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STORIA & SPORT


N. 100 - Aprile 2016 (CXXXI)

Gaizka Mendieta
Lo strano caso del calciatore che divenne Dj

di Francesco Agostini

 

Strana storia quella del basco Gaizka Mendieta, calciatore spagnolo che ha toccato le vette più alte del calcio mondiale e quelle più basse, gli applausi e i fischi, il tutto con la stessa imperturbabile calma. Mendieta è un classe 1974 e probabilmente qui in Italia viene ricordato come il più grosso flop della storia del calcio italiano, come un centrocampista che non era in grado di fare un passaggio di più di due metri, completamente avulso da ogni tipo di tattica. Insomma, uno che valeva poco o nulla. Ma non è stato sempre così, anzi. Andiamo con ordine.

 

Gaizka Mendieta, forse, non doveva nemmeno giocare a calcio. Lo spagnolo, nonostante un fisico minuto e gracile, era un ottimo mezzofondista, uno che per quindici anni ha detenuto il record sui duemila metri piani, mica uno scherzo. Poi, però, invece di proseguire nel mondo dell'atletica firmò con il Castellon, con il quale militò nella stagione 1991-1992 per poi approdare, l'anno seguente, al Valencia. Qui, per nove anni, farà la storia del club e i numeri parlano chiaro: 245 partite giocate e 45 reti messe a segno, fascia di capitano al braccio e chiavi del centrocampo in tasca. Con Hector Cuper in panchina, Mendieta diventa una vera e propria icona: il suo caschetto rosso è inconfondibile e con la sua forza trascinerà il Valencia in finale di Champions League. Qui, purtroppo, la squadra spagnola perderà contro il Bayern Monaco ai rigori, ma Mendieta è oramai diventato il centrocampista più richiesto d'Europa.

 

Lo acquista la Lazio di Sergio Cragnotti per la cifra record di 43 milioni di euro, facendogli firmare un contratto da capogiro di quattro milioi di euro all'anno. Mendieta è all'apice: tutti si aspettano grandi cose da lui, tant'è vero che la Lazio vende probabilmente il suo miglior giocatore, Juan Sebastian Veron, per fargli spazio. L'argentino viene ceduto al Manchester United per 28 milioni di euro e tanti saluti, nonostante il suo apporto decisivo allo scudetto vinto due anni prima. Tutto è pronto per l'esplosione e invece avviene il contrario. Gaizka Mendieta implode. Il basco non si ritrova nel modulo tattico di Dino Zoff, sembra un pesce fuor d'acqua, tant'è che, quasi per disperazione, quando scende in campo i compagni gli passano la palla il meno possibile per evitare danni.

 

Deriso dalle folle e umiliato, Mendieta viene ceduto l'anno seguente al Barcellona, con grande sollievo da parte dei tifosi della Lazio.  Anche qui però, delude. Il glorioso capitano del Valencia non c'è più, è evaporato chissà dove e allora è meglio migrare verso altri lidi. Lo spagnolo finisce in una squadra di provincia inglese, il Middlesbrough, dove gioca dal 2003 al 2008 e chiude la carriera. Niente di eclatante, per carità, ma nemmeno i disastri combinati fra Lazio e Barcellona: Mendieta chiude con il calcio così, senza infamia e senza lode, nel grigiore più assoluto.

 

Ma non è finita qui. Che fine ha fatto Gaizka Mendieta? Come ha deciso di impiegare il proprio tempo dopo il calcio? Ebbene, adesso il basco è un Dj. E anche di discreto successo. Lo spagnolo ha dichiarato: “prendo una scatola di vinili e metto su le prime canzoni. Tasto l’amore della gente e poi decido cosa inserire. Quando si è in campo, si dispone di una frazione di secondo per decidere un passaggio. E qui, da dj, è un po’ la stessa cosa”.

 

Ultimamente lo spagnolo si è anche esibito sul palco assieme a un gruppo spagnolo, I Los Planetas, cimentandosi alla chitarra elettrica e alla voce. Certo, a vederlo si fa un po’ fatica a riconoscerlo: Gibson rossa in mano, molti capelli in meno, barba e sciarpa, ma è sempre lui. Nonostante gli anni passino, Gaizka Mendieta, è sempre l'eroe che portò il Valencia a sfiorare l'impresa.



 

 

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