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                          N. 31 - Dicembre 2007 
									
                                    CAMMELLI 
                                    DA COMBATTIMENTO IN DARFUR 
									
                                    La singolare richiesta ONU all'India 
                          di 
                          Matteo Liberti 
                            
							
							Può sembrare strana, anacronistica, 
							assurda, ma è una notizia vera: per sopperire alla 
							carenza di mezzi di trasporto, le Nazioni Unite
							hanno chiesto all'India di inviare nella 
							regione sudanese del Darfur dei… cammelli 
							da combattimento.   
							
							Con il supporto dei quadrupedi (da 
							utilizzare nelle zone desertiche) si vuole tentare 
							di risolvere una parte dei problemi logistici di 
							trasporto della forza di peacekeeping 
							composta da Onu e Unione Africana. 
							
							  
							
							La richiesta singolare è stata 
							presentata all’Indian Border Security Force 
							(corpo di sicurezza delle frontiere), che si occupa 
							anche dell'addestramento dei cammelli.   
							
							Il portavoce del Border Security 
							Force, Vijay Singh, ha però in proposito 
							affermato che  aggiungendo che: “al momento tutti 
							gli animali sono utilizzati per il pattugliamento 
							delle frontiere…  l'esercito indiano può mettere a 
							disposizione solo un numero esiguo di cammelli, 
							circa sessanta”. 
							
							  
							
							I cammelli da combattimento sono in 
							genere addestrati ad obbedire agli ordini e, 
							soprattutto, a non scappare di fronte ai colpi di 
							arma da fuoco, seguendo sempre le mosse dei soldati. 
							
							Di norma sono utilizzati dalle forze 
							di sicurezza indiane al fine di combattere il 
							contrabbando di droga ed armi, nel confine col 
							Pakistan. 
							
							  
							
							Una volta addestrati, questi animali 
							riescono a percorrere fino oltre ottanta chilometri 
							consecutivi con brevissime pause, trasportando 
							grossi carichi di munizioni, viveri ed acqua. 
							
							All’occorrenza, questi quadrupedi, 
							sono anche in grado di strisciare a terra come il 
							miglior soldato…   
							
							Il Border Security Force 
							assicura che i sessanta cammelli promessi saranno 
							pronti per la missione in Sudan in un paio di 
							mesi. 
							
							  
							
							Va sottolineato come, ad oggi, 
							l’India ed il Sudafrica siano i soli due 
							paesi al mondo ad utilizzare ancora i cammelli a 
							scopi militari.   
							
							Il ricorso ai cammelli nasconde (o 
							meglio, evidenzia) la riluttanza di molti 
							paesi dell’Occidente ad inviare nell’area del 
							Darfur elicotteri e mezzi aerei, dirottati più 
							spesso altrove, in aree di maggior interesse. 
							
							  
							
							Infatti, nonostante il sostegno 
							diplomatico dato alla missione che si appresta a 
							sbarcare nella regione sudanese, i Paesi occidentali 
							rimangono restii ad un impegno in prima persona.   
							
							Un intero anno di sforzi diplomatici, 
							utili per far accettare al governo di Khartoum 
							(capitale del Sudan) l'invio della missione Onu, 
							rischia così di essere fortemente compromesso. 
							
							  
							
							A nulla sono valsi i disperati 
							appelli del responsabile Onu per le missioni di pace
							Jean-Marie Guehenno, che in più occasioni ha 
							lanciato l’allarme circa il rischio fallimento, 
							senza il supporto di mezzi adeguati, della missione 
							Onu-Unione Africana. 
							
							  
							
							I cammelli diventano a questo punto, 
							più che una curiosità di politica internazionale, un 
							simbolo, quasi tragicomico, della tragedia che 
							coinvolge ancora il Darfur... |