N. 6 - Novembre 2005
																						ANDALUSIA
																						Granada - Parte II
																						di Stefano De Luca
																			
																			 
																			
																			
																			In 
																			questo 
																			gioiello 
																			incastonato 
																			ai 
																			piedi 
																			della 
																			Sierra 
																			Nevada, 
																			in 
																			una 
																			cornice 
																			ambientale 
																			straordinaria, 
																			il 
																			passato 
																			ed 
																			il 
																			presente, 
																			l’arte 
																			islamica 
																			e 
																			quella 
																			cristiana, 
																			si 
																			fondono 
																			indissolubilmente 
																			per 
																			dare 
																			vita 
																			ad 
																			una 
																			città 
																			dalle 
																			caratteristiche 
																			uniche 
																			in 
																			Europa. 
																			L’animo 
																			cosmopolita 
																			e 
																			multiculturale 
																			di Granada 
                          si percepisce in ogni suo vicolo, così come il senso 
                          della sua antica grandezza. I suoi preziosi monumenti 
                          quali l’Alhambra, la Catedral e la 
                          Capilla 
                          Real, 
                          simboli del potere delle due civiltà che si sono 
                          succedute nel corso degli ultimi tredici secoli, 
                          costituiscono anche un punto di osservazione 
                          privilegiato per comprendere la storia non solo 
                          andalusa, ma di tutta la Spagna. 
                          
                           
                          
                          
                          Granada, conquistata nel 711 dai musulmani, divenne, 
                          dopo la reconquista cristiana di Siviglia nel 
                          1248, la capitale di uno stato indipendente retto 
                          dalla dinastia Nasride di Mohammed ibn Yusuf ibn Nasr, 
                          che si estendeva sino alla costa tra Gibilterra ed 
                          Almeria.
                          Il 2 gennaio 1492 i Re Cattolici 
                          Ferdinando II d’Aragona ed Isabella I Castiglia 
                          entrarono a Granada 
                          dopo un lungo assedio, ponendo fine alla sua antica 
                          indipendenza e riconsegnandola all’alveo della cultura 
                          sviluppatasi in Europa Occidentale. Fu questo voler 
                          cancellare d’un colpo una cultura, quella islamica, 
                          che per otto secoli aveva permeato il carattere della 
                          città, l’aspetto più deprecabile del fenomeno della 
                          reconquista. 
                          
                           
                          
                          Le
                          persecuzioni religiose furono infatti immediate 
                          ed a farne le spese furono sia i conversos 
                          (ossia gli ebrei convertiti coattamente al 
                          cristianesimo, che avevano sempre vissuto in armonia 
                          coi musulmani) ed i moriscos (i musulmani 
                          convertiti), questi ultimi autori di una violenta 
                          rivolta che venne repressa nel sangue nel 1500. La 
                          parallela introduzione dell’Inquisizione, 
                          guidata con spietato cinismo da Tomas de Torquemada, 
                          fu assieme all’esercito l’altro strumento del quale i 
                          sovrani spagnoli si servirono per portare a compimento 
                          il processo di unità nazionale. Il cattolicesimo, 
                          considerato per natura una forza capace di unificare, 
                          venne infatti imposto come religione ufficiale del 
                          regno, decretando così la fine di ogni sopravvivenza o 
                          retaggio dell’era musulmana. 
                          
                           
                          
                          
                          Fortunatamente l’Alhambra, arroccata in posizione 
                          dominante sulla città, continua a raccontare ancora 
                          oggi, a chi ha voglia di ascoltarla, la storia di un 
                          antico regno europeo che pregava nelle moschee e 
                          raggiunse un livello artistico e culturale tra i più 
                          evoluti dell’intero Medioevo.
                          
                          
                                                                                                
                          
                          
                          
                          
                          Centro città
                          
                          
                          Una passeggiata per le vie del centro di Granada e la 
                          visita dei suoi monumenti principali può richiedere 
                          alcune ore, e permette di entrare in contatto con 
                          stili artistici molto diversi tra loro. La Catedral, 
                          iniziata in forme gotiche nel 1523, fu proseguita in 
                          forme rinascimentali da Diego de Siolé, e completata 
                          nel 1703. All’interno della Capilla Major, opera del 
                          Siloé, si possono ammirare la statue di Ferdinando ed 
                          Isabella sormontate da quelle di Adamo ed Eva. 
                          
