
																			conficcò 
																			la 
																			lama 
																			della 
																			baionetta 
																			in 
																			una 
																			coscia; 
																			ma 
																			l’attacco 
																			continuò, 
																			e 
																			
																			“in 
																			mezzo 
																			al 
																			buio, 
																			al 
																			vento, 
																			alla 
																			pioggia 
																			(...) 
																			e 
																			tra 
																			le 
																			grida 
																			dei 
																			feriti 
																			e 
																			dei 
																			moribondi”,
																			
																			mentre 
																			i 
																			vascelli 
																			inglesi 
																			bombardavano 
																			la 
																			collina 
																			con
																			
																			
																			“quasi 
																			cento 
																			colpi 
																			al 
																			minuto”,
																			
																			Fort 
																			Mulgrave 
																			venne 
																			conquistato, 
																			seguito 
																			a 
																			ruota 
																			dalle 
																			fortezze
																			
																			Éguilette 
																			e 
																			Balaguier. 
																			Poi 
																			un 
																			bombardamento 
																			massiccio 
																			venne 
																			diretto 
																			contro 
																			la 
																			flotta 
																			dell’ammiraglio 
																			Hood, 
																			ancorata 
																			nella
																			
																			Petite 
																			Rade. 
																			Gli 
																			inglesi 
																			evacuarono 
																			subito 
																			la 
																			baia 
																			e 
																			fecero 
																			saltare 
																			in 
																			aria 
																			l’arsenale 
																			di 
																			Tolone.
																			
																			
																			
																			 
																			
																			
																			
																			“Il 
																			turbinio 
																			di 
																			fiamme 
																			e 
																			fumo 
																			che 
																			si 
																			sprigionava 
																			dall’arsenale 
																			sembrava 
																			un 
																			vulcano 
																			in 
																			eruzione; 
																			un 
																			chiarore 
																			rosso 
																			riempiva 
																			tutto 
																			il 
																			cielo; 
																			era 
																			piena 
																			notte 
																			ma 
																			sembrava 
																			pieno 
																			giorno”,
																			
																			
																			
																			
																			l’immagine 
																			di 
																			quella 
																			scena 
																			sarebbe 
																			rimasta 
																			impressa 
																			per 
																			sempre 
																			nella 
																			mente 
																			del 
																			futuro 
																			imperatore.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Tolone 
																			era 
																			di 
																			nuovo 
																			in 
																			mano 
																			alla 
																			Convenzione 
																			e i 
																			lealisti 
																			monarchici 
																			dovettero 
																			abbandonare 
																			la 
																			città 
																			in 
																			fretta, 
																			i 
																			représentants 
																			del 
																			popolo 
																			avevano 
																			già 
																			iniziato 
																			la 
																			repressione; 
																			la 
																			città 
																			di 
																			Tolone 
																			venne 
																			ribattezzata
																			
																			Port-de-la-Montagne, 
																			la 
																			sfiorata 
																			guerra 
																			civile 
																			doveva 
																			essere 
																			dimenticata 
																			e i 
																			condannati 
																			a 
																			morte 
																			furono 
																			alcune 
																			centinaia, 
																			sebbene 
																			ci 
																			siano 
																			pareri 
																			discordanti 
																			circa 
																			il 
																			numero 
																			esatto.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			Dopo 
																			un 
																			autunno 
																			di 
																			incessante 
																			lavoro, 
																			Napoleone 
																			vide 
																			riconosciuto 
																			il 
																			suo 
																			impegno 
																			sul 
																			campo, 
																			e, a 
																			soli 
																			24 
																			anni, 
																			venne 
																			nominato 
																			generale.
																			
																			
																			
																			
																			 
																			
																			
																			“Lì 
																			la 
																			Storia 
																			lo 
																			afferrerà 
																			per 
																			non 
																			lasciarlo 
																			più, 
																			là 
																			comincia 
																			la 
																			sua 
																			immortalità”, 
																			avrebbe 
																			scritto 
																			Emmanuel 
																			de 
																			Las 
																			Cases 
																			nel
																			
																			Mémorial 
																			di 
																			Sainte- 
																			Hélène 
																			trent’anni 
																			dopo; 
																			fuor 
																			di 
																			metafora, 
																			la 
																			vittoria 
																			di 
																			Tolone 
																			segnò 
																			l’inizio 
																			della 
																			repentina 
																			ascesa 
																			militare 
																			del 
																			còrso 
																			e 
																			quella 
																			giornata 
																			attirò 
																			su 
																			di 
																			lui 
																			l’attenzione 
																			di 
																			un 
																			altro
																			
																			représentant 
																			en 
																			mission, 
																			Augustine 
																			Robespierre, 
																			che 
																			rimase 
																			così 
																			affascinato 
																			da 
																			Napoleone 
																			da 
																			scriverne 
																			al 
																			più 
																			noto 
																			fratello, 
																			Maximilien 
																			Robespierre:
																			
																			
																			“aggiungerei 
																			alla 
																			lista 
																			dei 
																			patrioti 
																			il 
																			cittadino 
																			Buonaparte, 
																			generale 
																			di 
																			artiglieria, 
																			un 
																			ufficiale 
																			dal 
																			merito 
																			sovrumano”.
																			
																			
																			
																			 
																			
																			
																			L’idea 
																			di 
																			Napoleone 
																			era 
																			frutto 
																			di 
																			un’intuizione 
																			maturata 
																			in 
																			poco 
																			tempo 
																			ma 
																			portata 
																			avanti 
																			per 
																			molti 
																			mesi 
																			con 
																			tenacia. 
																			Le 
																			sue 
																			conoscenze 
																			accademiche 
																			e il 
																			magnetismo 
																			che 
																			esercitava 
																			sulle 
																			truppe 
																			ne 
																			avevano 
																			decretato 
																			il 
																			successo; 
																			ma 
																			da 
																			dove 
																			traeva 
																			la 
																			cieca 
																			fiducia 
																			nel 
																			suo 
																			piano? 
																			Per 
																			lui 
																			fu 
																			molto 
																			semplice, 
																			la 
																			topografia 
																			di 
																			Tolone 
																			era 
																			molto 
																			simile 
																			a 
																			quella 
																			di 
																			un’altra 
																			città 
																			a 
																			lui 
																			ben 
																			nota: 
																			Ajaccio.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			“Tutti 
																			nascono 
																			anonimi 
																			come 
																			me, 
																			in 
																			una 
																			anonima 
																			Ajaccio, 
																			in 
																			un’anonima 
																			isola, 
																			in 
																			un 
																			anonimo 
																			15 
																			agosto, 
																			di 
																			un 
																			anonimo 
																			1769, 
																			da 
																			due 
																			anonimi 
																			Carlo 
																			e 
																			Letizia 
																			Ramolino; 
																			solo 
																			dopo 
																			diventano 
																			qualcuno; 
																			e se 
																			prima 
																			di 
																			ogni 
																			altra 
																			cosa 
																			sono 
																			capaci 
																			di 
																			non 
																			deludere 
																			se 
																			stessi, 
																			anche 
																			la 
																			volontà 
																			divina 
																			si 
																			manifesta 
																			sull’uomo”.
																			
																			
																			 
																			
																			
																			 
																			
																			
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