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                          N. 10 - Marzo 2006 
                          
                          
                          
                          RIVOLUZIONE PRIMA DELLA RIVOLUZIONE 
                          
                          Russia, 
                          1905 
                          
                          di 
                          Matteo Liberti 
                          
                            
                          
                          
                          Nei primi anni del novecento il grande impero russo, 
                          da decenni in mano agli Zar, vide sorgere al suo 
                          interno una rivolta che presto si trasformò in 
                          tentativo rivoluzionario e che, seppur meno nota di 
                          quella che la seguì una decina di anni dopo, 
                          rappresentò un importante punto di svolta nel destino 
                          di quel grande stato. 
                          
                          
                            
                          
                          
                          Le tensioni interne ed internazionali cui era 
                          sottoposta la Russia nei primi anni del XX secolo 
                          avevano favorito la nascita di alcuni raggruppamenti 
                          politici anche all’interno di quelle classi sociali, 
                          come alta borghesia o possidenti terrieri, che fino a 
                          quel momento si erano tenuti al di fuori di ogni tipo 
                          di lotta politica. 
                          
                          
                            
                          
                          I 
                          precedenti tentativi dei lavoratori di formare 
                          sindacati che li tutelassero erano stati fatti fallire 
                          uno dopo l'altro, fino a quando, nel 1903, un prete, 
                          Padre Georgi Gapon, aveva formato la Riunione di 
                          Lavoratori russi, che in un anno si arricchì di 
                          9.000 iscrizioni. 
                          
                          
                            
                          
                          Fu 
                          invece all’inizio del 1904 che alcuni degli elementi 
                          moderati, insieme a membri delle associazioni di 
                          liberi professionisti, fondarono l'Unione per la 
                          Libertà, che nello stesso anno formò un alleanza 
                          con i gruppi nazionalisti finlandesi, polacchi, 
                          georgiani ed armeni e con alcuni membri del Partito 
                          Socialista Rivoluzionario. 
                          
                          
                            
                          
                          
                          La vita politica del paese era pronta per essere 
                          incendiata. 
                          
                            
                          
                          
                          Il dispotismo assoluto dello zar, colpito duramente 
                          dall’andamento disastroso della guerra con il 
                          Giappone, venne infine messo in grave crisi da una 
                          serie di manifestazioni popolari iniziate nel gennaio 
                          1905 e culminate nella drammatica giornata del 22, 
                          passata alla storia  
                          
                          come la domenica di sangue. 
                          
                          
                            
                          
                          In 
                          un tentativo di conciliazione tra le varie parti in 
                          disputa, Georgi Gapon aveva deciso di fare un appello 
                          personale a Nicholas II. 
                          
                          
                          Elaborò una sorta di petizione che illustrava i 
                          problemi, le sofferenze dei lavoratori, nonché alcune 
                          loro richieste. 
                          
                          
                          Tra queste, una riduzione della giornata lavorativa ad 
                          otto ore, un aumento dei salari, un miglioramento 
                          delle condizioni lavorative e la sospensione 
                          definitiva della guerra con il Giappone. 
                          
                            
                          
                          
                          Quando il corteo dei lavoratori si presentò per una 
                          pacifica dimostrazione di fronte al Palazzo d’Inverno, 
                          residenza dello Zar, venne brutalmente attaccato dalle 
                          truppe di guardia, in gran parte Ulani e Cosacchi, che 
                          non si risparmiarono nell’uso di fucili e sciabole, 
                          lasciando a terra centinaia tra morti e feriti. 
                          
                            
                          
                          
                          Quel che seguì furono scioperi in tutto il paese e la 
                          chiusura di alcune università, dove docenti e studenti 
                          protestarono contro la mancanza di libertà civili e di 
                          autonomia professionale. 
                          
                            
                          
                          Le 
                          notizie dei disordini nelle città raggiunsero presto 
                          le campagne, dove, dal maggio 1905, vennero lanciati 
                          attacchi contro le tenute signorili, organizzati in 
                          modo diverso dalle sporadiche rivolte dei secoli 
                          precedenti. 
                          
                          Il 
                          lato debole di queste insurrezioni era però dovuto 
                          alla mancanza di legame con quello che avveniva nei 
                          centri urbani: non esisteva ancora una guida comune e 
                          unificante. Questo aspetto, venuto a mancare nel 1905, 
                          sarà fondamentale nella vittoria della rivoluzione nel 
                          1917. 
                          
                            
                          
                          L'evento 
                          simbolo del 1905 fur senza dubbio rappresentato 
                          dall'ammutinamento dei marinai dell'incrociatore 
                          Potëmkin, a Odessa, sublimato qualche anno più 
                          tardi dallo splendido lungometraggio di  
                          Sergej Eisenstein. 
                          
