A proposito di John Titor
STORIA DI Un falso viaggiatore nel
tempo
di Lorenzo
Bruni
I viaggi nel tempo, si sa,
stuzzicano la fantasia dei curiosi
da tempo immemore: basti pensare a
saghe come Ritorno al futuro
o Ritorno al crimine, per
citarne due abbastanza famose, per
capire quanto la possibilità di
muoversi liberamente fra i vari
strati della storia sia un’ambizione
che l’uomo sogna di potere coltivare
da sempre. Approfittando di tale
desiderio, sono innumerevoli le
truffe che approfittatori più o meno
originali perpetuano ai danni dei
poveracci abbastanza ingenui da
cascarci: alcune hanno come scopo
quello di monetizzare ai danni delle
vittime, altre solo del “sano”
divertimento.
Una delle più famose, di certo, è la
breve ma curiosa attività online di
John Titor. A fine 2000, infatti,
iniziarono a essere pubblicati
alcuni post, sotto il nickname di
TimeTravel_0, su più forum a
partecipazione gratuita: l’utente,
che ben presto cambiò il nome in
John Titor, dichiarava di essere un
soldato statunitense arrivato nella
nostra epoca dal 2036 col compito di
recuperare dal nonno un esemplare di
computer IBM 5100; Titor asseriva di
essere un soldato addestrato,
spedito per l’appunto dal suo
parente, a sua volta un ingegnere di
Rochester, con lo scopo di
trasportare uno speciale computer
contenenti funzioni non documentate
nel futuro e salvare così l’umanità
da un collasso informatico.
Dopo avere portato a termine questo
compito, nel 1975, egli sosteneva di
avere voluto fermarsi in attesa
della sua stessa nascita, nel 1998 a
Tampa, per “farsi una visita” e
assistere dal vivo agli effetti del
Millennium Bug. Inizialmente
preso per un mitomane, il
fantomatico viaggiatore nel tempo
iniziò a essere subissato da domande
da parte del popolo dell’internet,
alle quali risposte mostrando sempre
disponibilità e, sembrerebbe, mai
pretesa di volere convincere gli
altri della bontà delle proprie
parole: fornì foto della macchina
del tempo e del suo libretto delle
istruzioni, aggiungendo numerosi
dettagli tecnici sul suo
funzionamento; spiegò che la
possibilità di viaggiare nel tempo
era diventata realtà grazie agli
studi del CERN sui protoni e sulla
distorsione controllata della
gravità; inoltre, arrivò a sostenere
che l’interpretazione del multiverso
secondo la fisica quantistica di
Everett e Wheeler era corretta (ne
riparleremo tra poco).
Anche verso coloro che chiedevano
anticipazioni sul futuro, Titor si
mostrò assai disponibile: dichiarò
che nel 2004 sarebbe stata giocata
l’ultima Olimpiade, previde l’arrivo
del morbo della mucca pazza negli
USA, dichiarò la vittoria di una
donna alle elezioni statunitensi nel
2008, anticipò la guerra in Iraq e
che non sarebbero state trovate armi
nucleari sul suolo iracheno, la
crisi economica del 2008 e la
conseguente scoperta che lo stile di
vita avuto fino ad allora non era
sostenibile; inoltrò sostenne che
nei successivi anni si sarebbe
verificato il fallimento della
Microsoft, una guerra civile USA tra
il 2004 e il 2015, la Terza Guerra
Mondiale nel 2015, con tre miliardi
di morti e bombardamenti effettuati
dalla Russia su scala globale…
Ciò che salta subito all’occhio è
che di queste previsioni, bisogna
essere onesti, una buona metà si è
poi avverata. Si ritorna dunque alla
teoria del multiverso
precedentemente citata: lo stesso
Titor sostenne che la sua venuta e
il suo interagire con la gente del
2000 avrebbe modificato il corso
della storia, inserendo la nostra
realtà in un universo alternativo e
solo parzialmente riferibile al suo.
Il 24 marzo 2001, nel suo ultimo
post, John Titor annunciò che
sarebbe tornato nel 2036, felice di
avere concluso la missione. La
maggior parte dei messaggi da lui
postati sono andati salvati sul sito
(tutt’ora consultabile)
www.johntitor.com. La
vicenda, però, non era ancora
conclusa: il 21 marzo 2004, circa
tre anni dopo, sul forum del sito
Time Travel Institute, un uomo
utente dal nome TimeTravel_1 (in
seguito dichiarerà di chiamarsi
Ethan Jensen) sosteneva di provenire
dal 2118 e di volere avvisare
l’umanità della morte di John Titor,
condannato nella sua epoca per avere
rivelato troppe cose alla gente del
2000 e di avere alterato
l’equilibrio temporale. Una fine
triste, certo, ma anche stavolta non
definitiva.
Neanche una decina di giorni dopo,
infatti, il 30 marzo 2004, un uomo
di nome Samson Rodriguez affermò di
avere orchestrato uno scherzo: la
vicenda di John Titor non era reale,
anzi i dati da lui riportati sui
forum sarebbero stati semplicemente
presi da opere di fantascienza
famose, come il romanzo Addio,
Babilonia, e varia saggistica
sull’argomento.
Sembrerebbe dunque che la vicenda di
John Titor rientri, come avevo
scritto a inizio articolo, nella
categoria delle bufale di viaggi nel
tempo con solo scopo ludico. Invece
potrebbe non essere così. Sono
numerose le teorie che collegano la
figura del misterioso viaggiatore
nel tempo a operazioni di marketing
volte a creare un mistero e a
monetizzare su di esso (come i più
famosi, e meglio costruiti, Il
Codice da Vinci o al libro
Bermuda: il triangolo maledetto
di Charles Berlitz).
Un indizio in tale direzione è dato
da un libro pubblicato nel 2003 da
colei che si definisce la madre di
Titor, dal titlo John Titor – A
time traveler’s Tale, pubblicato
da una mini-casa editrice di auto
pubblicazioni. Più ricerche hanno
però confermato che nel 1998, a
Tampa, nessun John Titor era mai
venuto al mondo. Nessun problema, a
onor del vero, dato che quello
potrebbe essere uno pseudonimo. Ma
questa sedicente donna, che si
dichiara essere sua madre, non ha
mai fatto apparizioni pubbliche, né
rilasciato interviste, ma si è
sempre fatta rappresentare da Larry
Habber, un avvocato specializzato in
aspetti legati all’intrattenimento,
che avrebbe curato i diritti
d’autore legati alla pubblicazione
del libro; lo stesso Haber, negli
anni successivi, avrebbe cercato di
far produrre un film sull’argomento
Titor, un fumetto, un documentario,
oltre a gadget di vario tipo, come
magliette e felpe.
Ad avvalorare la teoria che tutta la
vicenda sia stata messa in piedi da
Haber c’è la presenza del fratello
di Larry, John Rick Haber: egli era
un ingegnere informatico della Eagle
Point Software Corporation e,
dunque, aveva accesso a tutte le
funzioni dell’IBM, comprese quelle
citate da Titor e non conosciute
dalla gente comune. I fratelli hanno
negato ogni accusa e nel tempo la
vicenda di John Titor è diventata
una leggenda metropolitana, perdendo
il suo fascino e finendo quasi
dimenticata (viene ricordata nella
serie anime Steins;gate, dove
uno dei personaggi risulta essere
proprio John Titor).
La vicenda del crononauta, ormai
possiamo dirlo con quasi assoluta
certezza, non era altro che una
bufala: se a scopo lucrativo o di
divertimento, non possiamo esserne
sicuri.