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N. 13 - Giugno 2006

DOCUMENTI INEDITI DEGLI UFFICIALI NAZISTI NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO

Decisa la prossima apertura dell'archivio di Bad Arolsen

di Leila Tavi

 

Una Commissione internazionale formata da rappresentanti di 11 paesi ha stilato martedì 16 maggio, nella città di Lussemburgo, una bozza di protocollo d’intesa per l’apertura dell’archivio di Bad Arolsen, vicino a Kassel, in Assia (Germania centro-occidentale), situato all’interno di un ex comando delle SS.

 

Si tratta del più fornito archivio sull’Olocausto dopo quello del Vaticano con informazioni riguardanti 17 milioni e mezzo di condannati ai lavori forzati e ai campi di concentramento nazisti durante la guerra.

 

Le cartelle sono state tenute sotto chiave per 60 anni, a detta del governo tedesco, soprattutto per tutelare il diritto alla riservatezza dei sopravvissuti ai campi di concentramento e ai familiari delle vittime.

 

Fino ad oggi la Croce Rossa Internazionale si è servita di queste cartelle nella ricerca dei dispersi durante la Seconda Guerra mondiale.

 

Si tratta di circa 25 km. di documenti, ovvero ben 50 milioni di fascicoli, per la maggior parte ingialliti dall’usura e dal tempo e dal macabro contenuto.

 

Attraverso l’impegno di volontari della Croce Rossa si sta effettuando la digitalizzazione dell’archivio, per permettere a studiosi e interessati di avere un facile accesso ai documenti.

 

Avner Shalev, presidente dello Yad Vashem, l’Autorità per la memoria dei martiri e degli eroi dell’Olocausto, con sede a Gerusalemme, Israele, ha dichiarato nel giorno della firma del protocollo che si è trattato di un importante passo “in the process of opening wartime archives in Europe. […] a Yad Vashem representative in the group will contribute greatly, due to the knowledge and experience gained from working at Yad Vashem, digitalizing archive information and presenting it to the general public”.

 

Solo lo scorso anno sono giunte alla Croce Rossa 150.000 nuove richieste di informazioni di parenti di dispersi durante il conflitto tra il 1939 e il 1945.

 

Il materiale censito e scansionato finora dall’International Tracing Service della Croce Rossa corrisponde al 56% dell’archivio.

 

Il progetto di digitalizzazione è partito nel 1999, ma procede a rilento a causa della mancanza di fondi.

 

Il protocollo dovrà essere adesso ratificato dai singoli paesi, dopodiché sarà possibile avere accesso agli archivi integralmente.

 

All’interno delle cartelle si trovano registri tenuti dagli ufficiali delle SS in servizio nei lager; in quei libri erano registrati l’arrivo e l’eventuale morte dei detenuti, le malattie e qualsiasi altro evento legato alla permanenza nel campo.

 

La loro valenza storica dipenderà da quanto del contenuto dei fascicoli corrisponde a verità e quanto è stato invece “alterato”, per non rendere così palesi agli occhi dell’opinione pubblica tedesca di quel tempo i crimini e le torture commessi all’interno dei lager.

 

 

Riferimenti bibliografici:

 

Ray Furlong, Germany to open Holocaust archive, “BBC news”, martedì 18 aprile 2006,

http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/europe/4921098.stm, consultato il 26.05.2006

Ray Furlong, Punctilious Nazi archiv of death, “BBC news”, martedì 16 maggio 2006,

http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/4988378.stm, consultato il 26.05.2006

Yossi Lempkowicz, Yad Vashem welcomes opening of Nazi archives at Bad Arolsen, “EJP”,

mercoledì 17 maggio 2006, http://www.ejpress.org/article/culture/8326, consultato il 26.05.2006

Nazi death files to be opened, “CNN.com”, mercoledì 17 maggio 2006,

http://edition.cnn.com/2006/WORLD/europe/05/16/nazi.archives.ap/, consultato il 26.05.2006

 

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