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N. 115 - Luglio 2017 (CXLVI)

CANOSA DI PUGLIA E I SUOI PERCORSI storico archeologici
UN ITINERARIO PUGLIESE TRA ANTICHITÀ E FASCINO - PARTE II

di Vincenzo La Salandra

 

L'itinerario imperiale della città di Canosa comprende il notevole Ponte Romano, il Mausoleo Bagnoli, l'Arco Traiano, il Tempio di Giove Toro e le Terme Lomuscio.

 

Parte dal ponte romano di Canosa quello che è di fatto il secondo itinerario archeologico della città, "imprescindibile" per conoscere al meglio la storia antica della Puglia romana. Del I - II secolo d.C., il bel ponte è posto sul tracciato della via Traiana e ha consentito per molti secoli il collegamento strategico tra Canosa e la Daunia, facilitando il superamento del turbolento, all'epoca, fiume Ofanto.

 

Situato a circa tre chilometri dalla città si presenta con la sua imponente struttura a schiena d'asino che poggia su una collaudata opera di palificazione ricavata con legno di quercia ricoperto di calcestruzzo. Il ponte si articola in cinque arcate a tutto sesto, sorrette da enormi pilastri terminanti a cuspide. Ai piedi del ponte esiste una passerella in cemento costruita durante la seconda guerra mondiale per consentire il passaggio ai cingolati. Consultando alcuni documenti conservati presso l'Archivio di Stato di Foggia è possibile rilevare i rimaneggiamenti che il ponte ha subito nel corso dei secoli: gli interventi hanno interessato la manutenzione e il restauro dell'elevato, mentre i pilasti, le spalle e la platea sono rimasti praticamente intatti.

 

Il Mausoleo Bagnoli risale al II secolo d.C. ed è un notevole monumento sepolcrale romano: è situato in una necropoli attigua al tracciato della via Traiana a trecento metri di distanza in linea d'aria dal ponte romano. L'edificio è a due piani, intercomunicanti per mezzo di una piccola scala in mattoni: il piano inferiore ha una volta a botte.

 

I resti della camera superiore fanno ipotizzare una copertura a soffitto piano che corrisponde esternamente ad un tetto a doppio spiovente. È probabile che il monumento dovesse contenere le spoglie di una famiglia patrizia canosina che si ispirò alla tipologia tipica delle tombe romane e realizzò un monumento di pregevolissima manifattura e architettura.

 

L'Arco Traiano del II secolo d.C. è situato nei pressi del Museo Barbarossa e della Tomba Casieri; una volta superato il ponte sull'Ofanto, la via Traiana arrivava in città attraversando l'Arco romano che ricopriva una duplice funzione: sia quella di monumento, che faceva trasparire la rilevanza politica ed economica delle varie famiglie locali, e sia quella di elemento divisorio tra la città dei vivi e quella dei morti. Varie testimonianze affermano che i fianchi dell'edificio erano rivestiti di pilastri in marmo, mentre la copertura era di tegole sempre marmoree.

 

Ed eccoci al tempio di Giove Toro (secoli I a.C. - I d.C.): il nome del Tempio è dato dal ritrovamento nell'area di una statua in marmo (custodita nel Museo Nazionale di Taranto) raffigurante Giove.

 

Ha una lunghezza di circa 28 metri ed è largo 17 metri; il podio poggiava su una piattaforma di quasi 5 metri ed era circondato su tre lati da una gradinata. Sfortunatamente la scalinata della fronte è oggi inesistente a causa di una costruzione tardo ottocentesca, rimangono sei fosse con relativi blocchi di sottofondazione delle colonne che attestano l'esistenza di un enorme colonnato sulla fronte.

 

L'edificio era perimetrato da un porticato di cui lo scavo ha messo in luce solo un'ala mentre l'altra, più a nord, è tuttora sepolta in un giardino annesso ad un palazzo ottocentesco. Verso la fine della sua esistenza, l'intera area venne utilizzata per la sepoltura di corpi adolescenti e ancora più tardi fu completamente depredata dei suoi preziosi blocchi di marmo, riutilizzati in altre opere.

 

Completano l'itinerario canosino imperiale le Terme Lomuscio, anch'esse dei secoli I a.C. - I d.C., e che sono ubicate a circa trecento metri dal complesso del Tempio di Giove Toro.

 

Il complesso termale Lomuscio, che assieme alle Terme Ferrara costituiva il centro cittadino di Canusium, appare oggi ben strutturato con la classica tipologia degli ambienti composti da aule adibite a spogliatoi e altre sale facenti funzione di frigidarium, tepidarium e calidarium.  



 

 

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