                          
                            
                          
                          
                          Nel giugno i marinai imbarcati sulla nave da guerra
                          
                          
                          
                          Potëmkin 
                          protestarono contro il servizio di mensa, dove 
                          abbondavano dosi di carne guasta. Il capitano della 
                          corazzata ordinò la fucilazione dei capi-rivolta. I 
                          militari incaricati dell’esecuzione si rifiutarono di 
                          sparare e, insieme ai condannati, presero possesso 
                          della nave, gettando fuori bordo tutti gli alti 
                          ufficiali. 
                          
                            
                          
                          Nella città di Odessa il 
                          gesto compiuto dai marinai si diffonde rapidamente tra 
                          la popolazione, provocando manifestazioni di plauso e 
                          di incoraggiamento. Ma l' intervento delle guardie 
                          imperiali reprime nel sangue l' entusiasmo della 
                          popolazione 
                          
                            
                          
                          Entusiasmo 
                          rivoluzionario che non per questo cesserà di 
                          manifestarsi in tutto il paese. 
                          
                          
                          In ottobre l’intera rete ferroviaria fu paralizzata in 
                          seguito ad uno sciopero dei lavoratori industriali, 
                          nell’ambito di un maestoso progetto di sciopero 
                          generale. 
                          
                          
                            
                          
                          
                          Spaventati da ciò che stava accadendo e disperando che 
                          il governo riuscisse a riportare l'ordine malgrado le 
                          brutali forme di repressione messe in atto, alcuni 
                          membri dell'alta borghesia e della nobiltà terriera 
                          fecero pressioni sul regime affinché facesse quel 
                          minimo di concessioni ritenute necessarie per 
                          riportare l'ordine. 
                          
                            
                          
                          
                          Nel frattempo nella 
                          capitale, a Mosca ed in altri centri come la stessa 
                          Odessa vennero fondati i primi soviet operai. 
                          
                            
                          
                          
                          Nello stesso ottobre 1905 lo Zar Nicola II pubblicò 
                          quello che venne poi chiamato Il Manifesto di ottobre, 
                          con cui si prometteva una costituzione e si 
                          proclamavano i basilari diritti civili per tutti i 
                          sudditi. 
                          
                          
                          Per riuscire a conservare il proprio potere, lo zar 
                          promise l'elezione di un parlamento legislativo, la 
                          Duma, anche se con poteri limitati ed un sistema 
                          elettorale non del tutto equo. 
                          
                          Il 
                          principale limite ai poteri della Duma risiedeva nel 
                          fatto che i ministri continuavano ad essere 
                          responsabili solamente di fronte allo Zar. 
                          
                          
                            
                          
                          
                          Sulla fine del 1905 il governo, che malgrado tutto non 
                          aveva mai smesso di funzionare, riuscì, anche grazie 
                          ad una pesante opera di repressione, a riprendere il 
                          controllo del paese. 
                          Lo Zar Nicola II essendo anche riuscito ad ottenere 
                          dalla Francia un nuovo prestito decise, prima che si 
                          tenessero le elezioni per la Duma, di sostituire il 
                          primo ministro Sergei Witte con il meno indipendente, 
                          e politicamente più conservatore, Stolypin. 
                          
                          
                            
                          
                          
                          La prima Duma fu eletta nel marzo del 1906. Ebbe vita 
                          breve e travagliata, le sue relazioni con il governo 
                          Stolypin furuno ostili fin dall'inizio. Lo scoglio 
                          principale fu rappresentato dalla riforma agraria. 
                          
                          
                          Dopo meno di un anno lo Zar, sperando che nuove 
                          elezioni portassero ad una Duma più malleabile, 
                          sciolse il parlamento. 
                          
                          
                            
                          
                          
                          La nuova Duma si riunì nel febbraio del 1907. 
                          
                          
                          Questa volta la sua durata fu di tre mesi, prima di 
                          venire sciolta dallo Zar, in ultimo successo sullo 
                          spirito rivoluzionario che oramai si era inserito 
                          nella società russa, per la quale la rivoluzione del 
                          1905 aveva inaugurato quel decennio di conflitti 
                          politici e sociali che costituirà la base per le 
                          grandi rivoluzioni del 1917. 
                            
                            
                          
                          Riferimenti 
                          bibliografici: 
                            
                          
                          
                          http://www.spartacus.schoolnet.co.uk/RUS1905.htm 
                          
                          
                          http://www.onwar.com/aced/data/romeo/russia1905.htm 
                          
                          http://mars.wnec.edu/~grempel/courses/russia/lectures/23rev1905.html 
                          
                          
                          http://www.stel.ru/museum/first_russian_revolution_1905.htm 
                          
                          http://it.wikipedia.org/wiki/Rivoluzione_russa_(1905).  |