ADOLESCENTI RIBELLI
BULLISMO O disturbo oppositivo
provocatorio?
di Giovanna
D'Arbitrio
Anni fa lessi Il codice
dell’anima di James
Hillman che in modo
rivoluzionario parla di “anima” ed
estende l’intervento terapeutico dal
rapporto a due, psicologo- paziente,
a tutti i turbamenti e le patologie
della società. E oggi sono davvero
tante! Si parla molto dei problemi
degli adolescenti, ma poco degli
adulti affetti da Dop (disturbo
oppositivo provocatorio) che con la
loro aggressività e atteggiamento
ribelle, prepotente, sempre
oppositivo, possono creare problemi
nella vita lavorativa, nelle
relazioni familiari, sociali e così
via.
Spesso gli adulti rispetto a
bambini e adolescenti riescono
meglio a mascherare i loro irrisolti
problemi psichici che esplodono
soprattutto in famiglia dove
riversano la loro aggressività,
accumulata per insoddisfazioni di
vario genere, con provocazioni
improvvise da cui spesso non ci si
riesce a difendere. Il pretesto può
essere banale, la causa scatenante
mai svelata, di essa si preferisce
non discutere, figuriamoci poi
accettare di affrontare un’analisi
psicologica per scoprire le cause
risalenti all’infanzia o
adolescenza! Nella vita quotidiana
purtroppo se ne incontrano tanti che
aggrediscono sul lavoro, mentre
guidi, se cerchi di esporre
semplicemente le tue idee politiche
e così via. Cadi nelle loro
trappole, alzi anche tu la voce e
poi rischi un ictus!
Come insegnante mi sono sempre molto
interessata ai problemi dei giovani
e continuo a farlo ancor oggi, anche
se sono in pensione. Di recente mi
ha colpito un articolo su bullismo,
cyberbullismo e Dop, disturbo
psichico di cui poco si parla, ma
che oggi è in crescita La prima
volta che sentii parlare di Dop fu
quando frequentai corsi sulle cause
dell’insuccesso scolastico per
aiutare i miei alunni svantaggiati o
con problemi psicologici. E
purtroppo oggi esso è spesso
collegabile a comportamenti
aggressivi verso gli insegnanti,
nonché a crescente bullismo e
cyberbullismo. Mi è venuto in mente
il libro di Edgar Morin
“Educare gli educatori” in
cui l’autore evidenzia la necessità
di fornire agli educatori le
conoscenze opportune per affrontare
il mondo contemporaneo.
Interessante il libro L’età
dello tsunami di Barbara
Tamborini e Alberto Pellai che,
come genitori ed esperti di
psicologia dell’età evolutiva,
cercano di costruire un ponte tra
genitori e figli quando lo tsunami
della preadolescenza genera
opposizione su tutto anche in
ragazzi senza particolari problemi
psicologici. Figuriamoci se ve ne
sono!
Anche film e serie in streaming si
stanno occupando dei problemi degli
adolescenti. È disponibile su
Netflix Adolescence, la
miniserie britannica di Jack
Thorne e Stephen Graham, diretta
da Philip Barantini, che ha
suscitato discussioni e dibattiti
sugli adolescenti di oggi, più
esposti a input esterni deleteri,
come accesso a Internet e social.
Molti i temi trattati nella serie,
come bullismo, cyberbullismo,
misoginia, criminalità minorile,
rapporti interpersonali,
genitorialità e quant’altro. Essa
inoltre è diventata un caso
nazionale nel Regno Unito con
dichiarazioni del Primo Ministro che
ha proposto di portare
Adolescence nelle scuole per
combattere cyberbullismo e crescente
mascolinità tossica che degenerano
in violenza. La storia, inoltre,
tratta temi scottanti come le
aggressioni con coltello molto
aumentate negli ultimi anni in UK,
come evidenziano i dati dell’Office
for National Statistics.
E molti sono anche i libri che
parlano di Dop, come quello di
Rachele Piccio, autrice della serie
Universo
Mamme e del testo
Disturbo
oppositivo
Provocatorio (Mondadori, in
cui afferma che circa il 16% dei
bambini e degli adolescenti in età
scolare soffre del DOP che è spesso
accompagnato da deficit di
attenzione e iperattività (ADHD):
sono ragazzi ribelli, arrabbiati
verso genitori, insegnanti e in
genere verso figure autoritarie.
I disturbi del Dop possono
interessare infanzia e adolescenza,
ma anche gli adulti se le cause non
vengono individuate in tempo e
rimosse. A quanto pare, le cause
possono essere di vario genere:
perfino genetiche in alcuni casi, di
solito ambientali in famiglie con
modalità educativa negligente,
incoerente, oppure troppo rigida o
permissiva e iperprotettiva. E che
dire del mondo in cui viviamo?
Quanto hanno inciso (e ancora
incidono) Covid e guerre sulla
psiche di bambini, adolescenti e
perfino su quella degli adulti?
Indubbiamente viviamo in un’epoca
molto difficile dove perfino la Tv
con i suoi Tg, film, serie e talk
show ci porta in casa a ogni ora del
giorno o della notte aggressività e
violenze poco edificanti a cui si
aggiunge l’uso continuo e
incontrollato di smartphone con
accesso a social e siti on line di
ogni genere. Oggi educare è davvero
difficile. E di nuovo citiamo
Edgar Morin che nei suoi libri.
come I sette saperi, La
testa ben fatta e Insegnare a
vivere, ha affermato che è
necessaria una grande riforma
educativa e che, seguendo l’esempio
di Rousseau: bisogna appunto
"insegnare a vivere". Ciò significa
che, pur consentendo a ogni essere
umano di sviluppare al meglio la
propria individualità e il legame
con gli altri, bisogna anche
prepararlo a vivere nel nostro
tempo, cioè quello della civiltà
planetaria con le sue molteplici
incertezze e difficoltà.