                          
                           
                          
                          
                          Adiacente alla Catedral si trova la Capilla 
                          Real, 
                          eretta nel 1504-23 Egas per custodire le spoglie dei 
                          Re Cattolici. In stile gotico, è costituita da 
                          un’unica navata divisa al centro da una cancellata 
                          oltre la quale si trovano le tombe reali ed il 
                          meraviglioso retabolo a rilievi di Bigarny. I due 
                          complessi marmorei raffigurano i sovrani che giacciono 
                          nella cripta, vale a dire Ferdinando d’Aragona ed 
                          Isabella di Castiglia da una parte, e dall’altra la 
                          loro figlia Giovanna ‘la pazza’ col marito Filippo ‘il 
                          bello’ d’Asburgo, Arciduca d’Austria, genitori del 
                          primo re di tutta la Spagna Carlo I, divenuto poi 
                          Imperatore col nome di Carlo V. Fu proprio Carlo V a 
                          volere che la statua dei genitori fosse sopraelevata 
                          di alcuni centimetri rispetto a quella dei nonni, come 
                          a voler sottolineare la superiorità della dignità 
                          elettorale rispetto ad ogni altra corona. Questa 
                          sottigliezza nulla toglie all’importanza storica del 
                          collocamento della tomba dei Re Cattolici, gli autori 
                          della reconquista, nella città più islamizzata 
                          di Spagna, sancendo simbolicamente il primato 
                          cattolico e quello della Corona su tutti gli ex 
                          territori di Al Andalus. 
                          
                           
                          
                          Di 
                          fronte alla Capilla Real si trova la Madranza, 
                          l’antica sede dell’università islamica oggi utilizzata 
                          dall’università di Granada. In direzione sud troviamo 
                          un’altra testimonianza dell’epoca musulmana, l’Alcaceria, 
                          ossia la borsa araba della seta, che venne restaurata 
                          nel XIX sec. ed è oggi piena di negozi molto 
                          frequentati dai turisti.
                          
                          In 
                          direzione est si raggiunge il Monasterio de San 
                          Jeronimo, luogo di sepoltura di Gonzalo Fernandez 
                          de Cordoba, el Gran Capitan braccio militare dei Re 
                          Cattolici autore della presa della città. In stile 
                          gotico-rinascimentale, nel complesso del Monasterio si 
                          possono ammirare il bellissimo chiosrto e la chiesa, 
                          sormontata da un’imponente cupola, ricca di statue e 
                          decorazioni dedicate al Capitan ed alla sua impresa.
                          
                          
                           
                          
                          
                          
                          Alhambra
                          
                          Il 
                          più importante monumento islamico presente sul suolo 
                          europeo è l’Alhambra, dichiarata dall’UNESCO 
                          Patrimonio dell’Umanità, posta sulla vetta del colle 
                          di La Sabika. Il suo nome deriva dall’arabo al-qala’at 
                          al-hamra (castello rosso), e già durante il IX sec. 
                          era utilizzata come fortezza. Fu in epoca Nasride (XIII 
                          e XIV sec.) che l’Alhambra venne trasformata in un 
                          complesso fortificato che comprendeva il Palacio 
                          Nazaries, i giardini del Generalife ed una piccola 
                          Medina (cittadella).
                          
                           
                          
                          I 
                          bastioni e le torri dell’Alcazaba sono tutto 
                          ciò che resta dell’antica cittadella. Sulla torre de 
                          la Vela è racchiusa una campana che ogni anno, a 
                          partire dal 2 gennaio, suona per trentasei ore 
                          consecutive per l’anniversario della reconquista 
                          di Granada. 
                          
