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N. 14 - Luglio 2006

AEREI DA TRASPORTO A CONFRONTO

Junker 52 e Dc 3

di Alessandro Farris

 

Questi due aerei rappresentano il meglio che le nazioni costruttrici, Germania e Usa potessero fare.

 

JU 52/3m:

 

L’aereo tedesco nasce in un periodo caldo per il suo paese.

Anche se Hitler non è ancora salito al potere (siamo nel 1930) la sete di rivincita è forte in Germania e la Luftwaffe, pur non potendo costruire aerei da combattimento armati, si mette a costruire nuovi aerei di tipo commerciale, che era facile convertire in aerei da combattimento.

 

Lo Ju52 nasce monomotore.

Pur con un motore da 800 cv, i costruttori si rendono conto che è chiaramente sottopotenziato e date le sue dimensioni (un’apertura alare di 29 metri) si decide per l’installazione di altri 2 motori.

L’aereo diviene trimotore, e divenendo tale cambia anche denominazione:

Ju52/3m.

 

Dopo l’ascesa al potere di Hitler l’aereo, che già era l’aereo più utilizzato dalla compagnia di bandiera tedesca (la Lufthansa), diviene il primo aereo da bombardamento tedesco.

 

Questa è la versione da combattimento con un alloggiamento ventrale ove era alloggiato il mitragliere. Da notare alcuni particolari di questo aereo.

E’ munito di carrello principale fisso, ma carenato e al posto del carrello posteriore possiede un pattino ammortizzatore.

Tuttavia questi aerei da bombardamento non restano a lungo in questo ruolo, in quanto lenti e indifesi, e verranno utilizzati per il loro ruolo più congeniale : il trasporto.

Viene modificato il carrello. Quello principale viene irrobustito per essere idoneo all’atterraggio su terreno vario e al posto del pattino di coda viene installato un ruotino.

A differenza di molti aerei da trasporto della sua epoca, è l’unico che rimane armato in quanto doveva proteggersi da solo.

 

 

In questa foto si vede l’imbarco di pacchi rifornitori prima di una missione.

 

Nella foto sottostante è riportato il lancio di paracadutisti tedesca sull’ isola di Creta, la più grande operazione aerotrasportata compiuta dalla Luftwaffe.

L’isola venne conquistata, ma con tali perdite che ogni progetto di sbarco aereo in programma venne cancellato e i paracadutisti non vennero più utilizzati nel loro ruolo di punte avanzate dell’esercito, ma come reparti di fanteria.

 

L’ultima azione di paracadutisti, inutile in quanto non fece altro che aumentare un massacro già grave di suo, fu l’operazione di rifornimento della città di Budapest assediata dai Russi nel marzo 1945.

 

Il trimotore tedesco era un ottimo aereo al punto che venne anche utilizzato come aereo ambulanza e aereo addetto alla deflagrazione di mine navali.

 

Gli equipaggi lo soprannominarono affettuosamente “Tante Ju” (Zia Ju).

 

La Germania ne esporta esemplari in Svizzera, per il mantenimento di buoni rapporti commerciali ( la Svizzera produceva strumenti di precisione necessari alla macchina bellica tedesca) e in Svezia, in quanto alla Germania occorreva il ferro svedese che confluiva nel porto norvegese di Narvik.

 

Un aereo robusto, apparentemente antiquato per il carrello fisso, ma che non trovò mai veri e propri rimpiazzi “moderni”.

Nonostante la Germania abbia fatto ricorso anche ad aerei giganti (vedi l’esamotore Me 323Gigant”), nessuno ha offerto l’affidabilità del trimotore.

 

Quest’affidabilità viene riconosciuta anche nel dopo guerra.

Infatti aerei tedeschi abbandonati verranno riutilizzati dai Francesi nelle operazioni di contro guerriglia sia in Algeria sia in Indocina.

 

DC 3:

 

Il Douglas DC-3 nasce nel 1935 come aereo commerciale e subito viene apprezzato per le numerose novità che possiede.

Infatti il riscaldamento in cabina, le pareti isolanti e l’acqua corrente nel lavandino di bordo fanno divenire il DC-3 uno degli aerei più confortevoli della sua epoca.

E’ un aereo bimotore capace di trasportare 27 paracadutisti e 3 uomini di equipaggio.

Viene adottato dalle forze armate americane nel 1940 e riceve il battesimo del fuoco come aereo da trasporto americano durante l’invasione della Sicilia nel 1943.

In questo teatro d’operazioni le perdite maggiori si hanno soprattutto per il cattivo sistema di comunicazioni tra aerei, esercito e marina.

In precedenza i bimotori erano stati utilizzati in Birmania per il trasporto di rifornimenti ai guerriglieri contro i Giapponesi.

 

 

Il soprannome “Dakota” non proviene dagli Stati Uniti, bensì dalla Gran Bretagna dove l’aereo venne esportato e grazie a questo il nome dell’aereo è noto in tutto il mondo.

 

Dopo la Sicilia vi è un’operazione di sbarco più imponente. Ed è lo sbarco in Normandia.

Qui i “Dakota” trasportano reparti che diverranno leggendari quali l’ 82° divisione di paracadutisti “All American”, la 101° divisione di paracadutisti “Screaming Eagle”.

 

 

In questa foto, presa da un museo, vi è presente un “Dakota” con la mimetica utilizzata per lo sbarco in Normandia, onde rendere più facile il riconoscimento visivo ed evitare spiacevoli equivoci quali erano accaduti in Sicilia.

Queste due unità si faranno onore ovunque combatterono.

Verranno utilizzate anche nell’operazione meno fortunata, ideata da Montgomery, chiamata “Market Garden”  e saranno sempre i bravi “Dakota” a trasportarli.

 

 

Nel dopoguerra i “Dakota” verranno utilizzati nel ponte aereo di Berlino e, per la prima volta, come aereo da combattimento in Vietnam.

Infatti in questo teatro d’operazioni, armati con 2 cannoncini a canne rotanti da 20 mm, e verranno usati per la “bonifica” di tratti di giungla ove si supponeva la presenza dei Vietcong.

 



 

 

 

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