.

home

 

progetto

 

redazione

 

contatti

 

quaderni

 

gbeditoria


.

[ISSN 1974-028X]

RUBRICHE


attualità

.

ambiente

.

arte

.

filosofia & religione

.

storia & sport

.

turismo storico



 

PERIODI


contemporanea

.

moderna

.

medievale

.

antica



 

EXTEMPORANEA


cinema

.

documenti

.

multimedia



 

ARCHIVIO


 

 

 

 

 

 

 

.

> Storia e ambiente

.

N. 31 - Dicembre 2007

IL DESTINO DELLE BALENE

La caccia delle baleniere giapponesi

di Matteo Liberti

 

Torna, terribile, la caccia alle balene lungo i mari del pacifico. Ancora una volta il principale artefice ne sarà il Giappone, che si appresta anzi alla più vasta caccia degli ultimi venti anni.

 

L’obbiettivo dichiarato è quello di mille grandi cetacei.

 

Mille…

Bene ripeterlo.

 

E tra questi fanno la loro comparsa alcune megattere, ritenute da molti a rischio estinzione.

 

935 balenottere dal rostro, 50 balenottere azzurre e 50 megattere.

Questo il menù nel mirino dei giapponesi.

 

La riapertura della caccia grossa non ha mancato, ovviamente, di suscitare lo sdegno di molti paesi, particolarmente di Australia e Nuova Zelanda, che hanno presentato proteste formali per voce dei rispettivi ambasciatori a Tokyo.

 

Il ministro degli Esteri australiano, Alexander Downer, ha affermato in proposito che: "L'Australia è contro ogni forma di caccia delle balene, chiediamo così formalmente al Giappone di riconsiderare le proprie decisioni", mentre Robert McClelland, il ministro ombra per gli Affari esteri, ha chiesto addirittura l'uso della marina militare come ostacolo attivo contro le baleniere giapponesi (che non di rado pescano anche dentro i confini delle aree protette australiane).

 

Peraltro il passaggio delle megattere lungo le coste dell'Australia (dove usano partorire nelle calde acue della barriera corallina, per poi ridiscendere alla fine dell'estate accompagnate dai piccoli balenotteri) è da anni uno degli appuntamenti attesi da animalisti e appassionati, che si riuniscono per osservare gli spettacolari salti fuori dall'acqua di questi animali noti anche per la loro docilità e socievolezza.

 

Ma quest'anno il whale watching, l'osservazione delle balene, rischia di diventare un atto di tristezza collettiva...

 

In Nuova Zelanda si è ben fatta sentire la premier Helen Clark: "I pescherecci giapponesi avrebbero fatto meglio a restarsene a casa loro, invece di venire qui nascondendosi sotto l'imbroglio di una missione scientifica, quando vogliono semplicemente uccidere mille balene''...

 

Ma, intanto, una nutrita flotta di baleniere nipponiche è già salpata dalle coste giapponesi, e tra queste la famigerata Nisshin Maru, già protagonista lo scorso anno di una spettacolare collisione con una nave inviata appositamente dall’associazione ambientalista Greenpeace in difesa delle balene.

 

E la giustificazione giapponese, ignobile, resta sempre la stessa: scopi scientifici... studio dei cetacei...

 

Il Giappone ha infatti abbandonato ufficialmente la caccia commerciale alle balene già nel 1986, sottostando ad una moratoria internazionale.

Da quel momento in poi si è però passati agli scopi di ricerca scientifica.

 

Da evidenziare a tal proposito come Steve Shallhorn, portavoce di Greenpeace, abbia riportato le opinioni di esperti biologi marini sostenendo che le informazioni scientifiche sulle balene si possono benissimo ottenere senza uccidere gli animali.

 

Greenpeace ha quindi promesso di seguire le navi giapponesi con la sua ammiraglia, la nave Esperanza, tentando nei prossimi mesi di ostacolare i progetti giapponesi.

 

Resta la speranza.

 



 

COLLABORA


scrivi per InStoria



 

EDITORIA


GBe edita e pubblica:

.

- Archeologia e Storia

.

- Architettura

.

- Edizioni d’Arte

.

- Libri fotografici

.

- Poesia

.

- Ristampe Anastatiche

.

- Saggi inediti

.

catalogo

.

pubblica con noi



 

links


 

pubblicità


 

InStoria.it

 


by FreeFind

 

 

 

 

 

 

 

 

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA  N° 215/2005 DEL 31 MAGGIO]

.

.