                           
                          
                          La 
                          gemma più preziosa custodita dall’Alhambra è il 
                          Palacio Nazaries (Palazzo dei Nasridi), costruito 
                          nel corso del XIV sec. sotto i regni di Yusuf I e 
                          Mohammed V, dimora di sovrani. Con i suoi cortili 
                          perfetti, gli splendidi motivi in stucco che ornano le 
                          sue pareti ed i meravigliosi soffitti in legno 
                          intagliato, il Palacio Nazaries è il punto più alto 
                          raggiunto dall’arte islamica in Europa. Il Palacio 
                          de Comares costituiva la residenza privata del 
                          regnante, e venne eretto intorno al Patio de los 
                          Arrayanes (Patio dei Mirti), un cortile marmoreo 
                          raggiungibile da due eleganti portici contenente una 
                          vasca d’acqua di forma rettangolare tra mirti ed 
                          aranceti nella quale le mura del complesso si 
                          specchiano per contemplare la loro bellezza. 
                          All’interno il Salon de los Embajedores, dove 
                          sembra che si siano svolti i negoziati tra i Re 
                          Cattolici e gli emiri, è sormontato da un soffitto 
                          stupefacente, realizzato dall’intarsio di 8000 
                          frammenti di legno di cedro che compongono un motivo 
                          di stelle che stanno ad indicare i sette cieli 
                          dell’islam. 
                          
                           
                          
                          
                          Il 
                          Palacio de los Leones, costruito da Mohammed V, forse 
                          utilizzato come harem, contiene la sSala de los 
                          Abencerrajes, dove vennero uccisi tutti i membri della 
                          famiglia degli Abencerraj a seguito di una congiura di 
                          palazzo. Le sale dell’edificio circondano il Patio 
                          de los Leones, forse il luogo più famoso dell’Alhambra, 
                          dove una serie di 124 sottili colonne fanno da 
                          scenario ad una fontana che raffigura 12 leoni dalla 
                          quale si diramano quattro piccoli canali, che 
                          simboleggiano il paradiso islamico di viso in 4 parti 
                          dal corso di atrettanti fiumi.
                          
                          
                          All’interno dell’Alhambra troviamo anche il Palacio 
                          de Carlos V, incompleto monumento rinascimentale 
                          voluto dall’Imperatore, che manca però di originalità 
                          e stona con i preziosi monumenti islamici tra i quali 
                          si volle erigere.  
                          
                           
                          
                          
                          Immancabile la passeggiata attraverso i sorprendenti 
                          giardini del Generalife (Giardini 
                          dell’architetto), costruiti a terrazze e 
                          caratterizzati dai colori delle siepi, alberi e fiori, 
                          dallo scroscio delle acque e dalla precisione 
                          geometrica col quale vennero concepiti. Il Patio de la 
                          Acequia ed il Jardin de la Sultana, dove è tuttora 
                          presente il tronco di un cipresso di oltre 700 anni, 
                          abbinati agli scorci panoramici sulla città, 
                          costituiscono l’ultimo capolavoro da ammirare 
                          nell’antica roccaforte musulmana.
                          
                           
                          
                          
                          
                          Albayzin
                          
                          
                          Antico quartiere musulmano sul fianco dell’omonima 
                          collina, di fronte all’Alhambra, rifugio dei Mori dopo 
                          la presa cristiana e tuttora residenza di molti 
                          gitani. Qui si possono ammirare molti edifici in stile 
                          arabo come la casa del Chapiz, oggi istituto culturale 
                          islamico, e gli antichi Banos Arabes. Plaza Nueva, 
                          Plaza Santa Ana, la Placeta de San Miguel Bajo ed i 
                          resti delle antiche mura difensive, sono tutti scenari 
                          che vale la pena vedere in questa incredibile città, 
                          magari abbinando alla visita la degustazioni delle 
                          tapas locali, che si possono consumare sino a notte 
                          inoltrata godendo della tipica movida spagnola.
                          
                            
                          
                          
                          Vedi anche: 
							
                          
                          ANDALUSIA
                          
                          
                          Lungo la costa, da Cadice ad Almeria - Parte I 
                          - 
                          
                          
                          N. 5 - Ottobre 2005
																			
																			
																			
																			
																							
																			 
																			
																			