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attualità


N. 6 - Giugno 2008 (XXXVII)

Governo ombra

all’ombra dei cipressi?

di Arturo Capasso

 

“All’ombra dei cipressi e dentro l’urne confortate di pianto, è forse il sonno della morte men duro?

Se lo chiedeva Ugo Foscolo nei Sepolcri.


Diciamo la verità, questo Governo oggi fa quasi tenerezza. Veltroni, quando lesse la lista del suo Gabinetto, per un attimo pensò che quella non era una finzione, ma una realtà.

Sul suo volto passò un’ombra di rimpianto e i suoi occhi si riempirono di tristezza. Da quel momento lui e il suo gruppo avrebbero seguito ed inseguito come un’ombra il vero Gabinetto, e forse sarebbe cresciuto come il muschio, che sta appunto sul lato in ombra del tronco.

Sarà, il loro, il regno delle ombre... non avranno l’ombra di un potere, forse potranno avere paura della propria ombra?
 


Basta, adesso parliamo seriamente, non senza avere ricordato il Tasso che nella Gerusalemme Liberata (IV, 3) cantò: “Chiama gli abitator de l’ombre eterne / il rauco suon de la tartarea tromba”.

A pagina 2084 del Webster’s Third New International Dictionary troviamo che lo shadow cabinet – da noi tradotto con Governo ombra – è un gruppo di leader dell’opposizione parlamentare che probabilmente saranno membri del governo allorché il loro partito tornerà al potere. Hanno il compito di indicare la politica del partito nel seguire il dibattito parlamentare in campi di loro specifica competenza.

L’idea sembra abbastanza buona, viene dalla tradizione parlamentare anglosassone.

 

Si evita così il rischio di parole in libertà, che poco hanno a che fare con i singoli problemi.

Giustamente Gianfranco Pasquino a pagina 440 del Dizionario di Politica scrive: “ Non è solo il gruppo parlamentare del partito di maggioranza che ha interesse a mantenere la sua unità d’azione.

 

A sua volta, il partito di opposizione costituisce al suo interno un governo ombra ( shadow cabinet) con il duplice obiettivo di esercitare uno stretto controllo sulle attività e sulle decisioni governative e di presentare all’elettorato una compagine ministeriale alternativa in qualche modo già temprata”

Tutto questo è possibile, perché fortunatamente i nano-partiti sono scomparsi, spazzati via, come avrebbe detto Leone Troszkij, dalla pattumiera della storia.

Resta da augurarsi che ci sia una opposizione onesta leale efficiente, con l’unico scopo di collaborare a risolvere le gravissime incombenze che attanagliano il nostro Paese.

I membri del governo ombra devono rendersi conto che, loro, non sono che ombre, e che perciò non hanno la forza di essere dei… tirapiedi.


Oppure no?

 

 

 

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