.

home

 

progetto

 

redazione

 

contatti

 

quaderni

 

gbeditoria


.

[ISSN 1974-028X]

RUBRICHE


attualità

.

ambiente

.

arte

.

filosofia & religione

.

storia & sport

.

turismo storico



 

PERIODI


contemporanea

.

moderna

.

medievale

.

antica



 

EXTEMPORANEA


cinema

.

documenti

.

multimedia



 

ARCHIVIO


 

 

 

 

 

 

 

.

> Storia dello sport

.

N. 29 - Ottobre 2007

MARIO ALBERTO KEMPES

El Matador

di Matteo Liberti

 

Mario Alberto Kempes nacque a Bell Ville il 15 luglio del 1954. Il suo nome è legato soprattutto alla storica (per molti versi) vittoria al campionato mondiale del 1978 della nazionale Argentina, competizione nella quale si affermò anche come capocannoniere.

 

Il giovane Kempes iniziò a giocare prestissimo, introdotto allo sport dal padre, anch’egli calciatore.

 

Quel che rende storico il nome di Mario Kempes è il cotesto in cui si svolsero quei mondiali di cui fu protagonista: era l'epoca del regime militare, della dittatura imposta dal colpo di stato dei colonnelli del 24 Marzo 1976 che destituì il governo eletto di María Estela Martínez de Perón.

 

Fu il regime, nato da quel golpe noto poi come Processo di Riorganizzazione Nazionale, ad organizzare la manifestazione, favorendo fin da principio ed in tutti i modi, la squadra di casa.

 

Tutto già scritto, tutto voluto, senza anima o calore sportivo... A dare un senso alla competizione, furono proprio le gesta di Kempes, che seppe far sognare un popolo costretto a tristezza dalla folle politica che lo amministrava.

 

La finale fu con l'Olanda, il punteggio di 3 a 1 per l'Argentina.

Kempes segnò due reti.

 

 

Mario Alberto Kempes era un attaccante laterale, un’ala avanzata che seppe trasformarsi, nel corso della carriera in attaccante di razza. Velocità, potenza di tiro e capelli folti al vento erano i suoi tratti distintivi.

 

Il suo soprannome, acquisito durante un’esperienza nella squadra spagnola del Valencia, era quello, eloquente, di El Matador.

 

 

 

A volerlo in Spagna era stato un altro mito, il grande Alfredo Di Stefano, allora allenatore dei valenciani e che si era innamorato di quel capellone argentino notandolo in un suo viaggio in Sud America.

 

Con il Valencia fu capocannoniere della Liga per due volte, nel 1976-1977 con 24 gol e nel 1977-1978 con 28 gol, vincendo anche la Scarpa d’oro.

 

El Matador seppe anche vincere, con la piccola squadra iberica un’importante coppa delle coppe nel 1980.

 

In nazionale le presenze complessive furono 43, i gol 20 (6 nel famoso mondiale del ’78).

 

Nell’anno della sua consacrazione, il 1978, l’anno in cui divenne mito, venne anche insignito del titolo di Giocatore sudamericano dell'Anno.

 

Un curiosità: nel 2001 Kempes ha anche avuto una breve esperienza in qualità di allenatore nella squadra di Serie D di Castrano.

 

Nel 2004 Kempes è stato nominato da Pelè tra i 100 giocatori più importanti di tutti i tempi…



 

COLLABORA


scrivi per InStoria



 

EDITORIA


GBe edita e pubblica:

.

- Archeologia e Storia

.

- Architettura

.

- Edizioni d’Arte

.

- Libri fotografici

.

- Poesia

.

- Ristampe Anastatiche

.

- Saggi inediti

.

catalogo

.

pubblica con noi



 

links


 

pubblicità


 

InStoria.it

 


by FreeFind

 

 

 

 

 

 

 

 

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA  N° 215/2005 DEL 31 MAGGIO]

.

.